Cota di fatto in crisi: la maggioranza non c’è più

Dal Consiglio regionale di ieri emerge in tutta evidenza la crisi della maggioranza che sostiene il presidente Cota.
Il voto ripetuto sull’ordine del giorno sulla caccia – che ha visto nella seconda votazione rafforzarsi il drappello del Pdl contrario al documento – e la conseguente sua bocciatura, ha sancito per come si è sviluppato la sfiducia della maggioranza nei confronti di Cota, che personalmente si era reso garante dell’ordine del giorno e della approvazione in tempi brevi di una nuova legge.
Per questo bocciarlo ha significato non solo evidenziare la spaccatura della maggioranza sulla caccia, ma disconoscere l’impegno di Cota e il suo ruolo nella vicenda. Il fatto che in aula il presidente abbia rinnovato l’impegno per una nuova legge a tempi brevi non fa che sottolineare la distanza delle sue affermazioni dallo stato reale della sua coalizione. Cota si impegna, la maggioranza non lo segue.
Che la crisi stia attraversando il centrodestra lo dimostra anche la mancanza del numero legale alla prima votazione, con la chiara assenza dai banchi del Pdl della componente di Progett/azione.
E’ tempo che il presidente Cota prenda atto della situazione. In queste condizioni come si può pensare di affrontare il lungo e delicato dibattito sul bilancio? Il Piemonte ha bisogno di un governo serio, non di una compagine pronta a litigare su ogni argomento, con un presidente che piuttosto che riconoscere il suo fallimento è disposto a tenere la testa sotto la sabbia.
DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA
Capogruppo Pd in consiglio regionale

Ad Omegna Aide Mellano vince al primo turno. Ottimo il risultato della lista del PD

Ottimo rislutato del centro sinistra ad Omegna. Aide Mellano candidato del Pd è stata eletta al primo turno con oltre il 54% dei voti. Il Partito Democratico è di gran lunga il primo partito cittadino con oltre il 31% dei voti. Primo degli eletti del PD è Gianni Desanti con 166 preferenze. In consiglio per il PD anche due giovani democratici, Alessandra Gebbia e Alessandro Buzio.
Di seguito i risultati dei 17 seggi.
Candidati a sindaco
Franzosi 287 (3,92%);
Bisoglio 904 (12,33%);
Mellano 3997 (54,54%);
Masoero 237 (3,23%);
Tomatis 1904 (25,98%).

Di seguito i risultati per le liste:

UDC 79 (1,28%)
Futuro e Libertà 125 (2,02%)

Lega Nord 488 (7,89%)
Omegna città della gente 107 (1,73%)
Ottimismo e Buonsenso 118 (1,91%)

IDV 216 (3,49%)
Noi ci siamo per Omegna 542 (8,76%)
Rifondazione Comunista 689 (11,13%)
PD 1926 (31,12%)

Partito delle Aziende 179 (2,89%)

Moderati per Omegna 282 (4,56%)
Omegna nel cuore 361 (5,83%)
PDL 1076 (17,39%)

Questa la composizione del nuovo consiglio comunale. Maggioranza( 10 consiglieri pià il sindaco)
Partito Democratico: Aide Mellano, Alessandro Buzio, Alessandra Gebbia, Rosa Rita Varallo, Francesco Pesce, Giancarlo Ricca, Gianni De Santi ed Rosario Oliveri

Federazione della Sinistra: Scatamacchia e Matella

Noi Ci Siamo per Omegna: Cavigioli

Minoranza: 6

Pdl: Tomatis, Songa e Lapidari

Omegna Nel Cuore: De Riu

Tutti i paritcolari del voto cliccando qui

Elezioni ad Omegna: un voto al PD ed a Aide Mellano, Come , dove e quando

Trovate, cliccando qui, il PDF del fac simile della scheda elettorale

Quando si vota
Domenica 6 maggio dalle 8.00 alle 22.00
Lunedi’ 7 maggio dalle 7.00 alle 15.00

Come si vota
Barrando con una croce il simbolo del Partito Democratico si vota sia il PD che il candidato a sindaco Maria Adelaide Mellano. Accanto al simbolo potete votare, scrivendo il cognome, un solo candidato a consigliere comunale dei 16 della lista del PD.

Ricordarsi
di avere con se la carta d’identità e il proprio certificato elettorale. Se si è smarrito il certificato elettorale rivolgersi all’ufficio elettorale del comune per chiederne un duplicato.

