La sicurezza è un diritto solo prima del voto

image Roma, turisti aggrediti, donna violentata. Alemanno prima perde la testa poi la faccia.
Il nostro sito si occupa unicamente di questioni locali. Abbiamo fatto un eccezzione. Per noi significativa per spiegare una certa demagogia del centro destra.
Hanno usato la sicurezza dei cittadini come un elemento che caratterizzava le proposte della destra in tutta la campagna elettorale. Affacciandosi dal campidoglio Alemanno annunciava: “Roma sarà più sicura”. 100 giorni dopo di fronte a un nuovo episodio di violenza a Roma il sindaco, Gianni Alemanno, è rimasto in silenzio finché il PD non lo ha costretto a parlare. Una coppia di turisti olandesi è stata aggredita e derubata, la donna anche violentata, nella periferia della capitale, a Ponte Galeria. I due aggressori romeni vengono arrestati nel giro di 24 ore.
"Non stavano uscendo da una stazione ferroviaria né andavano sulla ciclabile. Si sono andati ad accampare in un posto abbandonato da Dio e dagli uomini dopo aver chiesto consiglio su dove mettere la tenda a un branco di pastori immigrati. La loro è stata una grave imprudenza". Così il sindaco di Roma si è espresso in un’intervista rilasciata al quotidiano “la Repubblica”. Parole vergognose e delegittimanti la figura istituzionale che Alemanno ricopre, o quanto meno, dovrebbe ricoprire. La colpa della barbara violenza ricade sui turisti olandesi rei di aver fatto campeggio dove non si può e, forse, di aver chiesto informazioni alle persone sbagliate!
Il sindaco quindi capisce di avere commesso una clamorosa gaffe e torna indietro sui suoi passi rettificando quanto detto con una nuova, sconcertante, dichiarazione: «Nessuno vuole scaricare sui due turisti la responsabilità del gravissimo episodio che è successo. A loro vanno la nostra solidarietà e il nostro aiuto. Ma è evidente che dobbiamo invitare i cittadini e i turisti a tenere dei comportamenti di prudenza. Nessuna mobilitazione per la sicurezza potrà mai consentirci di controllare tutto il territorio del nostro comune». Immediata la replica di Umberto Marroni, capogruppo Pd in Consiglio comunale: «Le dichiarazioni di Alemanno sono preoccupanti: la sicurezza va garantita in tutta Roma e Ponte Galeria è un quartiere della nostra città. Ma prima di tutto diamo la nostra solidarietà agli olandesi».

“Cosa ci vuole dire oggi Alemanno? – si è chiesta l’ex vicesindaco Maria Pia Garavaglia, ministro dell’Istruzione nel governo ombra del Pd – ha fatto una campagna elettorale violenta e scorretta sulla sicurezza a Roma, quando era guidata dal centrosinistra. Roma era stata dipinta come una città perduta dove la violenza ed i criminali la facevano da padrone. Sono passati cinque mesi, e il sindaco non ha perso occasione per vantarsi dei risultati ottenuti. La realtà ci dimostra, purtroppo, che si trattava di abile strategia mediatica dietro cui vi è il nulla. Caro Alemanno, i problemi non si risolvono con la carica di odio e xenofobia con cui la destra e questo governo affrontano temi delicati quali quelli della sicurezza. Non c’è da stupirsi comunque se il turismo a Roma va male, con questi metodi è inevitabile”. l’ex assessore capitolino, ora deputato, Roberto Morassut è preoccupato per “l’agghiacciante violenza. Siamo addolorati nel constatare come la nostra città stia diventando “terra di nessuno”. Sono passati cinque mesi dall’elezione di Alemanno a Sindaco e la situazione è peggiorata e ciò è avvenuto con il completo disinteresse dei media. Il Sindaco Alemanno tra fanfare e luccichii, pochi giorni fa, vantava i successi del suo modello di sicurezza mentre il Governo faceva la ruota
facendosi bello della presenza dei militari nelle strade.
I soliti effetti speciali dietro cui si nasconde il solito niente della destra. Un niente che i cittadini pagano a cara prezzo sulla loro pelle. Vorremmo sapere ora cosa intende fare Alemanno per rendere la città veramente più sicura per i romani e per i turisti che sono un patrimonio inestimabile”.
