Gli impegni della Regione sull’autonomia.

image La conferenza stampa della Presidente Bresso e del Presidente della Provincia Ravaioli in merito all’accordo sul trasferimento di funzioni e risorse economiche alla Provinca del Vco (“l’autonomia possibile”) è stata l’ennesima occasione per gentili apprezzamenti nei nostri confronti da parte del coordinatore Provinciale di Forza Italia Valerio Cattaneo.
Vogliamo precisare e sottolineare alcuni aspetti.
In questi anni vi è stata la definizione tra la Regione Piemonte e la Provincia del Vco sul modo con il quale dare applicazione all’art.8 dello Statuto della Regione, prevedendo che la Provincia del Vco evidenziasse alla Regione gli ambiti ed i temi su cui richiedere maggiori competenze per avviare su queste basi il confronto tra i due enti.
Non è questo fatto irrilevante perché l’autonomia maggiore del Vco non poteva e non doveva essere dono o elargizione di qualcuno, ma ricerca anzitutto nell’ambito locale di quali funzioni servissero alla Provincia per sviluppare l’economia e garantire livelli di servizi  adeguati per chi vive ed opera in montagna. (continua)
 È stata questa la ragione per cui non abbiamo presentato come consiglieri regionali un progetto di legge ma abbiamo deciso di affiancare la Provincia del Vco, partecipando alla fase d’elaborazione e di confronto tecnico e politico, dando il nostro contributo in termini di idee e proposte, operando una forte sollecitazione nei confronti della Presidente Bresso perché vi fosse adeguata comprensione delle ragioni dell’autonomia maggiore e dei contenuti su cui fondarla.
Crediamo che il risultato, perfezionabile e migliorabile certamente con il contributo di tutti,  sia utile per il Vco ed importante perché le materie oggetto d’accordo sono rilevanti.
Così come è importante che si sia definito di sperimentare con il Vco un possibile superamento della politica dei bandi (che è lo strumento con il quale la Regione Piemonte eroga finanziamenti) perché in una provincia piccola il bando non consente di raggiungere obiettivi strategici importanti, ma prende in considerazione il singolo intervento proposto spesso in modo parcellizzato.
Nei prossimi mesi si discuterà nel merito del disegno di legge e ciascuno potrà confrontarlo con la proposta presentata da Forza Italia e valutare se, l’accordo ed il conseguente disegno di legge, rappresenta un punto più avanzato o più arretrato rispetto al progetto di Forza Italia.
Due ultime considerazioni finali ci siano consentite.
La prima è che in tutti questi anni abbiamo cercato di fare proposte concrete per il Vco. A partire anche da progetti impegnativi, sui quali abbiamo riscontrato critiche, come  quando, per primi come consiglieri regionali e come Partito Democratico del Vco, abbiamo presentato la nostra proposta di riordino sulle comunità montane: da parte del coordinatore di Forza Italia Cattaneo abbiamo sempre ricevuto aspre critiche (e questo appartiene alla ritualità della politica) e sempre l’annuncio di progetti alternativi, mai però presentati. Attendiamo, infatti, da sette mesi il progetto di Forza Italia sulle Comunità Montane .
La seconda è che in questi anni come amministratori regionali abbiamo cercato di portare nella nostra esperienza uno stile nostro nel fare politica e nel rapportarci al territorio. Questo ci ha indotto a metterci sempre a disposizione della Provincia e di tutte le Amministrazioni Comunali, ad affiancare e a dare il nostro contributo di idee su tanti temi.
Lo abbiamo fatto anche per l’accordo tra la Regione Piemonte e la Provincia del Vco, c’è stato riconosciuto da Mercedes Bresso e Paolo Ravaioli e questo ci rende anche partecipi di questo bel momento.
Non abbiamo mai desiderato diventare i padri – padroni del Vco che decidevano e donavano al Vco.
Su questo Valerio Cattaneo non tema concorrenza da parte nostra, ognuno si tiene il suo stile.

I consiglieri regionali del Partito Democratico. Aldo Reschigna, Marco Travaglini
 

Nuova legge regionale per piccoli editori e periodici locali

image La riduzione dell’Irap e l’erogazione di contributi per sostenere le piccole case editrici ed i numerosi periodici di informazione sono le principali misure della nuova legge sull’editoria piemontese e l’informazione locale, recentemente approvata dal Consiglio regionale. La legge stanzia complessivamente un milione e mezzo di euro (metà per l’editoria e metà per l’informazione) nel 2008. Sono previsti interventi finalizzati ai periodici locali a condizione che sia comprovata la loro esistenza da almeno 2 anni, abbiano una tiratura non inferiore alle 3000 copie, la copertura di capoluoghi provinciali e sovracomunali, la frequenza almeno settimanale ma non quotidiana, almeno il 55% dello spazio dedicato all’informazione locale, una foliazione minima di 16 pagine ed un massimo del 45% di pubblicità. Le imprese ammesse ai benefici di legge dovranno inoltre avere almeno 2 dipendenti e la redazione dovrà appoggiarsi ad almeno 2 collaboratori giornalisti pubblicisti regolarmente retribuiti. La nuova legge dispone anche  la riduzione dell’Irap al 2,25% a partire dal 2009, l’erogazione di contributi per l’accesso ai mutui bancari a tasso agevolato, per l’acquisto della carta, per l’abbonamento ad un massimo di 2 agenzie di stampa e di informazione regionale ed un sostegno economico fino ad un massimo del 20% del costo di produzione dell’azienda. Insomma, una serie di contributi che però, nel loro complesso, non potranno superare i 30 mila euro annui. Per i piccoli editori, invece,  i requisiti per l’accesso ai benefici della legge comprendono l’iscrizione al registro delle imprese della Regione Piemonte da almeno 2 anni, la sede legale e produttiva in Piemonte. Invece, il prodotto e distribuito da queste aziende, anche fuori dal territorio regionale, deve consistere ad almeno 5 e a non più di 500 titoli. Tra gli interventi a favore dei piccoli editori vanno ricordati – tra gli altri – l’erogazione di contributi per l’accesso ai mutui agevolati per ristrutturazione aziendale e ammodernamento tecnologico, il potenziamento della distribuzione fuori dal Piemonte, il sostegno alla produzione di riviste periodiche monografiche. Vi potrà essere, da parte della Regione, l’acquisto di un opera in un quantitativo tale da coprire non oltre il 40% del costo globale di edizione delle copie prodotte, anche in eventuale coedizione, da editori piemontesi. La nuova legge regionale si prefigge quindi, non solo di fornire, laddove ve ne siano i requisiti, il sostegno economico ai piccoli editori, ma di incentivare forme associative e corsi di formazione. Non ultimo l’interessante progetto del catalogo telematico delle pubblicazioni edite dagli editori piemontesi ed il sostegno alla realizzazione di mostre culturali di sensibilizzazione ed avvicinamento al mondo editoriale. E non è che l’inizio: allo studio c’è anche un provvedimento per radio e tv ( che oggi godono di finanziamenti nazionali).

Marco Travaglini e Aldo Reschigna, consiglieri regionali Pd