Canoni Idrici. Promesso sei, arriveranno tre milioni (quelli di sempre.)

image Bisognerebbe essere meno trionfalistici e ricordarsi i fatti. Ci riferiamo al trasferimento delle risorse dei canoni idrici alla provincia del Vco.
Il centro destra, con tanto di manifesti, aveva promesso in campagna elettorale per le elezioni regionali che entro 100 giorni avrebbe trasferito ben 6 milioni di euro alla nostra provincia. Così non è stato.
Se si assicura che nel VCO arriveranno 6 milioni ed invece saranno solo 3 è una promessa mantenuta? A noi pare di no, visto che è il 50% di quanto annunciato. E quindi perché autocelebrarsi come fanno gli esponenti del PDL?
Se si promette di vincere lo scudetto e poi si arriva a metà campionato bisognerebbe avere la compiacenza di ammettere di non aver raggiunto l’obiettivo. Invece assistiamo a scene di giubilo a dir poco fuori luogo.
l’altra cosa da sottolineare, con forza, è che questi eventuali 3 milioni corrispondo, a parte il 2009 in cui il trasferimento è stato minore, alla stessa cifra che negli anni precedenti la giunta di centro sinistra della Bresso ha trasferito al VCO.
 Insomma di cosa stiamo parlando? Di che vittoria e di che esaltazione ci si riveste, se la cifra corrisponde a quanto negli scorsi anni già arrivato nel VCO?
Che vittoria sarebbe se la cifra che arriverà è la stessa degli scorsi anni?
Tra l’altro ieri in consiglio regionale l’emendamento a cui si fa riferimento, non contiene nessuna cifra. Insomma non c’è scritto dei tre milioni.
Il riferimento a quella cifra è solo la “promessa” che il Presidente Cota avrebbe fatto ai consiglieri del VCO. Ancora formalmente questo trasferimento non esiste.
Trionfalismi per noi esagerati e fuori luogo, lo ripetiamo.
Come sempre ai cittadini la risposta.

PD VCO
Ufficio stampa

EIM? AMEN!

image Qualche cittadino del Verbano Cusio Ossola si ricorderà forse di una vicenda nella quale solo qualche mese fa il centro destra locale aveva dato il meglio della propria capacità comunicativa, enfaticamente presentando il varo del nuovo Ente Italiano della Montagna (EIM), nel quale veniva chiamato a far parte il sindaco di Trasquera, Arturo Lincio.
Il nuovo consiglio di amministrazione dell’Ente (presieduto da un ex deputato siciliano di Forza Italia originario di Capo d’Orlando, in provincia di Messina, l’on. Massimo Romagnoli) si era addirittura insediato a Domodossola lo scorso 18 gennaio, e il comunicato rilasciato nella circostanza era di quelli che non ammettevano repliche e si aprivano a squarci di magnifiche e progressive sorti.
Il “nuovo soggetto nazionale voluto dal Consiglio dei Ministri” si autodefiniva “importantissimo per il futuro della montagna”, visto che avrebbe addirittura dovuto ridefinire il concetto di “montanità”. Terminati i lavori del primo consiglio di amministrazione ai tre componenti del consiglio di amministrazione–continuava il comunicato-“ è stato riservato un giro di elicottero per ammirare il territorio dall’alto e quindi un tour all’insegna delle eccellenze enogastronomiche, alla latteria antigoriana di Crevoladossola e presso le cantine che custodiscono i nostri vini”. Terminate le libagioni, al coro degli osanna per il nuovo Ente insediatosi a Domodossola si erano uniti anche l’allora sindaco di Domodossola Marinello (che però con un punta di veleno aveva aggiunto “la montagna non si può governare, conoscere e capire stando a Roma”) e il senatore Valter Zanetta, che nel frattempo –come ci informa il sito dell’Eim- si era anche peritato di risultare primo in una delle essenziali iniziative organizzate dall’Eim per il futuro della montagna italiana, il “I° criterium della neve per parlamentari”, gara di slalom speciale sulla pista della Beccadella nel comprensorio sciistico del Cimone nell’Appennino Modenese, premiato addirittura dal ministro dell’economia in persona Giulio Tremonti, al quale nella circostanza era stato consegnato il diploma di maestro di sci ad honorem.
Mentre avveniva questo, sulle pagine di Eco Risveglio si assisteva ad un siparietto tra il nuovo consigliere di amministrazione dell’Ente, Arturo Lincio, e il consigliere provinciale democratico Stefano Costa. Rispondendo ai dubbi di quest’ultimo sull’effettiva utilità di un ente siffatto, Lincio partiva all’attacco proclamando ai quattro venti l’indispensabilità dell’Eim “unico punto di riferimento per le politiche montane” nato per rifondare la montagna italiana, prendendosela con “i parassiti” di Amalfi che sarebbero stati estromessi dalla classificazione montana grazie all’azione moralizzatrice e illuminata del nuovo istituto governativo.
Volete sapere come è finita la storia? E’ finita con “il nuovo corso dell’Ente Italiano della Montagna” presentato sulla rivista ufficiale dell’Ente con un articolo del consigliere Lincio sui “terrazzamenti artificiali in ambiente montano” al quale seguono ampie illustrazioni dei terrazzamenti delle Cinque Terre, di Ischia, dell’isola di Ponza, del Gargano e della Costiera Amalfitana, che evidentemente non erano più “parassiti” ma al contrario “paesaggi costruiti, paesaggi del lavoro e della quotidianità con valenze identitarie di spazi rurali preservati dalle dinamiche dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione”. Il tutto su una rivista emblematicamente intitolata: “SLM-Sopra il Livello del Mare. La rivista dell’Ente Italiano della Montagna”.
E soprattutto è finita con il ministro Tremonti che ha tirato le somme, ha messo in soffitta il suo diploma ad honorem e ha ordinato la soppressione dell’Ente Italiano Montagna nella manovra finanziaria, votata giovedì naturalmente anche dal senatore Zanetta.
E così sull’Eim è calata rapida la parola Amen! Facciamo le nostre condoglianze agli interessati…
PD VCO
Ufficio stampa

