Riportiamo la breve intervista fatta al vicepresidente della Regione Aldo Reschigna da La Stampa di martedì 15 luglio.
«La situazione è difficile. Non a caso, ho voluto un primo confronto con la maggioranza sulla base di numeri precisi:l’obiettivo è quello di un bilancio pulito, senza approssimazioni che ci troveremmo a scontare in un secondo momento». Così Aldo Reschigna, assessore al Bilancio: consapevole della difficoltà della «missione», come la definisce, ma fiducioso sul futuro.
Senza dover aumentare le tasse?
«E’ un impegno inderogabile. Per questo, oltre a fotografare i problemi, lavoriamo a una serie di soluzioni».
Alcune sono una novità, come il riordino degli uffici decentrati. Cosa prevede?
«La Regione ha molti uffici decentrati su scala provinciale: puntiamo ad accorparli in tre aree vaste, più Torino».
Un modo per abbattere i costi.
«Significa meno affitti e meno utenze. Il tutto accompagnato da una riorganizzazione del personale, compensando gli eccessi o le carenze di organico sul territorio».
Anche il ruolo che volete attribuite a Finpiemonte è inedito.
«Attribuirle il ruolo di unico soggetto pagatore dei fornitori delle Asl, eccetto il personale, presenta due vantaggi: creiamo una cassa unica, una grande zona di liquidità a garanzia non solo di pagamenti più celeri ma anche di un controllo in tempo reale sui conti della Sanità».
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Caccia: il TAR sospende il calendario venatorio. Regione Piemonte allo sbando
La sospensiva decisa dal Tar sul calendario venatorio è lʼennesima dimostrazione della superficialità e dellʼinsipienza con cui lʼassessore regionale Sacchetto affronta una questione così delicata per le numerose implicazioni correlate.
Con il suo agire amministrativo scomposto e con la furbata della cancellazione della legge regionale sulla caccia, al posto di creare equilibrate certezze, l’assessore Sacchetto ha portato una totale insicurezza nel comparto venatorio piemontese.
Eppure, nonostante le numerose lezioni, Sacchetto procede imperterrito: da un lato ha formato un gruppo di lavoro per cercare una soluzione condivisa sulla nuova legge regionale sulla caccia; dallʼaltro lato, con un vero e proprio blitz agostano, ha richiamato in aula il disegno di legge varato dalla Giunta regionale e fortemente criticato.
Ci sembra un modo schizofrenico di gestire la caccia, che meriterebbe da parte di Cota un atto forte, di fronte alla evidente inadeguatezza dellʼassessore ad affrontare con equilibrio queste tematiche.
UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA
Rendiconto Regione 2012: mancano 1.5 mld
La discussione in Commissione sul collegato alla finanziaria e sull’assestamento di bilancio 2013 si è concluso con importanti risultati sulle richieste da noi presentate al confronto.
Sono caduti i tentativi della Giunta di modificare nel collegato alla finanziaria importanti leggi in materia di trasporti e di politiche sociali, in modo da negare il ruolo di concertazione di enti locali e imprese nella programmazione del piano del trasporto locale pubblico, o di ridimensionare il dovere di contribuzione del fondo unico per le politiche sociali e gli impegni nei servizi, al di là di quelli essenziali. Tutti propositi trasformati in articoli che la nostra opposizione ha costretto a ritirare.
Nelle politiche sociali, inoltre, abbiamo recuperato 12,5 milioni per il fondo indistinto, fermo a 132 mln nel bilancio di previsione, e 2 milioni per l’emergenza abitativa. Abbiamo anche impedito che i 10 milioni di euro dell’avanzo di bilancio del Consiglio regionale venissero dispersi in mille rivoli piuttosto che destinati ai servizi sociali.
Nella cultura, infine, la nostra azione ha permesso di recuperare i quasi 9 milioni di tagli sui 46 facendoli slittare nel bilancio pluriennale 2014.
Sono risultati importanti, che confortano la nostra azione. Ma non cambiano il nostro giudizio negativo sulla manovra contabile della maggioranza di centrodestra.
Del resto il dibattito sulla parificazione del rendiconto 2012, di cui sono stato relatore di minoranza, ha permesso di mettere in luce l’inconsapevolezza di questa Giunta sulla reale situazione dei conti e la sua incapacità a intervenire con efficacia su di essi. Dal 2010 al 2012, ad esempio, il personale di Scr, che nel frattempo ha ridotto la sua attività, è aumentato nel costo di un milione di euro, il 33% in soli due anni. E quello di Finpiemonte di 600 mila euro: altro che oculatezza di spesa!
L’utilizzo poi di risorse nazionali ed europee per finanziare spese di altro genere ha permesso di tappare dei buchi, ma sul piano contabile ne ha aperto altri che peseranno pesantemente sui prossimi bilancio, dove dovranno essere reimpostate. Tanto che il risultato 2012, al di là della parificazione, è negativo secondo me per altri 1,5 miliardi di euro.
Superficialità e inconsapevolezza dei problemi e della realtà contabile è la cifra di questo governo regionale. E non basta il decreto legislativo 35, che è intervenuto a salvarci dal baratro, a risolverli. Perchè, pur necessario, ha aumentato il debito regionale e non ha sciolto alcun problema strutturale dei conti regionali.
Aldo Reschigna
Presidente gruppo Pd