Sulle ricette da apprendisti stregoni della destra che prometteva sicurezza è intervenuta Roberta Pinotti, ministro ombra della Difesa: “Come purtroppo dimostra la realtà non esiste la bacchetta magica per risolvere la questione della sicurezza, come pretende di dimostrare il centrodestra che ha preso in ostaggio un tema tanto delicato strumentalizzandolo a fini elettorali". Il deputato romano Roberto Giachetti mette in fila una serie di dati. “Al di là la degli annunci altisonanti la realtà ci dice che il territorio è stato abbandonato. I militari, come era chiaro, sono stati usati in un gioco mediatico utile per nascondere questa verità.
C’è da rimanere si sasso se si pensa come questo governo abbia avuto la faccia tosta di lanciare allarmi e poi non senza alcuno scrupolo abbia
tagliato miliardi di euro necessari per il funzionamento del comparto sicurezza”. Nella serata di sabato Alemanno replica parlando di un “caso limite che si è svolto lontano da tutti i luoghi naturali di transito di turisti e di romani” e accusa la sinistra di ostacolare l’azione per garantire sicurezza a Roma. Una risposta che è stata resa nota a tutti gli spettatori del TG3 Lazio. Peccato che nel servizio accanto alla notizia della violenza e dell’arresto dei criminali compariva solo Alemanno in quanto la direzione del tg aveva cancellato le critiche del PD !!! come ha denunciato Vinicio Peluffo, che siede nei banchi della Commissione di Vigilanza sulla Rai: “È gravissimo e lesivo della correttezza dell’informazione quanto avvenuto oggi (sabato ndr) nel corso del Tg3 regionale del Lazio delle 19.00. Durante il Tg è stata letteralmente nascosta ai cittadini le presa di posizione del Pd nei confronti del Sindaco Alemanno a seguito della brutale aggressione ai danni dei due turisti olandesi avvenuta a Roma la scorsa notte. Sono state occultate ad arte le sacrosante critiche espresse dal Pd nei confronti del sindaco Alemanno e del Governo Berlusconi sulla insufficiente gestione della sicurezza. Si è trattato di una vera manomissione. Non una parola in merito alle numerose e qualificate prese di posizione del Pd. È questa l’idea di pluralismo e correttezza dell’informazione che ha le direzione del Tg3 del Lazio? “ Peluffo porterà la scelta del tg3-minculpop in commissione. Alla paternità sulla sicurezza accampata da Alemanno ha replicato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: "Quando il sindaco parla di una sinistra sempre contrapposta a provvedimenti rigorosi contro il crimine è in assoluta malafede – dichiara – dimentica o vuol dimenticare che il Patto per Roma sicura fu inventato nel maggio 2007 e che l’attuale Patto, è stato co-promosso e sottoscritto da me e dal presidente Marrazzo".
Mentre Riccardo Milana, coordinatore del PD capitolino ammonisce: “Alemanno è vittima della sua incapacità e della sua propaganda. Si assuma le responsabilità del caso e la smetta di accusare tutto e tutti pur di non guardare in faccia la realtà.
Abbia almeno la decenza di riconoscere di aver sbagliato ed eviti di attribuire al centrosinistra colpe che sono solo sue e del governo Berlusconi che ha tagliato miliardi di euro al comparto sicurezza. Il problema che Alemanno fa finta di non vedere è che il territorio non è presidiato, d’altra
parte come potrebbe se si tagliano i fondi?”. Mario Ciarla, presidente del PD romano ricorda come “la sicurezza è tema complesso e si lega a molteplici fattori. Il centrodestra anziché analizzare le cause per risolverle ha solo cercato di intervenire, malissimo, sugli effetti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
In questa triste faccenda vorremmo sentire dal Sindaco Alemanno delle scuse ufficiali alle vittime e ai romani presi in giro in una campagna elettorale fatta di odio e falsità.
Faccia attenzione Alemanno perché se la risposta che saprà argomentare sarà solo quella della xenofobia allora vorrà dire che si preannunciano tempi bui per la nostra città.”
Ma. Lau.
Tratto dal sito nazionale del PD

Unione dei comuni: Una scelta azzardata dalle conseguenze incerte.

image Come noto, di fronte  al contenzioso fra Governo e Regione rispetto al ruolo e al numero delle Comunità Montane, gli otto comuni della comunità Antigorio- Divedro- Formazza pensano di superare il problema della ridefinizione della perimetrazione creando un unione di Comuni.