Il VCO “montano” e l’Europa

image Pubblcichiamo il contributo di Marco Travaglini sul tema (apparso sull’Eco Risveglio di questa settimana).
La “cornice” ideale per una politica di sostegno e sviluppo della montagna è l’Europa: il 40% del territorio dei 27 paesi dell’Unione è classificato tale, ospitando quasi il 20% della popolazione complessiva.
Milioni di cittadini europei hanno a che fare ogni giorno, direttamente o indirettamente, con la montagna, e tra questi molti di noi italiani che viviamo in una penisola tagliata, in latitudine e longitudine, dalla dorsale alpina e da quella appenninica.
Sono (siamo) una parte importante del Continente e del Paese nei confronti della quale la politica ha il dovere di approntare risposte, non solo amministrative, efficaci e razionali. Il VCO ne sa qualcosa. Nonostante i tanti sforzi , a livello comunitario non vi è una politica specifica per i territori montani in conseguenza delle notevoli differenze che caratterizzano la montagna europea sia dal punto di vista geografico che da quello sociale ed economico.
Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ha previsto, per la prima volta, uno specifico riferimento ai territori montani laddove nel nuovo art. 174 del Trattato sulla “coesione economica,sociale e territoriale” recita: «tra le regioni interessate, un’attenzione particolare [sia] rivolta (…) alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali e demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna».
Negli anni a venire le politiche e le scelte dell’Unione Europea avranno ricadute sempre più importanti sulla vita dei cittadini ed in particolare di coloro che vivono in montagna. Basta pensare alle grandi questioni dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente, dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e del turismo sostenibile. Temi che saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività del sistema.
Nell’arco alpino é in particolare urgente sviluppare un progetto di coesione territoriale che sappia valorizzare le potenzialità di questo unico spazio geografico al centro dell’Europa, condiviso da otto Stati nazionali.
Un progetto che può crescere se saprà dar corpo ad una nuova “piattaforma alpina” fondata su tre obiettivi: attuazione delle politiche di coesione nelle aree montane; rilancio della competitività economica ( valorizzando le proprie risorse); crescita del peso politico del sistema territoriale. In questo quadro il VCO, provincia di confine in una delle regioni più europee, ha le carte in regola per coniugare ogni azione utile allo sviluppo locale con l’autogoverno del suo territorio.

Marco Travaglini

TRIBU’ MUSIC FEST 23/24/25 luglio

image TRIBU’ MUSIC FEST 23/24/25 luglio. (clicca qui per il link all’evento) È la festa dei giovani democratici del VCO che si terrà da venerdì 23 sino a domenica 25 luglio ad Omegna via 4 Novembre, zona ex Bialetti a Crusinallo. INFO LINE 346 6517246. Tutti i giorni dalle 18 aperitivo con: EMERGENCY (ven), LIBERA (sab), ANPI (dom). Apertura CUCINA alle ore 19:00. Tutte le sere dalle 22 MUSICA LIVE e DJsetting con:
venerdì 23: -JAHLOSS-I (Strictly Roots, alle origini della musica in levare) -SIKULA PROPHETZ (Reggae dalla Sicilia)
-SPECIAL KOMBO (collaborazione Jahloss-I & Youth of Balon per una notte Dub)
sabato 24: -EDITH (Indie Rock, alfieri del rock made in Cusio, da non perdere) -TARANTOLA (Rub a Dub Spyda)
-VALLENTO POSSE (Raggamuffin)
domenica 25: -SOULJAH REBEL (Dancehall Raggae) -YOUTH OF BALON (Rub a Dub) -MARCO DREAD (outta Madòchecrew).

