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Borghi: RINVIO IMU AGRICOLA, POSITIVA LA SCELTA DEL GOVERNO

agricoltura in montagnaComunicato stampa
“La decisione assunta oggi dal governo di modificare le modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relative all’IMU agricola nei terreni montani, con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014 anche al fine di rivedere i criteri applicativi, comunicato oggi dal sottosegretario Baretta al Parlamento è una scelta positiva da parte del
Governo, che va nel senso della lettera che 127 deputati democratici hanno indirizzato al premier e al ministro Padoan e che dà risposte chiare ai contribuenti.
Ora, al fine di giungere ad una soluzione tecnica che possa essere equa ed efficace, si apra un confronto vero nel merito, partendo dal presupposto che le misure fiscali devono essere figlie della
politica e non affidate ad una pura logica ragionieristica.
In tal senso, occorre lavorare affidando il valore del cespite fiscale non ad una logica altimetrica, ma ad una logica di progressività e di
equilibrata redistribuzione dei redditi in maniera tale da promuovere in montagna l’unica, vera grande riforma che serve, ovvero la ricomposizione fondiaria dalla quale possono discendere veri gettiti fiscali”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati democratici on. Enrico Borghi e on. Massimo Fiorio, promotori ieri insieme con il collega on. Walter Verini di un lettera sottoscritta da numerosi
parlamentari Pd nella quale si chiedeva al governo di adottare il provvedimento di rinvio del pagamento dell’Imu agricola oggi sancito.

E’ online il sito web www.repubblicadellossola.it

repubblica ossola resistenzaE’ online il sito web, www.repubblicadellossola.it , dedicato a Casa40, la struttura nata per volontà dell’Amministrazione comunale di Domodossola, in occasione del 70° anniversario della “Repubblica” partigiana dell’Ossola.
Il sito si prefigge l’obiettivo di dare un contributo in termini di contenuti, proponendo un articolato panorama di informazioni testuali e multimediali riguardanti l’esperienza della Repubblica partigiana dell’Ossola.
Naturalmente, il sito è a disposizione di tutti gli Enti, le Associazioni e i Cittadini, che con il loro contributo di notizie, foto e altri materiali, volessero renderlo sempre più bello e ricco.

Province montane, la Camera impegna governo e regioni all’attuazione

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

“Il governo e’ impegnato a valutare l’opportunità’ di riconoscere nell’ambito dell’attuazione della legge di stabilità’, e in particolare rispetto all’articolo 35-bis, alle Province interamente montane e
confinanti con Stati esteri le necessarie forme di autogoverno creando condizioni di autonomia amministrativa e finanziaria e a coordinare la sua azione anche con le regioni, affinché’ anche sui
territori vengano riconosciute alle suddette province forme particolari di autonomia finanziaria e amministrativa”.
E’ questo il dispositivo dell’ordine del giorno, a firma dei deputati democratici Roger De Menech ed Enrico Borghi, approvato oggi dall’aula di Montecitorio e recepito dal governo come raccomandazione nell’ambito della legge di stabilità’ 2015.
L’ordine del giorno, dopo aver richiamato i contenuti della legge 56 del 7 aprile 2014, sottolinea che i territori di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola “vengono obiettivamente a trovarsi in
condizione di indiscutibile squilibrio rispetto ai poteri di autogoverno e alla disponibilità’ di risorse riconosciuti in dipendenza di ragioni di storiche e di vincoli di carattere internazionale” e si precisa che “la legge indirizza le regioni a un forte decentramento in quanto la natura prettamente centralistica del decentramento amministrativo attuato dalle regioni e il ruolo marginale e subalterno attribuito dalle stesse regioni ha fortemente penalizzato le autonomie locali delle province montane”.
Per questo l’ordine del giorno Borghi-De Menech oggi varato dal Parlamento sostiene che “appare dunque quanto mai necessario uno sforzo congiunto delle istituzioni e delle forze per realizzare un
progetto di riforma istituzionale e finanziaria che restituisca pari dignità e uguali opportunità’ ai territori, interamente montani, transfrontalieri, con la presenza di diverse minoranze linguistiche e
con vocazione a uno sviluppo economico integrato alle altre realtà’ territoriali dell’arco alpino”.
Roma, 30 novembre 2014

Baveno commissariata: VERGOGNA !