Si chiude venerdì sera la campagna elettorale del centro sinistra per le elezioni comunali ed il sostegno alla candidatura di Maria Adelaide Mellano a sindaco della città.
Ultimo appuntamento organizzato da tutte le forze politiche e dalle liste che la sostengono. Appuntamento venerdì 4 maggio in piazza XXIV Aprile sotto i portici del Municipio dalle ore 21 (in caso di cattivo tempo invece al Cinema Oratorio). Sarà una serata con gli interventi di rito, a partire da quello di Maria Adelaide Mellano, ma anche un momento conviviale con della buona musica a partire da quella proposta dal maestro Sergio Scappini.
Tutti i cittadini sono invitati.

 

Zacchera allo sbando. La Lega Nord lo attacca sul bilancio 2012

Che la maggioranza di centro destra sia davvero allo sbando, con una navigazione a vista e senza nessuna programmazione è del tutto evidente. E moltissimi sono stati i segnali in questi ultimi mesi, l’ultimo due giorni fa con le dimissioni poi rientrate, dell’assessore al bilancio Calderoni.
Che però la nave scricchioli lo si capisce dall’attacco diretto che il principale alleato del PDL di Zacchera, la Lega Nord, ha effettuato nelle scorse ore, e non su una piccola questione ma sull’atto principale della vita amministrativa di una città e cioè il bilancio.
L’accusa dei consiglieri comunali della Lega Nord a Zacchera è di aver presentato il bilancio 2012 ai media prima ancora di averlo sottoposto alla maggioranza, ed affermano «non troviamo giusto che il bilancio sia finito sui giornali senza un serio vaglio nella commissione bilancio o in una riunione di tutti i gruppi che sostengono questa amministrazione».
Un’accusa davvero imbarazzante, che segnala come il bilancio 2012 per la nostra città non sia opera di un lavoro approfondito e condiviso, ma un atto fatto da pochi e condiviso con quasi nessuno.
Un modo di operare che rivela la debolezza di Zacchera che ha avuto paura ad illustrare il bilancio ai propri consiglieri, e presentandolo alla stampa li ha messi di fronte al fatto compiuto, come una sorta di prendere o lasciare.
Oltretutto una scelta che azzera le false proposte di Zacchera di voler collaborare con l’opposizione, visto che il documento è stato presentato senza passare appunto dalla commissione competente
Nei giorni prossimi analizzeremo i contenuti del bilancio, ma se queste son le premesse nulla di buono si profila all’orizzonte.
Comunicato stampa
Corrado De Ambrogi
coordinatore circolo Verbania

Convegno del Pd sul tema dei frontalieri: scarica le slide della relazione

I frontalieri negli anni della crisi. E’ questo il titolo dell’incontro pubblico organizzato dal partito democratico  venerdì 27 aprile 2012 alle ore 20.45  presso la Sala consigliare della Comunità Montana a Domodossola (via Romita).
E’ ora possibile scaricare il pdf con la relazione dell’0norevole Narducci, cliccando qui.
Un’occasione per discutere dei temi aperti in merito al lavoro oltre confine, a partire dalla spinosa situazione del ristorno fiscale all’Italia, con un esperto del tema come l‘onorevole Franco Narducci, vice presidente della commissione Affari esteri e Comunitari alla Camera.
Potete scaricare cliccando qui il PDF dell’invito.
Partecipano inoltre Aldo Reschigna capogruppo PD in regione Piemonte, Antonella Trapani segretario provinciale del PD, Mariano Cattrini sindaco di Domodossola.
Sarà presente un esponente del sindacato Syna di Briga e presiede Massimiliano Testore coordinatore circolo PD di Domodossola
Sono invitati lavoratori, cittadini, amministratori, associazioni economiche e sindacali.

