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Una Regione più forte. Come è cambiato il Piemonte dal 2014 ad oggi. Il documento del PD

E’ arrivato il momento di iniziare a raccontare quello che è stato il grande lavoro svolto dal centro-sinistra alla guida della Regione Piemonte dal 2014 ad oggi.
Nel documento che trovate cliccando al link Una Regione più forte. Come è cambiato il Piemonte dal 2014 ad oggi. Ottobre 2018  abbiamo raccolto
i principali provvedimenti legislativi e le principali misure adottate dalla Giunta e dal Consiglio regionale per il buon Governo della nostra regione, per i cittadini piemontesi, per le famiglie e per le imprese. Non si tratta di un elenco esaustivo di tutte le norme approvate, ma una testimonianza di come, con le idee e l’impegno, si può fare la buona Politica, quella di cui la nostra regione ha bisogno.
Abbiamo volutamente deciso di non perderci  in fronzoli o in immagini suggestive, privilegiando  la scrittura, per cercare di spiegare al meglio le decisioni assunte.
Leggendolo Vi accorgerete che si è fatto tanto, ma molto è il lavoro che dobbiamo e vogliamo ancora fare. Ci impegneremo ad intervenire per quanto possibile prima della fine di questa Legislatura e, se avremo la fiducia dei cittadini piemontesi, abbiamo intenzione di proseguire con il medesimo impegno negli anni futuri, con l’obiettivo di garantire ai piemontesi servizi efficienti e nuove opportunità di sviluppo e competitività per il territorio.

Gruppo Consiliare PD Piemonte

Ulteriori tagli ai costi della politica in Piemonte

tagliLa Regione Piemonte taglia ancora i costi della politica approvando una proposta di legge del Pd che produrrà risparmi per quasi 11 milioni. Il via libera questa sera in Commissione Bilancio, riunita in aula in sede legislativa.
“Era un impegno che ci eravamo assunti come maggioranza e lo abbiamo mantenuto”, commenta il segretario regionale del Pd e capigruppo a Palazzo Lascaris, Davide Gariglio, primo firmatario del provvedimento. “Il Piemonte – rimarca Gariglio – è tra le prime Regioni ad approvare una legge che anticipa la riforma costituzionale in discussione in Parlamento, che equipara il trattamento economico del consigliere regionale a quello del sindaco del capoluogo”.
Il risparmio sarà di 10 milioni e 891.750 euro a legislatura, di cui 5 milioni e 949.600 sul trattamento economico dei consiglieri, un milione e 20 mila sul funzionamento dei gruppi consiliari, tre milioni e 922.150 sugli staff di Giunta e Consiglio regionale.
Dal testo originariamente proposto dal Pd è stata stralciata la parte relativa al trattamento previdenziale dei consiglieri. La legge riduce l’indennità di carica del consigliere regionale da 5.940 a 5000 euro (lordi) a cui si aggiunge il rimborso, che passa da 4.050 a 3.500 euro. Quanto alla previdenza, tema oggetto di trattativa con l’opposizione, “la maggioranza – afferma Gariglio – riconosce il problema per coloro a cui non viene riconosciuto alcun contributo”. Ma per il momento, sottolinea, è stato deciso di approfondire con gli uffici tecnici regionali e con l’Inps, rinviando le scelte. Il provvedimento, conclude Gariglio, “è stato approvato in tempi brevi, raggiungendo l’obiettivo di risparmio prefissato, con un lavoro serio e approfondito, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi”.

Incontro sulla sanità

sanitaL’incontro sulla sanità svoltosi al Tecnoparco venerdì scorso certifica un passaggio nuovo rispetto al tormentato periodo apertosi un anno fa e che a questo punto possiamo lasciarci alle spalle.

I dati evidenti di questa svolta sono importanti e, alla luce dei commenti emersi, vorremmo sottolinearli.

In Piemonte ci saranno 5 nuovi ospedali: Novara e Torino con le città della salute; Alba (che finalmente vede in chiusura la sua tragica via crucis che ha intasato per un decennio una splendida vallata con una struttura mai compiuta); Asl TO5 che trova una quadra ora sull’ospedale unico e il VCO che è invitato ad uguale sforzo.

