On line il nuovo sito del Partito Democratico del VCO

sito webE’ on line da poche ore, completamente rivisto, il nuovo sito del Partito Democratico del VCO.
Abbiamo deciso di rilanciare il sito perchè crediamo che un rapporto sempre più diretto con i cittadini sia assolutamente necessario.
Un sito completamente rinnovato, semplice e diretto, che rilancerà contenuti e discussioni dentro e fuori il Partito Democratico provinciale.
Un sito in cui commentare, discutere, interagire con Facebook, Twitter ecc.
Un sito che è anche la memoria storica del PD provinciale, con oltre 2500 articoli a partire dal 2007, anno in cui il PD stava nascendo.
Speriamo piaccia.
Speriamo soprattutto sia uno strumento utile a tutti i cittadini e agli iscritti, militanti e amministratori del PD.

Ufficio Stampa PD VCO

FRONTALIERI, INTERROGAZIONE URGENTE DEL PD AL GOVERNO SU PROPOSTA DI BORGHI

frontalieri-frecciaIl gruppo del Partito Democratico ha depositato questo pomeriggio alla Camera un’interrogazione urgente al Governo, a prima firma dell’on.Enrico Borghi, per investirlo delle preoccupante richiesta
fatta dalla Svizzera all’Unione Europea di modifica dell’Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone (Alc).
L’interrogazione e’ stata sottoscritta da tutti i deputati democratici delle province confinanti con la Svizzera, nonché’ dai deputati della Sudtiroler Volks Partei.
“Ringrazio i colleghi del Partito Democratico -commenta l’On. Enrico Borghi – che hanno capito l’importanza e l’urgenza dell’interrogazione che ho personalmente promosso in mattinata ed
hanno quindi voluto adottarla come interrogazione urgente a nome di tutto il gruppo del PD.
La questione, sollevata nei giorni scorsi anche dal Presidente del Coordinamento Provinciale dei Frontalieri del Vco Antonio Locatelli, è molto delicata e necessita di un dovuto approfondimento e di una decisa presa di posizione del Governo volta a tutelare gli interessi ed i diritti dei lavoratori frontalieri.”
“E’ un tema che tocca da vicino la nostra ed altre realtà di confine – continua il parlamentare ossolano – penso al Varesotto, al Comasco, il Lecchese, la Valtellina, la Valchiavenna ed anche l’Alto Adige/Sud Tirolo; sono misure, quelle previste dai vicini elvetici, che rischiano di compromettere il futuro delle migliaia di lavoratori che quotidianamente prestano il loro lavoro nei Cantoni Svizzeri”
Un’interrogazione che verrà discussa nella prossima finestra di ‘question time’ calendarizzata alla Camera e che interroga il Presidente del Consiglio, il Ministro del Lavoro ed il Ministro degli Esteri su ‘quali iniziative il Governo Italiano intenda assumere affinchè nel quadro dei negoziati tra UE e Confederazione Elvetica sia salvaguardato il principio della libera circolazione delle persone, e dentro tale quadro come vengano tutelate le migliaia di lavoratori frontalieri italiani in Svizzera alla luce di queste preoccupanti prese di posizione’.
“Dobbiamo prendere posizione in modo netto – sottolinea Borghi – ricordando agli amici svizzeri, per esempio, che i nostri lavoratori frontalieri fanno fronte a specifiche esigenze scaturenti dall’economia interna Svizzera, sono quindi funzionali alle loro esigenze di mercato”.
“Non è più accettabile – conclude il deputato democratico – una logica tendente alla limitazione delle persone, soprattutto in presenza del mantenimento di regole che consentono -giustamentela libera circolazione dei capitali, di cui la Confederazione Elvetica si avvantaggia notevolmente.”

