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Il Presidente Lincio eviti atteggiamenti irresponsabili ed inopportuni. I dati del contagio sono allarmanti.

Il gruppo di minoranza in consiglio provinciale Progetto VCO dissente fortemente e si oppone alla richiesta di uscita dalla zona rossa inviata al presidente Cirio, dal Presidente della Provincia Lincio , che riteniamo basata su una interpretazione soggettiva e non veritiera della reale situazione sanitaria della nostra Provincia.

Oltre ad essere tale richiesta fuori tempo rispetto all’entrata in vigore effettiva del DPCM del 4 novembre, ci stupisce che Lincio, dopo aver negato in questi anni la competenza della Provincia in materia sanitaria, ed essersi rifiutato di intervenire come Provincia nel dibattito sul futuro della nostra sanità e sulla scelta dell’ospedale unico, sia in grado ora anche di interpretare i dati epidemiologici e la situazione sanitaria del territorio della nostra Asl, minimizzando quella che in realtà è purtroppo una situazione che si sta rivelando ben più grave di quella che ci ha colpito nella prima ondata.
Dati, tra l’altro, che vengono forniti alla Regione che a sua volta li invia al Ministero della Salute.

Dati che ci dicono che la curva dei contagi nella nostra Asl è in continuo aumento, così come ricoveri e terapie intensive occupate, e che abbiamo la responsabilità e necessità di tutelare la salute dei nostri cittadini, il sistema sanitario ospedaliero e territoriale e bloccare la diffusione del virus ora, attraverso questo periodo di chiusura che ci indica in zona rossa ed in un area fortemente a rischio tra Lombardia e Svizzera.

Invitiamo il Presidente Lincio ad evitare atteggiamenti irresponsabili ed inopportuni, con un evidente intento politico, lasciando a chi ha competenza in materia sanitaria la decisione.

Siamo consapevoli che questo periodo di chiusura costerà sacrifici a molte imprese ed attività produttive (nonostante gli aiuti di Governo ed enti locali), ma la lotta alla diffusione del COVID 19 viene prima, proprio per permettere in prospettiva una ripresa economica.

Gruppo Provinciale Progetto VCO

Tamponi nel VCO: troppe lentezze e ritardi. La regione Piemonte intervenga.

I dati di questi ultimi giorni segnalano una forte crescita delle persone positive al Covid 19, con molti cittadini a casa con sintomi, l’aumento dei pazienti ricoverati negli ospedali del territorio e, di nuovo, i primi decessi di questa seconda ondata. Una situazione che deve vedere tutte le istituzioni impegnate al massimo per attenuare le conseguenze.

Sono ormai tante le segnalazioni che giungono di persone in quarantena in attesa che, attraverso il Sisp il servizio preposto della nostra ASL del VCO, ottengano un appuntamento per fare il tampone. E alle (poche) persone sottoposte i risultati arrivano con ritardo.
Chiediamo alla Regione Piemonte, a partire dall’assessorato alla sanità e al consigliere regionale del territorio Preioni di fare di più, molto di più, per mettere a disposizione dell’ASL e del Sisp più risorse (economiche e umane) per ridurre al minimo questa grave disfunzione.

Svolgere meno tamponi significa non poter monitorare e valutare la reale portata della pandemia nel nostro territorio e caricare sui singoli le scelte da compiere (ovvero isolamento volontario per se e i conviventi).
La situazione è difficile, ma questi ritardi devono vedere una risposta della Regione Piemonte che, purtroppo, manca con i tempi rapidi necessari.
Persino dei tamponi annunciati dal Presidente Cirio, per i test rapidi per il Covid-19 da prenotare in farmacia, ancora non è partito nulla, con colpevole ritardo.
Ci aspettiamo da chi guida la sanità regionale risposte veloci e comunicazioni ai cittadini chiare e precise.