Banca di Intra: le preoccupazioni del PD

image Mettiamo on line l’interpellanza sul caso BPI presentata, nei giorni scorsi, in una conferenza stampa dal capogruppo in consiglio provinciale Giuseppe Grieco.
Riassume le preoccupazioni sul nuovo assetto della banca e sugli inevitabili tagli che avranno probabili ripercussioni sul livello occupazionale nel VCO.
Interpellanza
"Il nuovo assetto organizzativo annunciato dal gruppo Veneto Banca e la relativa incorporazione di BPI in Veneto Banca Holding merita qualche considerazione.
Dopo 137 anni di vita BPI cesserà di esistere come entità giuridica e con lei anche l’illusione di quell’”autonomia condivisa” enunciata ripetutamente al momento dell’ingresso di Veneto Banca nel capitale di BPI. l’A.D. di Veneto Banca Holding – Vincenzo Consoli – giustifica questa scelta con l’esigenza di accorciare la “catena decisionale” del gruppo e di alleggerire i costi, in buona sostanza l’eliminazione del consiglio di amministrazione di BPI ed il risparmio IVA sulle operazioni interne al gruppo.
Più in generale il gruppo sarà presente in Italia del nord con Veneto Banca Holding (poi scpa), al centro con la Cassa si Risparmio di Fabriano e Cupromonte (Carifac) ed al sud con bancApulia.
Questi ultimi due istituti di credito, pur essendo di dimensioni minori della BPI, sia in termini di sportelli, dipendenti, margine di intermediazione e raccolta (come si evince dai dati sotto riportati), manterranno la propria autonomia, il proprio consiglio di amministrazione e il radicamento con il territorio anche in termini opportunità lavorative per artigiani e professionisti locali (il cosiddetto indotto).

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Veneto Banca

 

 

 

anno 2008 per 1.000

 

 

margine intermediazione

233394

 

 

raccolta totale

16966000

 

 

dipendenti

1488

 

 

sportelli

185

 

 

 

 

 

 

rete BPI

Banca Popolare di Intra

B.P. Monza e Brianza

Banca di Bergamo

 

anno 2008 per 1.000

anno 2008 per 1.000

anno 2008 per 1.000

margine intermediazione

157629

13600

33695

raccolta totale

6129000

309401

2027449

dipendenti

992

75

195

sportelli

86

8

29

 

 

 

 

Nel 2009 BP Monza e Brianza e Banca di Bergamo con la rete BPI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

rete BancApulia

bancApulia

Banca Meridiana

 

 

anno 2008 per 1.000

anno 2008 per 1.000

 

margine intermediazione

67869

61783

 

raccolta totale

3187058

1854397

 

dipendenti

475

365

 

sportelli

53

51

 

 

 

 

 

rete Carifac

Ca.Ri.Fabriano e C

 

 

 

anno 2008 per 1.000

 

 

margine intermediazione

65807

 

 

raccolta totale

2332861

 

 

dipendenti

513

 

 

sportelli

59

 

 

   
Vi è poi la preoccupazione che un sempre minor radicamento territoriale induca, in una seconda fase, un consiglio di amministrazione ed una direzione generale non più “Intresi” a diminuire anche gli sportelli della nostra zona con le conseguenti – negative – ricadute in termini di occupazione  “diretta”.
La domanda sorge spontanea: perché non si è, anche per carifac e bancApulia, deciso di “accorciare la catena decisionale” e alleggerire i costi?
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere provinciale
INTERPELLA
il Presidente della Provincia affiche intraprenda tutte le possibili azioni atte a scongiurare l’allontanamento dal territorio del Verbano Cusio Ossola di Banca Popolare di Intra
Verbania, 15 luglio 2010
Per il Gruppo del Partito Democratico
 Il Capogruppo Giuseppe Grieco

Massimo Nobili e gli acari

«Sono allergico agli acari, non potevo lavorare in un ufficio con la moquette». Il presidente della Provincia Massimo Nobili ha risposto così in consiglio provinciale alla consigliera del Pd Liliana Graziobelli che ha chiesto il perché della decisione di cambiare la pavimentazione del suo studio al Tecnoparco. «Una decisione presa per motivi di salute, che è costata 4000 euro. Più o meno la stessa cifra è stata spesa per acquistare nuove sedie e mobili» ha detto Nobili. (cioè 8 mila euro..)
(testuale dalla Stampa del 20 luglio 2010) .