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Centraline idroelettriche. Il PD chiede alla Provincia modifiche alla delibera. Servono più certezze.

Il gruppo consigliare del PD ha presentato ufficialmente ieri in Provincia (mercoledì 22 febbraio)  un ordine del giorno che chiede al Consiglio provinciale di modificare la delibera adottata qualche tempo fa in materia di concessione per le centraline idroelettriche. Clicca qui per vedere il servizio TV.
Delibera che, nella sua applicazione, ha dimostrato diverse “falle”, criteri poco oggettivi e troppo permissivi verso i soggetti privati. Non a caso molte sono state le polemiche che sul territorio si sono sviluppate in seguito all’applicazione pratica della delibera stessa.
Nel merito l’ordine del giorno prevede tre richieste di modifica:
1) Stralciare il criterio nr. 2 (“Partecipazione Pubblica”) che stabilisce una concessione di 30 anni (massimo periodo previsto) in caso di proponenti che “contribuiscano in maniera decisiva alla realizzazione di importanti finalità pubbliche, attraverso un rapporto negoziale o altra forma di collegamento con Enti pubblici locali, Società pubbliche del territorio o Comunità locali interessate”.
2) Modificare il criterio nr.7 (“Progetti sul Territorio”), in modo da ridurre l’indeterminatezza del criterio e la discrezionalità in sede interpretativa, introducendo criteri oggettivi di valutazione dell’opera e impostando una regola di correlazione diretta tra le comunità locali su cui insiste l’impianto e l’ubicazione degli interventi a compensazione;
3) Integrare il criterio 1.b (“Proponenti che siano una azienda del territorio o costituiscano una nuova azienda sul territorio, in entrambi i casi creando occupazione ultronea rispetto ll’impianto idroelettrico”) introducendo criteri oggettivi di valutazione dell’impiego di occupazione, in termini sia quantitativi, sia qualitativi (tipo di inquadramento/contratto) che di durata.
Di seguito il testo dell’ordine del giorno

Al Presidente del Consiglio Provinciale
Ordine del Giorno
Il Consiglio provinciale del Verbano Cusio Ossola premesso che
•    la Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 29 del 24/06/2011, intesa a sbloccare la situazione delle concessioni idroelettriche nel territorio del VCO, superando la moratoria della Giunta Ravaioli del 2007-2009 e quindi, nell’ambito di criteri di sostenibilità ambientale, volta a promuovere un ulteriore utilizzo dei corsi d’acqua, prevede di ancorare tali progetti agli interessi del territorio;
•    la predetta DCP prevede di graduare la durata delle concessioni rispetto alle ricadute “pubbliche” delle stesse, stabilendo concessioni più lunghe laddove vi siano maggiori elementi di compartecipazione, partnership o compensazioni per il territorio;
Constatato che
•    sebbene condivisibile nello spirito originario, alla prova dei fatti la DCP si è rivelata suscettibile di interpretazioni decisamente discutibili a causa della genericità e dell’indeterminatezza di alcuni criteri;
•    il criterio nr. 2 “Partecipazione Pubblica” presente nella DCP stabilisce una concessione di 30 anni (massimo periodo previsto) in caso di proponenti che “contribuiscano in maniera decisiva alla realizzazione di importanti finalità pubbliche, attraverso un rapporto negoziale o altra forma di collegamento con Enti pubblici locali, Società pubbliche del territorio o Comunità locali interessate”;
•    il sopracitato criterio nr. 2 prefigura forme di compensazione piuttosto che di partecipazione pubblica, rientrando così nel criterio nr. 7 (Proponenti che abbiano presentato progetti volti a valorizzare la tutela e lo sviluppo del territorio sotto il profilo socioeconomico, turistico, sportivo, culturale, della qualità della vita (…) anche promossi o partecipati da Soggetti pubblici”), definito più propriamente “Progetti sul Territorio”;
•    i due criteri citati (nr. 2 e nr. 7) configurano fattispecie estremamente simili tra loro – in entrambi i casi non ci sono criteri oggettivi di misurazione della ricaduta pubblica dell’opera di compensazione – e non è evidente dove stia la differenza che giustifichi un raddoppio della durata della concessione passando da un caso all’altro – da 15 anni per il criterio nr. 7, a 30 anni per il criterio nr. 2;
•    il criterio nr. 2 indica che l’opera possa essere oggetto di “rapporto negoziale o altra forma di collegamento con Enti pubblici locali”, aprendo una sorta di mercato della compensazione al ribasso, in cui i comuni accettano compensazioni a costi sempre più bassi per opere idroelettriche realizzate a decine di chilometri di distanza, che così godrebbero del prolungamento fino a 30 anni della concessione, senza lasciare nulla di significativo nei comuni in cui la struttura realmente opera ed impatta;
•    il criterio 1 b (“Costituzione di nuove aziende sul territorio che creino occupazione ultronea rispetto all’impianto idroelettrico; ovvero la creazione di nuova occupazione da parte di aziende già presenti sul territorio che, tramite lo sfruttamento della risorsa idrica, rafforzino l’indotto occupazionale”) manca anch’esso di criteri oggettivi circa cosa potrà essere considerato come occupazione “ultronea”, di una sua quantificazione e qualificazione, aprendo varchi per interpretazioni più o meno estensive e potenzialmente distanti dallo spirito originario della DCP;

