La scure del governo si abbatte sulle Comunità Montane

imageLa Maggioranza governativa, con l’adozione del Codice delle Autonomie Locali, ha proposto l’abolizione delle Comunità montane. Si tratta di una decisione conseguente alla volontà della Lega, a livello nazionale, di difendere le Province, di cui il Partito del Popolo delle Libertà, alle elezioni politiche dello scorso anno, aveva proposto l’abolizione.I partiti che sostengono il Governo hanno trovato l’accordo proponendo il mantenimento delle Province e l’abolizione totale delle Comunità montane, senza alcun riguardo per le zone montane e marginali che, dagli Anni Settanta, hanno trovato proprio in queste Comunità l’Ente politico-amministrativo di rappresentanza dei residenti e dei territori della montagna. Se la proposta del Governo, come è probabibile, sarà approvata dalla Maggioranza di centro-destra in Parlamento, le Comunità montane non faranno più parte del sistema nazionale degli Enti Locali, ma questo non significa che, perlomeno in Piemonte, non esisteranno.
La materia rientra anche nelle competenze delle Regioni che possono, autonomamente, decidere di mantenere o di istituire Enti di rappresentanza politica-territoriale dei territori montani che, con l’abolizione del fondo nazionale per la montagna, saranno totalmente a carico del bilancio regionale. (segue)
La Regione Piemonte questa scelta l’ha già fatta con l’approvazione della Legge regionale di Riforma delle Comunità montane, che ne riduce il numero e ne definisce una nuova organizzazione, le funzioni e le competenze. Tant’è che la Giunta regionale sta predisponendo i decreti per il commissariamento delle attuali Comunità ed è già stata fissata la data per l’elezione dei Presidenti e dei Consigli delle nuove Comunità montane per il 7 novembre prossimo.
Gli Enti montani in Piemonte sono stati ridotti da 48 a 23 e gli amministratori saranno meno della metà e saranno eletti dai Consiglieri comunali; questo per creare organismi snelli e funzionali che possano operare con rapidità ed autorevolezza. Le Comunità montane, come sono state definite nella Legge regionale, oltre che dare rappresentanza politica-territoriale alle nostre valli e continuare a svolgere i servizi associati fra i Comuni, saranno soprattutto Enti che si occuperanno della manutenzione del territorio e di promuovere, realizzare e gestire iniziative e strutture per lo sviluppo economico-sociale delle aree montane di competenza. Saranno in sintesi “Agenzie di sviluppo” che dovranno vedere la partecipazione e la gestione unitaria di tutti gli amministratori che, a prescindere dalle collocazioni politiche, hanno a cuore il futuro delle nostre valli e di coloro che, tra mille difficoltà e problemi, continuano a viverci e a crederci.
 
 

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