Riguardo alla gestione della procedura da parte del Sindaco di Crevoladossola è doveroso rimarcare che questa approvazione estiva assume i connotati di un vero e proprio blitz istituzionale. Ci domandiamo in quali altri comuni una procedura di unificazione di comuni sia stata trattata con tanta leggerezza e superficialità. Al di la degli obbiettivi ufficiali dichiarati da Della Pozza riguardo una gestione in proprio dei fondi delle centraline, su cui comunque ci sarebbe molto da discutere e che non può essere il solo e unico obbiettivo di un nuovo ente, c’ è un dato inoppugnabile e di fondamentale importanza: si elimina una realtà montana in una delle poche aree montane.
Per gestire i Soldi del Cairasca erano possibili altre soluzioni:
Il Sindaco Della Pozza ha esplicitamente affermato che lo scopo primario è quello di non dividere con altri i proventi della pratica del Rio Cairasca bisogna sapere che per garantirsi questa possibilità sarebbe bastato che gli otto comuni fossero stati in grado di decidere in tempo utile un piano economico e di deliberarlo, questo sarebbe stato un atto vincolante, ma non c’è stata questa capacità si è perso tempo, quindi ora si cerca di mettere riparo ad una negligenza facendo un operazione azzardata e rischiosa, da cui nemmeno tutti i Sindaci sono convinti fino in fondo. Atto che peraltro ancora oggi potrebbe essere ssunto.Accorpare i servizi è possibile fra comuni omogenei:
Lo statuto del nuovo ente verrà discusso solo nel 2009 e solo in quella occasione verranno attribuiti all’ente i servizi da gestire in maniera associata, questo sarà sicuramente motivo di difficoltà e di contenzioso in quanto i servizi sono organizzato in maniere disomogenea nei vari comuni; la bozza prevenuta in comune recita comunque (art 2. Finalità) “è compito dell’unione promuovere la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono”. In sintesi il rischio è per i comuni più grandi come Crevoladossola avrà in carico i maggiori oneri a scapito di un peggioramento dei servizi; in sintesi Crevoladossola avrà un peggioramento della gestione e si accollerà la maggior parte delle spese.
Nell’articolo 8 della bozza si parla esplicitamente di mettere in comune servizi come il trasporto scolastico; i servizi cimiteriali; i servizi sociali; l’ufficio tecnico; lo sgombero neve; la polizia municipale e l’anagrafe (come e dove non è dato saperlo). Diventerà quindi difficile per il Sindaco Della Pozza inventarsi qualcosa per spiegare che per Crevoladossola è più conveniente gestire questi servizi assieme a questi comuni piuttosto che con Domodossola o quale sarebbe l’utilità di uscire dal Consorzio dei servizi sociali dell’Ossola?
Si crea un nuovo ente e nuovi incarichi:
La bozza di statuto prevenuta prevede che (contrariamente a quanto affermato dal sindaco ci sarà comunque una struttura di amministratori che dovrà essere retribuita con fondi propri dei comuni (viso che dopo i primi tre anni la Regione cesserà l’erogazione degli incentivi). Come si può pensare di aderire a scatola chiusa ad un ente che non ha ancora fissato nel dettaglio le sue finalità istituzionali ma solo il fatto che si manterranno le poltrone esistenti, infatti l’unica cosa chiara della bozza è che ci sarà un presidente dell’ente e una giunta formata dagli altri sindaci.
Che fine ha fatto la protesta contro l’abolizione delle comunità montane?
Un ultimo aspetto della vicenda non è ancora stato affrontato e riguarda il fatto che molti dei protagonisti di questa operazione erano fra i più strenui oppositori dell’ipotesi posta in campo dal governo Prodi sulla semplice riduzione del numero delle comunità montane; vi ricorderete che lo scorso anno contro l’ipotesi del ministro Lanzillotta ci fu una generale levata di scudi e molti amministratori ossolani protestarono contro il governo e organizzarono anche dei pullman coinvolgendo la cittadinanza nella protesta.
La prima considerazione riguarda il già citato  “assordante silenzio” dei politici locali di centro destra che si sono inalberati contro il progetto di riorganizzazione del centro sinistra ma non fiatano quando il ministro Tremonti afferma che le comunità montane vanno abolite in toto.
