La commedia degli equivoci

La messinscena del Presidente Nobili e del suo Assessore Bendotti ha tutte le caratteristiche di una commedia degli equivoci, nella quale l’elemento comico si fonde a quello tragico e propriamente drammatico che purtroppo, in questo caso, è la tromba d’aria che ha colpito duramente la città di Verbania.Da quella notte nascono gli equivoci e gli errori che portano a prese di posizione dure dell’assessore Bendotti che accusa il Presidente della provincia di non averlo nemmeno avvisato e di aver appreso la notizia solo da alcuni conoscenti.. La replica non si fa attendere, il Presidente a capo del regime toglie le deleghe alla protezione civile addirittura utilizzando la polizia provinciale (sic!) che le consegna direttamente a casa del povero assessore.La confusione a questo punto si impadronisce della scena, le accuse e le contraccuse non lasciano nulla al caso, costringendo altri protagonisti ad intervenire a difesa dell’uno o dell’altro.Passano i giorni nei quali le azioni importanti non si svolgono più in scena, ma dietro le quinte fino all’incontro di ieri sera tra le due fazioni che porta alla retromarcia del Presidente Nobili il quale dichiara che hanno appurato che qualcosa a livello di comunicazione interna al servizio provinciale alla protezione civile quella notte non ha funzionato, ecco l’equivoco, e che forse sono stati fuorviati anche da bollettini che non prevedevano un fenomeno meteorologico di tale intensità. Con questa ultima dichiarazione cala il sipario su questa commedia e forse anche su questa provincia che, dopotutto, meritava una fine più gloriosa.

P.S.
Si vocifera che il sindaco di Roma Alemmano, appresa la motivazione del presidente Nobili relativa ai bollettini meteorologici, voglia accusare Nobili per plagio in quanto avrebbe copiato le sue dichiarazioni rilasciate dopo la grande nevicata che bloccò Roma lo scorso febbraio.

Paolo Ravaioli
Capogruppo Pd

nel centrodestra firmano la presenza in 29 ma votano solo 23. Un’altra giornata nera per il consiglio regionale.

Alle 15, 29 di ieri i consiglieri della maggioranza hanno firmato la presenza nell’aula del Consiglio regionale, ma alle 15.30 a votare erano solo 23.
Nei giorni dello scandalo in lazio, un’altra giornata nera per il Consiglio, con una maggioranza latitante anche nella discussione della nuova legge sugli enti locali, che deve essere approvata entro il 30 settembre, pena l’entrata in vigore della normativa nazionale.
E’ una vergogna, un fatto immorale, che firmino in 29 e solo 23 siano presenti”, ha commentato in aula il capogruppo PD Aldo Reschigna.Dalla maggioranza scrivono comunicati di tagli dei costi della politica, poi si comportano così. Proprio per l’importanza della legge e per senso di responsabilità abbiamo garantito il numero legale come PD fino alla votazione del primo articolo del provvedimento”.
Con la votazione del primo emendamento del secondo articolo è mancato nuovamente il numero legale, e il presidente Cattaneo ha chiuso la seduta.
Che la maggioranza sia in profonda crisi è evidente”, commenta Reschigna. “Questo però non può giustificare comportamenti lesivi del ruolo e della dignità del Consiglio regionale. Quando si firma la presenza bisogna poi essere davvero presenti. Come occorre fare al tavolo di concertazione sui costi della politica, da noi voluto e dove registriamo assenze importanti, che non aiutano il confronto sulle misure da assumere

PD VCO Ufficio Stampa