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Il PD del Vco sostiene la proposta dei sindaci di Domo e Villa

 

Gravellona_Toce_-_PanoramaSicuramente la conferenza stampa delle due giunte di Domodossola e di Villadossola ha spiazzato molti. E’ uno di quei temi sul quale si è detto molto ma si è fatto forse troppo poco. Nell’ambito della discussione, sempre aperta, sugli sprechi nella pubblica amministrazione, sulla necessità, costantemente riaffermata, di modernizzare la macchina organizzativa dell’apparato pubblico, di rendere efficiente e migliorare i servizi al cittadino, si è talvolta accennato alla opportunità di ridurre il numero dei Comuni favorendone in qualche modo l’accorpamento.Noi non solo apprezziamo, ma sosteniamo, l’iniziativa dei sindaci Cattrini e Bartolucci e speriamo che alla fine anche i cittadini dei due maggiori centri ossolani diano forza a questo progetto. Anzi, il Pd del Vco auspica che anche altre amministrazioni promuovano il dibattito e lascino scegliere i propri cittadini.In questi anni, il tema della riforma degli enti locali è stato al centro del dibattito politico e amministrativo perché le difficoltà economiche e le sfide che si sono aperte hanno richiesto un forte ripensamento su quale potesse essere la miglior forma amministrativa per poter rispondere ai bisogni delle persone.Solo qualche anno fa, parlare di fusione fra comuni era un eresia oggi, finalmente, è un tema sdoganato e, dalle prime reazioni, moderatamente apprezzato dai cittadini, forse meno dagli amministratori.
E’ evidente che quella promossa dai due sindaci ossolani, non è solo un modo ragionieristico per risolvere i problemi di bilancio dei due comuni, ma un tentativo di costruire un nuovo contenitore in grado di governare meglio e in modo più razionale il territorio.Ha ragione il direttore De Paoli quando scrive che con questa operazione l’Ossola ha capito che occorre essere uniti non solo nella protesta, ma anche nella proposta ora però ci auguriamo che il dibattito si concentri nel merito e non solo in una presa di posizione ideologica della difesa dell’identità.
Vi è nel nostro paese una notevole disomogeneità nella distribuzione dei Comuni  per Regione. In due sole Regioni, il Piemonte con 1.206 e la Lombardia con 1.546  Comuni, si concentra il 34,0 per cento degli attuali Comuni italiani. Questa frammentarietà che sappiamo coinvolge pienamente il nostro territorio, produce altre disomogenità, ad esempio le difficoltà che gli enti locali di ridotte dimensioni incontrano per beneficiare dei vantaggi delle tecnologie digitali. Le differenze che penalizzano i piccoli Comuni – meno dotati degli altri di risorse e di personale specializzato – non riguardano tanto le dotazioni informatiche, quanto la capacità di integrarsi pienamente nei processi d’innovazione in corso.
Accanto all’ampio tema che riguarda la gestione dei servizi e delle funzioni di interesse locale, c’è quello del rapporto degli enti locali con le amministrazioni centrali. Ci chiediamo in particolare quale può essere l’impatto prodotto su piccolissime realtà comunali dalla pioggia di circolari e direttive di vario tipo emanate da singoli Ministeri ed altri organismi centrali. 

Abbiamo fatto solo alcuni sommari esempi per ribadire quanto il tema sia vasto, attuale e interessante per la futura achitettura del Verbano Cusio Ossola e che non si può liquidare con un ” mi piace” o “non mi piace”. Per quanto ci riguarda saremo promotori del dibattito.

 

Il taglio al cuneo fiscale per dare sollievo a milioni di lavoratori e famiglie prosciugati nel loro potere d’acquisto