L’ospedale sarà costruito in funzione di un cronoprogramma stretto (circa 4 anni) e con una modalità di project financing: cioè chi costruirà avrà in gestione servizi accessori dell’ospedale.

I  Sindaci che sono intervenuti venerdì, a cominciare da Verbania, Omegna e Domodossola si sono riconosciuti con forza in questo percorso, mettendo da parte le difficoltà dell’ultimo anno e guardando al futuro con lo spirito giusto.

Ora è necessario che, rapidamente e con altrettanta determinazione, tutti i Consigli Comunali e i Comuni concordino sul progetto che nel breve il Direttore Caruso promuoverà presso l’assemblea dei Sindaci.

Noi confermiamo l’impegno a che il percorso sia il più rapido e fluido.

Riccardo Brezza
Segretario PD Circolo di Verbania
Davide Lo Duca
Capogruppo PD – Consiglio Comunale di Verbania

Il Pd in Piemonte: taglio del 25% allo stipendio dei consiglieri regionali

tagliProposta di legge dem che anticipa la riforma costituzionale. Il capogruppo e segretario Gariglio: “Un risparmio di 2 milioni l’anno da destinare alle politiche sociali”. Ridotti anche i rimborsi spese

Da la Repubblica settembre 2015 – La Regione Piemonte prova ad anticipare la riforma costituzionale, che equipara l’indennità dei consiglieri regionali a quella dei sindaci, con un taglio del 24% al costo degli ‘inquilini’ di Palazzo Lascaris. Lo prevede una proposta di legge del Pd. Il risparmio previsto è di 2 milioni di euro l’anno, che il partito proporrà di utilizzare per le politiche sociali. “Parliamo di cifre che non cambiano il bilancio – osserva il capogruppo Davide Gariglioma dal grande significato politico. L’obiettivo è quello di avere la legge pronta entro una settimana e di portarla subito in Consiglio perché venga approvata entro l’anno”.

Basandosi sul confronto di quanto già fatto da altre Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, la proposta del Pd prevede un taglio dell’indennità di carica e di funzione per i 51 consiglieri regionali del Piemonte. La prima si attesterebbe sui 5.600 euro lordi, “ben al di sotto dell’indennità dei sindaci, che è di 7-018 euro”, osserva Gariglio. Per la seconda, invece, il taglio sarebbe di circa il 37%: “Quella del presidente passerebbe da 2.700 a 1.700 euro – osserva ancora il capogruppo regionale del Pd -, quella del capogruppo da 1.700 a 1.000 euro e quella di presidente di commissione da 1.200 a 750 euro”.
La proposta Pd prevede inoltre il taglio del 33% dei rimborsi spese, che passerebbero da 4.500 a 3mila euro per ciascun consigliere. Il Pd vuole fare meglio di quanto previsto dalla legge nazionale anche per le spese di funzionamento dei gruppo regionali, che passerebbero dagli attuali 8.636 euro all’anno per consigliere a 2.500 euro, con un taglio che in questo caso sarebbe addirittura del 71%, e un risparmio annuo di oltre 300 mila euro.
Altro capitolo riguarda i vitalizi dei consiglieri regionali che hanno scelto di andare in pensione a 55 anni, cosa che la legge regionale in vigore dallo scorso gennaio oggi vieta. “Ci confronteremo con l’associazione degli ex consiglieri regionali – annuncia Gariglio – e chiederemo un contributo di solidarietà a chi ha ottenuto a 55 anni il vitalizio”.
Anche la giunta e l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale dovranno però fare la loro parte. “Abbiamo chiesto – conclude Gariglio – un intervento sulle spese di comunicazione.

