HUB DI 200 MIGRANTI: SOLO ADESSO I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

Sembra che, alla fine, non si farà l’hub da 200 migranti a Druogno, ma lo spettacolo offerto dai primi cittadini della Vigezzo è stato veramente interessante.

Il progetto di mettere i migranti tutti insieme, tutti concentrati, non poteva che essere un’idea dell’uomo del Papete, Matteo Salvini, con un Piantedosi Ministro degli Interni a coordinare insieme alla Regione, con il Sindaco di Novara a manovrare, tutte istituzioni in mano alla destra.

E in Vigezzo i Sindaci, loro amici, cascano dall’ albero e minacciano l’incatenamento!

Ma l’idea dell’hub è coerente al disegno che questo Governo ha in mente per (non) gestire il fenomeno epocale della migrazione.

Ormai si sa che il controllo del fenomeno migratorio passa necessariamente attraverso l’integrazione e questa può avere risultati solo con un sistema di accoglienza diffusa, a piccoli gruppi.

E proprio la Vigezzo aveva già ottenuto risultati positivi con l’esperienza di Craveggia, ma questo Governo applica una tattica che gli è congeniale: mantenere alta l’emergenza sociale – 200 migranti alla colonia di Druogno sarebbe stato un bell’ innesco di “disagio sociale”! –  creare tensione per dopo poter intervenire con la repressione.

Adesso il “disagio sociale” verrà spostato da qualche altra parte della Regione.

Ora ai cari sindaci vigezzini resta il compito di spiegare alla Valle perché tutti questi loro amici di destra hanno fatto correre questo rischio.

Il Coordinamento dei Circoli Ossolani PD

Domodossola, 31.05.2023.

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HUB DI 200 MIGRANTI A DRUOGNO:  SOLO ADESSO  I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

HUB DI 200 MIGRANTI A DRUOGNO:  SOLO ADESSO  I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

Sembra che, alla fine, non si farà l’ hub da 200 migranti a  Druogno, ma lo spettacolo offerto dai primi cittadini della Vigezzo è stato veramente interessante.
Il progetto di mettere i migranti tutti insieme, tutti concentrati, non poteva che essere un’ idea dell’ uomo del Papete, Matteo Salvini, con un Piantedosi Ministro degli Interni a coordinare, con il Presidente del Consiglio Meloni, insieme alla Regione, con il Sindaco di Novara a manovrare, tutte istituzioni in mano alla destra.

E in Vigezzo i Sindaci, loro amici, cascano dall’ albero e minacciano l’ incatenamento!

Ma l’ idea  dell’ hub è coerente al disegno che questo Governo ha in mente per (non) gestire il fenomeno epocale della migrazione, annunciando dall’opposizione blocchi navali irrealizzabili.

Ormai si sa che il controllo del fenomeno migratorio passa necessariamente attraverso l’ integrazione e questa può avere risultati solo con un sistema di accoglienza diffusa, a piccoli gruppi.

E proprio la Vigezzo aveva già ottenuto risultati positivi con  l’ esperienza di Craveggia, ma questo Governo applica una tattica che gli è congeniale: mantenere alta l’emergenza sociale – 200 migranti alla colonia di Druogno sarebbe stato un bell’ innesco di “disagio sociale” –  creare tensione per dopo poter intervenire con la repressione.

Adesso il “disagio sociale” verrà spostato da qualche altra parte della Regione.

Ora ai cari sindaci vigezzini resta il compito di spiegare alla Valle perché tutti questi loro amici di destra hanno fatto correre questo rischio.

Il Coordinamento dei Circoli Ossolani PD

Basta scherzare sulla sanità del VCO! Solo annunci e nessun fatto dopo quattro anni di governo regionale del centro destra.

Sono ormai quattro anni che in regione Piemonte si parla della sanità del VCO senza aver mai deciso nulla; quelle poche idee e ben confuse che girano nella testa degli attuali rappresentanti di centro destra, Icardi, Cirio, Preioni ecc. sono addirittura in netto contrasto con le decisioni degli amministratori locali.