si impegna a
1.    Stralciare per intero del criterio nr.2 “Partecipazione Pubblica” dalle regole di graduazione della durate delle concessioni idroelettriche presenti nella DCP n. 29 del 24/06/2011;
2.    Modificare il criterio nr.7 “Progetti sul Territorio”, in modo da ridurre l’indeterminatezza del criterio e la discrezionalità in sede interpretativa, introducendo criteri oggettivi di valutazione dell’opera e impostando una regola di correlazione diretta tra le comunità locali su cui insiste l’impianto e l’ubicazione degli interventi a compensazione;
3.   Integrare il criterio 1.b (“Proponenti che siano una azienda del territorio o costituiscano una nuova azienda sul territorio, in entrambi i casi creando occupazione ultronea rispetto ll’impianto idroelettrico”) introducendo criteri oggettivi di valutazione dell’impiego di occupazione ultronea, in termini sia quantitavi, sia qualitativi (tipo di inquadramento/contratto) che di durata.

PD VCO
Ufficio Stampa

Questione Acque Nord e Acqua Novara VCO s.p.a. E’ necessario chiarire al più presto. Gallina è incompatibile, si dimetta.

Molti nodi stanno venendo al pettine ed è giusto che la politica faccia la sua parte. In questi giorni sono apparsi sui giornali locali alcune questioni che vanno chiarite in modo inequivocabile. Come Partito Democratico del Vco abbiamo già detto che questa complessa situazione economica deve diventare un’opportunità per ristrutturare un sistema amministrativo e politico in grado di guardare al futuro e alle prossime generazioni. Crediamo che il modo migliore per approcciare questi problemi sia quello di ragionare senza pregiudizi, ma sviscerando il problema per trovare le adeguate soluzioni.
La prima cosa da fare è stabilire chi fa che cosa evitando di avere più enti che si occupano delle stesse cose. Siamo convinti che ci si debba mettere tutti in gioco per far si che una riforma istituzionale ottenga come risultato non solo quello di accorpare qualche provincia e qualche comune, ma anche di riformare profondamente il mondo delle società di secondo e terzo grado.
Crediamo che per uscire dal cono d’ombra in cui versa il nostro paese sia necessario fare chiarezza anche sul ruolo che giocano molti amministratori in questi campi e per questo sosteniamo l’intervento del Forum del VCO per l’Acqua e l’Energia Beni Comuni che chiede chiarezza su alcune questioni concernenti la Società Acque Nord e Acqua Novara VCO s.p.a.),
Non solo: chiediamo al Presidente Gallina (presidente di entrambe!) di dimettersi da uno dei due incarichi ricoperti perché in contraddizione in quanto controllore e controllato coincidono, ed inoltre perche è uno schiaffo morale per tutti i cittadini apprendere che in enti di secondo grado ci siano compensi (oltre 71 mila euro la somma annuale dei due di Gallina) che un qualsiasi lavoratore, operaio o artigiano, guadagna in anni di lavoro.
PD VCO
Ufficio Stampa

