
In allegato il documento proposto dal neo segretario del circolo PD Verbania presentato al Congresso di giovedì 19 ottobre 2017 presso il centro d’Incontro S.Anna, a Verbania Pallanza.
Cliccare qui DocCongresPD2017
In allegato il documento proposto dal neo segretario del circolo PD Verbania presentato al Congresso di giovedì 19 ottobre 2017 presso il centro d’Incontro S.Anna, a Verbania Pallanza.
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I punti che seguono nel documento rappresentano la sintesi del lavoro svolto all’interno del Circolo PD di Verbania per definire obiettivi e proposte che riguardano il tema della “Mobilità Urbana”.
Il lavoro si è sviluppato durante alcuni mesi, attraverso incontri promossi dal circolo a cui hanno partecipato amministratori, tecnici di riferimento, rappresentanti di associazioni, iscritti al partito interessati a dare un contributo o approfondire la tematica.
Si propone quindi all’Assemblea del Circolo PD Verbania di considerare il documento come proposta generale da sottoporre all’Amministrazione; come insieme di elementi di riferimento per orientare la discussione interna inerente al tema della “Mobilità” e per definire gli indirizzi politici e i programmi amministrativi che il Partito Democratico vorrà mettere in campo sul tema “Mobilità Sostenibile”.
1.Fluidificazione dei flussi di traffico di attraversamento della città.
In alcuni periodi dell’anno e in alcuni orari del giorno, si intensificano le code di entrata ed uscita da Intra, dalla rotonda del tribunale, dalla rotonda di Fondotoce.
Le possibilità di realizzare in tempi ragionevoli la circonvallazione di Verbania che alleggerisca il traffico in città si fanno sempre più remote e difficili.
Necessario quindi individuare con interventi a basso costo:
– tutte le possibilità di rendere più fluidi i flussi di traffico in prossimità di Intra, di Pallanza e di Fondotoce;
– le eventuali ipotesi per evitare il centro (in particolare di Intra) utilizzando ed integrando la viabilità esistente.
2.Messa in sicurezza della viabilità urbana.
Negli ultimi anni molto si è fatto per mettere in sicurezza la viabilità urbana con:
– attraversamenti pedonali protetti con isole centrali salva pedoni ed illuminazioni specifiche;
– istituzione di zone 30 per moderare la velocità nelle aree residenziali e sensibili;
– formazione di rotatorie compatte in molte intersezioni.
Molto c’è ancora da fare per poter pensare a Verbania come città che garantisca una viabilità sicura a tutti i suoi cittadini.
Alcune ipotesi di lavoro:
– modifiche della viabilità nelle zone 30 già istituite ed in altre da individuare con interventi di arredo, variazioni di tracciato e sistemazione dei margini stradali per renderle più efficaci e strutturali per produrre concretamente una moderazione della velocità;
– nuovi attraversamenti pedonali protetti dove si evidenziano maggiori rischi ed incidentalità;
– miglioramento della sicurezza viaria in prossimità delle scuole ed attività sensibili dilatando le aree pedonali e riducendo la velocità del traffico;
– interventi lungo i principali assi viari per moderare la velocità quali percorsi ciclabili ed altre tecniche di moderazione del traffico.
3.Individuazione di una rete di percorsi ciclabili urbani.
La riduzione del traffico, la messa in sicurezza della viabilità e la riduzione dell’inquinamento atmosferico dipendono anche dalla realizzazione di una efficace e razionale rete di percorsi ciclabili in città in grado di spostare automobilisti sulla bicicletta e far convivere ciclisti ed auto in piena sicurezza per entrambe.
I percorsi dovranno servire i principali punti di attrazione urbana quali:
– tutte le scuole;
– gli impianti sportivi;
– le aree commerciali;
– centri terziari;
– i parchi pubblici;
– le attività sensibili (biblioteche e centri civici);
– le spiagge;
– i litorali.
I tracciati individuati lungo la viabilità urbana dovranno servire i centri di attrazione attraverso percorsi:
– ottimali nella loro lunghezza e tracciato;
– continui nel loro sviluppo;
– incentivanti la ciclabilità;
– possibili e facili realizzazione.
4.Restituire ai cittadini la pedonalità degli spazi urbani.
Molte le pedonalizzazioni degli ultimi anni (oggi irreversibili).
Molte sono altre parti di città che meritano di essere restituite alla pedonalità per riqualificare e rilanciare l’offerta ambientale ai cittadini ed ai suoi visitatori.
L’accessibilità dei nostri litorali (in particolare Suna e Pallanza)è affidata esclusivamente ai mezzi privati da cui ne consegue una prevalente destinazione dei suoli a viabilità carraia (la stessa di quando era statale) e parcheggi nelle parti paesisticamente più pregiate della città.
Una lettura delle criticità e delle potenzialità di fruizione ambientale porta quindi ad individuare i litorali dei centri di Intra, Pallanza e Suna le aree urbane maggiormente vocate a questa grande operazione di recupero e riqualificazione individuando (per Pallanza e Suna in particolare), nella pedonalità, nella ciclabilità e nel trasporto pubblico l’obbiettivo strategico di medio/lungo termine della loro accessibilità ottimale.
