PROVINCE: SOLO UN PROVVEDIMENTO TAMPONE?

gianni desantiLa Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi un disegno di legge che modifica fortemente le attuali Province. Ci dovrà essere ancora un passaggio al Senato e poi sarà legge. Non più elezioni dirette, non più Giunta, ma ente di secondo grado eletto dai Comuni, senza oneri aggiuntivi per “le poltrone dei politici”. Il Ministro Del Rio parla di svolta storica, altri criticano fortemente il provvedimento anche se da versanti opposti: qualcuno dice che le Province costano poco e dovrebbero rimanere come sono ora, altri vorrebbero una riforma della Costituzione che le abrogasse del tutto. Certo serviranno aggiustamenti e una più complessa e organica riforma, ma a me sembra che stiamo per fare un passo in avanti significativo:
• si riconosce che un soggetto intermedio tra Regioni e Comuni è necessario per gestire i servizi intercomunali come strade, gestione del territorio, ambiente;
• si ritiene che tale soggetto debba essere emanazione diretta dei Comuni;
• si pongono le basi per un superamento di tutti gli altri “consorzi” sovracomunali come Coub rifiuti, ATO dell’acqua, CISS, ecc. e , contemporaneamente, si regolamentano le “unioni dei comuni (più rafforzate) per la gestione associata dei servizi strettamente locali;
• si distingue tra province “normali”, aree metropolitane e “province montane e di confine” come il VCO cui assegnare autonomia finanziaria (canoni idrici certi, ristorni frontalieri, compensi pubblici per la produzione di energia), ruoli e funzioni più ampie;
• si assegna a questo nuovo soggetto un ruolo “meno politico” e “più tecnico” che dovrebbe anche consentire meno frizioni tra gli schieramenti e più concretezza.
Sia pure con il beneficio d’inventario, non condivido quindi le stroncature che provengono da più parti, consapevole – peraltro – che quanto ho segnalato di positivamente significativo dovrà essere conquistato con coerenza e determinazione.
Ulteriori considerazioni per quanto ci riguarda come Verbano Cusio Ossola
Quanto approvato alla Camera ci consegna un soggetto provinciale di “area vasta” che, paradossalmente, è più vicino alla “provincia nuova ed autonoma” che auspicavano coloro che hanno lottato per il distacco del VCO da Novara, proprio mentre scompare la Provincia tradizionalmente intesa.
Non è un aspetto secondario proprio nei giorni in cui l’attuale Consiglio Provinciale, a guida Nobili e centro destra, dichiara per il secondo anno consecutivo un corposo deficit di bilancio (tra 2012 e 2013 circa 4 milioni di € di passivo accertato e chissà quanti residui attivi non esigibili) e avvia la procedura per sanare – se possibile – questa situazione con il controllo di Corte dei Conti e Ministero.
E’ del tutto evidente che l’attuale organizzazione della Provincia è strutturalmente fuori controllo e non più compatibile da un punto di vista finanziario; potrà svolgere un ruolo solo con una profonda ristrutturazione, con meno servizi e spese generali – da una parte – e con competenze e risorse più specificamente determinate dall’altro. Solo in questi modo (e non difendendo l’indifendibile) sarà anche possibile dare garanzie al personale che dovrà comunque essere disponibile a rivedere ruoli e funzioni.

Gianni Desanti,
responsabile emti locali PD vco

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