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Il Pd in Piemonte: taglio del 25% allo stipendio dei consiglieri regionali

tagliProposta di legge dem che anticipa la riforma costituzionale. Il capogruppo e segretario Gariglio: “Un risparmio di 2 milioni l’anno da destinare alle politiche sociali”. Ridotti anche i rimborsi spese

Da la Repubblica settembre 2015 – La Regione Piemonte prova ad anticipare la riforma costituzionale, che equipara l’indennità dei consiglieri regionali a quella dei sindaci, con un taglio del 24% al costo degli ‘inquilini’ di Palazzo Lascaris. Lo prevede una proposta di legge del Pd. Il risparmio previsto è di 2 milioni di euro l’anno, che il partito proporrà di utilizzare per le politiche sociali. “Parliamo di cifre che non cambiano il bilancio – osserva il capogruppo Davide Gariglioma dal grande significato politico. L’obiettivo è quello di avere la legge pronta entro una settimana e di portarla subito in Consiglio perché venga approvata entro l’anno”.

Basandosi sul confronto di quanto già fatto da altre Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, la proposta del Pd prevede un taglio dell’indennità di carica e di funzione per i 51 consiglieri regionali del Piemonte. La prima si attesterebbe sui 5.600 euro lordi, “ben al di sotto dell’indennità dei sindaci, che è di 7-018 euro”, osserva Gariglio. Per la seconda, invece, il taglio sarebbe di circa il 37%: “Quella del presidente passerebbe da 2.700 a 1.700 euro – osserva ancora il capogruppo regionale del Pd -, quella del capogruppo da 1.700 a 1.000 euro e quella di presidente di commissione da 1.200 a 750 euro”.
La proposta Pd prevede inoltre il taglio del 33% dei rimborsi spese, che passerebbero da 4.500 a 3mila euro per ciascun consigliere. Il Pd vuole fare meglio di quanto previsto dalla legge nazionale anche per le spese di funzionamento dei gruppo regionali, che passerebbero dagli attuali 8.636 euro all’anno per consigliere a 2.500 euro, con un taglio che in questo caso sarebbe addirittura del 71%, e un risparmio annuo di oltre 300 mila euro.
Altro capitolo riguarda i vitalizi dei consiglieri regionali che hanno scelto di andare in pensione a 55 anni, cosa che la legge regionale in vigore dallo scorso gennaio oggi vieta. “Ci confronteremo con l’associazione degli ex consiglieri regionali – annuncia Gariglio – e chiederemo un contributo di solidarietà a chi ha ottenuto a 55 anni il vitalizio”.
Anche la giunta e l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale dovranno però fare la loro parte. “Abbiamo chiesto – conclude Gariglio – un intervento sulle spese di comunicazione.

Srebrenica 20 anni dopo: film evento alla Casa della Resistenza

srebenica massacroVenerdì 11 Settembre, alle ore 21, presso la  Casa della Resistenza di Fondotoce-Verbania – con una iniziativa congiunta tra l’Associazione “Casa della Resistenza” e  il Comitato Resistenza e Costituzione – verrà ricordato il ventennale del genocidio di Srebrenica con una serata-evento di straordinaria importanza.  Verrà proiettato infatti  il film “Resolution 819” , in lingua italiana ( il film non si trova in commercio) con la presenza del regista Giacomo Battiato. Nell’occasione verrà altresì inaugurata la mostra fotografica “Balcani oltre il confine” di Paolo Siccardi.
Parteciperà anche il Vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti.

