Archivi tag: sanità

Sanità e ruolo dei medici: se ne parla a Verbania.

Domani, martedì 19 luglio, alle ore 21.15 dibattito su : “il ruolo dei medici di famiglia per migliorare l’organizzazione della sanità“, relatore dr. Flavio Ravasio, partecipano Aldo Reschigna cons. regionale e Bruno Lo Duca comitato salute vco.
Tutto questo alla Festa democratica di Verbania in corso sino al 24 luglio presso l’area della “casa del Popolo” a Trobaso.

COTA: IL PUNTO NASCITE DI DOMODOSSOLA PERICOLOSO COME LA THYSSEN!

Roberto Cota uguale a Jean Claude (per sorridere.. si può?)

Le ultime dichiarazioni di Roberto Cota (POTETE VEDERE L’ARTICOLO ALL’INTERNO DELLA RASSEGNA STAMPA NELL’AREA DOCUMENTI)  sul punto nascita di Domodossola dimostrano ancora una volta l’inesistenza di una politica sanitaria della Giunta regionale, incapace di gestire i numerosi conflitti che si aprono sul
territorio anche perché assume provvedimenti senza alcun confronto preventivo con le comunità locali.
E’ allucinante che martedì scorso il direttore generale della sanità ing. Monferino (ma a questo punto viene da chiedersi a quale titolo si presenta ai confronti) abbia ricevuto su iniziativa di un consigliere regionale della Lega nord gli amministratori ossolani e il comitato mamme di Domodossola e abbia autorizzato l’asl ad assumere in deroga quattro medici per la riapertura del servizio nella cittadina, nonché ad aumentare il numero delle ambulanze medicalizzate – da 3 a 4 – per metterne una in pianta stabile sotto l’ospedale di Domodossola per trasferire le partorienti all’ospedale di Verbania, quando finora ha sostenuto la diminuzione delle ambulanze medicalizzate.
Due giorni dopo il presidente Cota, a un dibattito del Pdl, dichiara che il punto nascita di Domodossola è pericoloso come la Thyssen e va chiuso.
E’ ora che la politica sanitaria in questa regione venga affrontata con serietà, non cambiando opinione ogni due giorni.
Cota si convinca che ci vuole coerenza di comportamento. Lo dimostrano i fatti, non è in grado di gestire la sanità.
La risposta a Cota è nella grande manifestazione delle mamme tenutasi ieri sera a Domodossola, che in qualche momento ha fatto riemergere una contrapposizione tra la cittadina e Verbania. Un conflitto che, se si riaprisse, sarebbe pericoloso perché divide un territorio che deve restare unito e farsi promotore di una proposta che non penalizzi alcuna realtà, ma che valorizzi l’intera comunità del VCO.
Del resto le ultime esternazioni del presidente Cota dimostrano come l’obiettivo della protesta non può che essere la politica sanitaria della Giunta e i comportamenti totalmente ambigui e contraddittori del suo presidente.
Aldo Reschigna
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

OSPEDALE UNICO PLURISEDE: SCELTA CHIARA, DIFFICILE, OBBLIGATA. UNIRE E NON DIVIDERE!

