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Parco Veglia Devero Valle Antrona. Il “regalo” di Babbo Natale Zanetta (il senatore) al geometra del suo studio: una bella presidenza!

Le nostre preoccupazioni non erano infondate. E’ stato indicato ieri il nuovo Presidente del Parco Veglia Devero e Valle Antrona: sarà il geometra Uttini, da anni collaboratore del Senatore Valter Zanetta.
Speravamo di esser smentiti, ma proprio come avevamo previsto una settimana fa, l’incarico è stato affidato ieri alla presenza di quattro sindaci su sei (mancavano Varzo e Viganella) e dei rappresentanti di Provincia e Comunità Montana, che si sono limitati a prendere atto della nomina fatta dalla Regione.
Sono valse a poco le rassicurazioni che il Presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo aveva fatto a seguito delle nostre preoccupazioni. Abbiamo creduto che ci si sarebbe basati solo sui curriculum e non sulle appartenenze politiche e, a questo punto si può dire, anche in barba alle volontà dell’amministrazione comunale di Baceno che aveva puntato sul suo capogruppo di maggioranza.

A conclusione dell’intero iter di rinnovo del CDA, diventa evidente che tutto si è basato unicamente su una spartizione interna alla maggioranza di centro destra ed addirittura fra le correnti dello stesso Pdl, senza tenere in considerazione i meriti e le posizioni che in passato si erano tenute proprio nei confronti dell’ente parco.
Quale può essere l’azione di difesa ambientale di un consiglio di amministrazione nel quale siedono persone che hanno spesso lottato contro le norme di salvaguardia del territorio, o che sostengono strade asfaltate e parcheggi all’interno dello stesso parco, in una delle aree più belle delle Alpi?  Quale tutela dell’ambiente può mai arrivare da chi si è sempre detto contrario allo stesso Parco, salvo poi accettare tranquillamente la “cadrega”?
Ci domandiamo per questo con forte preoccupazione: quanto diventeranno elastiche le norme sulla caccia nel territorio del Parco?
L’arroganza di Lega Nord e Pdl si ripercuote ancora una volta sul nostro territorio.  Si vede che la lezione “romana” è stata assimilata molto bene dal Senatore Zanetta che mette un “suo uomo” (geometra del suo studio e da tre anni consigliere di C.e.s.a. spa, impresa edile pubblica il cui presidente è il presidente della provincia Massimo Nobili) alla guida di uno dei Parchi più importanti per estensione e progettualità della nostra Regione, nonostante il profondo scetticismo sulle sue competenze da più parti esternate.
Solo la volontà politica del centro destra di depotenziare il parco e di trasformarlo in luogo di conquista (anche del cemento e dell’asfalto?) rende comprensibile la ragione di queste nomine.
Siamo anche curiosi di conoscere (e pretendiamo che siano resi pubblici) quali sono stati i vizi di forma per i quali la giunta regionale, responsabile della nomina del presidente, ha escluso due candidature che avevano invece competenza e curriculum adatti per poter ambire alla carica (Paolo Crosa Lenz e Marco Travaglini).
Noi, tuttavia, non staremo a guardare, ma vigileremo per evitare scempi che possono inibire una delle armi economiche più importanti per il nostro territorio: la bellezza e la purezza naturalistica di quelle splendide vallate.
Chiediamo che questa operazione di tutela e di controllo sia svolta anche da quelle associazioni ambientalistiche della nostra provincia che fanno della protezione dell’ambiente la propria ragione d’essere.

PD VCO
Ufficio stampa

Concessioni idroelettriche: il Pd con il consigliere provinciale Costa chiede formalmente una riunione della commissione consigliare competente

Stefano Costa, consigliere provinciale PD

In merito alla discussione in atto sul rilascio delle concessioni idroelettriche da parte della provincia del VCO, il consigliere provinciale del PD Stefano Costa ha appreso oggi dagli uffici provinciali che la sua richiesta verbale di discussione di un ordine del giorno sul tema,  avanzata il mese scorso ai presidenti di commissione Porini e Gallina, non è stata inserita nella prossima convocazione di commissione istituzionale prevista in data 12 dicembre 2011.
Per questo, in merito alle recenti polemiche innescate dall’interpretazione della Delibera di Consiglio Provinciale circa i criteri di rilascio concessioni per impianti di derivazione idroelettrica (vedi in particolare i casi “Crevoladossola” e “Tessenderlo”), il consigliere provinciale del PD Costa Stefano, ha richiesto formalmente ai presidenti della I° commissione istituzionale Rino Porini e, della III° commissione Tutela ambientale, Sebastiano Gallina, una convocazione urgente e congiunta delle due commissioni.
Urgente perché è più che mai necessario un chiarimento da parte degli amministratori provinciale circa l’interpretazione dei criteri medesimi alla luce del rilascio delle concessioni in itinere e future.

