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Il Verbano Cusio Ossola al top delle classifiche per l’ambiente

imageDa recenti studi proposti da Associazioni ed autorevoli quotidiani (Legambiente, Italia Oggi, Sole 24 Ore) emerge che il Verbano Cusio Ossola ha certamente un tallone di Achille costituito da una popolazione anziana e da un ricambio generazionale lento, ma che le condizioni di vita – in generale – sono buone e tendenzialmente in miglioramento rispetto al recente passato. In particolare, la nostra Provincia, nello studio de Il Sole 24 Ore, passa dal 32° posto del 2007 al 26°(su 103 Province) nel 2008. Indubbiamente un risultato più che accettabile.
Uno dei dati più interessanti è quello relativo alle tematiche ambientali, per le quali lo stesso studio ci colloca al 4° posto assoluto in Italia.
Il risultato dipende certamente da condizioni ambientali oggettive, legate alla collocazione geografica e alle caratteristiche geomorfologiche, climatiche e paesaggistiche del nostro territorio, ma anche il pregevole lavoro svolto da gran parte dei soggetti – pubblici e privati – che operano nel territorio ed hanno una diretta influenza sull’ambiente. Ci riferiamo agli amministratori di Comuni, Comunità Montane, Regione, Enti e gestori di servizi essenziali come quello dell’ acqua e dei rifiuti. Ci riferiamo ai cittadini e alle imprese che hanno colto l’importanza della tutela ambientale e hanno progressivamente migliorato il loro operare. Ci riferiamo al contributo, di critica ma anche di stimolo, svolto da numerose associazioni ambientaliste.
Ci riferiamo anche al lavoro della Amministrazione Provinciale e dell’Assessore all’ambiente Gianni Desanti che, in questi anni, ha pienamente contribuito a questi risultati occupandosi giorno per giorno delle importanti deleghe in materia ambientale che le sono state affidate. Si tratta di essere riusciti a mettere a frutto significativi investimenti finanziari per diversi milioni di Euro, ma soprattutto aver rodato e messo in campo un patrimonio di persone, con competenze e impegno apprezzabili.

La politica sociale diffusa del Comune di Verbania

Verbania, 6 dicembre.
Si è tenuta questa mattina a Villa Olimpia una conferenza stampa delle forze politiche e dei gruppi consiliari che sostengono la maggioranza di centro-sinistra al Comune di Verbania: Partito Democratico, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani . Alla conferenza stampa ha partecipato anche il sindaco, Claudio Zanotti.
Ai media locali sono stati presentati i risultati di quella che il Sindaco ha chiamato la “politica sociale diffusa del Comune di Verbania”, ovvero il corposo “pacchetto” di iniziative varate dall’Amministrazione negli ultimi quattro anni, “pacchetto” rivolto alla generalità dei cittadini verbanese e che ha generato significativi risparmi nella fruizione di un’ampia platea di servizi pubblici erogati dal Comune.
“Da LiberoBus al farmer’s market, dai centri estivi ad agosto al trasporto scolastico e scuolabus gratuiti, dagli sconti generalizzati su 900 prodotti della Farmacia Comunale alla connettività gratuita degli internet point e del wifi comunale, dalla riduzione della tariffa rifiuti alla distribuzione gratuita di lampade a fluorescenza e di dispositivi frangiflusso per l’acqua potabile: in tutti questi casi e in altri ancora – spiega il sindaco, Claudio Zanotti – i servizi messi a disposizione dal Comune si sono tradotti in molteplici occasioni di risparmio per migliaia e migliaia di verbanesi. Si è trattato di una radicale e profonda azione di sostegno al reddito che non si è limitata alle fasce socialmente più deboli, ma ha riguardato tutta la popolazione residente nel nostro municipio. E tutto ciò a fronte di un’imposizione fiscale e tributaria che vede Verbania con l’addizionale Irpef più bassa di Domo e Omegna e un livello complessivo di pressione che la CGIA di Mestre ha classificato come la più bassa tra i capoluoghi di provincia dell’Italia settentrionale e centrale”
“Queste azioni – dichiara Paolo Sulas, coordinatore cittadino del PD – sono la concreta testimonianza della nostra politica sociale, che non si limita a iniziative estemporanee, limitate e un po’ propagandistiche come la cosiddetta social card, ma esprimono la volontà di assicurare a tutta la platea dei cittadini servizi diffusi, di qualità e in grado di generare stabilmente risparmi significativi e strutturali su beni e servizi di fruizione generale. Il centrosinistra verbanese è orgoglioso di avere offerto – attraverso i suoi amministratori – un così importante contributo alla città”. (continua)-Migliaia di cittadini gratis sui bus;

