Gli esponenti democratici esprimono il proprio cordoglio. Rinviata la manifestazione in sostegno della libertà di stampa prevista per sabato. A seguito dell’attentato kamikaze che ha interrotto le vite di sei militari italiani in missione di pace a Kabul e ne ha ferito altri quattro, il PD si stringe attorno alle famiglie delle vittime ed invita alla solidarietà tutto il Paese. .“Sono profondamente colpito dalle notizie che ci arrivano da Kabul. Davanti all’attacco ai militari italiani in missione di pace in Afghanistan, l’uccisione di sei uomini e il ferimento di altri ci colpiscono duramente: la nostra prima reazione è un sentimento di dolore e di solidarietà. Siamo vicini alle famiglie dei militari uccisi e esprimiamo a tutti i soldati e ufficiali italiani che partecipano alle missioni italiane all’estero la vicinanza e la solidarietà mia e di tutto il Partito democratico”. Questa è stata la prima dichiarazione Dario Franceschini, segretario del Partito democratico, alla notizia del tragico attentato.
Pier Luigi Bersani esprime parole "di cordoglio per le vittime, solidarieta’ per le famiglie, manifestazioni di affetto e sostegno ai nostri giovani, di augurio ai feriti". A margine di un seminario degli ecologisti
del Pd, il candidato alla segreteria commenta l’attentato di Kabul in cui sono morti sei militari italiani spiegando che "il nostro paese deve stringersi tutto quanto intorno a questa vicenda. Di tutto il resto discuteremo in Parlamento oggi È il momento del cordoglio".
"Dopo le notizie tragiche che arrivano da Kabul sull’attacco kamikaze ai nostri soldati, il primo pensiero va alle famiglie delle vittime. Vogliamo far sentire la solidarieta’ e la vicinanza di tutti noi ai nostri coraggiosi ragazzi che sono presenti in importanti missioni militari all’estero”. Lo ha dichiarato il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino. “Non è certo questa l’ora – ha aggiunto – di polemizzare con il governo e tuttavia abbiamo il dovere di chiedere conto di quello sta succedendo. Sono cambiate e stanno cambiando le condizioni per la nostra presenza in Afghanistan? E soprattutto è cambiato il senso e lo spirito della missione? E che livelli di sicurezza siamo in grado di garantire ai nostri soldati? L’articolo 11 della Costituzione è chiaro: l’Italia non partecipa a guerre"