PD Ufficio Stampa

NUOVA LEGGE REGIONALE SUI RIFIUTI: si rischia di finire nel caos.

Con l’anno nuovo la gestione dei rifiuti e delle acque in Piemonte rischia di finire nel caos. L’allarme é stato lanciato stamane dal gruppo regionale PD in una conferenza stampa ieri a Torino.
La legge nazionale, hanno spiegato i consiglieri PD, prevede lo scioglimento entro dicembre delle autorità territoriali che governano il settore, le ATO. Ma la Giunta regionale è in forte ritardo.
“In questa vicenda, come in altre che riguardano la riforma della macchina amministrativa regionale, la Giunta Cota ha scelto di fare da spettatore, lasciando che siano Comuni e Province a spartirsi le competenze, nella speranza che, dal caos, possa venire una nuova stagione centralista con la Regione a giocare la parte del leone”, ha spiegato il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna.
La proposta della Giunta, in discussione solo da un paio di settimane in Commissione, prevede la costituzione di un nuovo organismo, la Conferenza d’ambito, In Piemonte ne dovrebbero sorgere quattro (Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Biella-Vercelli-Novara-VCO).
Secondo il PD, il nuovo organismo è contrario allo spirito della legge, non porterebbe né risparmi né semplificazione, e renderebbe ingovernabile la situazione: “In esso sono rappresentate Province e Comuni, a decidere sulle stesse competenze. Una situazione che prelude al caos”, sostiene Reschigna. “Il PD propone di delegare alcune competenze alle Province, in particolare quelle sugli impianti di smaltimento, la raccolta dei rifiuti dovrebbe essere responsabilità dei Comuni, e la programmazione frutto della collaborazione dei due enti, senza altri organismi aggiuntivi. Questo porterebbe con sè competenze certe e responsabilità altrettanto certe, senza appesantire il processo decisionale e garantendo una gestione razionale dei due settori, più efficiente”.
“La nostra proposta raccoglie proprio lo spirito della legge nazionale”, ha aggiunto Mino Taricco, “portando chiarezza tra funzioni e responsabilità, invece di affidare tutto a un organismo unico, pletorico e naturalmente portato alla confusione delle responsabilità tra Province e Comuni. Un organismo che rischia di innescare un circuito di deresponsabilizzazione che va nella direzione opposta”.
“La Giunta nega che la Conferenza d’ambito sia un organismo giuridico”, sottolinea Stefano Lepri, vicecapogruppo PD. “Eppure, nel momento in cui è chiamato ad affidare servizi, non può non essere un organismo giuridico. Anche per questo noi sosteniamo la necessità di competenze chiare e separate a Province e Comuni”.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

GESTIRE IL CICLO DEI RIFIUTI: la Provincia è immobile.

Conferenza stampa del Pd presso la sede della Provincia a Tecnoparco, lunedì 3 ottobre, alla presenza del segretario provinciale Antonella Trapani, del capogruppo provinciale Giuseppe Grieco e del consigliere Francesco Pesce, del capogruppo in comune Angelo Rolla e del consigliere Giovanni De Benedetti e del coordinatore del circolo PD di Gravcellona Toce Roberto Birocco.
All’ordine del giorno l’immobilismo della provincia sul tema dello smaltimento dei rifiuti; ed è per questo che, simbolicamente, sono stati depositati tre sacchetti dell’immondizia del “nero” davanti all’entrata della sede della Provincia.
Di seguito un riassunto della presi di posizione del Pd e delle sue proposte.
Premessa Nessun progetto a livello locale: che fine ha fatto la norma che il centro sinistra ha inserito nel Piano Territoriale Provinciale per garantire l’utilizzo del sito di Mergozzo per un impianto per produrre biogas con la raccolta differenziata dell’umido? Quali incentivi e risorse la Provincia sta mettendo in campo per mantenere e incrementare la raccolta differenziata? Cosa si farà delle quasi 30 mila tonnellate di rifiuti del VCO dopo la chiusura annunciata del forno inceneritore?

La dismissione programmata del forno è una scelta inevitabile in un prossimo futuro poiché l’impianto di Mergozzo, che pure ha svolto fino ad ora un servizio importante e in condizioni accettabili da un punto di vista ambientale, è tecnologicamente vecchio e di dimensioni “troppo piccole” per essere opportunamente rigenerato con un rapporto costi benefici accettabile.

Il problema è che la Provincia non sta mettendo in campo nessuna proposta per gestire il dopo chiusura. Cosa succederà alle quasi 30 mila tonnellate di rifiuto “nero” prodotte nella nostra provincia? Il rischio è di legarci mani e piedi a soggetti esterni, con l’incertezza dei costi e dei destini del loro smaltimento.

