M20, il codice per il 2 X mille al PD nella dichiarazione dei redditi

2x1000_piede_M20_PD_mig_azzurroCome sapete il Pd ha promosso nel 2014 la legge per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. La nuova legge prevede solo finanziamenti privati e volontari.
La politica però ha un costo, pur in presenza di una riduzione significativa delle nostre spese. I cittadini possono contribuire all’attività del nostro partito attraverso il 2×1000. Una scelta volontaria che non comporta in alcun modo un onere aggiuntivo: si tratta del 2×1000 dell’Irpef già versata, esattamente come avviene con il 5×1000 per le associazioni di volontariato.
Il modulo per la destinazione del 2×1000 è allegato al CUD che viene rilasciato dal sostituto d’imposta.
Con l’abolizione del finanziamento pubblico abbiamo fatto una scelta che abbiamo ritenuto indispensabile; adesso vi chiediamo di sostenerci in questa scelta contribuendo in maniera trasparente con il 2×1000 al Partito Democratico, per proseguire la nostra attività sui territori.
Farlo è semplice, all’interno del modello utilizzato per la dichiarazione dei redditi, è necessario inserire il codice del PD “M20” nell’apposita casella, firmando accanto ad essa.

Grazie.

Partito Democratico
Coordinamento Provinciale VCO

 

 

 

La montagna torna nel documento di Economia e Finanza del Governo

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

Il Governo intende infine sviluppare una serie di interventi su temi settoriali di diretto interesse dei cittadini delle zone montane, da cui discenda un percepibile aumento della loro qualità della vita. La scelta delle priorità di investimento e la individuazione delle fonti finanziarie che verranno destinate a ciascuna di esse verrà definita attraverso la costruzione di una Strategia nazionale per le aree montane nella più vasta Strategia Nazionale per le Aree Interne.”
Con queste righe, dopo anni di silenzio totale, il tema della montagna e delle sue comunità di cittadini, imprese e associazioni, torna all’interno di un Documento di Economia e Finanza (DEF) dello Stato, strumento come noto propedeutico alla predisposizione della legge di stabilità in autunno.
La previsione del governo, quindi, è quella di costruire una specifica “Strategia nazionale per le aree montane”, all’interno della più generale Strategia Nazionale per le Aree Interne alla quale il DEF 2016 (presentato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Ministro dell’Economia e Finanze. Pier Carlo Padoan) dedica uno spazio specifico ricordando che essa oggi riguarda “65 aree progetto in tutto il Paese , comprendenti 981 Comuni, con una superficie complessiva pari al 16 per cento del territorio nazionale e una popolazione residente al censimento 2011 di circa 1,9 milioni di abitanti.
Le aree selezionate sono quelle in cui si è registrata una maggiore perdita di popolazione (4,6 per cento tra il 2000 e il 2011) e che presentano più seri problemi strutturali di accessibilità, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Partenariato.
Nell’ambito delle 65 aree progetto sono state individuate da parte delle amministrazioni regionali le aree pilota su cui è in corso il lavoro di definizione della Strategia, propedeutica alla stipula, da parte di tutte le parti interessate, dell’Accordo di partenariato quale strumento attuativo”.
Il Def inoltre si sofferma sull’esigenza di dare concreta attuazione nel corso dell’anno al Decreto legislativo in materia di remunerazione dei serviziecosistemici e ambientali previsto dal “collegato ambientale”, un’altra misura importante per le zone montane, e all’esigenza di attuare ” misurefinalizzate alla decarbonizzazione dell’economia, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali e alla finanza per lo sviluppo. A ciò si affianca un disegno di legge contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette”.
Si apre quindi concretamente la possibilità di un ritorno di attenzione da parte dello Stato ai temi dello sviluppo delle aree montane.
Il provvedimento passa ora al Parlamento per sua approvazione. Alla Camera il suo iter inizia martedi 19. Relatore per la commissione ambiente è stato nominato l’on. Enrico Borghi.