GRAVE ATTO DI VIOLAZIONE DEI TRATTATI

bambini immigrati donna Non c’è pace in Medio Oriente. Mentre l’Iraq è in fiamme, torna a farsi tesa la situazione al confine tra Israele e Siria. Di questi avvenimenti, come di altre tragedie umane, ne parliamo con più frequenza solo al verificarsi di un evento che in qualche modo coinvolge la nostra piccola comunità. Le guerre che spingono migliaia di persone alla fuga diventano ogni giorno più reali anche per noi, la nostra marginale realtà non po’ più esimersi dall’accogliere, aiutare e cercare di attuare i trattati e i programmi che mirano a salvaguardare i diritti di coloro che hanno perso la propria libertà. Già la libertà di vivere in pace nel proprio paese, di farvi crescere i figli e non di metterli ogni giorno a rischio di morte. Ma quando un paese non rispetta un trattato e la tragedia avviene ci rendiamo conto che la situazione sfugge al controllo e che i singoli non si sento umanamente responsabili di chi si trova in difficoltà e non vivono l’obbligo di rispettare un accordo internazionale. La nazione prende il sopravvento, prima mi salvo io poi penso al resto. Questo è quanto accaduto ad un giovane donna, siriana, in cinta e che durante la fuga è stata respinta dalla Francia, e dalla svizzera e portata in Italia. Qui ha trovato umanità. Purtroppo la sua bimba di sette mesi non ce l’ha fatta. Il PD si sente partecipe del suo dolore. Non spetta a noi agire su coloro che non hanno rispettato nessun trattato, in modo particolare il trattato di Dublino il quale prevede che le donne incinte hanno diritto a richiedere asilo, altri sono deputati a questo e siamo certi che agiranno. E pensare che si scrivono e si sottoscrivono accordi che mirano proprio ad evitare tragedie come queste.La verità è che la tragedia si può evitare se tutti ci interroghiamo sul processo complessivo, quello che dal paese di origine porta le persone a fughe disperate. Quello che spinge famiglie a ritenere che la situazione a casa loro sia più pericolosa di una viaggio sulle carrette del mare, o attraversare l’Europa con mezzi di fortuna e in attesa di partorire. I paesi confinanti con queste nazioni in guerra erigono muri di contenimento perché non ritengono di poter gestire in altro modo la situazione, perché le tensioni sociali interne rischiano di aggravarsi, perché, come la Turchia si è agito da soli per troppo tempo per esser oggi in grado di reggere e contribuire al miglioramento del sistema di accoglienza e sostegno sottoposto a grande tensione. Un sostegno che non sia assistenza indiscriminata, come una parte della politica vuole insinuare e che dipinge come assistenzialismo che grava sulle sole casse dello stato e sulle tasche dei contribuenti.
Nei giorni delle commemorazioni ai caduti delle nostre montagne ripetiamo che il loro fu un gesto di grande coraggio e che dobbiamo ricordare ed onorare il loro sacrificio. Per il Pd il miglior modo per dare forza alle parole sono le azioni: il governo nel semestre europeo ha l’obbligo di dare ancora più concretezza alle poltiche di integrazione, di pace ed estere sui confini di un Europa che rinnega la guerra e che ha trovato la pace. L’on. Enrico Borghi ha già promosso un’interrogazione urgente al ministro Alfano per fare luce su responsabilità e attuazione delle norme intrenazioanali. In altro modo non potremmo impedire il verificarsi di tragedie umane che straziano i cuori di alcuni, ma purtroppo non di tutti.

Antonella Trapani

Edilizia scolastica: il governo stanzia oltre 4 milioni per il VCO

scuola verbania4.142.770.39 euro: e’ questa la somma complessiva che giungera’ nel Verbano Cusio Ossola a seguito dell’approvazione della prima tranche del “Piano di edilizia scolastica” varato dal governo Renzi. Ad annunciarlo e’ l’on. Enrico Borghi, capogruppo del Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici di Montecitorio. “Le risorse -osserva Borghi- verranno messe a disposizione dei Comuni su tre filoni: quello definito #scuolebelle, per il miglioramento edilizio e ripristini funzionali, quello definito #scuolesicure, per la messa in sicurezza degli edifici e rimozione amianto, e quello definito #scuolenuove, per fabbricati di nuova edificazione.
Gli stanziamenti saranno sotto forma di sblocco di patto per i comuni che ne fanno fatto richiesta e di primo stanziamento con fondi statali, e i Sindaci riceveranno comunicazione alla Ragioneria dello Stato nei prossimi giorni”.
I comuni dal provvedimento interessati nel VCO sono: Arizzano, Baceno, Casale Corte Cerro, Crevoladossola, Domodossola, Gravellona Toce, Malesco, Omegna, Premeno, Stresa, Vanzone con San Carlo, Verbania, Villadossola, cui si aggiunge la Provincia del VCO. Gli interventi sono immediatamente cantierabili. “Per gli altri comuni -prosegue l’on. Borghi- che rispondendo all’appello del governo hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco di patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprira’ una nuova possibilita’ con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato. Si tratta di una risposta concreta e tangibile alle esigenze delle nostre comunita’, e conferma l’attenzione che il governo e la sua maggioranza parlamentare pongono ai temi della scuola, delle autonomie locali e del territorio”. “Per il VCO si tratta di un ottimo risultato – conclude il parlamentare ossolano – perché si vede attribuita una cifra quasi doppia di quella che gli sarebbe spettata sul semplice rapporto popolazione residente/popolazione totale”.

