Sterpone: un contributo alla città

"Nino" Leopardi coordinatore circolo PD Domodossola

A seguito della “Lettera agli Elettori” da parte di Giuseppe Sterpone, ritengo opportuno, in qualità di Segretario del Circolo di Domodossola del Partito Democratico, manifestare alcune riflessioni su quanto il leader della Lista Civica “Impegno per Domodossola” ha sottoposto all’ attenzione degli Elettori.
Intanto, dalla lettera traspare un’ amarezza che, senza infingimento alcuno, comprendo appieno.
Per questo, maggiormente apprezzo la sostanza dell’ indicazione di totale libertà di voto lasciata ai propri elettori per il ballottaggio.
In questo contesto, a me preme confermare a Giuseppe la stima mia personale e del Partito che in Città rappresento e che – non più tardi di alcuni mesi fa – mi aveva determinato a proporgli l’ iscrizione al Partito Democratico.
Tuttavia, ciò non può e non deve far passare sotto silenzio le diversità di valutazione politica rispetto alle strategie con le quali affrontare queste Elezioni Comunali.
La strategia che il Partito Democratico di Domodossola ha concordato con i propri Alleati prevede il mantenimento e rafforzamento della Coalizione di Centro Sinistra sia nel caso che si vinca (e ciò è ovvio…), ma ( e questo è meno ovvio…) soprattutto se – malauguratamente – si uscisse perdenti.
A Sterpone abbiamo a più riprese spiegato lo scopo di questa posizione, per convinzione politica – ovvero per la credibilità di fronte ai nostri concittadini – dichiarando per noi non praticabile la tesi da Lui sostenuta, di rivendicazione di sua  totale libertà d’ azione in caso di sconfitta.
Ora, io comprendo e rispetto i motivi delle diverse opzioni di fronte a questo “nodo”, ma la nostra scelta sarebbe stata contradditoria  se avessimo fatto “finta di niente” e risolto tutto con un confuso “Comitato Elettorale”.
Non Vi è arroganza o volontà di escludere alcuno.
Io ritengo che l’ esperienza e la passione che Giuseppe ha mostrato in questi anni di vita pubblica cittadina debbano e possano trovare altre forme di manifestazione, affinchè il suo contributo alla Città non venga meno.
Per quanto riguarda la Coalizione che sostiene Mariano Cattrini noi, come Partito Democratico ed insieme ai nostri Alleati, attendiamo serenamente il giudizio dei nostri concittadini ed – in piena umiltà – dichiariamo fin d’ ora che accetteremo il ruolo che Essi ci assegneranno.
Il coordinatore
Antonio Leopardi.

RILANCIARE LE AREE INDUSTRIALI IN CRISI E’ POSSIBILE

Aldo Reschigna

Gli strumenti per contrastare la deindustrializzazione nei territori piemontesi in zone come il VCO ci sono. La Giunta regionale si impegni per attivarli.
Per questo abbiamo chiesto un Consiglio regionale straordinario sull’utilizzo degli accordi di programma per le aree di crisi. Intese, cioè, che prevedono un’attività integrata e coordinata di Regione, enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con la confluenza di risorse finanziarie anche statali e comunitarie.
Un decreto ministeriale del marzo 2010 prevede infatti che la Regione possa proporre al Governo di attivare accordi di programma nelle aree da lei individuate.  Già altre Regioni si sono mosse in questa direzione e in almeno un caso, quello della Toscana, l’accordo di programma è ormai giunto alle fasi finali, alla vigilia della sua formalizzazione. Dalla Giunta piemontese, invece, nulla si muove.
Eppure il Piemonte è la regione italiana più colpita dal processo di deindustrializzazione, e Il VCO è una delle zone in condizioni più gravi dell’intera regione.

Per questo non basta affidarsi al mercato, cercando di sostenere le imprese con incentivi di entità insufficiente, vista la crisi del bilancio regionale. Occorre intervenire mobilitando tutte le risorse disponibili, a partire da quelle che si possono ottenere dal governo centrale e dall’Unione europea utilizzando le numerose normative in vigore.
Per questo é necessario che la Giunta Cota esca dal suo torpore.  Con la nostra mozione, che sarà votata al termine del Consiglio regionale straordinario, chiediamo che la Giunta regionale avvii presso il Governo le pratiche burocratiche necessarie per arrivare all’accordo di programma.

