Lilliana Graziobelli è il nuovo Segretario provinciale del Partito Democratico.

image È una donna il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola.
Lilliana Graziobelli, 53 anni, insegnante presso l’Enaip a Domodossola, sposata con una figlia, è stata eletta ieri sera dall’Assemblea provinciale del PD riunitasi a Pieve Vergonte con 37 voti a favore e 5 astenuti.
Nel corso dell’Assemblea si è provveduto anche a votare il Presidente della stessa Assemblea, nella persona di Moreno Minacci, ed il Tesoriere del partito nella persona di Marco Maierna.
L’impegno in politica del nuovo segretario si sviluppa nei primi anni novanta con la nascita del Partito Democratico della Sinistra e poi nei Democratici di Sinistra, dove ha ricoperto vari ruoli sia a livello cittadino (come segretario di Domodossola), sia a livello provinciale (come membro della segreteria).
Nel corso degli anni ha assunto vari impegni anche a livello amministrativo come Vice Sindaco di Domodossola nella Giunta Cattrini (e dove attualmente è consigliere comunale), ed a livello provinciale dove è stata assessore nella precedente amministrazione provinciale guidata da Paolo Ravaioli (attualmente è consigliere provinciale d’opposizione).
L’assemblea provinciale e il Partito tutto gli rivolgono i migliori auguri per un lavoro proficuo e sereno nell’interesse di tutta la collettività del VCO.
Nei giorni prossimi Lilliana Graziobelli proporrà all’Assemblea provinciale del PD i nomi che faranno parte della nuova segreteria provinciale.
Un ringraziamento dell’Assemblea va anche ad Aldo Reschigna, segretario uscente.
Ne approfittiamo per augurare a tutti i cittadini del VCO i migliori auguri di buon anno.
PD Ufficio Stampa

Libero Bus a Verbania. Il regalo per il nuovo anno di Zacchera: si tornerà a pagare.

image È stato emesso dal Comune un comunicato-stampa sull’argomento che merita un pur breve commento da ultima ora. E’ infatti il preannuncio della soppressione sostanziale di questo servizio, unico in Italia. Ecco le parole del sindaco, tratte dal comunicato:
«Basta abusivi; così come sono contrario alla gratuità che porta a non apprezzare il valore del servizio. Vorrei che sempre più verbanesi utilizzassero l’autobus che offriremo ad un prezzo ”politico” di assoluta convenienza con in più un servizio migliore, pagando come Comune la differenza su biglietti ed abbonamenti». «l’intento non è di penalizzare l’utente, ma anzi di premiarlo. Finora LiberoBus è stato accessibile per tutti ma senza controlli. Noi pensiamo di dare a ciascun utente un biglietto o l’abbonamento. Lo si pagherà molto poco, ma lo si pagherà. Così si potranno controllare meglio gli eventuali abusi, mentre per le zone della città non coperte dal servizio si punta ad una convenzione con i tassisti cittadini».
In attesa di capire – perché davvero in queste parole regna la confusione – cosa sarà domani il trasporto pubblico a Verbania, cominciamo a registrare l’unica certezza. Si torneranno a pagare biglietti e abbonamenti e il “Bus” non sarà più “Libero”. Attenti, però: il sindaco dice che “l’intento non è di penalizzare l’utente, ma di premiarlo”. Il premio è il pagamento del biglietto, che prima non si pagava. Straordinario. un’invenzione geniale, seconda solo all’autoproclamazione di “Verbania capitale dei laghi europei”. E perché si paga il biglietto? Perché questo ambitissimo premio per l’utente? “Per controllare meglio gli eventuali abusi”. Che c’azzecca l’introduzione del pagamento del biglietto con gli abusi? Niente. Oggi il nostro biglietto per viaggiare in città si chiama Carta d’Identità. Nessun Verbanese abusa del bus gratuito; ne abusano invece eventuali utenti non verbanesi che viaggiano senza biglietto all’interno della città. Per contenere questo abuso è sufficiente che i controllori in città chiedano ai viaggiatori la Carta d’Identità; proprio come domani chiederanno il biglietto o l’abbonamento “a prezzo politico di assoluta convenienza”. Qual è la differenza? Che la carta d’Identità non si paga, mentre il biglietto sì. E il lavoro dei controllori non cambia di una virgola.
Ultima perla: “…sono contrario alla gratuità che porta a non apprezzare il valore del servizio”. Sbaglia il sindaco. LiberoBus non è gratuito, tanto che tecnicamente il servizio di chiama “abbonamento di municipalità”. Lo paghiamo tutti noi con uno 0,13% di addizionale Irfep comunale, che a Verbania è complessivamente dell’ 0,3%; tutti noi cittadini lo sappiamo e per questa ragione siamo perfettamente in grado di apprezzare il valore di LiberoBus. Sappiamo anche che a Novara (Giunta Lega-Pdl) l’Irpef comunale è dello 0,7% e non c’è mai stato LiberoBus. C’è il Centrosinistra e ci sono le Giunte Destra-Lega Nord. E si vede la differenza.
Claudio Zanotti, consigliere comunale PD