Uffici postali ridimensionati: le soluzioni possibili

Agli inizi del Duemila gli Enti Locali si confrontarono con piani di razionalizzazione degli uffici postali, introduzione dell’operatore polivalente e previsioni di chiusura degli sportelli di montagna poco redditizi: a queste decisioni di Poste Italiane si rispose (con successo..) con un’intensa partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sindacali (dei pensionati in particolare) e la costruzione di soluzioni, tuttora valide, come le convenzioni (quella della Provincia del Vco nel 2003 riguardò Bannio Anzino, Cossogno, Seppiana, per l’affidamento agli uffici postali di servizi aggiuntivi, dalla consegna dei medicinali alla promozione turistica) poi riprese nel protocollo di intesa Regione Piemonte-Poste Italiane regionale (2010).
Poste italiane spa (unico socio è il Ministero dell’Economia) ha in questo decennio sempre più investito nei prodotti assicurativi/bancari e sempre meno sul servizio universale: Bancoposta è in attivo e il recapito postale, che ha subito un’oggettiva riduzione di prodotto con la diffusione di Internet, è in debito passivo. Le Poste hanno smesso il loro servizio alla società italiana e si lanciano nelle attività finanziarie in nome del profitto (ne sono coinvolti come operatori-“venditori” gli stessi dipendenti), del mercato e di quanto serve alla Azienda, non ai cittadini.
Le decisioni recenti di ridimensionamento (di apertura, di ridefinizione dei compiti degli sportelli) riguardano non più solo i comuni di montagna ma i “tagli” coinvolgono anche i centri cittadini/collinari e turistici (da Suna, a Crevoladossola, Gravellona, Carciano, Cireggio  con chiusure estive o riduzioni d’orario che sembrano “prove” di chiusure future), a cui si aggiungono consegne in ritardo nei periodi di ferie, code agli sportelli, esuberi di personale e l’affidabilità del servizio (che non rispetta alcune norme del contratto di programma nazionale sull’obbligo di comunicazione, e accettazione preventiva, delle aperture/revisioni d’orario estive) è un obiettivo che si allontana, come protestano con tenacia i sindacati.
Non è dunque un problema di assenza di leggi ma di loro puntuale applicazione, e di tenuta del sistema (dopo la liberalizzazione “sulla carta” del 2011) occorre essere in grado di fronteggiare la situazione cercando di legare Poste al territorio. Uffici aperti in ogni paese 6 giorni su 7 cosa possono rappresentare per enti, imprese, cittadini?
a)        Multiservizi (adempimenti e documenti amministrativi)
b)       Prenotazioni turistiche e beni culturali da promuovere con ipotesi di impresa  start up per giovani
c)       Raccolta pubblicitaria, “prova prodotti” (che funziona assai bene nella vicina Svizzera)
d)       Investimenti come banche/attori del territorio, per partecipare con enti pubblici a bandi esterni
La cosa importante è che non si abbandonino a se stesse molte comunità locali (non solo in montagna): i piccoli paesi, le frazioni meno popolose ma che mantengono vivo un tessuto sociale sono dei riferimenti per i cittadini (di cui in questa fase storica c’è un enorme bisogno) e alzano il livello di qualità della vita.
Può il Verbano (attraverso un’azione unitaria dei Comuni) diventare un laboratorio di soluzioni alla marginalità, al declino che sembra attenderci? Sperimentare in tempi di crisi, è prima che un imperativo economico un dovere per ogni eletto dal popolo.
N.B: Il mio Comune (come molti altri) ha affidato la riscossione della Tares (da recapitare entro il 31 luglio) a Posteimpresa, e da 2 settimane,  si scontra con “i tempi tecnici romani”. Noi insistiamo.

