CONSIGLIO PROVINCIALE: UN TRISTE SPETTACOLO

borghiSo di sparare sulla Croce Rossa, parlando del Consiglio Provinciale del VCO. Ma quello che è accaduto all’ultimo consiglio provinciale i è la dimostrazione della bontà della riforma che stiamo attuando. La mancanza del numero legale, figlia dei giochetti di correnti, segreterie e spappolamenti vari in cui la destra locale è finita, sta a testimoniare che questo modello di rappresentanza (cancellato dal ddl Delrio già approvato alla Camera) è ormai fuori dalla realtà.”
Lo dichiara Enrico Borghi, deputato del Verbano Cusio Ossola, che continua “Fuori dal “Palazzo” della politica provinciale i temi di oggi sono l’emergenza neve, i 18.000 cittadini rimasti senza energia elettrica, gli interventi di protezione civile.
“Dentro il “Palazzo” si discute del perchè continui a mancare il numero legale, e di come sia possibile che la presidenza di una municipalizzata condizioni l’esistenza di una maggioranza che ora non è più nè politica nè numerica.
Detto per inciso, quelli che hanno causato questa situazione sono gli stessi che da mesi strillano contro il supposto attacco alle prerogative democratiche, a seguito della nostra decisione di stabilire che siano i Sindaci ad assumersi la responsabilità gestionale della Provincia.
Sono più che convinto che se il ddl Delrio fosse stato legge, oggi il Consiglio Provinciale (essendo composto da Sindaci) avrebbe avuto il numero legale e avrebbe affrontato le emergenze quotidiane. Invece, assistiamo a questo triste scenario di chi si chiude nella torre eburnea, e utilizza le istituzioni per spettacolini da tarda e cadente prima repubblica.”

POSTI LETTO NELLE RSA DEL VCO: ennesimo errore della giunta Cota

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

La cancellazione dei posti letto di sollievo nelle RSA di Domodossola, Premosello e Cannobio per concentrare 90 posti letto di continuità assistenziale all’Eremo di Miazzina era stata affrontata a ottobre in una riunione con i sindaci ossolani e di Cannobio, l’assessore Cavallera, il direttore generale dell’Asl del VCO e i direttori generali della sanità e dell’assistenza.
L’impegno allora assunto dall’assessore era di trovare una soluzione entro lo scorso 10 novembre. Cosa che naturalmente non è avvenuta, a dimostrazione ulteriore del modo emergenziale con cui viene gestita la sanità regionale. La lettera del direttore generale dell’Asl VCO di disdetta dei posti letto senza che sia stato costruito un nuovo progetto ha accresciuto il senso di disorientamento nell’Ossola e a Cannobio su questo tema.
Ora pare che la Giunta Regionale il 30 dicembre assumerà una delibera con cui assegnerà 20 posti letto di continuità assistenziale all’Ossola, senza che su questo ci sia stato un nuovo confronto con gli amministratori locali, come si era impegnato a fare l’assessore a ottobre.
Gli amministratori si vedranno dunque recapitare una delibera di Giunta che imporrà dalla mattina alla sera decisioni che creeranno squilibrio economico nelle RSA, dovendo anche decidere dove collocare questi 20 posti letto. Questo modo di gestire l’integrazione sociosanitaria è inaccettabile.
Peraltro sottolineo un aspetto non secondario: non voler decidere attraverso un confronto che lasci il tempo di costruire soluzioni per risolvere il problema, ma unicamente aumentando i posti letto di continuità assistenziale, porterà come conseguenza a un numero eccessivo di posti letto nel VCO (20 nell’Ossola, 90 a Miazzina e 30 alla Sacra Famiglia) che rischiano di essere posti letto solo sulla carta, perché sarà l’Asl a decidere effettivamente quanti utilizzarne.
Oltre alla beffa, dunque, il danno di strutture che immaginano di avere un budget a disposizione che alla fine dell’anno risulterà inferiore. Per queste ragioni concordo con la richiesta degli amministratori ossolani di un incontro urgente con la Regione Piemonte per affrontare il problema.

Aldo Reschigna , capogruppo PD in consiglio regionale

PROVINCE: SOLO UN PROVVEDIMENTO TAMPONE?

gianni desantiLa Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi un disegno di legge che modifica fortemente le attuali Province. Ci dovrà essere ancora un passaggio al Senato e poi sarà legge. Non più elezioni dirette, non più Giunta, ma ente di secondo grado eletto dai Comuni, senza oneri aggiuntivi per “le poltrone dei politici”. Il Ministro Del Rio parla di svolta storica, altri criticano fortemente il provvedimento anche se da versanti opposti: qualcuno dice che le Province costano poco e dovrebbero rimanere come sono ora, altri vorrebbero una riforma della Costituzione che le abrogasse del tutto. Certo serviranno aggiustamenti e una più complessa e organica riforma, ma a me sembra che stiamo per fare un passo in avanti significativo:
• si riconosce che un soggetto intermedio tra Regioni e Comuni è necessario per gestire i servizi intercomunali come strade, gestione del territorio, ambiente;
• si ritiene che tale soggetto debba essere emanazione diretta dei Comuni;
• si pongono le basi per un superamento di tutti gli altri “consorzi” sovracomunali come Coub rifiuti, ATO dell’acqua, CISS, ecc. e , contemporaneamente, si regolamentano le “unioni dei comuni (più rafforzate) per la gestione associata dei servizi strettamente locali;
• si distingue tra province “normali”, aree metropolitane e “province montane e di confine” come il VCO cui assegnare autonomia finanziaria (canoni idrici certi, ristorni frontalieri, compensi pubblici per la produzione di energia), ruoli e funzioni più ampie;
• si assegna a questo nuovo soggetto un ruolo “meno politico” e “più tecnico” che dovrebbe anche consentire meno frizioni tra gli schieramenti e più concretezza.
Sia pure con il beneficio d’inventario, non condivido quindi le stroncature che provengono da più parti, consapevole – peraltro – che quanto ho segnalato di positivamente significativo dovrà essere conquistato con coerenza e determinazione.
Ulteriori considerazioni per quanto ci riguarda come Verbano Cusio Ossola
Quanto approvato alla Camera ci consegna un soggetto provinciale di “area vasta” che, paradossalmente, è più vicino alla “provincia nuova ed autonoma” che auspicavano coloro che hanno lottato per il distacco del VCO da Novara, proprio mentre scompare la Provincia tradizionalmente intesa.
Non è un aspetto secondario proprio nei giorni in cui l’attuale Consiglio Provinciale, a guida Nobili e centro destra, dichiara per il secondo anno consecutivo un corposo deficit di bilancio (tra 2012 e 2013 circa 4 milioni di € di passivo accertato e chissà quanti residui attivi non esigibili) e avvia la procedura per sanare – se possibile – questa situazione con il controllo di Corte dei Conti e Ministero.
E’ del tutto evidente che l’attuale organizzazione della Provincia è strutturalmente fuori controllo e non più compatibile da un punto di vista finanziario; potrà svolgere un ruolo solo con una profonda ristrutturazione, con meno servizi e spese generali – da una parte – e con competenze e risorse più specificamente determinate dall’altro. Solo in questi modo (e non difendendo l’indifendibile) sarà anche possibile dare garanzie al personale che dovrà comunque essere disponibile a rivedere ruoli e funzioni.

Gianni Desanti,
responsabile emti locali PD vco