L’obbiettivo è quindi un PROGETTO COORDINATO per:
– un riassetto della viabilità per finalizzarla prevalentemente al trasporto pubblico, all’accesso dei residenti, all’accesso alle attività turistico ricettive, alla ciclabilità;
– la individuazione e realizzazione di nuovi parcheggi a monte del litorale per garantire l’accessibilità;
– la realizzazione di parcheggi al servizio dei residenti all’interno ed in prossimità dei centri;
– la dilatazione delle aree pedonali e verdi;
– l’allargamento e riqualificazione funzionale e qualitativa delle passeggiate a lago;
– offrire un’accessibilità veloce, efficiente e sostenibile attraverso il trasporto pubblico.
5.Piano dei parcheggi pubblici e della sosta.
Occorre conseguentemente procedere alla redazione di un Piano dei parcheggi e della sosta che renda possibili, socialmente sostenibili e coerenti gli interventi individuati conseguentemente:
– alla elaborazione della rete urbana dei percorsi ciclabili;
– alla individuazione degli interventi di messa in sicurezza della viabilità;
– alla individuazione di nuove aree pedonalizzate come riqualificazione e rilancio dell’offerta ambientale della città;
– nonché ad una attenta analisi della dotazione di aree di sosta e parcheggio dei Centri Storici e dei Nuclei di Antica Formazione al servizio dei residenti.
Segreteria PD Verbania
Segnaliamo l’importante iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale di Verbania, “Verbania Innova“.
Convegno/workshop che si svolgerà venerdì 26 e sabato 27 maggio presso il centro eventi Il Maggiore.
Iniziativa fortemente voluta anche dal gruppo consigliare e dal Partito Democratico di Verbania per lavorare sulle questioni che interessano l’ Agenda Digitale, sviluppare idee e proposte con relatori di primo piano e avviare una discussione che coinvolga tutti i cittadini interessati.
A questo link (cliccare qui) potete trovare tutte le informazioni sui due giorni, i temi trattati, i relatori e tutte le indicazioni per poter partecipare.
Nicolò Scalfi
Segretario PD Verbania
Pubblichiamo il commento del Gruppo Consigliare del Partito Democratico sul “Bilancio di Previsione 2017” approvato in Consiglio Comunale a Verbania, rappresentato dal prezioso contributo di Anna Bozzuto. Cliccare qui Bilancio preventivo Verbania 2017
Inoltre, sull’importante novità introdotta con “Bilancio partecipato“, le considerazioni del pPesidente della commissione Alice De Ambrogi. Cliccare qui Bilancio partecipato – VB –
Il dibattito politico sul comparto dei rifiuti provinciale sino ad oggi si è caratterizzato sul futuro della struttura societaria di ConserVCO: Privato sì – privato no e quota di compartecipazione da parte del privato (sotto o sopra il 50%).
Oggi un altro tema di rilievo si inserisce nel dibattito ponendo non poche problematiche e perplessità: il futuro di Prato Michelaccio, vale a dire la zona dove ad oggi insiste la struttura del forno inceneritore dismesso e si concentrano progetti di investimento industriale per il comparto.
Seppure centrali questi due aspetti devono sapere coordinarsi con una riflessione sulla proposta politica per un comparto che possa ripensare il territorio e le proprie risorse.
Diversamente il rischio è che alcuni passaggi appaiano di difficile lettura.
Proviamo a ricostruire, in sintesi, ciò che il dibattito ha di recente prodotto. Si tratta di passaggi che hanno già avuto una certa ufficialità ma su cui si può ancora intervenire.
Le domande che ci poniamo sono: Perché? Mera questione di liquidità? Che scelta di quota al privato si è compiuta nelle gare doppio oggetto nel settore in giro per l’Italia? Esiste il timore che non si presenti nessun potenziale partner a percentuali inferiori? E’ stata misurata questa ipotesi? E quale sarà il passo successivo alla gara: una privatizzazione a scalini (il 70% e poi a salire)? E se la gara non dovesse ricevere proposte, si andrà a gara secca? Quest’ultima ipotesi sarebbe rischiosa per ConserVCO. Il suo futuro sarebbe compromesso in caso di perdita della gara.
Gli elementi sopra esposti però, si diceva, non offrono spazio alla proposta tecnologica e organizzativa per il comparto. La politica deve quindi sapere dare spinta, innovazione, permettere di alzare gli occhi oltre i problemi cogenti di prato Michelaccio.
Sono molte le azioni che devono caratterizzare il percorso ma qui proponiamo pochi chiari passaggi che possono qualificare lo sviluppo del settore:
Rispetto a come raggiungere un sistema simile appare evidente a chi scrive che gli investimenti vanno condotti in sinergia con capitali privati poiché le risorse pubbliche scarseggiano.
Ciò comporta la necessità di promuovere una manifestazione di interesse per selezionare probabili concorrenti che:
Per concludere, non è un caso se oggi le normative nazionali e regionali spingono i territori a raggiungere risultati che noi abbiamo già raggiunto da dieci anni. Vogliamo e possiamo continuare ad essere promotori di nuovi percorsi fatti di nuovo lavoro, riduzione impatto ambientale e regole di ingaggio chiare e precise.