PD VCO
Ufficio stampa

Pubblichiamo un comunicato stampa di pochi giorni fa dell’onorevole Narducci sul tema

Oggi, 11 aprile 2012, il Governo ha risposto all’interrogazione presentata, il 15 marzo scorso, in Commissione esteri della Camera, dall’on. Franco Narducci (PD) per chiarire quale posizione intendesse assumere il Governo italiano rispetto alle notizie allarmanti provenienti dal Ticino ed in cui si ipotizzava una modifica della quota di ristorno del prelievo fiscale sul reddito dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera diminuendolo dall’attuale 38,8 per cento al 12,5%.
Tali notizie sono sembrate ancor più preoccupanti in un contesto di relazioni bilaterali tra Svizzera e Italia in cui si assiste ad un stallo sul negoziato fiscale tra i due Paesi. Pertanto l’on. Narducci ha chiesto al Ministro degli affari esteri, sottolineando l’urgenza della ripresa del negoziato fiscale, cosa si intende fare per “risolvere la spinosa situazione del ristorno fiscale all’Italia, sia in relazione agli importi non ancora erogati sia per preservare le attuali quote di ristorno all’Italia dell’imposizione effettuata sul reddito dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera” chiedendo anche di sapere quali procedure intendesse attivare il Governo per il ristorno dei fondi, già versati dalla Svizzera, ai comuni frontalieri, data anche la situazione di difficoltà di bilancio.
Il Sottosegretario all’Economia ed alle Finanze, dott. Vieri Ceriani, che ha risposto a nome del Governo all’interrogazione in questione e a quella di analogo contenuto posta dall’on. Braga, ha evidenziato la situazione di illegalità internazionale in cui si trova la Svizzera per il mancato ristorno del 50% dell’ammontare della quota stabilita negli accordi internazionali per quanto concerne il prelievo fiscale sul reddito dei frontalieri.
Vieri ha altresì evidenziato l’impegno del Ministero degli Affari Esteri nei confronti delle Autorità federali elvetiche che ha effettuato “fermi e ripetuti passi volti a reclamare la piena applicazione da parte svizzera del vigente Accordo del 1974, che costituisce questione non collegata né collegabile a quella del negoziato fiscale”. Inoltre, il dott. Vieri ha precisato che si è “ritenuto opportuno esperire altre opzioni di intervento a difesa degli interessi italiani, utilizzando prioritariamente gli strumenti per la risoluzione delle controversie previsti dalla vigente Convenzione contro la doppia imposizione fiscale, di cui l’Accordo sui ristorni è, come si è detto, parte integrante. È stata pertanto richiesta alla controparte elvetica la convocazione di una commissione mista ad hoc.” Invece per quanto attiene l’eventuale rimozione della Svizzera dalle cosiddette “black list” italiane, il Sottosegretario ha riferito che “l’Amministrazione finanziaria fa presente che i relativi decreti sono stati emessi in virtù di disposizioni di legge (artt. 2, 110 e 167 DPR 917/1986, Testo unico delle imposte dirette), che hanno previsto, quali criteri per l’individuazione degli Stati a regime fiscale privilegiato, la mancanza di un adeguato scambio di informazioni, nonché il livello di tassazione sensibilmente inferiore a quello applicato in Italia”.
Assoluta insoddisfazione é stata espressa dall’ on. Franco Narducci per la risposta data dal Sottosegretario alle interrogazioni concernenti il contenzioso tra Italia e Svizzera relativamente alle molteplici questioni riguardanti il lavoro transfrontaliero, i ristorni fiscali ai comuni situati nella fascia di 20 chilometri dal confine con la Svizzera e alla Convenzione contro le doppie imposizioni.
Il rappresentante del Governo anzichè entrare nel merito delle domande poste dagli interroganti onorevoli Narducci e Braga e indicare le soluzioni urgenti che dovrebbero far parte del negoziato con la controparte elvetica, si è limitato a riassumere i concetti ben noti che per altro hanno ispirato le interrogazioni dei due parlamentari del PD. È a tutti noto, infatti, che il Cantone Ticino ha congelato da quasi un anno il 50% dei ristorni fiscali ai comuni italiani, per un’ammontare di quasi 24 milioni di franchi svizzeri. Ed è anche noto che il Parlamento svizzero ha approvato, nella recente sessione primaverile, una mozione che chiede di ridurre al 12,5% l’ ammontare del ristorno attualmente pari al 38,5%.
“Visti i precedenti, si deve ritenere che con il perdurare del muro contro muro che caratterizza le relazioni tra Roma e Berna nel mese di giugno, prossima scadenza per il ristorno fiscale, si arriverà al blocco totale dell’erogazione a favore dei Comuni italiani, indipendentemente dalla mozione sulla percentuale del ristorno” ha sottolineato Narducci in sede di replica al Governo. “Il Governo che anche i parlamentari eletti all’estero sostengono – ha proseguito Narducci – non può ignorare le problematiche dei frontalieri, che non significano unicamente 55 mila posti di lavoro disseminati nelle aree di confine in Svizzera, bensì anche il rilevante numero di imprese che esportano servizi temporanei sulla base degli accordi bilaterali tra la Confederazione e l’UE”. Narducci ha poi ricordato che la Svizzera ha adottato, da tempo, il modello OCSE per le convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali, per cui oltre una quarantina di Paesi hanno rinnovato le convenzioni stesse basandole sul nuovo modello.
“Ritengo incomprensibile l’ostinatezza con cui il Governo italiano rifiuta di sedersi attorno ad un tavolo per negoziare con gli svizzeri la nuova convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, un presupposto inderogabile per ripristinare rapporti corretti e affrontare le questioni del lavoro transfrontaliero” ha evidenziato Narducci, ricordando, in conclusione, che sarebbe un grave errore “far dipendere la convenzione contro le doppie imposizioni fiscali dall’accordo sui capitali italiani detenuti in Svizzera, un accordo siglato proprio in questi giorni con il Governo tedesco, poiché oltre alla fuga dei capitali dobbiamo frenare la fuga delle imprese italiane che, in particolare dalla Lombardia, trasferiscono la loro sede nel Cantone Ticino.
E in assenza di accordi, ha concluso Narducci, è davvero difficile frenare tali fenomeni, che accrescono ancora di più le difficoltà economiche dell’Italia”.