VCO Formazione: arrivati i soldi dalla Regione

corsodiformazioneDopo l’appello lanciato dal presidente di VCO Formazione Vitaliano Moroni, il vicepresidente Aldo Reschigna risponde sottolineando l’attenzione della Giunta nei confronti di un settore così importante come la formazione professionale.
“Voglio rassicurare il presidente Moroni sull’impegno della Regione Piemonte nei confronti della formazione professionale”, spiega Reschigna. “Non si tratta solo di parole, che lasciano il tempo che trovano, ma di atti concreti.
Proprio in questi giorni sono in pagamento alla Provincia del VCO mandati per complessivi 1,477 milioni di euro destinati ai piani formativi d’area. Sono il risultato di un grande sforzo, la Giunta si è fatta carico di situazioni arretrate che mettono a forte rischio i’intero settore formativo. Nonostante le grandissime difficoltà di bilancio, stiamo provvedendo a innestare risorse fresche che dovrebbero dare l’ossigeno necessario agli enti”.

Nuova legge regionale sulla semplificazione

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

“La nuova legge sulla semplificazione, approvata ieri dal Consiglio regionale, rappresenta un passo avanti importante nel rapporto tra pubblica amministrazione, cittadino e impresa”.
Lo ha sottolineato stamani il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, presentando agli organi di informazione i contenuti del provvedimento.
Reschigna ha ripercorso la genesi della legge, fortemente voluta dal presidente Sergio Chiamparino di fronte alle richieste emerse dalle forze economiche fin dai primi incontri della Giunta regionale nelle province. “Per questo il presidente Chiamparino inviò una lettera alle realtà economiche chiedendo suggerimenti e spunti per il nuovo provvedimento”, ha ricordato Reschigna. “Il confronto si è sviluppato anche dopo il varo del disegno di legge da parte della Giunta regionale, con incontri diretti e contributi scritti.
Per questo possiamo parlare di una legge fortemente condivisa, frutto del dialogo della Regione con il sistema economico”.
Il vicepresidente Reschigna ha valorizzato il rapporto positivo sviluppatosi tra maggioranza e opposizione nella discussione del provvedimento: “Una delle pagine più belle da me vissute in Regione, con un confronto sempre di merito, mai ostruzionistico, che ha permesso di varare una legge importante in sole tre sedute di aula”.
Resta ora da affrontare il tema dei regolamenti applicativi del provvedimento e la standardizzazione delle procedure regionali su tutto il territorio, insieme con l’introduzione di criteri di proporzionalità nei controlli sulle imprese. L’impegno della Giunta è di concludere questa parte entro il 2015.
La legge interviene sulla maggior parte dei settori in cui opera l’amministrazione regionale, modificando 26 leggi regionali e abrogandone 2.
Porterà a consistenti risparmi di tempi e di costi anche per le aziende, da poche centinaia di euro per le realtà più piccole fino a decine di migliaia per le procedure e le realtà più complesse.
Grande importanza ha il passaggio dalla documentazione cartacea a un uso sempre più diffuso di quella telematica, anche attraverso l’utilizzo del contrassegno telematico, il cosiddetto @e.bollo.
Nel settore del commercio e del turismo si passa dall’autorizzazione alla Segnalazione certificata di inizio attività, la Scia. Aprire un bar sarà molto più semplice, come per le piccole e medie aziende ottenere le autorizzazioni di carattere ambientale, ora tutte unificate nella Autorizzazione unica ambientale.
Una grande semplificazione, con la fissazione di regole certe e chiare, tocca anche l’attività estrattiva, in cui le sanzioni sono state aumentate.
Vengono introdotte la possibilità di prorogare l’autorizzazione delle cave e procedure semplificate per lievi modifiche nei progetti di cave di pietre ornamentali.
Semplificazioni anche in materia urbanistica, con la proroga al 31/12/2012 del recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti, e in materia sanitaria, con l’omogenizzazione delle procedure delle aziende sanitarie e la trasparenza dei loro atti.
Viene inoltre facilitato il passaggio dalle Comunità montane alle Unioni di Comuni. Nel caso delle organizzazioni no profit si va verso il registro unico.
Nella scheda acclusa troverete sintetizzati le principali modifiche introdotte dalla legge.

Torino, 27 febbraio 2015