A ben vedere l’unico obiettivo perpetrato nel tempo, e con abilità, è stata quella di seminare ulteriore divisione politica e sociale nel nostro territorio su di un tema, quello dell’ospedale unico, che resta la soluzione ad oggi ribadita dalla maggioranza dei Sindaci della provincia azzurra.

Dopo anni di chiacchiere inutili e proclami ad orologeria, spesso in vista di qualche appuntamento elettorale, non esiste agli atti un serio atto deliberativo circa l’assetto ospedaliero della nostra provincia e il finanziamento di nuovi lavori al Castelli e al San Biagio non è all’evidenza, e in aperto contrasto con le determinazioni dei Sindaci della conferenza in seno all’Asl VCO. Finanziamenti annunciati a parole e senza uno straccio di progetto per capire quali reparti ci sarebbero nei due ospedali, quali numeri di posti letto, quale personale, quali servizi garantiti e con il grande problema di due DEA già oggi in gravi difficoltà per mancanza di spazi e personale.

Eppure, il bisogno di una sanità di qualità è lampante e necessaria sia per la popolazione residente, sempre più anziana secondo le statistiche, che per i turisti e riteniamo che l’unica soluzione utile sia una nuova struttura ospedaliera posta in posizione baricentrica per servire agevolmente tutto il territorio provinciale, così come richiesto dalla stragrande parte degli operatori sanitari, associazioni, categorie economiche, sociali e sindacali.

Riteniamo risibili le affermazioni diffuse dal capogruppo consiliare della Lega in regione Preioni secondo cui il Partito Democratico «a seguito del protocollo votato a suo tempo dai consigli comunali di Verbania, Omegna e Domodossola, i due ospedali li aveva di fatto messi in vendita». Ma quale messa in vendita?

Bisogna guardare al futuro e attrarre personale e professionalità nuove e semmai migliori per garantire non solo i servizi necessari, ma anche puntare verso una qualche forma di eccellenza.

E invece? Invece accade che la mancanza di una strategia condivisa ci ha portato ad avere due mezzi ospedali, oltre al presidio di Omegna, non competitivi rispetto alle necessità di molti pazienti, che restano obbligati e rivolgersi a Borgomanero, Novara, Varese e Milano.

Beninteso, al personale sanitario va il massimo riconoscimento di impegno e professionalità; tuttavia, il problema è organizzativo e gli stessi dipendenti sono vittime di una gestione priva di visione prospettica per il territorio.

Concorsi per medici e primari che vanno deserti sono un segnale sconcertante per tutti e palesano come i nostri attuali nosocomi non sono attrattivi per i nuovi professionisti, spesso freschi di studi universitari e post-universitari, che hanno legittima ambizione di mettere a frutto le proprie competenze e fare carriera.

A fronte di ciò la Regione Piemonte avrebbe dovuto adoperarsi per panificare un assetto ospedaliero nuovo e in grado di affrontare le sfide del domani, ma purtroppo così non è stato e si è aperta la stagione dei medici gettonisti. Risultato: l’Asl Vco presenta un disavanzo di 40 milioni di euro e i servizi sono peggiorati. Ogni cittadino che ha avuto a che fare con questi servizi lo sa, a partire dalle prenotazioni di esami che richiedono ormai tempi smisurati.

Le voci di dissenso rispetto a questo operare ci sono e non si sono mai placate, e il Sindaco di Verbania si è sempre battuto, coerentemente, per chiedere il ripristino dei servizi all’ospedale verbanese; forse è il caso che queste voci si elevino ancor di più per evitare che vengano assunte, magari a suon di maggioranza, decisioni scellerate in danno della salute dei cittadini del Verbano Cusio Ossola.

La politica regionale ha il dovere di decidere, ma usando buon senso e rispettando i diritti dei cittadini

Roberto Gentina
Capogruppo Consiliare del Partito Democratico

Marco Magni
Segretario di Circolo del Partito Democratico

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