Riforma enti locali: avanti con decisione

trapani antonellaLa riforma che riguarda città metropolitane, province e unioni e fusioni dei comuni è una riforma semplice, ma soprattutto è reale. Nasce su alcuni principi base: condurre a due pilastri, regioni e comuni, le istituzioni locali a elezione diretta, dare il via alle città metropolitane attese da trent’anni, chiedere ai sindaci responsabilità che superino i campanili riorganizzandosi su aree vaste. Nello spirito della legge c’è, infatti, una profonda fiducia nella capacità delle comunità locali di pensarsi in un Paese unito, che sappia superare le difficoltà con coesione tra le comunità, che sappia vedere al di là di interessi specifici per abbracciare interessi collettivi: i comuni che si troveranno a lavorare insieme nelle province riformate o nelle unioni di comuni dovranno avere la capacità di pensarsi come attori dell’area vasta a cui appartengono. E’ un salto culturale al quale ci si prepara da decenni, di cui si sono scritte migliaia di parole. Adesso la legge c’è e continuare a discutere di come ognuno di noi la immaginasse più snella o migliore non ha molto senso. Adesso si deve passare ai fatti. Bisogna cogliere l’occasione che la riorganizzazione degli enti locali offre al territorio per mettere ordine fra le competenze e mostrare ai cittadini che la politica e gli amministratori si rimboccano le maniche per creare istituzioni efficienti ed efficaci. Altro punto stimolante è che per veder nascer tutto questo non bisognerà attendere anni ma prepararsi entro il 30 settembre: tre mesi d’intenso lavoro. L’obiettivo primario del riordino delle autonomie locali è dunque renderne trasparente l’assetto e più efficiente il loro funzionamento, in modo che siano chiare e riconoscibili ai cittadini le responsabilità delle singole amministrazioni e che queste possano svolgere al meglio i compiti loro affidati dalla Costituzione e dalla legge. Nel valutare la dimensione ottimale di associazione dei servizi, i sindaci dovrebbero porsi questa domanda: “Stiamo generando un sistema efficace per dare servizi pubblici? Stiamo attuando ogni iniziativa per semplificare la vita per imprese, famiglie e cittadini?”. Le istituzioni e la politica potranno riacquistare la fiducia del popolo italiano solo se contribuiranno a risolvere i problemi della vita quotidiana e non credo che questo si possa realizzare se si sfugge all’intento primario della riforma, se si dà origine a una frammentazione del territorio con unioni di comuni la cui dimensione si misura in appartenenza politica o salvaguardia di presunte “autonomie”. Invitiamo i sindaci a ridiscutere anche questo aspetto, per arrivare alla semplificazione del sistema non alla sua frammentazione. E’ il momento del coraggio, d’informare e sentire i propri cittadini anche su questioni che sembrano mettere in discussione le origini e le identità dei campanili, è il momento di verificare attraverso consultazioni popolari se le comunità locali sono disposte a modificare la dimensione del comune; il che non vuol dire perdere la propria storia, vuol dire iniziarne una nuova! Altro aspetto importante di discussione e caratterizzante la riforma è il superamento sostanziale delle province, e nella loro trasformazione in organi di secondo grado specificamente dedicati al coordinamento e supporto all’attività dei comuni. Le funzioni delle vecchie province sono attribuite in parte ai nuovi enti di area vasta, in parte alle regioni, con la relativa dotazione di risorse e personale. In attesa che il Parlamento affronti la modifica del Titolo V e la cancellazione delle provincie, la conseguenza più immediata è l’eliminazione di un livello politico e d’intermediazione amministrativa: i consigli provinciali e le nuove assemblee