  • famiglia di tre persone, di cui due fruitori abituali di LiberoBus: risparmio di 600 €/anno di abbonamento;
  • centinaia di scolari e studenti a scuola con trasporto scuolabus gratis;
  • famiglia con un figlio alle medie e uno alle superiori: risparmio di 441 €/anno

– Migliaia di famiglie che hanno pagato i rifiuti nel 2008 meno che nel 2006

  • famiglia di tre persone: risparmio di 9 € su 2006

– Migliaia di cittadini che usano internet gratuitamente grazie alle reti wifi e internet point comunali;

  • risparmio su attivazione linea fissa flat: 228 €/anno
  • risparmio su attivazione chiavetta wireless: 129 € attivazione più canone d’uso

– Migliaia di cittadini che fruiscono del farmer’s market voluto dal Comune (unico nel VCO) con sconti medi del 30% su prodotti alimentari di stagione;

  • famiglia di tre persone: 200-300 €/anno di risparmio

– Migliaia di cittadini che dal 2005 godono nella Farmacia Comunale del massimo sconto (20%) su 900 farmaci, per oltre 200.000 euro di risparmio;

  • risparmio teorico di 15 euro per famiglia

– Centinaia di bambini che da quest’anno possono fruire dei centri estivi comunali anche in agosto,

  • risparmio su impiego baby sitter: da 400 a 745 €

– Migliaia di pasti “freschi” erogati gratuitamente a cittadini bisognosi grazie al progetto “s-corta”;

  • risparmio di 20 € per ognuno dei 2.400 pacchi distribuiti

– Migliaia di verbanesi (in realtà tutti) assicurati gratuitamente contro i danni subiti per furti o rapine;
– Migliaia di cittadini che possono pattinare d’inverno a prezzi popolari
– Migliaia di lampadine fluorescenti e di frangiflusso per acqua distribuiti gratuitamente:

  • 32 €/anno di risparmio per ogni lampadina sostituita con fluorescente (5 € di acquisto e 27 di risparmio energetico);
  • Applicazione frangiflusso: riduzione del 30% del consumo di acqua e di gas metano: risparmio stimato per famiglia di 3 persone: 75€/anno

– Addizionale Irpef a Verbania: 0,3%; addiz. Irpef a Domo e Omegna governate dalla destra: 0,4/ 0,5%
– Comune di Verbania sempre rispettoso del Patto di Stabilità (a Domo nel 2007 patto sforato e conseguente obbligata applicazione di +0,3% di addizionale irpef)
– Comune di Verbania capoluogo più virtuoso del Centro-Nord per imposizione tributaria e fiscale pro-capite (ricerca Cgia di Mestre)

Verbania, 6 dicembre 2008

Il PD a Crevoladossola: orari apertura sede e interpellanza al Sindaco

Ricordiamo gli orari di apertura della nuova sede del Partito Democratico a Crevoladossola: lunedì e mercoledì dalle ore 17.30 alle ore 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle ore 12.00 con i consiglieri comunali. Inoltre il coordinamento cittadino si riunisce il primo martedì del mese alle ore 21.
Segnaliamo anche due interrogazioni al Sindaco presentate dai consiglieri comunali del PD su due temi: servizio mensa di Villa Renzi e Acquedotto comunale di Oira. (Segue)All’attenzione del Sindaco
Oggetto: interpellanza servizio mensa Villa Renzi .
Con la presente siamo a chiedere che il Sindaco relazioni riguardo le prossima entrata in servizio della mensa delle Villa Renzi, che come voi ricorderete doveva entrare in servizio nel gennaio 2008.
La questione fu oggetto di dibatti in sede consigliare e in tale sede si era affermato che l’entrata in servizio dell’opera sarebbe stata posticipata a settembre.
Ora siamo arrivati al mese di ottobre e il servizio non è ancora attivo; tra l’altro ricordiamo che già nel 2007 il comune aveva avvisato i cittadini che a breve si sarebbe attivato il servizio per gli anziani sopra i 66 anni residenti nel comune e li si invitava a richiedere apposita tessera, queste persone andrebbero quanto meno informate sullo sviluppo della situazione.
Da recenti contatti con gli uffici abbiamo preso atto del fatto che la ditta vincitrice della gara si sarebbe ritirata unilateralmente del contratto e che l’amministrazione ha provveduto ad un affidamento ad una ditta diversa per un periodo di due anni. Anche su questo aspetto chiediamo di avere delle informazioni.
Tra l’altro rimarchiamo e suggeriamo (fremo restando le nostre critiche all’impostazione generale) che viste le recenti modifiche al bando che modificano l’età di accesso alla struttura residenziale sarebbe opportuno pensare anche alla modifica del regolamento di accesso alla mensa per allinearlo a quello della struttura residenziale onde evitare confusione fra gli utenti.