Silvia Marchionini-Sindaco di Cossogno

Borghi: 70 ml di opere pubbliche per il Piemonte

Il capogruppo del Partito Democratico della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici on. Enrico Borghi ha fatto recepire oggi,all’interno dell’VIII Commissione, come parere condizionato sul decreto del Fare il recepimento degli emendamenti per il finanziamento del Passante di Torino (per una cifra di 25 milioni di euro) e per la realizzazione di opere infrastrutturali che andranno concertate con la Regione Piemonte e gli enti locali per un’ ammontare di 70 milioni di euro.
“Sono molto soddisfatto della scelta fatta dalla Commissione Ambiente – dichiara il parlamentare ossolano – attraverso il recepimento della mia proposta di porre come parere condizionato sul Decreto del Fare questi emendamenti. Sulla base delle intese intervenute,infatti, la Commissione Bilancio che ora affronterà l’esame del provvedimento è vincolata al recepimento di tali
osservazioni”  “Sono opere fondamentali per il rilancio della Regione Piemonte – continua Borghi – e l’azione odierna da’ concretezza all’impegno che il Presidente Letta si e’ assunto nei confronti degli enti locali piemontesi e della Regione Piemonte.”
Per la cronaca, sul parere condizionato in sede di commissione hanno votato a favore Pd, Pdl e Scelta civica, mentre Lega Nord, Sel e Movimento 5 Stelle hanno votato contro.

Si assume, ma con il blocco

Questa mattina durante la seduta della quarta commissione, ho riproposto all’Assessore alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte, Cavallera, e al direttore dell’assessorato, Dr. Morgagni, il tema della contraddizione tra le autorizzazioni in deroga al blocco del turn over e la fissazione del tetto del personale posta a carico dei direttori delle Asl. Purtroppo non ho ricevuto nessuna risposta , così come nessuna risposta mi è stata data in merito al fatto che oggi nella nostra ASL i responsabili di 15 strutture complesse (leggasi ex primari) sono solo persone incaricate (ossia non titolari della struttura) alle quali va il ringraziamento perché, da molto tempo, portano avanti i servizi all’interno dei nostri ospedali.  Anche questa situazione va affrontata con urgenza e le non risposte della giunta regionale su entrambi i temi non mi scoraggiano nel continuare con insistenza a ricercare e imporre una soluzione.

Aldo Reschigna

Stop ai ricatti del Pdl

Non so se quello che penso interpreta o meno i sentimenti dei tanti elettori del Partito Democratico di questa provincia, ma quello che sta accadendo in queste ore a Roma sta mettendo a dura prova molti di noi.
Leggere le dichiarazioni della Santaché la quale  afferma che: “Se dovesse arrivare un ‘no’ sulla richiesta di moratoria dei lavori parlamentari capiremo che non c’è un governo di coalizione. Far cadere un governo non è un’azione politica, è una conseguenza di un’azione politica” dicono chiaramente che il Partito Democratico è sotto ricatto. La reazione del Pdl alla  convocazione della Cassazione per emettere la sentenza definitiva sul caso Mediaset fa emergere, a mio giudizio, come per loro questo governo sia solo lo strumento per cercare un salvacondotto per Silvio Berlusconi e per fare propaganda in vista di una prossima tornata elettorale, caricando tutte le colpe sul  Pd. Tra l’altro, è stupefacente sentire gli avvocati di Berlusconi lamentarsi per la celerità della convocazione dell’udienza della Cassazione.  Ci si lamenta sempre della lentezza del nostro sistema giudiziario, poi si scopre che invece sulle lentezze di questo si costruiscono i processi e le strategie difensive. Se è comprensibile, come ha dichiarato Epifani venerdì a Torino, lo stato di necessità che ci ha condotti a questa strana alleanza, è sempre più insopportabile subire quotidianamente i ricatti da parte di chi ha portato il paese nelle condizioni in cui siamo. A tutto c’è un limite. Anche la crisi più nera non può far venir meno i valori fondanti della nostra democrazia.
Mi auguro che i parlamentari del PD sappiano rispondere a tono alle continue provocazioni della destra e che comprendano che non si ci si può umiliare per senso di responsabilità perché fuori dal Palazzo c’è un paese che chiede soluzioni concrete ai problemi e non soluzioni per i problemi giudiziari di singoli individui.