Segreteria Provinciale PD VCO

Nomine. I Direttori ASL trattati come pedine dalla Lega e il VCO come merce di scambio (in emergenza Coronavirus). Preioni non pervenuto

È di ieri pomeriggio la notizia dell’avvicendamento tra i Direttori dei vertici ASL delle Province di Vercelli e del Verbano Cusio Ossola. Un fulmine a ciel sereno che ha dello sconcertante perché giunge senza alcun tipo di coinvolgimento delle Istituzioni territoriali, a partire dai Sindaci competenti confermando, ancora una volta, l’assoluto menefreghismo della Giunta Cirio e dell’Assessore Icardi per il Verbano Cusio Ossola.

È di dominio pubblico, infatti, lo scontro tutto interno alla Lega che muove i Dirigenti sanitari come fossero pedine ad uso e consumo di regolamenti interni del partito di maggioranza, che nulla hanno a che fare con una ragionata politica sanitaria, ma che sono dovuti alle sole logiche politiche di quel partito. Non sfugge il fatto che tale operazione fosse già stata tentata, senza successo, con la Provincia di Biella provocando una vera sollevazione del territorio che aveva spinto la Giunta regionale a desistere. Quindi perché non scaricare questo assurdo regolamento dei conti nel Verbano Cusio Ossola?

Senza contare che tutto questo imbarazzante teatrino viene fatto nel bel mezzo di una pandemia senza alcun rispetto per gli operatori sanitari che hanno dato l’anima nella fase di emergenza lasciando il territorio senza un mandato di politica sanitaria chiaro e in una fase di pericolosa incertezza per i prossimi mesi visto che è evidente ormai a tutti, nel pieno e doveroso rispetto da parte nostra della professionalità e delle capacità dei Dirigenti coinvolti, che si tratta di una soluzione assolutamente temporanea e priva di prospettiva.

Una domanda, in conclusione, sorge spontanea, ma in tutto questo l’unico rappresentante della nostra Provincia in Regione Piemonte, il Consigliere e Capogruppo della Lega Alberto Preioni, dov’è?

Alice De Ambrogi, Segretaria Provinciale
e Segreteria Provinciale

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

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La sanità del futuro. Le proposte del PD VCO

La sanità del FUTURO

La recente, e non ancora conclusa, pandemia per covid-19 ha messo a nudo nuove criticità ma anche inedite opportunità per il nostro sistema sanitario.

Per questo, sin da ora, è utile e necessario pensare alle strategie di breve periodo, per eventuali ondate di ritorno del virus ipotizzabili nel prossimo autunno così come, e di prospettiva, a seguito di un’esperienza che ha posto l’intero sistema sotto un altissimo livello di stress, con un ambizioso programma di riorganizzazione delle strutture e dell’offerta sanitaria facendo tesoro di quanto abbiamo imparato e mettendo queste nozioni a servizio di un futuro in cui si ipotizza un graduale ritorno alla normalità ma che, tuttavia, non potrà essere la stessa che conoscevamo prima.

COSA FARE SUBITO

La Regione in questi giorni ha deliberato, sulla base delle richieste e dei parametri del Ministero della Salute, la quantificazione e la relativa distribuzione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva nonché gli investimenti necessari per creare percorsi differenziati di accesso ai DEA ed ai pronti soccorso.

La priorità, ora, è investire sulle persone. È evidente che senza un adeguamento del personale non si possa andare molto lontano, pertanto, nuove assunzioni e stabilizzazioni degli operatori sanitari assunti durante l’emergenza sono l’unica strada per onorare le promesse fatte.

La parola d’ordine del prossimo periodo dovrà essere FLESSIBILITA’.

Solo attraverso l’innesto di meccanismi di elasticità del sistema sanitario nella sua interezza (Ospedali, medicina territoriale, USCA, Medici di Famiglia, RSA) sarà possibile contenere le eventuali ondate d’urto a cui il virus potrebbe sottoporci nei prossimi mesi. Questo vuol dire predisporre le strutture ad essere pronte ad eventuali cambiamenti “in itinere” e potranno farlo soltanto con una organizzazione regionale ben definita e organica.

Infine, l’impatto del virus ha dimostrato che sono probabili livelli di cronicità più alti per alcune patologie legate a cuore, reni, polmone. Per questo, la necessità di investire su centri riabilitativi potrà dare una risposta efficace a questa nuova prospettiva.