All’attenzione del Sindaco
Oggetto: interpellanza acquedotto comunale Oira.
Preso atto del fax indirizzato al Sindaco di Crevoladossola, protocollato con n 68520 il giorno 23 agosto 2008 a firma del responsabile ASL Dr. Malfa in cui si certificava che l’acqua erogata dall’acquedotto comunale risultava non potabile.
Preso inoltre atto che tale comunicazione chiedeva esplicitamente al Sindaco di provvedere ad aumentare l’erogazione del Cloro nell’impianto di potabilizzazione e di emanare un avviso pubblico per avvisare la popolazione della non potabilità dell’acqua.
Per prima cosa rimarchiamo la scarsa informazione fornita alla cittadinanza, pochi erano infatti a conoscenza dell’ordinanza che, visto il rischio per la salute dei cittadini, dovrebbe essere diffusa in modo più capillare ed evidente, anche usando i media locali.
In seconda battuta diventa doveroso notare come la questione della qualità della fornitura dell’acqua nelle frazioni alte sia da anni problematica e crediamo anche si opportuno sottolineare come i tanto pubblicizzati interventi degli anni passati, fra cui il famigerato acquedotto di valle, non hanno risolto il problema della qualità dell’approvvigionamento idrico.
Ribadiamo quindi come una volta di più si evidenzi anche in questo ambito il fallimento della politica portata avanti dalla vostra amministrazione in questi ultimi otto anni.
A tutt’oggi l’ordinanza non ci risulta sia stata ritirata e quindi è oltre un mese che i cittadini sono costretti ad utilizzare acqua che non risponde ai requisiti minimi di legge e questo nonostante i gravosi aumenti tariffari che tanto malcontento hanno giustamente generato.
Riteniamo questa situazione paradossale ed inaccettabile ed essendo vostra abitudine scaricare le responsabilità su idrablu e l’ato, cogliamo l’occasione per informarvi che da parte nostra intendiamo fare quello che sarebbe stato il vostro ruolo ossia chiederemo formalmente all’ATO di intervenire per risolvere la situazione in adempienza alla carta dei servizi che prevede requisiti minimi di qualità che in questo caso non sono stati evidentemente rispettati.
Questo è un atto concreto e possibile che, a quanto ci risulta, voi non avete mai messo in campo e di ciò non possiamo che rammaricarci chiedendo conto della situazione nel prossimo consiglio comunale.

La proposta della destra di un Ato del VCO: una scelta che aumenta le tariffe

image La proposta avanzata dalla destra (e bocciata) in Consiglio provinciale, che prevede un ATO unico per il solo Vco per la gestione delle Acque, è una idea che farebbe aumentare i costi in bolletta a carico dei cittadini del VCO.
Come appare evidente dalla tabella e dai ragionamento di seguito riportati, questa proposta porterebbe ad un aumento immediato delle bollette dei cittadini (almeno del 20%) e ad una diminuzione evidente degli investimenti che si dovrebbero fare nella nostra provincia. Investimenti per aumentare l’efficienza del servizio, migliorare le infrastrutture per dare ai cittadini una rete idrica moderna ed efficiente, senza quelle situazioni in cui molti comuni del VCO d’estate non garantiscono l’acqua ai propri cittadini. Insomma, una proposta che inganna i cittadini e che in nome di una finta autonomia si trasformerebbe in un boomerang per i cittadini del VCO.
Per questo servono altre proposte, come quelle che abbiamo presentato nelle settimane scorse:
a) Dilazione dei pagamenti in rate in quei comuni dove l’aumento è stato più significativo.
b) Iniziative di partecipazione dei cittadini: l’avvio di una campagna di informazione
c) Forme di agevolazione per gli utenti non allacciati alla rete fognaria che hanno altri costi per le fosse ( con la riduzione dei costi in bolletta, scorporo costi pulizia fosse).
d) Possibile rinuncia del 5% di introiti alle Comunità Montane, in cambio della riduzione delle tariffe nelle utenze: non è logico che le Comunità montane “cavalchino la protesta” e introitino dei soldi.
 Dati derivanti dalle stime di acque “Novara Vco”

