ORDINE DEL GIORNO SUL FUTURO DELLA PROVINCIA

Di seguito l’Ordine del Giorno presentato dal capogruppo Paolo Ravaioli in merito al futuro della provincia

Il sottoscritto Capogruppo Paolo Ravaioli, a nome dell’intero Gruppo Consiliare del Partito Democratico,

–          preso atto, dalle notizie apparse sugli organi di stampa, dell’ipotesi di accorpamento delle Provincie piemontesi che prevede la fusione in un ente di gestione di area vasta del Verbano Cusio Ossola con Novara, Biella, Vercelli;

–          atteso che questo Consiglio provinciale aveva deliberato e dato mandato al Presidente di “tutelare” la specificità montana del V.C.O, riconosciuta dall’art.8 dello statuto regionale;

–          constatato che, proprio in questa fase di costituzione di un ipotetico nuovo ente è necessario costruire e proporre nelle sedi di confronto un progetto di organizzazione del nostro territorio , maturato con tutti i soggetti portatori di interessi;

–           considerato che non è ipotizzabile delegare ai soli momenti istituzionali  l’elaborazione del ogetto decisivo per il futuro del Verbano Cusio Ossola

con la presente

 CHIEDE

  la costituzione di apposita Commissione Consiliare, che elabori e  prospetti le specificità,del VCO, anche avvalendosi di contributi diversi, allo scopo di presentare ai tavoli di discussione e confronto istituzionale sulla   organizzazione  della nuova provincia, una piattaforma di bisogni del nostro territorio e quindi di esigenze alle quali non è possibile rinunciare.

Per il Gruppo Consiliare del Partito Democratico

Il capogruppo Paolo Ravaioli

 

TAGLIO DI RISORSE PER I PARCHI PIEMONTESI

“Come ha potuto dichiarare l’assessore regionale ai parchi Casoni che il suo impegno in questo settore non è diminuito, di fronte ai considerevoli tagli di risorse nel 2012? E come pensa di rilanciare il sistema parchi piemontese dal momento che, ad oggi, non risultano essere stanziate per l’anno in corso risorse a favore degli investimenti? E cosa intende fare per il futuro dei parchi della nostra regione?”. Lo chiede il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna in una interrogazione alla Giunta regionale, dopo che alle numerose affermazioni dell’assessore regionale Casoni che promettevano risorse e rilancio dei parchi, è seguita una evidente e drastica riduzione delle risorse stesse per il settore.
“il sistema parchi in trent’anni di attività ha permesso la valorizzazione dell’intero territorio piemontese”, spiega Reschigna: “i Sacri Monti ad esempio sono straordinari complessi devozionali inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, ed alcune aree protette gestiscono centri di ricerca sulla flora a livello mondiale e sulla fauna a livello nazionale, con migliaia di turisti che li visitano ogni anno assicurando opportunità di sviluppo e ritorni economici importanti per le comunità e le aziende che su questi territori vivono ed operano”-
“Eppure nel 2012 la Giunta ha proceduto con un pesantissimo taglio delle risorse: nel bilancio di previsione 2012, l’importo complessivo per le spese correnti non supera i 13 milioni di euro: cifra ben lontana da quella dichiarata dall’assessore per l’anno in corso e, inoltre, nettamente inferiore a quella stanziata nel 2011, che era pari a circa 25 milioni di euro”.
“Sugli investimenti, poi, neanche un euro: una gestione del bilancio opposta, come abbiamo più volte denunciato, alle promesse assunte pubblicamente”, spiega ancora Reschigna. “Che senso ha allora fare annunci roboanti di rilancio e valorizzazione dei parchi piemontesi, se poi i tagli sono così pesanti da non permettere non solo lo sviluppo del sistema, ma neanche il suo mantenimento ai livelli attuali? E’ evidente che, con questa ridotta quantità di risorse, il sistema parchi piemontese è destinato a un chiaro e pesante ridimensionamento sopratutto per quanto concerne la promozione e la valorizzazione e il sostegno alle attività. Di questo la piena responsabilità ricade sull’assessore Casoni e sul presidente Cota. Le politiche così come i comportamenti si valutano sulla base dei fatti concreti e non sulla base di annunci purtroppo sempre puntualmente disattesi”.
Aldo Reschigna