Di seguito la  richiesta informazioni su attività della Società Acque Nord s.r.l. presentata dal Forum del VCO per l’Acqua e l’Energia Beni Comuni (inviata agli amministratori delle società,dei comuni, della provincia).

La presente per chiedere chiarimenti in merito alla gestione del SII in capo alla SOT “ACQUE
NORD S.R.L.”
1. Servizio di reperibilità
Tenuto conto del numero di comuni serviti e dell’estensione del territorio coperto (dalla Valle
Antrona alla Val Cannobina), manifestiamo la nostra preoccupazione per la decisione
dell’azienda di tagliare drasticamente il servizio di reperibilità e chiediamo a codesto ente una
valutazione sulla scelta effettuata.
Ai Comuni segnaliamo la necessità di vigilare con molta attenzione affinché questa operazione non
si tramuti, come temiamo, in uno scadimento di un servizio fondamentale i cui standard sono fissati
nella Carta dei Servizi.(cfr. 4.4.4 Segnalazioni di emergenza per servizi di acquedotto e fognatura).
2. Doppio incarico del sig. Gallina Sebastiano
Preso atto che al momento attuale il Sig. Gallina Sebastiano risulta al contempo presidente delle
società Acqua Novara VCO s.p.a. e Acque Nord s.r.l.;
rilevato che la società Acque Nord s.r.l. è soggetta a direzione e coordinamento da parte della soc.
Acqua Novara-VCO, nonché controllata ai sensi dell’art.2359, 1° comma, punto 3) del Codice
Civile,
facendo notare l’inopportunità che la stessa persona sia contemporaneamente ai vertici della società
controllata (Acque Nord s.r.l.) e controllante (Acqua Novara VCO s.p.a.),
ai fini di garantire una maggiore trasparenza e imparzialità nella gestione della cosa pubblica,
chiediamo a codesto ente di prendere al più presto in esame la revoca al sig. Gallina Sebastiano di
almeno una delle due cariche attualmente in capo allo stesso.
A tal proposito chiediamo a codesto ente una valutazione circa il fatto che il sig. Gallina
Sebastiano, in virtù della sua doppia carica, percepisca un doppio compenso per un totale di
71.320,00 euro (41.320,00 in Acqua Novara VCO s.p.a. e 30.000,00 in Acque Nord s.r.l.).
3. Stato attuazione degli investimenti programmati
In riferimento al Piano Stralcio 2010-2013 (visionabile sul sito www.acquanovaravco.eu),
chiediamo di conoscere quale sia lo stato di avanzamento della realizzazione degli interventi a
carico della società Acque Nord s.r.l.
4. Aggiornamento sito web con dati bilanci
Preso atto che la società Acque Nord s.r.l. ha predisposto da tempo un sito web dove, però, non
risulta alcuna informazione sui bilanci consuntivi degli ultimi anni, per una questione di trasparenza
e di facilitazione dell’accesso ad atti pubblici da parte di tutti i cittadini, chiediamo di sollecitare la
società affinché provveda al più presto ad integrare il proprio sito con la documentazione relativa ai
bilanci degli ultimi anni, seguendo l’esempio della sua controllante Acqua Novara VCO s.p.a.
5. Cambio dirigenza
Preso atto che la società ha deciso di sostituire la figura del direttore Di Marzio, chiediamo a
codesto ente una valutazione sulla scelta effettuata.
6. Fusione con Acqua Novara VCO s.p.a.
Alla luce del testo del PDL n.129 “Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione
integrata dei rifiuti urbani” così come licenziato in data 30/11/2011 dalla V commissione del
Consiglio Regionale, che prevede lo stralcio della divisione dell’ATO 1, si chiede quali siano gli
intendimenti di codesto ente in merito alla fusione della società Acque Nord s.r.l. nella società
Acqua Novara VCO s.p.a.
Certi di una vostra pronta risposta, auguriamo buon lavoro.
Forum del VCO per l’Acqua e l’Energia Beni Comuni
Recapito Forum:
c/o sede ARCI Verbania
Corso Lorenzo Cobianchi, 37
28921 Verbania (Verbano-Cusio-Ossola)
e-mail: acquapubblicavco@gmail.com

