6.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

I CITTADINI
• Il motore delle relazioni fra i cittadini è l’associazionismo, che si esprime anche nelle varie forme di volontariato, e che costituisce l’agenzia più efficace per realizzare una comunità dalle grandi qualità e potenzialità. Dovrà essere priorità dell’Amministrazione Comunale istituzionalizzare il rapporto con il mondo del volontariato attraverso “convenzioni” che determinino le rispettive aspettative.

• Occorre creare un sistema di rete tra i luoghi di incontro pubblici e privati (oratori parrocchiali, circoli, palestre etc…) che coordini un programma di offerta di eventi e attività per tutti i cittadini, come i centri estivi per i ragazzi o le attività in favore della terza età.

• l’attività amministrativa dovrà partecipare allo studio di attività di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati portatori di “handicap” così come proporre programmi per “lavori socialmente utili” soprattutto nel campo della qualificazione ambientale e urbana.

• Nell’ambito delle politiche per la famiglia dovrà essere considerata la possibilità della creazione di un “micronido” che possa rispondere alle esigenze delle giovani coppie interessate alla collocazione diurna di bimbi da 0 a 3 anni, coinvolgendo le Cooperative Sociali che hanno attivato analoghi progetti in altri territori ossolani.

• Con il sistema delle “convenzioni” dovranno essere sostenute le iniziative degli asili privati che dimostrino disponibilità a fornire un servizio a famiglie che, per ragioni lavorative si trovassero in difficoltà in determinati periodi a causa del calendario scolastico ad accudire i figli in orario di lavoro.

• Il Comune, relazionandosi con iniziative di volontariato presenti e da creare può divenire un luogo informativo per i cittadini, soprattutto anziani, per chiarimenti su atti giudiziari in genere, obblighi relativi alle successioni, atti notori, rinunce eredità, tutela dei minori etc…

• Con una elevato tasso di edilizia pubblica Villadossola registra più di altre località una forte presenza di cittadini immigrati. Occorre attuare politiche di integrazione e conoscenza reciproca finalizzate a garantire uguali diritti e doveri a tutti condividendo regole, usi e costumi del nostro Paese.

• Alcuni regolamenti comunali vanno aggiornati perché contengono norme in contrasto con le indicazioni sovracomunali, come nel caso del Regolamento di Polizia Mortuaria. Si dovrà ad esempio consentire l’estensione del diritto di sepolcro a persone conviventi ed ai benemeriti del concessionario la tomba di famiglia.

5.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

FAR TORNARE I CONTI
• Il continuo ritocco al rialzo dell’addizionale comunale sull’IRPEF, delle tariffe per la raccolta dei rifiuti e dell’ICI che ha contraddistinto gli ultimi anni non può più essere praticato, in quanto a tali iniziative, sino ad oggi, non sono state accompagnate da reali miglioramenti alle prestazioni dei servizi resi.

• Affidarsi ai soli contributi regionali o ai benefici economici derivanti dalle varianti al PRG a favore di società in grado di monetizzare gli standard, espone al rischio che alcune opere restino solo delle buone intenzioni. Occorre una reale condivisione con i cittadini dei problemi di bilancio comunale così da discutere assieme le priorità e le scelte da attuare. Per questo è fondamentale redigere lo strumento di bilancio in una forma comprensibile a tutti e che si apra ad una partecipazione vera sulle iniziative infrastrutturali da intraprendere e sui servizi da erogare. A tale scopo si potranno aprire “forum” di discussione che utilizzino anche mezzi innovativi come “internet”.

4.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

UN TERRITORIO UNICO
• Bisogna verificare le scelte percorse fino ad oggi e dotare al più presto il Comune di un nuovo Piano Regolatore che tenga conto delle reali esigenze del paese, che razionalizzi le risorse disponibili puntando ad obiettivi concreti a vantaggio di tutti.

• Non si intende censurare l’utilizzo delle varianti parziali al Piano Regolatore, ma farne un uso più corretto, valutandone le motivazioni, pubblicizzandone la fattibilità e coinvolgendo il maggior numero di interessati, così da esaudire fini collettivi e non solo di singoli.

• l’obiettivo della pianificazione urbanistica non può essere solo quello di prevedere l’occupazione di territorio libero, ma di attuare il completamento di programmi urbanistici già approvati o di recuperare e qualificare il patrimonio edilizio esistente, in questo ultimo caso anche con incentivi che consentano aumenti di volumetrie oltre quelle attualmente consentite dagli strumenti urbanistici vigenti nelle zone sature.

• Per favorire ed incentivare il recupero dei nuclei antichi, sarà considerato l’abbattimento degli oneri del costo di costruzione e di urbanizzazione a carico del proponente l’intervento.

• Laddove si verificasse l’imposizione di vincoli idrogeologici ingiustificati, occorrerà adoperarsi per limitarne le conseguenti imposizioni.

• Affiancato al Piano Regolatore dovrà essere predisposto un “Piano Colore” per armonizzare gli interventi soprattutto nei nuclei di particolare rilevanza storica e ambientale.

• Anche per il PEEP riteniamo debbano essere riconsiderati i progetti di espansione di tipo economico-popolare, previsti nel Piano Regolatore vigente all’altezza di via Piemonte. Riteniamo prioritaria, rispetto a qualsiasi intervento espansivo di quella realtà, la ricerca di soluzioni per risolvere i problemi strutturali di carenza di servizi e di coesione urbana che in più di un’occasione sono stati manifestati con preoccupati segnali di allarme dagli stessi cittadini. Si dovrà partire dal ridisegnare, con il contributo dei residenti e anche con destinazione urbanistica diversa, la zona antistante le scuole e la palestra, progettata per accogliere servizi commerciali, ma mai decollata e ora in stato di profondo degrado.