Claudio Zanotti

Pubblichiamo gli interventi di Claudio Zanotti e Aldo Reschigna sulla questione sanità.
OSPEDALE UNICO PLURISEDE: SCELTA CHIARA, DIFFICILE, OBBLIGATA
Un ospedale “cardine” provinciale costruito sui due nosocomi esistenti, in grado di assicurare cure “ad alta intensità” e di elevata qualità sia a Domodossola sia a Verbania. Questo il senso del Consiglio Comunale “aperto” sulla Sanità.
La seduta “aperta” di Consiglio Comunale sulla sanità, voluta dai Gruppi di Minoranza e tenutasi lunedì 11, è stata un’occasione utile per iniziare a fare chiarezza sulle numerose e gravi questioni che nel breve volgere di qualche settimana hanno saturato e ingolfato il dibattito politico nell’intera provincia. I lettori di VB70 che volessero rinfrescarsi la memoria sui non hanno altro da fare che cliccare qui: http://www.verbaniasettanta.it/?cat=14.
Il dibattito in Consiglio è ruotato intorno a questo interrogativo: è ancora attuale il modello di “ospedale unico plurisede” che dalla fine del 2006 Regione e Asl si sono impegnate a realizzare gradualmente nelle due strutture del “Castelli” e del “San Biagio”? Interrogativo non peregrino. Se infatti questo modello viene accantonato, il destino dei due ospedali pubblici del Vco è segnato, esattamente nei termini da noi richiamato nello scorso numero (cfr.: http://www.verbaniasettanta.it/?p=3199) e ripresi quasi verbum de verbo dal consigliere e medico Sergio Cozzi durante la seduta di Consiglio: il “San Biagio” diventa ospedale pubblico provinciale (ospedale “cardine” di fascia B), il “Castelli” diventa ospedale pubblico “di prossimità” (fascia C), con specializzazione in oncologia medica e radioterapia.
Il Commissario Straordinario dell’Asl ha sostenuto che il modello di ospedale unico plurisede è ancora attuale. Se è davvero così, la strada da percorrere è chiara, difficile e obbligata. Chiara, perché avremo nel Vco un solo ospedale pubblico “cardine” di fascia C, articolato su due sedi; difficile, perché ci vorranno molti soldi per sistemare adeguatamente le due strutture e molta determinazione per integrare davvero due ospedali che sino ad oggi hanno viaggiato separatamente, nonostante la dicitura di “ospedale unico plurisede”; obbligata, perché non esisterà alternativa o “piano B” che non sia quella avere due ospedali separati, uno “cardine” e uno “di prossimità”.
La prima condizione perché questo disegno si realizzi è il rafforzamento della potenzialità chirurgica del “Castelli”, oggi fragilissima sotto il profilo impiantistico, logistico ed organizzativo. In questo senso va la richiesta del Gruppo Consiliare del Pd di realizzare al “Castelli” l’annunciato nuovo servizio di Emodinamica: solo così sarà possibile mantenere al “Castelli” un vero e proprio Dea e dare continuità – rafforzandola – alla vocazione chirurgica dell’ospedale. C’è poi una seconda condizione, che coinvolge entrambi gli ospedali e consiste nel costruire un ospedale unico plurisede ad alta intensità di cura, in grado cioè di assicurare prestazioni di qualità elevata per il tipo di ospedale (“provinciale” e di fascia B) in entrambe le sedi operative del “San Biagio” e del “Castelli”.
In altre parole: se è inevitabile che alcune prestazioni debbano vedere un’esclusività di erogazione specialistica in uno solo dei sue presidi (si pensi – a mo’ di esempio – a Neurologia e stoke unit a Domo e a Oncologia e Radioterapia a Verbania), le altre più significative prestazioni medico-chirurgiche devono poter essere erogate e fruite con i medesimi standard qualitativi al “San Biagio” e al “Castelli”. Ed è per questa ragione che sono indispensabili sia a Domo sia a Verbania i Dea, le sale operatorie moderne e funzionali, le Rianimazioni/Utic.
Poiché queste sono le condizioni minime e indispensabili perchè non vada vanificato il progetto di ospedale unico plurisede, a questo obiettivo devono essere subordinate altre esigenze o altre ambizioni, siano esse di “status” territoriale o di business sanitario privato.
Claudio Zanotti

SANITA’: UNIRE E NON DIVIDERE, COINVOLGENDO TUTTI I SINDACI.
Solo stamattina (ieri12.07.2011 ndr) ho saputo dell’incontro organizzato dal consigliere regionale Marinello con il direttore generale della sanità piemontese l’ing.Monferrino ed alcuni sindaci ossolani.
Non voglio assolutamente mancare di rispetto nei confronti dei Sindaci ossolani ma non parteciperò all’incontro e non solo perché ne ho avuto conferma solo stamane.
La ragione vera della mia mancata partecipazione sta nel fatto che non accetto che un tema così importante, quello quale della riorganizzazione della sanità nel VCO come in tutta la regione, venga affrontato senza coerenza e non assumendosi fino in fondo la responsabilità delle scelte e dei comportamenti.
Chi è oggi maggioranza in regione deve assumersi la responsabilità nel bene e nel male delle decisioni politiche che in Regione vengono assunte sulla sanità come su altro.
Chi è oggi maggioranza in Regione non può organizzare incontri solo con alcuni sindaci, perchè così facendo indebolisce un territorio e perché accentua le divisioni che stanno ritornando in modo prepotente.
Chi è oggi in maggioranza in regione deve assumersi la responsabilità di dire che quanto sta facendo il commissario straordinario dell’asl, di “fede leghista” come lui stesso si è autodefinito, è niente di più e niente di meno ciò che la Regione Piemonte vuole; e qualunque cosa verrà detta non cambierà lo scenario dei prossimi mesi.
Per queste ragioni io credo che tutto il Vco deve prendere consapevolezza delle scelte sbagliate che si stanno portando avanti, deve costruire un proprio progetto e poi tutti assieme deve rivendicare attenzione da parte della Giunta Regionale.
Un progetto che deve avere due punti comuni: i DEA nei due ospedali ed i posti letto di rianimazione nei due ospedali e poi tutto il resto distribuito in un’operazione di forte specializzazione dei due ospedali che garantisca qualità e sicurezza e tutela delle persone.
Un progetto che non guardi solo agli ospedali ma anche alla tutela, minacciata, dei servizi territoriali e dell’emergenza territoriale.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD in Consiglio regionale