*Davide Lo Duca,Gianni Morandi, Scalfi Nicolò, Alice De Ambrogi, Riccardo Brezza,Davide Bolognini, Gian Carlo Zoppi, Simona Ruschetta,Paolo Ravaioli, Fabio Giraldo, Moreno Minacci .
L’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha esaminato e discusso il documento elaborato a livello nazionale intitolato “Spunti di riflessione per il Pd di domani”. Il documento viene pertanto offerto come contributo della riflessione degli iscritti e dei militanti verso l’assemblea nazionale del partito .
Durante l’assemblea del Circolo PD di Verbania del 29 novembre si è riconosciuto unanimemente che il documento diffuso tra i Circoli dal PD costituisce un contributo importante per il rilancio dell’azione politica sul piano nazionale e locale. Qui di seguito di riporta il contenuto del documento approvato dal Circolo di Verbania.
Si condivide la proposta di dare compiuta attuazione alla previsione statutaria di istituire l’Albo degli Elettori come strumento per definire la platea dei votanti alle elezioni primarie e per valorizzare il contributo degli elettori alla formazione dei contenuti politico-programmatici del PD a ogni livello.
Risulta razionale e ragionevole la proposta di accorpare in una data unica l’elezione per le cariche interne, superando la polverizzazione delle competizioni elettorali interne che si sono verificate negli ultimi anni.
Si ritiene infine di condividere e sostenere, nei termini proposti dal documento, una più stringente e rigorosa procedura per l’effettuazione delle elezioni primarie finalizzate a designare i candidati del partito alle cariche istituzionali. In particolare: al fine di raccogliere la domanda e le proposte della cittadinanza attiva che guarda al Pd e di evitare derive personalistiche, ogni primaria per la selezione dei candidati alla guida di Comuni e Regioni dovrà essere preceduta da una «elaborazione e condivisione da parte dei candidati stessi di un’agenda essenziale di riferimento», frutto di un confronto acceso, informato, aperto e ragionevole fra iscritti, arcipelago delle militanze e appartenenti all’Albo degli elettori.
Per quanto concerne il tema “Organizzazione interna” si ritiene importante perseguire:
– un modello organizzativo che trova nell’articolazione di base del “Circolo” lo snodo fondamentale dell’azione politica del partito sul piano territoriale condividendo le proposte contenute nel documento del nazionale, in particolare è importante creare i presupposti per fare del partito una «palestra di formazione politica per creare nuova classe dirigente» e per «sperimentare nuove forme organizzative che interagiscano con l’arcipelago delle militanze». A tale scopo nei circoli si dovranno «promuovere e sostenere progettualità, rivolte a raggiungere obiettivi chiari, misurabili e rilevanti per la qualità di vita dei cittadini» e promuovere «filiere di progettazione che coinvolgano gli elettori appartenenti all’Albo e tutti i cittadini interessati» per dare «un contributo concreto all’azione di governo del territori, e mettere alla prova nuove leve dentro il partito»
-un profondo ripensamento nella linea indicata dal Documento dovrà riguardare sia l’individuazione e la strutturazione del livello intermedio di partito tra la dimensione del Circolo e quella dell’Unione Regionale sia la composizione – oggi pletorica e farraginosadegli organismi dirigenti di livello nazionale (assemblea nazionale, composta da 1.000 eletti e molti membri di diritto; direzione nazionale composta da 120 membri).
–un adattamento i confini di responsabilità dei circoli ai contesti territoriali. «La scelta dei confini di responsabilità di un circolo» non deve essere rigida, ma deve dipendere dalle caratteristiche del territorio. Questo ridisegno della mappatura dei circoli deve avvenire, in collaborazione fra organismi territoriali e Segreteria nazionale in coerenza con la promozione di un partito progettuale, e sulla base di un’analisi delle caratteristiche socio-economiche dei territori.
Si riconosce unanimemente che il documento rappresenta un primo ed importante orientamento per avviare una fase di rinnovamento e di riorganizzazione del partito, indispensabile per permettere alla comunità politica dei democratici di affrontare le complesse sfide che la realtà sociale ed economica del paese impone.
Quindi la Segreteria del Circolo di Verbania ritiene utile che il partito persegua tale strada, avviando una fase di studio dei problemi indicati e dei principi proposti nel documento. In questa direzione impegnerà nei prossimi mesi attenzione ed energie per portare la discussione e l’approfondimento di queste tematiche anche negli altri circoli democratici del territorio limitrofo. Si ritiene infatti che la sintesi dei punti sopra riportati corrisponda a una valutazione ancora parziale dei problemi e che sia prioritario condividere ogni ragionamento all’interno di uno scenario sempre più ampio e condiviso.
Tale sforzo, però, può portare a risultati positivi solo mediante un’attenzione maggiore e un sostegno concreto da parte del livello nazionale del Partito e in questa direzione AUSPICHIAMO che proprio in quella sede si avvii una vera e propria fase di revisione dell’organizzazione del nostro Partito partendo da quanto proposto anche in questa occasione.