ANNO 2007

VCO

NOVARA

TOT GUA

1- popolazione servita

126.000

328.000

454.000

2- comuni serviti

59

73

132

3- m³ di acqua consumati

11.200.000

31.300.000

42.500.000

4- consumi pro capite per abitante

88,9

95,4

93,6

5– ricavi da industrie(a)

534.000

2.200.000

2.734.000

6– ricavi del servizio idrico integrato

10.336.000

27.478.000

37.814.000

7– corrispettivi alle Sot (soc.operative) (b)

7.560.000

19.680.000

27.240.000

8– rimborsi per rate mutui a Enti, Comuni

3.182.600

5.900.000

9.082.600

9- rimborsi mutui pro capite

25,3

18,0

20,0

10- conguagli per copertura perdite (a)

1.200.000

600.000

1.800.000

11- 5% alle Comunità Montane

1.804.700

86.000

1.890.700

12- cooperazione internazionale

69.383

180.617

250.000

13- ricavi–costi operativi (5+6-7-8-10-11-12)

– 2.946.683

3.231.383

284.700

14- oneri finanziari, ammort.,i inv. fiscali

284.700

a) ripartizione effettuata in maniera indiretta riferita alla Sot del cusio-borgamenerese

b) si tratta della quota di 60 € per abitante uguale per tutte le sot

Questa tabella conferma l’ipotesi alla base della scelta per la definizione del perimetro dell’ATO1: il territorio del VCO è sostanzialmente troppo piccolo per sostenere la gestione a tariffe ragionevoli.

 

Infatti, sulla base dei dati consultivi 2007 risulta che considerando solo i costi di gestione ordinaria, il rimborso delle rate dei mutui ed il contributo del 5% alle Comunità Montane, al fine di assicurare l’equilibrio economico-finanziario si dovrebbe applicare una tariffa di 1,01 €/m³ , superiore a quello attuale.

 

E questo senza considerare la necessità di nuovi investimenti.

 

Se infatti, si simulasse – lasciando inalterati i dati di riferimento – un Piano d’Ambito ventennale per la sola provincia del VCO risulterebbe che il Piano di Investimenti attualmente previsti dal Piano d’Ambito non sarebbe finanziariamente sostenibile.

 

Infatti, il Piano prevede la realizzazione di lavori per circa 160 milioni di euro, mentre la dimensione di un ipotetico Ambito limitato alla provincia del VCO consentirebbe la realizzazione di massimo 60 milioni di euro.

 

A tal proposito, è necessario osservare che il programma degli investimenti è stato costruito sulla base delle segnalazioni dei Comuni incrociato con i risultati della ricognizione delle infrastrutture effettuata dalla Regione Piemonte.

 

Tale piano ridotto di investimenti, palesemente insufficiente per il bisogno nel VCO, richiederebbero in ogni caso una tariffa di 1,01 €/m³ (comunque superiore a quella attuale), per raggiungere nel 2016 una tariffa pari a 1,317, inferiore di soli 97 millesimi di € a quella prevista a livello di ambito.

 

Questo considerando le tariffe medie. Riflettendo sul fatto che nell’ATO1 è possibile applicare tariffe agevolate tra il 25 ed il 35% alle famiglie economicamente disagiate o residenti nei Comuni montani a medio-alta marginalità socio-economica, non si vede come tali sconti possano venire applicati riducendo il bacino di utenza al solo VCO, dove 2/3 dei Comuni sono montani a medio-alta marginalità socio-economica.

 

È inoltre importante osservare che, riducendo del 70% il bacino di utenza, si riducono del 70% i contributi alle Comunità Montane. In particolare, nell’ipotesi ATO-VCO si trasferirebbero alle Comunità Montane 2,5 milioni di € in meno all’anno ( 17,5 milioni di € contro gli oltre 69 milioni di € previsti dall’attuale piano dell’ATO1.