Frontalieri e voluntary disclosure: Borghi interviene sul Governo

confine cannobio piaggio frontalieri Chiarire attraverso una specifica circolare dell’Agenzia delle Entrate che i lavoratori e i pensionati frontalieri necessitano di una specifica regolazione nel percorso di applicazione della “Voluntary Disclosure”, e che i redditi percepiti dai frontalieri già tassati all’estero devono esulare dal campo di applicazione della disciplina sulla collaborazione volontaria: è quanto ha chiesto oggi al governo il deputato democratico Enrico Borghi (capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera), che ha interessato della questione il viceministro alle finanze on. Luigi Casero.
“Ho fatto presente al viceministro -osserva Borghi- che è necessaria una rapida emanazione di una circolare applicativa da parte dell’Agenzia delle Entrate, per chiarire nel dettaglio due aspetti essenziali. Il primo è relativo al fatto che i redditi percepiti dai lavoratori frontalieri non sono assimilabili in alcun modo a risorse detenute illegalmente all’estero, in quanto sono stati già tassati alla fonte all’estero e tale provento fiscale è stato anche trasferito all’erario italiano in percentuale secondo le modalità dell’accordo italo-elvetico del 1974, e pertanto non si possono applicare su di essi le modalità previste dalla legge e relative alle aliquote fiscali per l’emersione delle risorse “in nero”.
Il secondo riguarda il fatto che l’obbligo di dichiarazione dell’attività detenuta all’estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi non poteva certamente valere nei confronti dei quei lavoratori inseriti nella fascia di confine, i quali per tali determinazioni non devono produrre la dichiarazione dei redditi, e quindi di conseguenza le mancate dichiarazioni non sono da imputare ad
atteggiamenti colpevolmente sleali per i quali sono previste delle penali”.
Il viceministro Casero ha fatto presente di aver già affrontato il tema dell’estraneità dei frontalieri con gli uffici, e ha assicurato all’on. Borghi che provvederà nelle prossime ore a contattare la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, dott.ssa Rossella Orlandi, per affrontare nel merito la questione e poi fornire i dovuti chiarimenti in tal senso.
Roma, 8 settembre 2015

BORGHI: SENTENZA TAR TOSCANA SU POSTE ESEMPLARE PER I TERRITORI PERIFERICI

ufficio-postaleEsprime soddisfazione il Deputato del Partito Democratico On. Enrico Borghi, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna,  per la decisione del TAR della Toscana di congelare la chiusura di 59 uffici postali in merito alla nota vicenda dell’applicazione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane nei piccoli paesi di Montagna.

Una pronuncia importante che segue e conferma quella del TAR del Friuli Venezia Giulia dello scorso 15 Luglio, aprendo un nuovo e deciso scenario più favorevole ai piccoli comuni di montagna.

Dalla lettura della sentenza, infatti, emerge con estrema chiarezza come i giudici abbiano affermato che l’esigenza di risparmiare può essere un fattore di valutazione da parte di Poste Italiane ma non può prevalere sull’interesse pubblico allo svolgimento del servizio universale.

Per questi motivi, sempre nella sentenza si legge come debba tenersi in seria e doverosa considerazione la situazione geografica e orografica dei singoli territori interessati dal piano di razionalizzazione nonchè le proposte che dai comuni interessati dovessero giungere.

“Le due sentenze sono di assoluto rilievo – commenta il parlamentare del Partito Democratico – perché danno una veste giuridica ai temi sollevati dall’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna nelle scorse settimane, in occasione dell’avviata privatizzazione di Poste Italiane Spa cui non è seguita ancora una liberalizzazione del mercato per assicurare, in ogni caso, la prestazione del servizio.”

“Vi sono alcuni passaggi, in queste ordinanze del TAR, di assoluto rilievo” – continua Borghi –“ Anzitutto si sancisce il servizio postale e’ un servizio di interesse pubblico, ancorché gestito da soggetto privato, in quanto oggetto di concessione di pubblico servizio alla quale, aggiungo, è legato anche un contributo specifico della legge di stabilità. E si riconferma la natura giuridica del Comune quale espressione di una collettività che ha evidente interesse ad avere parità di trattamento per i propri cittadini. Ma vi è’ un altro importantissimo passaggio, in queste sentenze. E cioè che l’aspetto economico non può essere considerato ne’ esclusivo ne’ prevalente nell’interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato il servizio postale. Partendo da qui, il giudice amministrativo riconosce implicitamente il diritto dei territori montani sancito dall’articolo 44 della Costituzione, laddove richiama il fatto che il dato economico ovvero quello della distanza non può essere superato né come assoluto né come di automatica applicazione, ma deve essere rapportato alla situazione geografica e orografica di alcune zone, anche per raggiungere un equilibrio e un bilanciamento tra gli interessi degli utenti e quelli dell’azienda.”

