ACCORDO FISCALE ITALIA-SVIZZERA: MASSIMA ATTENZIONE PER I FRONTALIERI

borghiLa dirittura d’arrivo dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera è una buona notizia, e consente di affrontare il tema delle relazioni tra territori di confine e lavoratori frontalieri in un quadro migliore”.
Così Enrico Borghi, capogruppo del Partito Democratico in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera e deputato del Verbano Cusio Ossola, commenta le recenti notizie che darebbero imminente la chiusura dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera per consentire il rientro di capitali dall’estero sulla base della nuova legge varata dal Parlamento.
Intanto un primo risultato è stato ottenuto –osserva l’on. Borghi- e cioè che la questione fiscale non si è sovrapposta alla questione dello status dei lavoratori frontalieri, come volevano numerose forze politiche ticinesi come arma negoziale.
Dalla chiusura dell’accordo fiscale è previsto un gettito maggiore per le casse 
italiane, che ora dobbiamo impegnarci a finalizzare soprattutto per la sistemazione e il miglioramento delle infrastrutture di collegamento tra Italia e Svizzera. Il caso recente della frana di Cannero Riviera, sulla Strada Statale 34 del Lago Maggiore, conferma che i territori italiani e svizzeri sono interconnessi per economia e
relazioni e per parte italiana dobbiamo assolutamente intervenire sul versante infrastrutturale.  Propongo pertanto che una aliquota del maggiore gettito fiscale, derivante dall’applicazione dell’accordo fiscale, sia devoluta ad Anas per un piano straordinario di sistemazione delle arterie di collegamento tra Italia e Svizzera”.
Il deputato piemontese si sofferma inoltre sull’aspetto dei frontalieri: “La questione del trattamento fiscale dei nostri connazionali che lavorano in Vallese, nei Grigioni e soprattutto in Ticino è molto delicata, e noi riteniamo che occorra evitare che questo tema venga ogni volta brandito come arma contundente. Occorre armonizzare tale trattamento, evitando penalizzazioni per questi lavoratori che sono un pezzo decisivo del prodotto interno della Svizzera, senza i quali i nostri amici elvetici avrebbero bisogno di aumentare i flussi di immigrazione in entrata per far fronte alla domanda di lavoro, ed evitando penalizzazioni per i comuni di
confine che oggi assicurano importanti servizi e infrastrutture grazie ai ristorni. Anche per questo, come Pd stiamo organizzando uno specifico convegno che si terrà a Verbania il prossimo 7 febbraio, nel quale confrontarci con i lavoratori e amministratori locali e mettere a fuoco proposte e iniziative”.
Roma, 8 gennaio 2014

Beata Giovannia: nuova fase per il futuro della spiaggia

beata giovannina verbania“La conclusione della gestione della Beata Giovannina apre una nuova fase per il futuro dell’area spiaggia e area pontile.
La contromozione voluta dal Pd e votata a maggioranza in consiglio comunale il 17 novembre 2014 con il voto di una parte della minoranza, ha auspicato il superamento della gestione in quel momento in corso, riconosciuto l’impegno dell’Amministrazione a riqualificare altre aree limitrofe per la balneazione e impegnato la stessa a definire una variante capace di prevedere per l’area un utilizzo che garantisca il diritto alla balneazione ed al diporto non a motore.
Proviamo ad immaginare la Beata Giovannina come un luogo dove affittare canoe da turismo per compiere escursioni affascinanti nel golfo Borromeo o anche solo prendere il sole, fare il bagno, rilassarsi con un buon aperitivo al tramonto estivo? Ci impegniamo a renderlo possibile.
Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

Partito Democratico