Per concludere, sia analizzando i dati dell’esercizio 2007 e sia le proiezioni per il futuro, risulta evidente che le bollette pagate nel territorio novarese costituiscono una risorsa indispensabile per finanziare nel VCO parte della gestione ordinaria, i nuovi investimenti, i contributi alle Comunità Montane.

 

A Gravellona si discute di acqua

image Per discutere dei temi legati alla gestione dell’Acqua si svolgerà un incontro pubblico promosso dall’Amministrazione Comunale di Gravellona Toce per martedì 27 maggio, alle ore 21.oo presso la biblioteca comunale in c.so roma.
Interverranno il Sindaco Anna Di Titta e la giunta, l’assessore provinciale Gianni Desanti, il consigliere regionale
Aldo Reschigna e tecnici del settore.
Di seguito pubblichiamo alcune considerazioni in merito al problema acqua del PD di Gravellona Toce.Ricordiamo che NON è VERO che l’attuale Amministrazione di Gravellona è entrata nell’ATO1 dell’acqua: lo aveva già deciso nel 2001 la Giunta Porini e tutta la maggioranza consiliare all’unanimità. l’attuale Amministrazione ha provveduto ad affidare la gestione come la Legge imponeva.
NON è VERO che l’acqua a Gravellona costa il 40 % in più. Ora costa 0,90 € /m cubo contro i precedenti 0,81 €/m cubo.
NON è VERO che con quest’aumento si pagano le “poltrone”. Si paga la gestione del servizio e gli investimenti che nei prossimi tre anni nel nostro Comune saranno pari a 800 mila euro e permetteranno di affrontare i problemi della fornitura di acqua ai cittadini.
Inoltre sarebbe sbagliato fare un ATo unico provinciale. Dati alla mano (inconfutabili), dimostrano che un Ato unico del VCO (come vorrebbe il centro destra) porterebbe ad un aumento del 20% delle tariffe dell’acqua e contemporaneamente ad una diminuzione di almeno del 50% dei possibili investimenti sulle reti idriche della nostra realtà.
Acqua:le proposte del Partito Democratico.

Si è costituito solo nel 2005 il sistema idrico integrato, deciso da una legge nazionale di ben 14 anni fa (la famosa legge Galli): scontiamo un grave ritardo, in termini di investimenti e di modernizzazione del servizio, dovuto all’immobilismo e al non far niente del centro destra sia nel governo provinciale 1999-2004 che in quello regionale 1995-2005.

Di fronte alla frammentazione dei gestori (oltre 100), gli amministratori locali, guidati dalla Provincia e dal capoluogo Verbania, sono riusciti nell’indubbio merito di dare vita ad una sola società gestore interamente pubblica, (articolata in sole cinque società territoriali), a cui partecipano oltre il 93% dei comuni delle due province.

Oggi le bollette, a differenza del passato, comprendono sia il costo di gestione del servizio che quello dovuto per l’ammodernamento delle infrastrutture idriche (non più quindi a carico dei bilanci comunali). Questo percorso positivo, oggetto oggi della strumentalizzazione politica di chi si è dimostrato incapace di realizzarlo, può essere migliorato . Per questo proponiamo:

a) Dilazione dei pagamenti in rate in quei comuni dove l’aumento è stato più significativo (seppur la nostra tariffa sia tra le più basse fra gli Ato del Piemonte).
b) Iniziative di partecipazione dei cittadini: l’avvio di una campagna di informazione
c) Forme di agevolazione per gli utenti non allacciati alla rete fognaria rispetto alla quota depurazione (riduzione dei costi in bolletta, scorporo costi pulizia fosse).
d) Rinuncia del 5% di introiti alle Comunità Montane, in cambio della riduzione delle tariffe nelle utenze: non è logico che le Comunità montane “cavalchino la protesta” e introitino dei soldi!
 