Tagli-cuneo-fiscaleIn questi giorni i riflettori si accenderanno sulla proposta del governo per dare ossigeno all’economia. E’ un fatto rilevante, sui cui si misura il giudizio e la credibilità nostra, del nostro leader e dell’intero governo. Già adesso siamo alle prese col dibattito sulla destinazione del taglio al cuneo fiscale. Irap a vantaggio delle imprese e di una loro maggiore competitività oppure Irpef e ossigeno in busta paga per i lavoratori? Non è stupefacente che l’organo di Confindustria, con gradi diversi di radicalità, sposi la prima soluzione. E neppure dovrebbe meravigliare che la posizione dei sindacati si orienti verso l’altra. Tutto sta a fissare l’immagine di partenza. Continuiamo a ritenere questa una crisi dell’offerta? E allora la logica favorirebbe un sostegno attivo alle imprese. La riteniamo, invece, una crisi verticale della domanda? In questo caso devi dare sollievo a milioni di lavoratori e famiglie letteralmente prosciugati nel loro potere d’acquisto. Quel che non convince è l’idea che se metti cento euro in più nella busta paga delle fasce di reddito medio-basse quei soldi andranno a rimpolpare il risparmio con effetto nullo sui consumi. Credo non sia così. Se dai qualcosa a chi sta facendo i salti mortali per riempire il carrello della spesa, quel qualcosa verrà subito speso per soddisfare bisogni primari a oggi sacrificati. Mi parrebbe serio, infine, ragionare su una fiscalizzazione degli oneri sociali almeno se si intende rivolgere il beneficio anche a quella quota di lavoratori precari o partite Iva “mascherate” che, altrimenti, resterebbe esclusa dall’impatto del provvedimento.La sinistra del Pd ha offerto spunti e riflessioni su questi temi che vanno intese come un contributo a rafforzare l’azione di cambiamento nella quale tutti noi, tutto il Pd, è impegnato.

Marco Travaglini

Riforme: non fermiamoci adesso

matteorenziNegli ultimi tre anni ho frequentato molte direzioni politiche, ascoltando insigni rappresentanti del Partito Democratico cercare di convincermi che la modifica della legge elettorale era imminente, era in calendario, era sul tavolo. Nel frattempo passavano i mesi e al ripetersi di ogni assemblea o direzione di partito, mi si spiegava che per cause di forza maggiore e non per mancanza di volontà,  non si facevano passi avanti . Puntualmente la scorsa legislatura si è conclusa senza  riforme. Fino a poche ore fa anche questa “eccezionale” legislatura sembrava camminare sullo stesso sentiero del passato e avviata verso un non definito progetto di riforma elettorale.

Allora mi chiedo: è’ stata veramente una direzione storica quella di ieri così come affermano alcuni commentatori? Non direi. Forse quello che ha sorpreso alcuni commentatori che hanno seguito il dibattito è stata la chiarezza con cui la proposta è stata presentata e il dibattito sul merito che ne è conseguito. E nonostante le divisioni interne rimangano, ieri è apparso chiaro che è anche cambiato  l’atteggiamento politico con cui il Pd si presenta ai tavoli di discussione.
In tre giorni il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha portato a casa un accordo condiviso con un’ampia maggioranza delle forze presenti in Parlamento  per la riforma elettorale,  la modifica del titolo V e il superamento del bicameralismo perfetto. Qui uno dei motivi che ha generato nei giorni scorsi un po’ di fermento: l’incontro con Berlusconi. E per di più nella sede del partito. Siamo tutti concordi nel ritenere che il leader di Forza Italia sia un interlocutore scomodo, controverso sul piano morale ma rimane il “capo” del suo partito e, sembrerebbe, ancora punto di riferimento per molti elettori italiani. Personalmente ho ingerito la pillola e ho guardato al risultato. Già, il risultato: fare concretamente le riforme dopo vent’anni di chiacchere inconcludenti. Sembra che qualcuno ancora se ne stia dimenticando.

Credo che la voglia di far valere le posizioni, i progetti e le aspirazioni che il Pd ha per il paese in un appuntamento  elettorale valga la pillola amara di aver raggiunto un accordo con Berlusconi. Battere Forza Italia, e le destre, alle elezioni è questo è l’obiettivo del Pd e del suo segretario. Risultato che dopo Prodi non abbiamo mai raggiunto.  Per questo spirito di fondo non condivido il pensiero espresso legittimamente e con determinazione da Cuperlo in direzione: oltre al problema della rappresentanza, per me è una sorpresa oggi sapere che una parte del pd vorrebbe le preferenze, ha paventato la preoccupazione che questa proposta di riforma in senso bipolare spinga di nuovo Alfano nelle braccia di Berlusconi.  Ma non è su queste preoccupazioni che si costruisce il futuro del paese, tra l’altro non c’è certamente bisogno di questo per far tornare all’ovile Alfano, visto che il Nuovo Centro Destra sarà alleato a Forza Italia  in quasi tutte le competizioni amministrative della primavera. A mio avviso però si otterrebbe il mantenimento del le “intese” e non si consentirebbe all’Italia di godere dell’alternanza politica e progettuale che è propria delle democrazie occidentali.