UNA NUOVA PRIMAVERA DEI DIRITTI CIVILI

Sono arciconvinto che la battaglia per il riconoscimento dei diritti per tutti sia un fatto di puro buonsenso, dove non contano le appartenenze ma il tasso di civiltà. Dire, come ha fatto il segretario del Pd che è “inaccettabile che in Italia non vi sia un testo normativo che conferisca alle coppie omosessuali dignità sociale e presidio giuridico”, equivale a prendere atto di una realtà amara a cui porre riparo. Non è giustificabile che questo Parlamento non sia nemmeno riuscito a varare una legge contro l’omofobia. E’ su questi temi, legati alla regolarizzazione delle unioni civili, a cui vanno aggiunti il divorzio breve, l’introduzione del diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e il testamento biologico, che si giocherà la capacità di parlare al Paese da parte della classe politica più avveduta e aperta. L’esperienza europea ci dice che questi sono temi che fanno parte dell’identità delle persone progressiste. Dunque, l’apertura del leader del Pd sulle unioni civili è una posizione di maturità e di civiltà; e chi la contrasta sbaglia clamorosamente. C’è una domanda di cambiamento e di diritti che viene dal Paese e non può rimanere inascoltata, poiché tanta parte dell’opinione pubblica italiana si aspetta di vedere dei fatti concreti. Non è accettabile che ci siano cittadini senza diritti. L’ultimo rapporto Eurispes riportava, in percentuali, cosa ne pensano gli italiani su questi temi. E diceva che i nostri concittadini ( il 58,9%) si sono finalmente resi conto che urge una legge che regolarizzi le unioni civili, anche quelle omosessuali. Significa che una netta maggioranza ritiene l’omosessualità una forma legittima d’amore e che occorre tenerne conto rispondendo ad una domanda di civiltà e di modernità davanti alla quale non è più pensabile far finta di nulla. C’è un obiezione ricorrente: la crisi economica e sociale è la priorità assoluta su cui concentrare le attenzioni. Verissimo. Ma è pure altrettanto vero che i diritti civili non sono un ammennicolo ma una delle questioni-cardine di una moderna democrazia. Dunque, nessun alibi. Si può e si deve fare l’uno e l’altro, oltre gli schieramenti di appartenenza, per non restare il fanalino di coda dell’Europa. In Gran Bretagna il premier conservatore David Cameron ha aperto all’ipotesi di legalizzare le nozze gay entro il 2015. I due principali leader progressisti mondiali attualmente al governo, Barack Obama e Francois Hollande, si sono espressi a favore del diritto a sposarsi per le coppie gay. E la risoluzione approvata recentemente dal Parlamento di Strasburgo parla chiaro (per quanto non sia vincolante): i governi non devono imporre “definizioni restrittive di famiglia”. Credo sia tempo di proporre per l`Italia una nuova primavera dei diritti civili.

Marco Travaglini

CORDOGLIO PER GIULIO CESARE RATTAZZI

Il Partito Democratico del Vco esprime profondo cordoglio per la morte di Giulio Cesare Rattazzi il quale, nonostante da anni si era trasferito a Torino, è stato per molti un punto di riferimento per la vita politica ed amministrativa della città di Verbania.
Vice  Presidente del Consiglio comunale di  Torino e membro della segreteria regionale del Partito Democratico, Ratazzi ha creduto profondamente nel progetto democratico fin dai suoi albori.
“Per noi giovani amministratori era un esempio “ ricorda oggi con affetto  Aldo Reschigna. Ed è proprio il consigliere regionale del Pd a ricordare la lungimiranza politica di Rattazzi che, alla testa dell’assessorato alle finanze della città di Verbania istituì il consiglio tributario.  “E’ stato una antesignano dei tempi. Oggi si parla tanto di lotta all’evasione. Inizio anni ’90 quando istituì questo consiglio pochi capirono il suo scopo. Eppure era nato per lavorare in sinergia con l’agenzia dell’entrate “.
Alla sua famiglia e a tutti i suoi cari, va il nostro sentito cordoglio.