Acqua e bollette: interviene il Pd di Crevoladossola

image Sul tema Acqua, tariffe e bollette, ritorna con un lungo, articolato ed interessante documento il Circolo del PD ed il gruppo consigliare di Crevoladossola. Una serie di considerazioni con alcune proposte sulla questione delle Bollette dell’acqua, con proposte per il ricalcolo delle stesse e alcune perplessità relative al calcolo delle tariffe.
Le proposte sulla questione delle Bollette dell’acqua.
Ribadendo il nostro punto di vista e ricordando gli atti ufficiali che ci hanno visti già in passato portare delle proposte all’attenzione del consiglio comunale di Crevoladossola torniamo sulla questione del grave incremento che hanno subito i cittadini Crevolesi ed Ossolani.
In ogni caso riteniamo che ci siano alcune difformità sulle attuali fatturazioni che vanno sicuramente approfondite e per questo riteniamo opportuno procedere alla sospensione dei pagamenti affinché sia garantita la correttezza della tariffa.Da più parti ci sono state segnalate incongruenze sia nelle letture che rispetto al calcolo della tariffa, tra l’altro segnaliamo che i cittadini avevano già pagato l’acqua consumata fino al 28 febbraio 2007 e che l’aumento è stato calcolato a partire dal 1 gennaio 2007, quindi retroattivamente rispetto alla data comunicata e non è nemmeno pensabile che una tariffa a scaglioni di consumo annuo sia applicata con riferimento a un periodo di 13 mesi.
Ricordiamo inoltre che il Comune di Crevoladossola ha trasferito all’ATO i mutui contratti per acquedotti e fognature, risparmiando poco meno di 100 mila euro all’anno. Questi soldi potevano essere utilizzati per mitigare le tariffe, ma purtroppo si è deciso di utilizzarli diversamente.
Nella costituzione della tariffa è rilevante la componente legata alla depurazione, a tal proposito vi è l’anomalia di chi la paga pur non essendo allacciato alla fognatura, in quanto la morfologia del territorio non lo permette. Vogliamo ricordare la mancata accettazione della proposta del 2002 di modifica del regolamento comunale che avrebbe potuto mitigare l’imposizione della legge 13 che prevede l’allaccio entro i 100 metri a qualsiasi condizione. Anche questa è sicuramente una questione che va approfondita.
Nello scorso comunicato avevamo richiesto un incontro pubblico che il Sindaco ha accettato, questo è sicuramente positivo. Il problema va comunque affrontato con impegno; da parte nostra abbiamo sempre cercato di portare un contributo alla discussione evitando di strumentalizzare la situazione, anche in questo momento crediamo opportuno muoversi all’interno della legge in modo serio, sfruttandone le possibilità per mitigare le tariffe, soprattutto nelle zone montane in cui crediamo sia indispensabile un investimento in termini di risorse per evitarne il declino.
In sintesi le nostre proposte si articolano sui seguenti punti:
·Sospensione dei pagamenti affinché sia garantita la correttezza della tariffa e il suo corretto calcolo tenendo conto degli oggettivi errori pratici evidenziati.
·In particolare si è chiesto che Idrablu metta a disposizione del personale presso il municipio che verifichi quanto meno per gli errori di lettura in tempi rapidi e, soprattutto, rimborsi qualora fossero dovuti.
·La società garantisca in futuro un maggior controllo sulla correttezza delle letture.
·Tutelare i proprietari di fabbricati pluri famigliari con impianto idrico unico, e quindi con un solo contatore, che, in seguito alla tariffa a scaglioni, pagano di più pur consumando come gli altri. Questo soprattutto nei centri storici e nelle frazioni.
·Il comune, attraverso i suoi rappresentati, proponga formalmente alle che ai comuni montani venga stabilito un adeguato incremento del quantitativo minimo esente da tariffa.
·Nella penultima bolletta erano già stati anticipati i compensi presunti relativi ai mesi di gennaio e febbraio, calcolati con le vecchie tariffe; crediamo che in questo caso sia da discutere l’ipotesi di un rimborso dei mesi di gennaio e febbraio già pagati.
·Modifica del regolamento comunale per l’allaccio alla fogne per esonerare chi non si può allacciare per via della mancanza della struttura o per via della morfologia del territorio.
·Revisione del calcolo della quota fissa annuale della depurazione per chi ha una fossa biologica accertata e funzionante, in modo tale che venga pagata solo la quantità che effettivamente viene conferita, tramite autobotte, al depuratore.
·Convocazione del consiglio comunale per realizzare una variazione di bilancio che permetta l’uso dei 100 mila € risparmiati dai mutui per calmierare le tariffe, il rimborso potrebbe avvenire anche rispetto ad altre tariffe, non necessariamente quella dell’acqua, in quanto si avrebbe comunque un risparmio per le famiglie.
Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossola, Partito Democratico Crevoladossola