Antonella Trapani
segretario Pd Vco

Centro Eventi a Verbania: necessario mettere in campo una nuova strategia

Riportiamo i comunicati di Aldo reschigna e del PD di Verbania sul tema del Centro Eventi alla luce della lettera del Commissario Prefittizio alla regione Piemonte.

Lo scambio di lettere tra il Commissario, prefetto Michele Mazza, e il dirigente regionale Giuseppe Benedetto, sulla tempistica di ridefinizione del Pisu nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana “Verbania 2015”, rappresenta con chiarezza come questa sia possibile e di come occorra muoversi con veloce determinazione se si vuole sfruttare l’enorme occasione che il Pisu rappresenta per la città di Verbania.
Anche se stretti, ci sono i tempi per ridefinire il progetto, escludendo da esso il CEM e sostituendolo con altre opere da individuare. La scadenza per la loro realizzazione è infatti il 2014, prorogabile alla fine del 2015.
Per questo ho inviato una lettera al Commissario nella quale mi rendo immediatamente disponibile per un confronto teso alla ridefinizione del progetto e alla sua realizzazione, considerato anche il mio ruolo di consigliere regionale e l’impegno che ho sempre messo per la città.
Penso che con questo spirito dovrebbero muoversi le forze e le realtà locali che hanno a cuore il futuro di Verbania.
Aldo Reschigna, capogruppo PD in Consiglio Regionale

Con riferimento all’iniziativa assunta dal Commissario di chiedere alla Regione Piemonte l’autorizzazione ad una rimodulazione del PISU che preveda la realizzazione di opere diverse dal Centro Eventi, il Partito Democratico di Verbania propone l’immediata convocazione di un tavolo di lavoro politico-istituzionale con la partecipazioni dei tre consiglieri regionali di Verbania, del commissario e dei partiti politici e che abbia i seguenti obiettivi:
1) prendere visione della corrispondenza recentemente intercorsa tra Comune e Regione in materia di rimodulazione del PISU
2) ascoltare la ragioni che hanno mosso il Commissario a intervenire sulla Regione con la richiesta di rimodulazione;
3) conoscere lo stato attuale di avanzamento dell’appalto integrato per il CEM, assegnato e contrattualizzato nello scorso mese di novembre;
4) impegnare i tre consiglieri regionali di Verbania a richiedere formalmente alla Regione uno slittamento di almeno un anno di tutti i termini per l’esecuzione delle opere del Pisu;
5) concordare gli interventi alternativi al Cem da inserire nella proposta di rimodulazione del Pisu da sottoporre all’attenzione della Regione, anche attraverso una ricognizione di tutti gli studi di fattibilità presenti in Comune. Claudio Zanotti Corrado De Ambrogi Angelo Rolla
PD Circolo di Verbania 

Nuovi pesanti tagli al trasporto pubblico locale

Il Domodossola-Biella-Savona è tra le linee che saranno tagliate dal 2014. Nuovi pesanti tagli colpiranno infatti il malconcio servizio ferroviario regionale. L’ass. Bonino oggi, in II Commissione, è stata costretta  a rivelare una piccola parte dei tagli ferroviari che diverranno effettivi a partire da settembre, senza che finora gli enti locali ed i pendolari abbiano avuta alcuna comunicazione in proposito dalla Giunta Cota.
L’assessore infatti ha annunciato che da settembre 2013 sarà sospeso il servizio  Novara-Varallo Sesia e il  Casale-Vercelli.
Dal 2014 sarà poi sospeso il servizio tra Novara e Laveno, verrà ridotto il servizio Biella-Novara-Milano, verrà ridotto il servizio Santhià-Biella-Novara e verrà  appunto soppresso il treno Domodossola-Biella-Savona.
Il comportamento della Giunta regionale è inaccettabile perché tiene nascoste le sue vere intenzioni ai cittadini piemontesi fino all’ultimo, evitando di confrontarsi sulle scelte. Questi tagli inoltre rappresentano solo la metà delle corse che saranno soppresse. Esigiamo che la Giunta mostri al Consiglio regionale e ai piemontesi i documenti di lavoro con l’intero elenco dei servizi di trasporto che verranno soppressi.