LE RISORSE: come usarle?

Il Governo, con il Partito Democratico in prima linea, ha richiesto ed ottenuto che lo sforzo dell’Europa si orientasse, come non lo era mai stato prima, nella direzione di un futuro più giusto, meno ragionieristico e più sociale della gestione delle risorse disponibili per investimenti degli Stati membri.

Da qui è nata la rinegoziazione del cosiddetto MES, che non è altro che il metodo attraverso il quale gli Stati regolano i propri equilibri di stabilità, che ha definito una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi (36/37 miliardi circa di prestito disponibili per il nostro Paese ad un tasso di 0,115% da rimborsare in 10 anni e che non grava sul rapporto deficit/PIL) che potranno essere utilizzati per strutture edilizie, dotazioni tecnologiche, infrastrutture digitali, in particolare per potenziare:

●          Struttura e rete ospedaliera nazionale

●          Centri di cura e strutture di prossimità

●          Laboratori e rete diagnostica

●          Lungo degenza e centri riabilitativi

Non è difficile capire che si tratta di un’occasione straordinaria per rendere davvero efficiente e tecnologicamente avanzato il sistema sanitario, trovando un giusto equilibrio tra ospedalizzazione, assistenza territoriale e prevenzione.

Ciò vuol dire che la Regione si troverà nel giro di pochi mesi a dover iniziare una profonda riflessione sul loro utilizzo, e che molto dipenderà dall’impostazione concettuale che intenderà dare: conservativa oppure di svolta e modernità. Noi pensiamo che queste risorse, dedicate esclusivamente alla sanità, debbano essere utilizzate con efficacia e coraggio.

In primo luogo, con un piano di assunzioni straordinario sulla falsa riga di quanto fatto nella scorsa legislatura nel 2018 deliberando l’assunzione di 1400 persone su tre anni. Ora i tre anni sono passati e bisogna assumere almeno altre 1500 persone.

Inoltre, scegliere di non investire in innovazione tecnologica, in strutture ospedaliere nuove, non far partire per davvero la medicina territoriale sarebbe un errore che pagherebbero le generazioni future e che segnerebbe l’inadeguatezza ad affrontare le sfide più importanti della classe politica di oggi.

COSA FARE NEL VCO

La nostra Provincia trova spesso motivi di grande divisione sulle questioni legate alla Sanità. Pensiamo che sia il momento di fare un passo avanti e di assumere decisioni importanti e lungimiranti, non divisive (ascoltando tutti Sindaci, Tecnici, operatori, sindacati) senza posizioni ideologiche, risolvendo definitivamente questa situazione che perdura ormai da troppi anni.

Noi proponiamo:

●          Edilizia sanitaria: si riapra un tavolo di concertazione serio con il territorio. La soluzione proposta dalla Regione non sta in piedi, e tutto ciò è ancora più evidente dopo la dolorosa esperienza della pandemia. Le Regioni che avevano una medicina territoriale strutturata (Emilia-Romagna e Veneto, per esempio) sono quelle che hanno retto meglio la fase acuta. Davvero il nostro modello deve essere la Lombardia? L’attivazione della medicina territoriale (con le Case della Salute, le Unità speciali di continuità assistenziale, la collaborazione stretta coi medici di famiglia ecc.) insieme ad un ospedale nuovo, baricentrico e tecnologicamente avanzato rappresenterebbe il vero salto di qualità per il territorio. Il progetto immaginato dalla Regione (Ospedale nuovo ma depotenziato a Domodossola, declassamento del Castelli, nessun cenno alla medicina territoriale) non risponde a nessuna delle necessità reali della nostra Provincia: cosa sarebbe successo se il Castelli fosse stato senza DEA ed in mano ai privati e senza nessuna sanità territoriale? Il progetto del centro destra rappresenta, ancor di più alla luce del covid-19, un autogol clamoroso di cui le generazioni future pagheranno pesantemente le conseguenze

●          Ricerca: si investa in ricerca ed innovazione tecnologica, nuovi macchinari, si rifletta davvero su come spendere le risorse.