Che entro un mese vengano individuate le aree del territorio regionale che, per le loro caratteristiche socioeconomiche e la condizione di crisi, possono godere dell’intesa e dei contributi statali ed europei.
Si tratta di un’occasione importante per il Piemonte e per il VCO, che non intendiamo perdere. Solo nel quadro di un accordo di programma che metta insieme istituzioni locali e nazionali, realtà produttive e sociali, organizzazioni sindacali, è immaginabile individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al rilancio economico della nostra provincia e dell’intero territorio regionale.
COMUNICATO STAMPA
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte
MOZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e
dell’articolo 102 del Regolamento interno
trattazione in Aula 
trattazione in Commissione
OGGETTO: Cogliere le opportunità per rilanciare il Piemonte.
Il Consiglio regionale del Piemonte,
Premesso che
 l’articolo 2 della Legge 23 luglio 2009, n. 99, al fine di assicurare
l’effi cacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle
aree o distretti in situazione di crisi industriale e nei casi di situazioni
complesse, nonché con impatto significativo sulla politica industriale
nazionale, rende possibile la stipula di accordi di programma, il cui
finanziamento è sostenuto anche con fondi statali;
 tali accordi prevedono un’attività integrata e coordinata di Regioni, Enti
Locali ed altri soggetti pubblici e privati, la confluenza di risorse
finanziarie e l’armonizzazione dei procedimenti amministrativi;
 il Decreto Ministeriale del 24 marzo 2010 “Individuazione delle aree di
crisi industriale. Riforma del sistema degli interventi di
reindustrializzazione nelle aree e nei distretti in situazione di crisi
industriale e di crisi industriale complessa, in adempimento a quanto
disposto dall’articolo 2, comma 7, della legge 23 luglio 2009, n. 99” ed,
in particolare, gli articoli 3 e 4 definiscono i criteri e la procedura per
l’individuazione delle aree o dei distretti in situazione di crisi industriale
complessa;
 l’articolo 4 del Decreto sopra richiamato stabilisce, nello specifico, che
l’individuazione delle aree su cui attivare i suddetti accordi di
programma possa conseguire, oltre che da un’analisi autonoma degli
uffi ci ministeriali, anche da specifica istanza avanzata dalla Regione nel
cui territorio ricade l’area o il distretto in crisi industriale, fermo
restando l’accertamento delle condizioni previste dalla L. n. 99/2009 e
previa consultazione con gli Enti e le Istituzioni interessate e le
organizzazioni datoriali e sindacali;
Rilevato che
 alcune Regioni italiane, a fronte del quadro normativo sopra delineato,
hanno già deliberato istanze al Ministero dello sviluppo economico per
l’attivazione del procedimento di individuazione ed accertamento delle
aree o distretti in situazione di crisi industriale complessa, nonché con
impatto significativo sulla politica industriale nazionale;
 almeno in un caso, quello della Regione Toscana, l’attivazione del
suddetto procedimento sta portando, in queste settimane, alla
definizione dell’accordo di programma, ai sensi dell’articolo 2 della
succitata L. n. 99/2009;
Considerato che
 il Piemonte è la regione, all’interno dell’Italia Settentrionale, con il più
consistente processo di deindustrializzazione;
 nella nostra Regione, sono presenti aree e distretti caratterizzati da
perduranti fenomeni di crisi industriale particolarmente gravi e
complessi, resi ancora più gravi dall’evoluzione del quadro economico
piemontese e dalla crisi, i cui effetti si fanno tuttora pesantemente
sentire anche sul piano occupazionale;
 nell’attuale situazione di scarsità di risorse, è d’obbligo che le Istituzioni
perseguano con impegno ogni opportunità che possa favorire il rilancio
dell’economia piemontese;
IMPEGNA
la Giunta regionale
 a presentare, quanto prima, formale istanza al Ministero dello sviluppo
economico per l’accertamento, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto
Ministeriale del 24 marzo 2010, della presenza sul territorio piemontese
di situazioni di crisi industriale complessa, nonché con impatto
significativo sulla politica industriale nazionale, al fine di fornire una
rilevante e concreta risposta alle esigenze delle nostre realtà produttive
in forte diffi coltà;
 a presentare, entro 30 giorni, alla Commissione consiliare competente,
la proposta di individuazione delle aree o distretti in situazione di crisi
industriale complessa all’interno del territorio regionale;
 ad individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse
statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al
rilancio economico del territorio piemontese.
Torino, 24 maggio 2011
PRIMO FIRMATARIO Wilmer RONZANI
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