Rilascio delle concessioni idroelettriche.Il PD alla Provincia: si muova, approvi lunedì in consiglio una nostra mozione in materia

A distanza di oltre una settimana, dalla richiesta da parte del consigliere provinciale del PD Stefano Costa, di una convocazione delle commissioni consigliari interessate, in merito ad una urgente verifica sull’applicazione dei criteri di rilascio delle concessioni idroelettriche previsti nella delibera adottata dal consiglio provinciale lo scorso mese di giugno, non è pervenuta nessuna risposta.
Per questo il capogruppo consigliare provinciale del Partito Democratico, Giuseppe Grieco, ha presentato ieri pomeriggio una mozione urgente (in allegato) da discutere al prossimo consiglio provinciale in programma lunedì 19 dicembre.
Il criterio di urgenza è determinato dal fatto che oggi in calendario una seduta della conferenza dei servizi che avrà il compito di  valutare la fattibilità della centralina in Comune di Crevoladossola, il cui iter recente ha evidenziato, in modo palese, i difetti nell’applicazione dei criteri vigenti, che, nel caso specifico, consentono una ricaduta di beneficio pubblico su un comune non direttamente interessato né dall’ubicazione dell’impianto né dall’ubicazione dell’opera, e per il fatto che è stato rilasciato dagli uffici provinciali, nelle scorse settimane un rinnovo di concessione sino al 2031 ad un’azienda del gruppo Beltrame nonostante questa avesse chiuso, nei mesi scorsi, lo stabilimento ex sisma di Villadossola.
Qesta mozione chiede al Presidente della Provincia che, alla luce della situazione di conflittualità creatasi, si ponga come obbiettivo la ridefinizione dei criteri di rilascio di concessioni per nuove derivazioni idroelettriche o per il rinnovo di concessioni  in scadenza per evitare che si verifichino altri casi nei quali i benefici ricadano unicamente su società private senza beneficio alcuno per la collettività o ricadano su territori estranei a quelli interessati dall’opera.

PD VCO
Ufficio Stampa

Concessioni idroelettriche: il Pd con il consigliere provinciale Costa chiede formalmente una riunione della commissione consigliare competente

Stefano Costa, consigliere provinciale PD

In merito alla discussione in atto sul rilascio delle concessioni idroelettriche da parte della provincia del VCO, il consigliere provinciale del PD Stefano Costa ha appreso oggi dagli uffici provinciali che la sua richiesta verbale di discussione di un ordine del giorno sul tema,  avanzata il mese scorso ai presidenti di commissione Porini e Gallina, non è stata inserita nella prossima convocazione di commissione istituzionale prevista in data 12 dicembre 2011.
Per questo, in merito alle recenti polemiche innescate dall’interpretazione della Delibera di Consiglio Provinciale circa i criteri di rilascio concessioni per impianti di derivazione idroelettrica (vedi in particolare i casi “Crevoladossola” e “Tessenderlo”), il consigliere provinciale del PD Costa Stefano, ha richiesto formalmente ai presidenti della I° commissione istituzionale Rino Porini e, della III° commissione Tutela ambientale, Sebastiano Gallina, una convocazione urgente e congiunta delle due commissioni.
Urgente perché è più che mai necessario un chiarimento da parte degli amministratori provinciale circa l’interpretazione dei criteri medesimi alla luce del rilascio delle concessioni in itinere e future.