Palazzetto dello sport a Gravellona Toce: altro “Giro” altro flop

Il tempo ci ha dato ragione e continuerà a farlo. La decisione del Sindaco Giro, di PDL e Lega di bloccare il progetto di palazzetto con piscine è stato un clamoroso errore, un’imperdonabile leggerezza che ha messo a nudo l’incapacità di previsione ed il presappochismo dell’attuale aministrazione comunale su questo delicato problema.
Non bisognava avere doti speciali per capire che un’opera di queste dimensioni e complessità non doveva essere bloccata ad un punto così avanzato nella costruzione, soprattutto sapendo che le alternative desiderate da Giro e Co. erano totalmente campate in aria (protocollo d’intesa, sala convegni, piscina scoperta), impraticabili sotto diversi punti di vista e mai suffragate da qualche serio studio di fattibilità verificabile dai consigleri di minoranza o da chiunque volesse farsi un’idea chiara sulle alternative. Nella realtà è prevalsa esclusivamente una misera logica di sterile contrapposizione politica che mai ha guardato al benessere e allo sviluppo della Comunità ma solo a soddisfare un’incomprensibile ansia di cancellazione di tutto ciò che di buono aveva fatto l’amministrazione Di Titta (vedi la scuola nuova).
Dispiace constatare che, dopo quasi tre anni di annunci roboanti di soluzioni strabilianti, il prezzo più caro lo pagherà tutto per intero la città e non questi signori che navigando a vista senza meta ci trascineranno a fondo con loro lasciando in eredità agli amministratori futuri un’opera incompleta e tanti grattacapi. Una sola domanda mi sento di porre agli attuali amministratori, a chi ha giovato tutto questo?
Per trovare una soluzione largamente condivisa dalla cittadinanza il circolo del Partito Democratico di Gravellona Toce chiede con forza che si riapra una completa e seria discussione pubblica, con la partecipazione della gente, sul destino di un’opera che non può essere lasciata ancora a lungo in uno stato di abbandono con il rischio di pregiudicare gli sviluppi futuri di una struttura che ha le carte in regola per diventare un’occasione di sviluppo economico, sportivo e culturale non solo per Gravellona Toce ma per il territorio provinciale.

PD Circolo di Gravellona Toce

E’ La SECONDA VOLTA CHE NESSUNA AZIENDA SI PRESENTA
Gravellona, deserto il bando sugli impianti sportivi
La zona del palazzetto dello sport in costruzione a Gravellona
Il Comune chiedeva un investimento di 994 mila euro
Fallisce anche il secondo tentativo e così i nuovi campi sportivi restano una chimera. Gravellona non ha trovato aziende o privati pronti a costruire strutture sportive in città. Il bando è andato deserto anche alla seconda chiamata.
La proposta era di costruire due campi polivalenti di cui uno coperto, per calcetto, basket, tennis e pallavolo, oltre a spazio reception, spogliatoi, uffici e infermeria. Investimento di 944 mila euro per progettazione e costruzione con gestione trentennale per rientrare dei costi sostenuti.
da La Stampa in edicola 3 maggio 2012