“Indubbiamente questi due precedenti sono di assoluta importanza anche per tutti quei territori marginali interessati dal piano di riorganizzazione di Poste – conclude il parlamentare ossolano – penso ad esempio alla Provincia del Verbano Cusio Ossola, e a tutti quegli uffici postali che saranno interessati da queste misure, suggerisco ai sindaci di promuovere un analogo ricorso al tribunale amministrativo regionale sulla scorta delle due esperienze del Friuli e della Toscana. Sarò a loro disposizione in questo importante percorso. Dopo questo secondo intervento della giustizia amministrativa, mi chiedo se i vertici di Poste Italiane spa -a cominciare dalla presidente Todini- abbiano finalmente compreso che la riorganizzazione di un’azienda che svolge servizio pubblico si fa confrontandosi coi territori, applicando le indicazioni del Parlamento e rispettando le leggi. E in ogni caso i giudici amministrativi chiariscono che il servizio postale va assicurato, a prescindere dalla natura giuridica del soggetto titolato: motivo in più per aprire ad una liberalizzazione del settore e a utilizzare con procedure ad evidenza pubblica i fondi pubblici destinati al servizio universale

Dibattiti alla Festa di Villa: mercoledì 12 agosto si parla di lavoro con on. Aringa

FestaunitaPartono domani i dibattiti politici in programma alla “Festa de l’Unità” di Villadossola organizzata dal Partito Democratico, in svolgimento sino a domenica 17 agosto presso l’area feste della Lucciola .  Il programma è visibile cliccando a questo link

Mercoledì 12 alle ore 18 sul tema “Riparte il lavoro, riparte l’Italia”, interverrà l’onorevole Carlo dell’Aringa, già sottosegretario al lavoro e docente di economia politica Università Cattolica; coordina l’onorevole Enrico Borghi.

Giovedì 13 alle ore 18 dibattito su “Le future sfide per la regione Piemonte e il Vco” con il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna che incontra i sindaci Silvia Marchionini, Adelaide Mellano, Marzio Bartolucci. Coordina di Francesco Squizzi, segretario circolo PD Villadossola.

Venerdì 14 sono previsti due incontri: alle ore 18 sul tema “Europa: incubo o sogno?” con la presenza dell’onorevole Mercedes Bresso, Europarlamentare PD-S&D (coordina Rosa Rita Varallo presidente assemblea provinciale PD) e alle ore 20.30 su “Torniamo alla crescita, cambiamo l’Italia”  con l’intervento dell’onorevole Enrico Borghi intervistato da Maurizio De Paoli direttore Vco Azzurra Tv.

Domenica 16 alle ore 18 ultimo appuntamento con il senatore Federico Fornaro della commissione affari costituzionali Senato in un dibattito su “La stagione delle riforme”; coordina Antonella Trapani Segretario provinciale PD. 

già svolti
Sabato 8 agosto alle ore 18 dibattito dal titolo “Ambiente e green economy: il nuovo modello di sviluppo dell’Italia”. Relatore è l’onorevole Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente del P. Intervengono Alberto Valmaggia assessore ambiente e parchi Regione Piemonte, Stefano Costa presidente Provincia Vco, Marzio Bartolucci sindaco di Villadossola, Giuseppe Monti vicepresidente Parco Nazionale della Valgrande e membro FederParchi; coordina l’onorevole Enrico Borghi Capogruppo PD commissione ambiente.