PD Ufficio Stampa

Centralina idroelettrica a Caddo: utili alla società privata, al territorio quasi nulla

La questione centralina a Caddo di Crevoladossola sta assumendo una rilevanza di non poco conto nel recente dibattito.
Rispetto alla seduta consigliare di Crevoladossola dello scorso 29 novembre, siamo ovviamente colpiti dalla strenua ed accorata difesa della centralina senza se e senza ma da parte del gruppo di minoranza. Crediamo che ad oggi, e fino a prova contraria, quest’opera i cui utili andranno ad una società privata, dal territorio prende e poco o niente dà.
La volontà dei cittadini che risiedono sul territorio non può certo essere trascurata ne tanto meno tacciata di essere oggetto di strumentalizzazione politica; mai come in questo caso ci pare infatti che le opinioni siano assolutamente trasversali rispetto agli schieramenti.
Ben vengano imprenditori che investano sul territorio, se con i loro investimenti si creano nuovi posti di lavoro e/o benefici tangibili per le comunità locali, ma è evidente che gli amministratori locali debbano avere la possibilità di stabilire se quei benefici siano una contropartita idonea a fronte delle evidenti ricadute sia sul territorio che sulla cittadinanza. Si può discutere su dati oggettivi e cifre ma il gruppo di minoranza non può certo pretendere che l’amministrazione di Crevoladossola  accetti ogni proposta dei privati senza fare una adeguata valutazione dei pro e dei contro delle opere né tantomeno escludere dalla discussione i diretti interessati ossia i cittadini.
Ignorare la contiguità fra la società in questione e l’ex amministrazione è ovviamente impossibile e pertanto la minoranza bene farebbe a tenere un profilo più discreto e soprattutto più istituzionale, visto che, a quanto emerso nel dibattito, la relazione che la minoranza ha portato agli atti contiene dati che l’amministrazione attuale non aveva a disposizione e sarebbe sicuramente poco serio se tali dati fossero stati forniti dai proponenti l’opera.
La questione della partecipazione alle conferenza dei servizi è invece il classico distrattore  che niente ha a che vedere con la sostanza della questione, infatti l’amministrazione ha avuto solo dopo la delibera provinciale di giugno 2011 lo strumento per richiedere un ritorno che prima non era dovuto se non in minima parte come compensazione paesaggistica.
Per quanto riguarda gli aspetti più generali, rileviamo innanzi tutto un dato: partendo dall’esistenza della delibera provinciale di giugno (approvata all’unanimità da maggioranza ed opposizione), che comunque costituisce un riferimento ed uno strumento con cui confrontarsi, è evidente questa necessita di essere accordata e migliorata. Ad una prima analisi era anche sicuro che saremmo stati in presenza di un proliferare di richieste di concessioni di  centraline idroelettriche private che andava previsto e gestito.
La vicenda di Crevoladossola, ma anche la recenti questioni di Canza in Val Formazza e di Devero evidenza come l’argomento centrali idroelettriche private sia spesso percepito dai cittadini come invasivo delle prerogative paesaggistiche del territorio, senza che la collettività ne abbia un riscontro concreto.
La ragione della delibera provinciale andava proprio nella direzione di recuperare questa problematica; ma sicuramente la vicenda di Caddo, in cui la centrale costruita nel comune di Crevoladossola viene compensata con opere realizzate a Pallanzeno, deve aprire un momento di riflessione e revisione per cui la compensazione dovrà per forza di cose essere legata al territorio su cui l’intervento viene effettivamente realizzato.
Questo anche perche in caso contrario si potrebbe aprire una sorta di “mercato della compensazione al ribasso” in cui comuni accettano compensazioni a basso costo di opere idroelettriche realizzate a decine di kilometri di distanza che così godrebbero del prolungamento fino a trenta anni della concessione, senza lasciare nulla di significativo nei comuni in cui la struttura realmente opera ed impatta.
Altra questione riguarda la  quantificazione della compensazione, in opere o in denaro che deve essere meglio stabilità per evitare eccessiva discrezionalità rispetto alle opere “di evidente pubblica utilità” che comportano il prolungamento della concessione.
Le iniziative della comunità montana di mettere a disposizione dei fondi ai comuni per studi di fattibilità di impianti sugli acquedotti esistenti va in qualche maniera poi incontro ad una altra esigenza che è quella di fornire ai comuni (o ad altro soggetto pubblico) degli strumenti adeguati per potere essere protagonisti della questione idroelettrica provinciale.
Le centraline di solito si realizzano in zone in cui gli enti locali hanno dimensioni ridotte e questo li priva della struttura organizzativa adeguata per essere artefici di un piano di intervento pubblico sulle risorse idriche del territorio. Infatti visto e considerato che il margine di guadagno delle ditte private sta negli incentivi statali, incentivi che sono sovvenzionati con accise sulle bollette dei cittadini; sarebbe ragionevole che la parte rilevante di un piano di sviluppo energetico idroelettrico la svolgesse un ente pubblico, al limite in collaborazione con soggetti provati, affiche si esca dalla logica del privatizzare gli introiti e statalizzare i debiti storica di tanta struttura industriale italiana.
Tra l’altro occorre ricordare che il concetto di pubblica utilità legato ad opere idroelettriche porta poi al fatto che la legge permette anche ad un privato di avvalersi della procedura dell’esproprio nel confronto di altri privati e questo concetto può anche permettere il superamento di vincoli urbanistici di ogni tipo. Pertanto di fatto un privato che decida di investire viene equiparato ad un ente pubblico con la differenza che un privato ovviamente realizza un profitto che l’ente pubblico potrebbe invece investire sul territorio.