• La questione viabilità del PEEP e collegamento al nuovo ponte sull’Ovesca, dovrà considerare i progetti e i finanziamenti ormai approvati, ma dovrà, ove possibile, mitigare con mirate soluzioni progettuali le problematiche sorte in merito ad alcuni accessi alle proprietà.

• Andranno ricercate e perseguite verso la Provincia quelle azioni volte a migliorare accessibilità e parcheggi delle zone alte del paese.

• In tema di viabilità occorre predisporre un sistema di controllo e rallentamento della velocità sia nelle zone centrali che in quelle periferiche del paese divenute pericolose.

• La trasformazione in atto dell’area ex-laminatoio Sisma, dovrà essere valutata senza pregiudizi, cercando tutti i possibili miglioramenti sulle scelte attuate in merito alla viabilità, all’impatto ambientale e alla vivibilità complessiva dell’intero centro del paese. La “vicenda piazza Repubblica” insegna che non è possibile affrontare come problemi a sé stanti questioni che sono invece parte di problemi relativi all’assetto urbano complessivo del paese. Con questa logica finiscono per prevalere interessi particolari e viene persa una visione complessiva di bene comune che bisognerebbe sempre cercare di raggiungere.

• Il paese necessita di una attività di educazione ambientale e di interventi in favore della pulizia di alcune aree come lungo il fiume Toce, ed interventi di completamento come l’area adiacente “La Fabbrica” che versano in uno stato di abbandono al limite della decenza.

• l’Amministrazione dovrà rispettare le direttive europee affinché le forniture oggetto di appalto rispondano ai requisiti di eco-compatibilità e riguardino beni prodotti secondo gli standard del marchio Europeo Ecolabel in tema di emissioni di sostanze volatili, processi di produzione attenti al risparmio energetico e riciclo di materie prime.

3.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

LE RISORSE
• La nostra Amministrazione opererà sfruttando le opportunità che derivano da direttive nazionali ed europee relative alle politiche di risparmio energetico e di promozione delle energie rinnovabili, approntando azioni volte a realizzare interventi sia nel campo dell’edilizia privata che pubblica e dell’illuminazione del paese.

• Più che ricercare altre forme di finanziamento dei servizi, che finiscono sempre con il coincidere con aumenti ulteriori dei livelli di tassazione comunale, occorre procedere a produrre, ove possibile, risparmi ed economie di spesa. Un esempio è l’applicazione della Legge Regionale che demanda al Consorzio per i Servizi Sociali (CISS) le competenze di contribuzione economica ai nuclei familiari indigenti e integrazione delle rette per le strutture residenziali per anziani e adulti.

• Al fine di garantire che i denari raccolti per un servizio siano percepiti come equi, occorre predisporre adeguati strumenti di controllo e verifica dell’operato dei Consorzi ai quali l’Amministrazione Comunale ha delegato l’erogazione di alcuni servizi. In questo modo i reclami manifestati dai cittadini, anche reiterati (come nel caso dei residenti della zona PEEP relativamente alla qualità dell’acqua), possono trovare ascolto e soluzione.

2.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

L’IDENTITà DELLA COMUNITà
• Pur con le differenze oggettive del presente rispetto alla sua storia, riteniamo che Villadossola debba mantenere una vocazione produttiva. è illusorio ipotizzare una sua trasformazione secondo la logica dei “centri commerciali”. Non è realistico, proporrebbe un modello che è già in crisi in realtà ben più popolate della nostra e non realizzerebbe quell’equilibrio tra economia e vivibilità del territorio in grado di produrre la qualità di vita che noi vogliamo affermare.

• Vogliamo al contempo operare affinché le aree industriali esistenti, con la collaborazione delle proprietà, possano realizzare miglioramenti sotto l’aspetto occupazionale, ma anche affrontare e risolvere le problematiche ambientali soprattutto là dove queste sono inserite a ridosso di aree a destinazione residenziale come l’area ex-Sisma e gli impianti estrattivi di via Pedemonte.

• Pensiamo che l’azione amministrativa debba cercare di relazionare il mondo imprenditoriale con le istituzioni provinciali e regionali per agganciare ogni opportunità che potrebbe derivare dal potenziamento dello scalo ferroviario di Domo2, sia in termini occupazionali che di riqualificazione urbana.

• Occorrerà operare per il completamento delle aree artigianali esistenti e, eventualmente, individuarne di nuove. Nuove aree commerciali potranno essere definite solo dopo la discussione e l’approvazione di un nuovo strumento di pianificazione alla cui stesura dovranno essere chiamate le categorie e associazioni interessate nonché i cittadini.

1.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

COSTI DELLA POLITICA
• Intendiamo operare per la riduzione di almeno il 20% dei costi per le indennità di carica ora arrivati alla cifra, non più giustificata per un piccolo Comune come il nostro, di oltre 88 mila euro l’anno. Intendiamo ottenere questo risparmio con la diminuzione sia delle indennità che del numero degli Assessori. Con il risparmio ottenuto, intendiamo finanziare fin dal primo bilancio opere di pubblica utilità, come il progetto per una “ludoteca” nell’area adiacente le Scuole Medie.

• La partecipazione del Comune di Villadossola a forme di collaborazione consortili sarà valutata anche verificando che questo nostro codice etico sia fatto proprio anche negli organismi di gestione di questi Enti.

• Le nomine di rappresentanti comunali in qualsiasi Ente dovranno essere accompagnate da una relazione al Consiglio Comunale che specifichi le caratteristiche attitudinali o professionali del nominato così da dare giustificazione della scelta.