A.A.A. CERCASI PIANO SOCIO-SANITARIO. RIPARTIAMO DALL’OSPEDALE UNICO PLURISEDE. EVITIAMO LA GUERRA TRA TERRITORI

<<Gli ospedali sono aziende, la Sanità produce Pil…>>: queste sono le parole che il presidente Cota ha pronunciato all’indomani della conferenza stampa con la quale a dicembre ha esposto le linee guida del “futuro” piano sanitario.
Futuro, non a caso, perché di piano per ora non se ne vede traccia. Nel frattempo assistiamo – afferma il segretario provinciale PD Antonella Trapani – a chiusura per ferie dei reparti del nostro territorio, allo smantellamento del progetto dell’Ospedale unico plurisede, all’indebolimento della sperimentazione del COQ per non parlare delle conseguenze indirette: allungamento liste di attesa per esami, spostamento di visite specialistiche prenotate da tempo, inserimenti in strutture di assistenza sospese.
Siamo consapevoli che c’era ancora molto da fare per rendere efficiente ed efficace il progetto di sanità pubblica sul nostro territorio promosso dalla precedente amministrazione regionale di centrosinistra, ma non ci saremmo certo prefigurati lo smantellamento di un’esperienza condivisa con i territori.
Un progetto strutturato che teneva conto della morfologia e di quella tanto decantata e bistrattata montanità. Oggi ci sentiamo con molti operai le cui fabbriche si sono trasferite dove la produzione è più conveniente, gli utenti della sanità stanno per essere licenziati perchè <<la sanità produce Pil>>.
Per il Partito Democratico – continua Antonella Trapani – la sanità e l’assistenza sociale sono un servizio primario da fornire al cittadino non una fonte di reddito per il bilancio della regione. E’ il contrario, chi amministra ha l’onere di investire per dare servizi ai cittadini.
Abbiamo sentito molte dichiarazioni del Direttore regionale della sanità Monferino di situazioni di grande spreco: concentrazioni di doppioni di reparti a distanza inferiori a quelle tra Domodossola, Verbania e Omegna e le valli collegate, scusater l’ironia, da larghe e dritte strade.
Per questo siamo allarmati dalla possibilità che i nostri presidi pubblici diventino un pasto per privati e speculatori e che chiudano i già risicati servizi che abbiamo.
Per questo aspettiamo che al più presto i veritci regionali presentino un piano per il VCO.

PD Ufficio Stampa

Sanità: CI VUOLE UN PROGETTO COMPLESSIVO PER LA SANITÀ DEL VCO. COTA E CATTRINI DEVONO PRESENTARLO!

Aldo Reschigna

Dopo la conferenza dei Sindaci dell’ASL 14 di lunedì scorso credo che sia urgente che il commissario straordinario dell’ASL presenti un progetto completo di come intende riorganizzare la sanità nel VCO.
Non è accettabile che il tema venga affrontato sfogliando un petalo per volta una margherita ormai rinsecchita; è però quello che si sta facendo e non è accettabile.
Gli interventi che lunedì sono stati presentati come conseguenza del piano ferie che ridurrà il personale nel corso dell’estate non hanno, infatti, questo limite territoriale: sono destinati a durare perchè le condizioni di fondo che stanno riducendo all’osso i servizi non si modificheranno dopo l’estate perchè tali condizioni sono determinate in gran parte della delibera sul personale che è stata assunta dalla Giunta Regionale e che impone limiti pesanti all’assunzione del personale.
Chiedo un piano complessivo perchè i cittadini del VCO hanno il diritto di sapere come si vuole riorganizzare la sanità garantendo una continuità di prestazioni.
Un piano che deve riguardare gli ospedali ma anche il territorio perchè l’altra sera ed anche i commenti dei giorni successivi tutta l’attenzione o gran parte della stessa è stata dedicata al tema degli ospedali, dimenticandosi in gran parte della popolazione anziana, dei disabili, dei malati mentali, dei tossicodipendenti ed anche del servizio di guardia medica e dell’emergenza territoriale.
Anche questa è sanità ed anche di questo il commissario deve parlare.
Per quanto riguarda la riorganizzazione degli ospedali io credo che sia giusto ulteriormente rafforzare la caratterizzazione degli ospedali della nostra ASL ma ciò va fatto con un progetto chiaro, completo e comprensibile.
Questo è urgente fare altrimenti si riapre una stagione di contrasti tra territori e tra gli amministratori e la comunità.
E’ bene che ciascuno si assuma la propria responsabilità ed al commissario straordinario compete la responsabilità della proposta ed il dovere del confronto.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD in consiglio regionale