●          Personale: alcune delle inefficienze del nostro sistema sanitario sono, da tempo, neutralizzate dalla straordinaria professionalità ed abnegazione del personale. L’emergenza Covid-19 ha accentuato lo sforzo degli operatori ed ora vi è il problema del recupero delle prestazioni rinviate nella fase acuta che li costringerebbe ad uno sforzo ulteriore e prolungato. La Regione riprenda in mano il piano di assunzioni previsto dalla Giunta Chiamparino e proceda velocemente a stabilizzare il personale assunto durante il periodo di emergenza perché il potenziamento delle rianimazioni è giusto e conforme alle direttive del Governo ma impossibile senza il personale adeguato.

●          CUP: arrivano molte proteste da utenti del VCO perché il servizio di prenotazione centralizzato risulta inefficiente e con scarsa conoscenza della nostra realtà territoriale, le Regione trovi una soluzione, non è accettabile che i cittadini perdano ore per una semplice prenotazione di una visita.

Segreteria Provinciale
Partito Democratico Verbano Cusio Ossola

Giugno 2020

Report: il pasticcio Piemontese

Carissimi e carissime, 

Rai Tre
ha trasmesso un servizio di Report dedicato alla gestione piemontese dell’emergenza Coronavirus (lo potete vedere al link https://bit.ly/3bChkVe), Emergenza Covid-19, qualcosa non è andato come sperato. Il Pasticcio piemontese.”

Con grande lucidità giornalistica nel servizio di Report sono stati condensati in trenta minuti due mesi di errori e ritardi, riprendendo molti dei temi su cui abbiamo concentrato la nostra attività di opposizione: la carenza di Dispositivi di protezione, la scarsità di tamponi, l’assenza di monitoraggio a domicilio, i ritardi nell’attivazione delle USCA (Unità Speciali di continuità assistenziale), lo svuotamento dell’Assessorato alla Sanità e dei Servizi di Igiene pubblica delle Asl, la catastrofe delle Rsa, la disorganizzazione dell’Unità di Crisi. 

Su tutto però sono emersi soprattutto l’inadeguatezza e il pressapochismo dei vertici politici della sanità piemontese.

Le responsabilità sono chiare e necessitano di un correttivo urgente per invertire la rotta e salvaguardare la vita e la salute dei Piemontesi.

Come Partito Democratico Piemontese, e Gruppo dei Consiglieri in Regione, metteremo in campo tutti gli atti possibili per cambiare rotta, nei contenuti, nelle strategie e nelle persone. Nell’inoltrarvi il link della trasmissione, vi chiediamo di farlo circolare tra i vostri contatti per mettere a conoscenza più persone possibili della situazione in cui ci troviamo.

Grazie

Paolo Furia, Segretario regionale PD Piemonte

Monica Canalis, Vice Segretaria PD Piemonte

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QUI SOTTO IL LINK ALLA TRASMISSIONE DI REPORT DEL 20/04/2020

“Emergenza Covid-19, qualcosa non è andato come sperato. Il Pasticcio piemontese.”

https://bit.ly/3bChkVe

Bonus personale sanitario: Preioni annuncia i soldi senza citare che arrivano dal Governo

È ora di finirla col gioco delle misere speculazioni politiche sull’emergenza sanitaria.
Abbiamo letto le dichiarazioni del capogruppo di maggioranza in regione della Lega Alberto Preioni, che ha annunciato un bonus in busta paga per tutto il personale sanitario e sociosanitario per un totale di 18 milioni di euro.
Peccato che questi sono tutti soldi stanziati dal Governo con il DL 18/2020, ed il provvedimento è stato deciso a livello statale.
Prima la Lega ha provato a intestarsi l’acquisto delle mascherine fatte con i soldi dei cittadini, ora ci prova con quelli del Governo! Forse sarebbe il caso di tirare fuori qualche risorsa della Regione Piemonte oltre che qualche buona idea per affrontare la situazione.
Noi, come Partito Democratico, siamo disponibili al confronto e a dare una mano con idee precise e soluzioni concrete, come dimostrano i soldi stanziati per gli incentivi al personale sanitario, ma basta propaganda!

Segreteria PD VCO