Piano sanitario: smascherato il bluff. Ora si convochi l’assemblea dei sindaci

Finalmente, viene smascherato il Piano di rientro regionale firmato con lo Stato e che prevede il declassamento del DEA di Domodossola. Le nostre preoccupazioni non erano, quindi, come alcuni esponenti della Lega affermavano, campate per aria e solo strumentali. Purtroppo la Regione Piemonte ha individuato dove tagliare e a farne le spese sarà il San Biagio e i cittadini ossolani.
Avevamo accolto con una certa disponibilità l’offerta della Lega Nord di discutere insieme il futuro della sanità nel Vco, ma il solo fatto di aver tenuto il Piano di rientro nascosto, ci porta a dire che diventa assai difficile discutere a carte coperte. Ieri queste carte le abbiamo viste ed il bluff è stato individuato. Da giorni è partita una richiesta formale di convocazione dell’assemblea dei sindaci che, almeno stando alle notizie in nostro possesso, non sembra la si voglia radunare. Per quanto ci riguarda, se prima non si ascoltano i sindaci e quindi i territori, noi come partito politico, non ci siederemo a nessun tavolo, ma ci muoveremo per difendere la sanità del nostro territorio come abbiamo sempre fatto. Di certo, è che ad oggi la situazione è quella che da settimane noi e il nostro capo gruppo regionale denunciamo con forza. Gli esponenti di Pdl e Lega continuano a minimizzare, addirittura a dire che i tagli presenti nel piano sono solo a titolo esemplificativo. E’ quanto mai strano, ma anche se con difficoltà, ci auguriamo che sia così perché in caso contrario a perderci non sarebbe la Lega o la Pdl, ma tutti cittadini della nostra provincia.

PD VCO
Ufficio stampa

SANITA’: PRESIDIO DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE DAVANTI ALLA GIUNTA REGIONALE.

I gruppi del centrosinistra in Consiglio regionale hanno tenuto stamane una conferenza stampa-manifestazione davanti al palazzo della Giunta regionale, in piazza Castello a Torino. Sono stati esposti due striscioni con
sopra scritto “Sanità, dite la verità” e “I cittadini devono sapere”.
Durante la manifestazione il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha annunciato la presentazione di un esposto alla procura della Repubblica contro la decisione della Giunta di non mettere a disposizione dei consiglieri regionali gli atti del piano di rientro dal debito sanitario già firmato a Roma.
“Quello all’informazione è un diritto sancito dallo Statuto della Regione Piemonte e da altri regolamenti – ha spiegato Reschigna – E’ un diritto dei consiglieri e della comunità piemontese. Non stiamo protestando per un fatto tecnico, ma contro una scelta politica illegittima.  (SEGUE)

E’ evidente che nelle 160 tra delibere e determine che concretizzeranno il piano di rientro c’è il vero piano sanitario regionale, ed é evidente che su questo la Giunta Cota non intende confrontarsi non solo con l’opposizione, ma neanche con le comunità locali e le associazioni di categoria.
Non a caso lo stesso assessore Ferrero ha spiegato la mancata consegna degli atti con il timore che possa provocare
proteste sui diversi territori. Chiediamo trasparenza e consultazioni e discussioni nelle province sulle scelte della Giunta in materia sanitaria, lo prevede la stessa legge che istituisce il piano sanitario regionale”.
Successivamente i consiglieri sono entrati nel palazzo della Giunta e hanno occupato simbolicamente con uno striscione la sala della Giunta, chiedendo di essere ricevuti dal presidente Cota. Data la sua assenza e quella degli assessori, è stato chiesto al capo di gabinetto dott. Conterno di far giungere nuovamente al presidente Cota la richiesta di poter accedere agli atti.
Reschigna risponde anche alle critiche rivolte dal presidente Cota all’iniziativa del centrosinistra: “Per quanto riguarda i conti della sanità, Cota se la prenda con i debiti lasciati da Ghigo che lo hanno costretto al piano di rientro, e con i tagli del ministro Tremonti.
Ancora una volta Cota ci ha invitato a tacere. Sappiamo bene che vorrebbe una opposizione silenziosa e plaudente alle sue iniziative. Ma la democrazia è un’altra cosa”.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

“Italia-Svizzera. Storie di ieri oggi e domani” . Iniziativa venerdì 4 marzo a Cannobio