COMUNICATO STAMPA CIRCOLO PD DOMODOSSOLA
La Sanità allo sbando.
L’ Assemblea dei Sindaci di inizio settimana ha evidenziato almeno due fatti gravi.
1) Il presidente Cota, tramite il suo Commissario Straordinario Corrado Cattrini, continua a non presentare alcun progetto o strategia complessiva per il futuro della Sanità piemontese ed, in particolare, per quella del VCO.
2) La “politica del carciofo” adottata da questa Giunta (interventi apparentemente scoordinati ed occasionali fanno progressivamente sparire servizi, altri vengono interrotti e/o mutilati, con grave sofferenza del Territorio), mostra l’ incapacità a gestire problemi oggettivi ed a stabilire rapporti chiari  e leali con gli Enti Locali e, più in generale, con i Cittadini.
La nostra preoccupazione è che tutto questo possa innescare l’ ennesima “guerra tra poveri”, all’ interno della quale Domodossola ed il San Biagio siano, ancora una volta, soccombenti.
Così come nei mesi scorsi, il nostro Circolo riafferma la necessità che il San Biagio venga potenziato: l’ EMODINAMICA e la 2a ALA di DEGENZA  costituiscono i due presidi strategici preliminari al raggiungimento di questo obbiettivo.
Invitiamo i Cittadini di tutta l’Ossola – singolarmente e come Associazioni presenti sul Territorio – alla massima vigilanza nel condividere queste scelte vitali per il futuro del nostro Ospedale.
Sollecitiamo i Referenti Locali delle Forze Politiche che in Regione sono maggioranza ad unire, nella chiarezza e distinzione di ruoli, la propria volontà e la propria voce alla nostra volontà ed alla nostra voce.
Per quanto ci riguarda, noi non accetteremo, per il San Biagio, alcuna soluzione che non contenga sia l’ Emodinamica che la 2a Ala di Degenza.

La Segreteria del PD – Circolo di Domodossola e Trontano.

Domodossola, 06/07/2011.

Sanità: siamo alla paralisi! Scena muta del commissario Cattrini!

Siamo al grottesco.
Nella riunione di ieri con i sindaci dell’Asl 14 per discutere del futuro della sanità del nostro territorio si è assistito alla paradossale scena di un commissario straordinario dell’ASL, (Cattrini) muto.
A parlare il direttore sanitario Sandrini che ha illustrato solamente i pesantissimi tagli a cui sta andando incontro il nostro territorio.
Ma la persona che doveva illustrare le strategie, presentare un piano, idee e proposte per la sanità del VCO è stato zitto. Scena muta.
Il rappresentante della giunta Cota (fiero leghista per sua stessa ammissione) non ha detto nulla di nulla.
Persino il consigliere regionale Marinello dopo ben 5 minuti ha lasciato la riunione senza proferire parola.
Le uniche cose certe sono i tagli: il punto nascite di Domodossola che chiude per tutta l’estate per carenza di personale (per il blocco al turnover voluto dal Presidente Cota), i ridimensionamenti annunciati da Sandrini sia per Verbania che per Domodossola, un 118 depotenziato, la guardia medica che sparisce da alcune zone soprattutto nelle valli e così via.
Ancora una volta, clamorosamente, non è stato illustrata da Cattrini un progetto complessivo per la gestione della sanità nel VCO.
Siamo in una situazione drammatica dove le riduzioni non colpiscono solo le strutture ospedaliere ma soprattutto i servizi sul territorio.
Ci sono solo delibere regionali che tagliano senza un disegno complessivo e preciso.
In quest’ottica il rischio di una guerra tra “poveri”, tra Omegna, Verbania e Domodossola che, ancora una volta, si dividono per difendere quel poco che rimane è sempre più reale.
Ma questo è un modo di gestire il problema folle e senza senso da parte delle forze politiche che governano la regione.
Attendiamo dal presidente Cota e dal commissario straordinario Cattrini, finalmente, la presentazione di un progetto, di uno straccio d’idee per il futuro della sanità nel VCO.

PD VCO
Ufficio Stampa