La seconda riguarda il fatto che molti dei politici che difendevano a spada tratta le comunità montane in quanto “strumento per garantire i diritti dei nostri cittadini” ora sono a capo dell’operazione che probabilmente (i risultati finali saranno chiari solo alla fine della vicenda) chiama fuori dal sistema delle comunità montane otto dei comuni montani più importanti della provincia più montana del Piemonte. O forse il centro destra predica bene solo quando è all’opposizione e razzola male quando va al governo?
In sintesi: Se le comunità montane sono veramente uno strumento fondamentale per garantire il mantenimento dei servizi minimi per chi vive in montagna è un errore metterne in discussione il sistema complessivo, anche rispetto a un qualche possibile vantaggio economico. Se in alternativa le comunità montane sono uno strumento che mostra degli oggettivi limiti e andava comunque rivisto nel ruolo, nel territorio e nelle competenze, allora è stato un errore opporsi a spada tratta ad ogni ipotesi di riforma.
Gli amministratori in questione non si possono quindi permettere di sostenere due tesi discordanti a distanza di pochi mesi perché almeno una delle due rappresenta oggettivamente una scelta opportunistica e dovrebbero quanto meno chiedere scusa alle persone che, in buona fede, si sono prestate al gioco partecipando alla manifestazione di Torino con dispendio di tempo e denaro.
In conclusione:
Rispetto ad un atto dalle conseguenze così evidentemente incerte che lascia aperti molti dubbi, che richiederebbero un dibattito approfondito e la consultazione dei cittadini, noi consiglieri comunali scopriamo l’esistenza di questa operazione dalla televisione e in seguito veniamo convocati in un consiglio straordinario il 20 di agosto, senza uno straccio di conferenza preventiva dei capigruppo. E’’ questa la trasparenza? E’ questo il modo di garantire le prerogative del consiglio comunale?
Certamente no, questo è un modo autoritario che è reso possibile dall’atteggiamento passivo di un gruppo di consiglieri di maggioranza che accetta sempre e comunque le scelte del Sindaco e dei suoi più stretti collaboratori senza mai fiatare.
E’ doveroso lavorare affinché tutti si fermino a riflettere sulle conseguenze di un voto frettoloso e chiedere una discussione ampia ed approfondita.
PD Circolo di Crevoladossola

Approprazione indebita di “parcheggio”

image Dai mass media locali di oggi apprendiamo: Omegna può contare sulla disponibilità di un nuovo parcheggio. Realizzati nell’area ex Gasco, di fronte al supermercato Coop, i nuovi posteggi sono 84 di cui 2 riservati ai portatori di handicap. “Siamo riusciti a completare l’iter burocratico e ad ottenere le autorizzazioni necessarie che hanno consentito di mettere a disposizione dei cittadini omegnesi il nuovo parcheggio – commenta il Sindaco Antonio Quaretta – ubicato in una posizione piuttosto strategica per l’accesso al centro della città. E’ un altro atto concreto di questa Amministrazione, una risposta reale alla cronica carenza di posteggi” – conclude il Sindaco di Omegna.
Insomma a quanto pare, dalle dichiarazioni del caro Antonio, si intuisce che questi parcheggi siano frutto di una scelta di questa amministrazione e di questo Sindaco.
Peccato che non sia così. Infatti il merito di questi 84 posti in più deriva da una scelta della passata amministrazione di centro sinistra del Sindaco Teresio Piazza che aveva voluto e sottoscritto, parecchi anni fa, una convenzione tra il Comune e i proprietari dell’area per avere questo parcheggio pubblico.
Il parcheggio è solo ora fruibile a causa di numerose vicessitudini e problematiche burocratiche che hanno colpito la parte privata che ha costruito questa struttura (che comprende negozi, uffici, case ecc) e che hanno comportato anni di ritardi (non per volontà delle varie amministrazioni che si sono succedute). Solo ora sono agibili questi parcheggi.
Ovviamente il Sindaco Quaretta si è ben guardatao dal dirlo e ora si appropria di 84 parcheggi che altri (il Sindaco Piazza) hanno voluto.
Si potrebbe dire, scherzando, un’appropriazione indebita di parcheggi. Più che altro una caduta di stile del Sindaco Quaretta.
Alberto Nobili, (consigliere provinciale PD, ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Omegna)