Da quando Renzi è segretario, per la prima volta nella sua storia il Pd detta l’agenda politica del paese. E’ un rischio alto, anche perché se i passi si vedono, la strada è ancora lunga e piena di difficoltà e trabocchetti. Sgambetti che potremmo aspettarci dai nostri avversari, a partire da Berlusconi il quale non è mai stato un interlocutore affidabile e ha ragione la vice presidente del Pd Zanda a mettere in guardia il segretario, ma spero che questi trabocchetti non arrivino dalla minoranza del Pd che ha tutte le ragioni per far valere le proprie posizioni, ma che ha il dovere di rispettare il risultato del voto della direzione.
I nostri elettori ancora una volta non capirebbero e lo dico con cognizione visto che per gran parte della vita politica del PD le mie posizioni sono state minoranza e adeguarsi costa impegno e sacrificio.
Chiudo ricordando che con questo accordo, il Governo Letta potrà agire con più determinazione su quei provvedimenti che servono alla vita quotidiani di tutti i cittadini. Spero che la determinazione del neo segretario del Pd si possa trasferire anche all’esecutivo per ridare slancio ad un’azione che ultimamente è apparsa un po’ appannata.

Antonella Trapani
Segretario Pd Vco

 

Verbania Protagonista: il giornalino di Silvia Marchionini

silviaE’ uscito in questi giorni sia on line (clicca qui) che in formato cartaceo, un foglio informativo curato da Silvia Marchionini.
Foglio che indica il perchè della sua candidatura alle primarie del centro sinistra, per la scelta del candidato Sindaco alle elezioni del maggio 2014, e che riassume le proposte di Silvia per la città:
– un patto per il lavoro.
– Il comune aiuta famiglie e imprese.
– Prendersi cura della città: bella ed accogliente.
– Verbania capitale del territorio.
– Eventi tutto l’anno.

Cota è fuori dalla realtà. Si torni a votare al più presto

Anche nel suo intervento in aula il presidente Cota persiste nel suo tentativo di nascondere la eccezionale situazione di gravità in cui si trova la Regione Piemonte. Stia tranquillo nessuno di noi si sogna di ergersi a giudice del suo comportamento ora sotto inchiesta.  
Il problema che noi poniamo è un altro. Cota si rende conto di quanto la sua dichiarazione: “Guadagno 6.900 euro netti, se non lavorasse mia moglie sarei sull’orlo della bancarotta” è offensiva nei confronti di chi in Piemonte sta vivendo una condizione di oggettiva grave difficoltà? Si rende conto di quanto offensivo sarebbe se avesse dichiarato il falso ai magistrati? Un uomo pubblico ha doveri e responsabilità più forti e maggiori degli altri, per noi la classe politica deve essere un modello per la società.
 Tutto questo, e tanto altro, dimostra la estrema lontananza di Cota e della sua maggioranza dalla comunità piemontese. Come fanno a non capire che una sentenza definitiva della Cassazione ha sancito che le scorse elezioni regionali non sono avvenute regolarmente? Come fanno a non cogliere il distacco totale e irreversibile dal Piemonte, dai suoi cittadini, dalla sua realtà socioeconomica? 
Non si può più andare avanti così, occorre tornare al più presto al voto, lo diciamo da tempo. Si definiscano i provvedimenti più urgenti e, una volta approvati, si sciolga la legislatura in modo da tornare al voto in Primavera.

Ad agosto la Festa nazionale dei Democratici sulla Montagna a Villadossola

Si svolgerà dal 7 al 18 agosto 2013 al parco La Lucciola a VILLADOSSOLA, la tradizionale Festa nazionale dei Democratici sulla Montagna (per visionare il programma completo clicca qui).
Dodici giorni di festa con le iniziative, la cultura, la politica, la libreria, le bancarelle, le associazioni, l’animazione e i giochi per bimbi, la balera, il piano bar, il palco spettacoli e il grande banco sottoscrizione.
Inoltre la possibilità di mangiare bene ai vari punti ristoro: la pizzeria, il self service (con ogni giorno menù regionali diversi), il pesce fritto. il PD wine bar, la toppia, la paninoteca, la griglia e la birreria.
APERTURA DELLA FESTA, presso il PD Winerock Bar alle ore 18 di mercoledì 7 agosto con l’incontro sul tema “DAL PAESE AL PARTITO”. Partecipano il segretario regionale del PD Gianfranco MORGANDO, il presidente della Commissione Ambiente alla Camera on.Enrico BORGHI, il Presidente del Gruppo Regionale PD Aldo RESCHIGNA e il Segretario Provinciale PD Antonella TRAPANI.