Per quanto ci riguarda queste sono le nostre proposte:

1. Proseguire nella politica della raccolta differenziata “porta a porta”. Dal 2004 al 2009 la Provincia ha cofinanziato – assieme ai Comuni – investimenti per quasi 2 milioni di Euro, mentre nei primi due anni dell’Amministrazione Nobili non sono stati stanziati fondi significativi al riguardo e la raccolta differenziata appare al palo.

2. trasformazione dell’impianto di incenerimento di Mergozzo in impianto a biogas per la produzione di energia; non si tratterrebbe di “bruciare” i rifiuti, ma di recuperare dalla frazione umida. Oltre al risparmio (abbattimento dei costi di smaltimento dell’umido) si avrebbero entrate legate alla produzione di energia elettrica e di calore (teleriscaldamento). Chi fine ha fatto questo progetto?

3. sinergia con aziende private per la realizzazione di impianto/i di trattamento a freddo del residuo indifferenziato; politiche e pratiche di valorizzazione delle varie frazioni differenziate raccolte sono il corollario indispensabile per fare in modo che la raccolta differenziata dei materiali (che ha costi evidenti) possa diventare fruttuosa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico.

4. garanzie di mantenimento degli attuali livelli occupazionali attraverso ricollocazioni del personale nelle attività sopra indicate; è una questione non secondaria ed è risolvibile anche e soprattutto prevedendo e realizzando da subito almeno alcune delle soluzioni che abbiamo prospettato;

Tutto ciò, nel medio termine, potrà garantire il mantenimento e il miglioramento di un servizio già positivo ed anche il contenimento delle tariffe attuali.

Ogni altra scelta (esportazione dell’indifferenziato) o “non scelta” porta diritto alla dismissione di un grande patrimonio gestionale pubblico, ad un ulteriore impoverimento dell’offerta di lavoro sul territorio provinciale, alla privatizzazione del settore e ad una tariffazione sicuramente fuori controllo.

PD VCO
Ottobre 2011

Presidenza ConserVco: tutto da rifare? Il neo presidente Cantisani non acceta l’incarico?

Abbiamo letto in queste ore quanto riportato da organi di stampa (Il giornale di Verbania del 30.09.2001)  che danno per certo il rifiuto di Ivan Cantisani ad accettare la presidenza di ConserVco a pochi giorni dalla sua elezione, avvenuta nei giorni scorsi durante l’assemblea dei sindaci e votata dal centro destra (con l’astensione del centro sinistra).
Una proposta avanzata e decisa dal sindaco Marco Zacchera, in quanto Verbania è il maggior azionista della città.
Un fatto clamoroso se confermato.
Ci aspettiamo una cosa sola: che il sindaco Zacchera smentisca al più presto questa voce, perché una società importante come questa, con centinaia di dipendenti, non può essere lasciata senza un Presidente.
Tra l’altro un possibile vuoto di gestione in una fase delicatissima in cui i consigli comunali stanno votando, giustamente, per l’accorpamento tra le due società che si occupano di smaltimento e raccolta rifiuti nel nostro territorio, ConserVco S.p.a. appunto e Valle Ossola S.p.a.
Ci aspettiamo una smentita immediata perché non vogliamo credere ad un fatto come questo che se, confermato, testimonierebbe il dilettantismo politico del sindaco di Verbania e del centro destra del VCO.

PD VCO
Ufficio Stampa

Contro la nuova centralina idroelettrica all’Alpe Devero: petizione online.

alpe Devero

Petizione popolare on line e cartacea contro la realizzazione di una centralina idroelettrica all’Alpe Devero da parte di una società di Monza. L’iniziativa è di un gruppo di operatori turistici, proprietari di case e frequentatori della zona, circa 200 persone in tutto, tra cui il consigliere provinciale del PD Stefano Costa. Per firmare la petizione cliccate qui.
<Toglierà acqua ai torrenti Devero e Sangiatto nella piana dell’Alpe, sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale per gli uccelli> denunciano.
<Il 22 settembre è previsto un sopralluogo tecnico> ha spiegato Anna Proletti, una portavoce del comitato <Formalmente non possiamo essere invitati – ha aggiunto – ma non potranno impedirci di essere presenti>.
A lanciare l’allarme con una missiva l’ex sindaco bacenese , oggi capogruppo di minoranza Stefano Costa. <Sono contrario al fatto che un privato possa proporre un progetto di questo tipo, che tra l’altro non ha sollevato alcuna presa di posizione politica> commenta. Ad ora esiste un Piano delle Acque commissionato nel 2006 dall’amministrazione Costa e realizzato e approvato dal Parco Veglia Devero. Il documento stabilisce che nel Parco e nella vicina zona di salvaguardia (questa pero’ è di competenza del Comune)  lo sfruttamento idroelettrico possa essere solo ad uso pubblico. <Per lo piu’ in ottica impianti sciistici e ristrutturazione del Cervadone> spiega Costa. Il documento non è pero’ mai stato approvato dall’amministrazione di Baceno. <Ma si potrebbe fare subito> conclude l’ex primo cittadino.