vengono, infatti, composti direttamente dai sindaci e dei consiglieri comunali dei comuni rappresentati. Sindaci e consiglieri per questo incarico non percepiscono compensi aggiuntivi. È il primo risparmio sensibile in un percorso che è anche orientato, come sta avvenendo in tutta la macchina pubblica, al recupero di risorse e al miglior utilizzo della spesa, ma che soprattutto vuole produrre semplificazione negli atti e nelle scelte, permettendo di dare risposte certe in tempi brevi riorganizzando i servizi. A questo proposito, di fondamentale importanza è la riorganizzazione territoriale degli enti periferici che deve avvenire come detto entro il 30 settembre. Si tratta di tracciare un percorso che garantisca la rappresentanza al territorio su due livelli. Un primo livello prettamente geografico: il nostro territorio tripolare portato avanti anche nell’esperienza della provincia del VCO deve trovare reale rappresentanza. Un secondo livello riguarda la dimensione demografica dei comuni: non si può pensare di rendere efficiente un sistema di coordinamento se non s’interpretano le diverse problematiche legate anche alle piccole realtà comunali. Bisogna garantire i piccoli e i grandi, dalla loro collaborazione effettiva si realizzerà lo spirito della riforma. Un ruolo fondamentale sarà quindi rivestito dai comuni, le cui funzioni amministrative, vecchie e nuove, rappresentano un elemento di forza e di coerenza con lo spirito costituzionale. Valorizzare le identità locali, attraverso la partecipazione in prima persona dei sindaci eletti, nelle scelte di programmazione dei territori, significa portare direttamente al cuore delle decisioni le istanze più concrete e reali delle comunità. Il processo di trasformazione a cui il Governo ha dato il via crea quindi le condizioni perché si possano ripensare i processi reali di funzionamento dei territori. Per questo, alle regioni sono stati volutamente lasciati ampi spazi per guidare i processi di riordino dell’assetto istituzionale o di ripensamento degli ambiti ottimali di gestione dei servizi, e per lo stesso motivo non si prevede più la coincidenza dell’organizzazione periferica dello Stato con il tessuto provinciale e si è data agli enti locali la possibilità di riconsiderare i distretti sociosanitari, le forme consortili tra comuni e tutti i livelli intermedi tra regioni e comuni. Dare vita concreta alla riforma, attuarne fino in fondo lo spirito potrà consentirci di rivendicare una specificità che la legge ci riconosce, la “montanità”, che rappresenta la nostra ostinazione a vivere in un territorio che richiede grandi costi di manutenzione e quindi una maggior efficienza a parità di risorse, dobbiamo dimostrare che abbiamo amministratori all’altezza di cogliere questa sfida. Antonella Trapani Segretario provinciale PD VCO

Simona Ruschetta nuovo segretario del circolo PD di Ghiffa-Oggebbio

simona ruchettaE’ Simona Ruschetta il nuovo segretario del circolo del Partito Democratico di Ghiffa-Oggebbio. E’ stata eletta all’unanimità nella riunione degli iscritti e simpatizzanti del PD di mercoledì 2 luglio al Circolo Arci Susellese; sostituisce Germano Cossalter che ha espresso il desiderio di passare il testimone. Quarantatre anni, casalinga, sposata con due figli, diplomata presso l’ITIS Cobianchi, Simona da sempre abita a Ghiffa. Presente nel PD da quando è nato si è sempre impegnata a mantenere viva la presenza del Circolo sul territorio, convinta dell’importanza di mantenere un filo conduttore tra la base e i vertici del partito ed ha partecipato attivamente al sostegno della lista “Insieme per Ghiffa” che ha portato all’elezione a Sindaco di Matteo Lanino. Suo primo impegno il rilancio del tesseramento 2014 al PD. Ufficio stampa Partito Democratico Coordinamento provinciale VCO