Il documento che segue chiarisce nel dettaglio dubbi, errori e perplessità rilevate dall’esame delle bollette emesse. A seguire il dettaglio delle proposte su come dovrebbero, a nostro parere, essere calcolati correttamente gli importi.
PERPLESSITA’ RELATIVE AL CALCOLO DELLE TARIFFE.
· Ai cittadini era stato comunicato che dal primo luglio 2007 sarebbe cambiato il gestore della rete idrica e che di conseguenza sarebbero state modificate le tariffe, con lievi aumenti. l’aumento è stato calcolato a partire dal 1 gennaio 2007, quindi retroattivamente rispetto alla data comunicata.
· I cittadini di Crevoladossola avevano già pagato l’acqua consumata fino al 28 febbraio 2007. Sono stati rimborsati i consumi di gennaio e febbraio 2007 calcolati forfetariamente, e valutandoli alla vecchia tariffa, per poi farli pagare nuovamente con la nuova tariffa di € 0,90. Anche questo è discutibile e ricordiamo che i consumatori finali sono comunque tutelati dalle leggi di pubblicità dei prezzi. La Soc. Acqua Novara e VCO è un organismo pubblico ma di carattere commerciale, crediamo che non si possa alzare le tariffe senza prima informare i consumatori finali.
· Ai cittadini di Crevola è stata applicata una tariffa che prevede prezzi diversi per scaglioni di consumo annuo. Già i primi metri cubi di acqua costano il doppio rispetto a prima, ma se si consuma troppa acqua nel corso dei 12 mesi si arriva a pagare fino a € 0,93/mc, ossia 6 volte il costo del 2006.
 
· Molti cittadini di Crevoladossola utilizzano ancora un unico contatore per misurare i consumi di due o più nuclei famigliari come risulta dall’anagrafe comunale. Con la nuova tariffazione a scaglioni di consumo si viene a pagare l’acqua alle tariffe più alte, mentre dividendo equamente il consumo tra le unità abitative dotate di un unico contatore si pagherebbe l’acqua alle tariffe più basse. Prima il problema non esisteva poiché si pagava l’acqua a € 0,15/mc senza scaglioni di eccedenza.
· In molti casi i cittadini si sono visti triplicare i consumi di acqua, è ovvio che si tratta di un errore dovuto all’errato funzionamento del contatore o a errore di rilevazione della lettura del contatore.
PROPOSTE PER IL RICALCOLO DELLE BOLLETTE
Il consiglio d’amministrazione di Acqua Novara e Vco e la società di Gestione Idrablu, potrebbe prendere atto di quanto lamentato dagli utenti di Crevoladossola e deliberare una proroga del termine ultimo per il pagamento delle bollette di almeno 60 giorni per verificare la correttezza giuridica di quanto emerso. Evitando in questo modo l’applicazione della penale per morosità agli utenti.
Il nuovo calcolo di tutte le bollette emesse da Acqua Novara e VCO tramite Idrablu dovrebbe tenere conto degli oggettivi errori pratici di calcolo come sopra evidenziati.
In particolare nell’assemblea pubblica del 19 aprile in sede consigliare, si era chiesto che Idrablu o Acqua Novara e VCO mettessero a disposizione del personale proprio presso il municipio che verificasse gli errori di lettura e provvedesse al ritiro delle bollette che devono essere ricalcolate, seguendo le richieste di rimborso per i cittadini che hanno già pagato bolletto non congrue.
Occorre affrontare il problema con senso di responsabilità ed in modo organico per l’intero territorio evitando di lasciare i cittadini senza informazione ed assistenza, obbligandoli a spostamenti fino alla sede della concessionaria in maniera confusa e assolutamente inefficace.
Occorre dividere il consumo rilevato dal contatore per il numero delle unità abitative alle quali fornisce l’acqua, cosi come rilevato dal certificato di residenza e dallo stato di famiglia. Emettendo nuova fattura ad ogni capofamiglia che dovrà quindi aprire un contratto a lui intestato con Acqua Novara e VCO, per consentire l’emissione della fattura.
Bisogna escludere dalla fatturazione i mesi di gennaio e febbraio 2007 già pagati.
Il costo fino al 1 luglio 2007 devrebbe essere calcolato alla vecchia tariffa, così come legittimamente previsto dalla legge a tutela dei consumatori.
Correggere gli errori di lettura del contatore e verificarne ove serve il corretto funzionamento

Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossola, Partito Democratico Crevoladossola