Circolo PD    Crevoladossola

NASCE IL FORUM PROVINCIALE DEL VCO PER L’ACQUA E L’ENERGIA

E’ nato il FORUM PROVINCIALE DEL VCO PER L’ACQUA E L’ENERGIA, un “luogo” pensato per far incontrare le tante persone che vogliono dare continuità e concretezza al grandioso risultato referendario dei mesi scorsi.
Il forum potrà raggiungere obiettivi importanti SOLO SE avrà l’apporto di tutti voi che avete lavorato tanto durante la campagna referendaria.
IL Forum verrà presentato nella conferenza stampa indetta per SABATO 15 OTTOBRE alle ore 11,00 presso il gazebo posto in Corso Mameli  a Intra di fronte alla libreria Margaroli.
Per aderire inviare una email a acquapubblicavco (chiocciola) gmail.com
Carta dei principi
Il Forum nasce per:
dare continuità al lavoro fatto dal comitato provinciale del Verbano Cusio Ossola costituitosi in occasione della campagna referendaria del 2011, che ha visto la maggioranza assoluta degli italiani esprimersi contro le leggi di privatizzazione forzata della gestione dell’acqua e di installazione di centrali nucleari.
Il Forum nasce dalla consapevolezza che occorre:
·  difendere i risultati dei referendum dai tentativi di annullarne gli effetti a seguito delle pressioni delle lobbies dei privatizzatori;
·  continuare ad alimentare il dibattito sui temi della gestione pubblica dei beni comuni (con particolare riferimento all’acqua), dello sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili pulite;
·  proporre iniziative concrete per le amministrazioni locali e per i cittadini sui temi di cui al punto precedente.
Ci accomunano alcuni principi che sono:
·  la salvaguardia della dinamica planetaria del clima e dell’insieme dei cicli bio-geo-chimici;
·  la considerazione dell’acqua come bene naturale e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano universale;
·  la ricerca di un equilibrio nell’utilizzo di beni naturali tra le esigenze umane e quelle dell’ambiente in cui viviamo, ricerca fondata sulla consapevolezza che esistono dei limiti allo sfruttamento dei beni naturali.
Possono far parte del Forum associazioni, gruppi, comitati e singoli cittadini che condividano le premesse e i principi sopra elencati.
Per aderire inviate una email a