Per festeggiare i 150° anni dell’unità d'”Italia il PD organizza una iniziativa pubblica a tema in ogni provincia d’Italia. Potete scaricare l’invito cliccando qui [download id=”42″]
Italia-Svizzera. Storie di ieri oggi e domani” e” questo il titolo dell’iniziativa che si terra nella nostra provincia venerdì 4 marzo alle ore 21.00 presso la Saletta superiore del Teatro Nuovo a Cannobio.
Al centro della serata i rapporti tra svizzera e Italia, il passato ma anche i problemi dle presente e del futuro, a partire dalle questioni dei frontalieri.
Alla serata parteciperanno Teresio Valsesia giornalista e scrittore, l’On. Franco Narducci Vicepresidente della Commissione Affari esteri Camera dei Deputati.
Moderatore sarà Giorgio Zaniboni membro del comitato provinciale frontalieri.
Partecipano Antonella Trapani segretario PD VCO e Francesca Zammaretti segretario del Circolo PD Alto Verbano
Sono invitati lavoratori, cittadini, amministratori, associazioni economiche e sindacali.

Rifiuti. Le proposte del PD del VCO

È stato presentato  in conferenza stampa lunedì 21 febbraio il documento provinciale del Partito Democratico del VCo sul tema dei Rfiuti. A presentarlo il segretario provinciale Antonella Trapani, il responsabile ambinete provinciale Gianni Desanti, il capogruppo in provincia Giuseppe Grieco.
A slogan la sintesi del documento è:
– produrre meno rifiuti,
– più raccolta differenziata,
– impianto biogas per l’umido,
– ulteriore lavorazione a “secco” della parte non riciclata.
Di seguito pubblichiamo integralmente il sintetico documento con le sei proposte del PD in materia.
Scaricabile cliccando qui [download id=”43″]

GESTIRE IL CICLO DEI RIFIUTI NELLA NOSTRA PROVINCIA
Bisogna andare oltre i positivi risultati conseguiti in passato  Sono necessarie scelte ed investimenti che fino ad ora mancano
Se non ci saranno elezioni anticipate, nei prossimi mesi saremo chiamati a esprimere la nostra opinione su due referendum proposti dal Forum per l’Acqua Pubblica che hanno come obiettivo la cancellazione della normativa che “impone” la privatizzazione della gestione del ciclo idrico integrato. La Direzione Provinciale del PD si è espressa all’unanimità per un sostegno ai “SI”.

Per i rifiuti, la situazione è in parte diversa: pur essendo un servizio pubblico importante, non necessita di una tutela così stringente come quello dell’ “acqua” e si ritiene che debba essere gestito privilegiando efficacia ed efficienza senza temere la presenza dei “privati”. Già da tempo, inoltre, le infrastrutture e i mezzi tecnici sono, in diverse situazioni, di proprietà privata.
A livello locale, si è però avuta e consolidata – negli anni – una gestione quasi totalmente pubblica (per i rifiuti urbani o assimilabili agli urbani). I risultati sono stati generalmente positivi e si ritiene che questa esperienza non vada semplicemente “chiusa” con implicazioni gravi anche dal punto di vista occupazionale ed economico, ma razionalizzata. Lo impone anche la normativa di legge che sottopone a complesse procedure la possibilità di conferire oltre il 2011 servizi “in house”, cioè direttamente alla società di proprietà dei Comuni senza passare attraverso una “gara”.
Bisogna allora fare “massa critica”, unificare quanto meno le due società esistenti (ConserVCO e Ossola Spa) e – se non fosse possibile il conferimento “in house”, che rimane la scelta principale da verificare – individuare, con gara ad evidenza pubblica, un patner privato. Questa ci pare essere la proposta più interessante in merito alla società di gestione in modo che possa, anche giuridicamente, essere nelle condizioni previste dalla normativa per eventualmente assumere gestioni dirette o quantomeno partecipare con garanzie (solidità economica e gestionale) a gare che prevedano non solo competenza e buona organizzazione, ma anche capacità di investimento.
In questa cornice societaria e giuridica (su cui sappiano che il COUB sta tecnicamente lavorando) va però inserito un progetto politico e di merito rispetto alla gestione dei rifiuti che non vediamo praticato da chi ha oggi la responsabilità amministrativa prevalente a livello locale. Il centro destra oscilla tra la demagogica riduzione delle tariffe (forse un euro all’anno per utente, un’inezia, ma efficacemente pubblicizzata come se fosse uno sgravio consistente) e il nulla dal punto di vista progettuale e di prospettiva:
–    nessuna ipotesi pianificatoria o quantomeno gravi ritardi a livello regionale (quali ambiti? Quali politiche di smaltimento?)
–    nessun progetto a livello locale (che fine ha fatto la norma che il centro sinistra ha inserito nel Piano Territoriale Provinciale per garantire l’utilizzo del sito di Mergozzo? Quali incentivi e risorse la Provincia sta mettendo in campo per mantenere e incrementare la raccolta differenziata? Che fine ha fatto l’ipotesi di un impianto per produrre biogas con la raccolta differenziata dell’umido? Cosa si intende fare del forno inceneritore, visto che in campagna elettorale si giurava sulla sua chiusura entro (sic) il 31 dicembre del 2009 ? Quali investimenti si prospettano ?

Per quanto ci riguarda queste sono le nostre proposte:

  1. proseguire nella politica della raccolta differenziata “porta a porta” che ha portato la nostra Provincia ai primi posti a livello nazionale con percentuali medie intorno al 60%. Dal 2004 al 2009 la Provincia ha cofinanziato – assieme ai Comuni – investimenti per milioni di Euro (esempi hanno riguardato le ottime sperimentazioni di Gravellona e Pieve Vergonte, il compattatore di Domodossola, l’avvio della raccolta nella media Ossola, in val Vigezzo, a Baveno e a Stresa) mentre nei primi due anni dell’Amministrazione Nobili non sono stati stanziati fondi significativi al riguardo;
  2. dismissione programmata del forno nel 2011/2012 al termine dell’attuale Autorizzazione Ambientale Integrata; è una scelta doverosa poiché l’impianto di Mergozzo, che pure ha svolto fino ad ora un servizio importante e in condizioni accettabili da un punto di vista ambientale, è tecnologicamente vecchio e di dimensioni “troppo piccole” per essere opportunamente rigenerato con un rapporto costi benefici accettabile;
  3. trasformazione dell’impianto di incenerimento di Mergozzo in impianto a biogas per la produzione di energia; al proposito era stato fatto uno studio preliminare negli anni scorso inserendo addirittura il progetto all’interno del Piano Integrato Territoriale (con capofila il Comune di Verbania). In questo modo, non si tratterrebbe di “bruciare” i rifiuti, ma di recuperare dalla frazione umida (della nostra Provincia, ma anche di una parte di quella di Novara) il biogas che si sviluppa in un digestore e di sfruttare in parte l’impiantistica esistente a Mergozzo. Oltre al risparmio (abbattimento dei costi di smaltimento dell’umido) si avrebbero entrate legate  alla produzione di energia elettrica e di calore (teleriscaldamento);
  4. sinergia con aziende private per la realizzazione di  impianto/i di trattamento a freddo del residuo indifferenziato; politiche e pratiche di valorizzazione delle varie frazioni differenziate raccolte sono il corollario indispensabile per fare in modo che la raccolta differenziata dei materiali (che ha costi evidenti) possa diventare fruttuosa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico. Esempi sono l’ulteriore separazione di materiali dalla frazione indifferenziata e la suddivisione della plastica nelle varie “plastiche”. Esistono positive e sperimentate tecnologie al proposito;
  5. garanzie di mantenimento degli attuali livelli occupazionali attraverso ricollocazioni del personale nelle attività sopra indicate; è una questione non secondaria ed è risolvibile anche e soprattutto prevedendo e realizzando da subito almeno alcune delle soluzioni che abbiamo prospettato;
  6. riduzione dello smaltimento delle frazioni residue a quantità assolutamente marginali da collocare possibilmente  in modo coerente con le scelte di programmazione regionale e sovra provinciali, quando venissero assunte.

Tutto ciò, nel medio termine, potrà garantire il mantenimento e il miglioramento di un servizio già positivo ed anche il contenimento delle tariffe attuali. Ogni altra scelta (esportazione dell’indifferenziato) o “non scelta” porta diritto alla dismissione di un grande patrimonio gestionale pubblico, ad un ulteriore impoverimento dell’offerta di lavoro sul territorio provinciale, alla privatizzazione del settore e ad una tariffazione sicuramente fuori controllo.
L’insieme di queste proposte costituisce non solo un programma di lavoro operativo, ma anche una evoluzione positiva dell’approccio culturale in tema di rifiuti; consapevolezza che, fin dalla produzione dei materiali e dal loro utilizzo, è possibile e necessario impegnarsi ad una riduzione significativa degli imballaggi e dei materiali non strettamente necessari per la loro funzione; determinazione nel considerare comunque i materiali utilizzati non un rifiuto da distruggere, ma materie prime secondarie sicuramente da valorizzare e da riutilizzare. Per fare questo è determinante l’impegno di tutti i soggetti coinvolti (produttori, distributori e utilizzatori) attraverso un processo di coinvolgimento e di educazione  ambientale che la Provincia e gli Enti Locali hanno il compito di coordinare e finanziare. L’obiettivo che tutti insieme potremmo porci è quello di ottenere una certificazione ambientale di piena sostenibilità del territorio provinciale in materia, spendibile anche in termini di attrazione turistica e di qualità della vita per i cittadini residenti.

documento  Commissione Provinciale Ambiente del PD VCO
febbraio 2011

Nucleare. Dibattito a Verbania venerdì 11 marzo

Venerdì 11 marzo 2011 alle ore 20.45 presso il Centro d’Incontro di S.Anna a Verbania, a cura del Gruppo regionale PD Piemonte, del coordinamento provinciale PD VCO e del Circolo di Verbania si terrà un Incontro informativo sul tema: “NUCLEARE in Italia? Le conseguenze socioeconomiche di questa scelta. Le alternative.”
Ci saranno due relazioni a cura di Pier Renato Trincherini fisico, ricercatore Euratom Commissione Europea
e di Laura Puppato Presidente Forum nazionale Ambiente del PD.
Potete cliccando qui visionare l’invito alla serata. [download id=”41″]
Modera Pier Giorgio Varini biochimico, consigliere comunale Verbania, partecipano Aldo Reschigna Capogruppo regionale , Gianni Desanti Responsabile ambiente, Antonella Trapani Segretario provinciale e Corrado De Ambrogi Coordinatore circolo di Verbania.
Sono invitati cittadini, amministratori, associazioni, categorie economiche e sindacali.

CENTRO DESTRA NEL CAOS: Litigano dappertutto. Ad Omegna ultimo atto con con lo “sciopero” del PDL

Roba di “riderci” sopra se non fosse che a farne le spese sono i cittadini delle amministrazioni da loro guidate.
Ci riferiamo all’incredibile serie di litigi che in queste settimane stanno squassando il centro destra del VCO.
Solo un breve, e non completo, elenco per rinfrescare la memoria:
– le polemiche del sindaco Zacchera (PDL) contro il senatore Montani (Lega) sulla questione del nuovo assessore;
– le polemiche del presidente del consiglio regionale Cattaneo(PDL) contro Zacchera sui posti barca;
– le polemiche di Cattaneo contro i consiglieri regionali De Magistris e Marinello(Lega) sulla sanità;
– le polemiche dell’assessore provinciale Pizzi (PDL) contro il presidente della provincia Nobili (PDL) e Cattaneo sulla questione sanità;
– le polemiche dell’assessore provinciale Bendotti (Lega) contro Pizzi.
– L’ultimo atto, ieri, quando trapela la notizia che la Giunta di Omegna si è riunita senza la delegazione del PDL, (segue)

in “sciopero” polemico, evidentemente, contro il sindaco Quaretta o con i colleghi di giunta della lega Nord. Motivazioni dell’assenza non dichiarate dall’assessore Songa – vice coordinatore del PDL del VCO – che si trincera dietro un “no comment. Posso solo dire che il motivo è politico e l’abbiamo riferito a chi di dovere. Nei prossimi giorni valuteremo se renderlo pubblico”.
Insomma ad Omegna si “sciopera”. a Verbania si litiga, a Domodossola hanno ripreso ora, in Provincia e a livello della Regione pure. Siamo allo sbando nel rapporto politico tra Lega e PDL.
Il problema è che i rappresentanti di questi partiti, Lega Nord e PDL, litigano al posto di occuparsi dei problemi veri dei cittadini. A partire da due questioni importanti sul tappeto.
La sanità, dove ci vogliono risposte concrete e atti formali per rispondere alle preoccupazioni di tagli e declassamenti (e non a parole).
Sul federalismo fiscale che al posto di dare risorse agli enti locali sta portando solo nuove tasse (tassa di scopo, tassa di soggiorno, la nuova IMU alle imprese, l’aumento dell’irpef comunale).
Di questo ci si dovrebbe preoccupare. Invece litigano.
PD VCO
Ufficio stampa