Baveno MunicipioSi è consumata in questi ultimi giorni, tra polemiche e veleni e dopo una campagna elettorale aspra che ha diviso profondamente la nostra Comunità, la pagina più umiliante e vergognosa della vita politica ed amministrativa del nostro paese con l’implosione, per cause tutte interne, dell’Amministrazione Ottinetti eletta meno di sei mesi fa, e con la consegna del governo della città ad un Commissario Prefettizio che la traghetterà verso nuove elezioni.
E’ un’incancellabile onta per il paese che non aveva mai vissuto un simile sfregio democratico ma che, anzi, aveva sempre saputo governarsi con spirito di serietà e di responsabilità.
L’accelerazione della crisi pare sia dovuta ad inaccettabili forti “condizionamenti e pressioni” a cui è stato sottoposto il Sindaco Ottinetti nell’esercizio delle sue funzioni da parte dei suoi consiglieri e del Gruppo “Baveno Futura” minandone le prerogative proprie di Sindaco e, sostanzialmente, facendogli venire meno la fiducia della sua stessa maggioranza.
Si è trattato di un atto grave a cui il Sindaco Ottinetti ha fatto bene a reagire per la dignità del proprio ruolo e della propria persona.
Non vorremmo, però, che il giudizio sulla crisi fosse esclusivamente incentrato sulla violenta diatriba delle ultime settimane tra il Sindaco, la sua maggioranza ed il gruppo che lo ha sostenuto e proposto e che adesso lo ha sfiduciato.
Le ragioni di questo totale fallimento sono  più profonde e lontane ed attengono ai propositi e alle modalità con cui è stata costruita la lista “Baveno Futura” che conteneva, già all’origine, i presupposti della decomposizione.
Le cause del fallimento, a nostro avviso, sono da ricercarsi:
·              nella mancanza di un vero progetto amministrativo per il futuro della nostra Città senza un solido disegno complessivo per governarne le molteplici problematiche, al netto di qualche sporadica iniziativa preannunciata;
·              nell’accentuazione di un concetto politico-padronale che rimandava all’esterno degli organi elettivi la regia delle decisioni da assumere, svuotando il ruolo e le prerogative del Sindaco e del Consiglio Comunale, che devono avere come unico riferimento i cittadini dai quali hanno ricevuto la fiducia;
·              nella sottovalutazione delle problematiche e delle difficoltà del governare connesse anche alla mancanza di esperienza e preparazione amministrativa di molti dei componenti la maggioranza consiliare.
Non si è trattato, quindi, di sole beghe interne alla maggioranza ed al gruppo che lo sosteneva (come qualcuno vorrebbe far credere), ma del totale fallimento di un progetto padronale che non aveva nessuna possibilità di poter essere applicato.
Dopo questo vergognoso epilogo ci si augura che i cittadini di Baveno sappiano far tesoro di quanto è successo e non intendano più concedere la fiducia, in occasione delle prossime elezioni amministrative, a quanti hanno determinato questo fallimento.
E’ necessario quindi il concorso di tutti i cittadini seri e responsabili per ricompattare una comunità profondamente divisa da una campagna elettorale devastante e per ripristinare un clima di maggiore serenità all’interno della città

Partito Democratico – Il Circolo di Baveno

Aliscafo per i frontalieri: no alle strumentalizzazioni

navigazione lago maggiore battelloIn merito alle dichiarazioni di Forza Italia e Lega Nord (clicca qui) , legate alla vicenda che vede centinaia di lavoratori frontalieri in situazione di disagio a causa della frana che ha bloccato la SS34 la scorsa settimana, esprimiamo davvero incredulità e sconforto.
È assolutamente palese il tentativo di strumentalizzare il disagio di questi lavoratori per attaccare il sindaco, il nostro partito e la nostra maggioranza.
Vedendo l’enorme problema causato dalla frana in questione l’amministrazione ha cercato di dare sostegno a chi è direttamente coinvolto dalla situazione, mentre invece Cristina e De Magistris preferiscono fare polemica. Non pare evidente al segretario della Lega Nord l’assoluta eccezionalità della situazione tale da dover giustificare le misure prese dal sindaco a favore dei lavoratori frontalieri?
Noi crediamo che in questa situazione si debbano sfruttare tutte le possibili vie di trasporto alternativo alla strada e quindi ben venga l’aliscafo.
Sicuramente nella prima fase di sperimentazione del progetto “Frontalieri con le ali”, a costo zero per il comune, i risultati non sono stati quelli sperati e la sperimentazione è stata sospesa, come spiegato dal Sindaco. Ma questo non impedisce comunque di lavorare per offrire modalità di mobilità alternative a quella della sola automobile e in questi giorni l’aliscafo ha offerto un servizio importante.
Che i lavori sulla SS34 siano celeri lo auspichiamo tutti, ma incolpare anche di questo l’amministrazione Verbanese ci pare francamente insostenibile poiché tutti sanno che quella strada non è di competenza comunale.
Tutti i cittadini e i lavoratori hanno bisogno, prima che di polemiche facili, di risposte efficaci ai loro bisogni. Noi lavoriamo per dare queste risposte, consigliamo a Forza Italia e Lega Nord di fare altrettanto.

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Davide Lo Duca
Capogruppo PD in Consiglio Comunale

Il documento approvato dal PD Piemontese

logo regione piemontePubblichiamo  l’Ordine del Giorno del Partito Democratico del Piemonte approvato alla Direzione Regionale del 22 novembre 2014
La Direzione Regionale del Partito Democratico del Piemonte, riunitasi a Torino in data 22 novembre 2014 per esaminare la situazione politica e amministrativa regionale:

Premesso che

– gli interventi del segretario regionale del PD e degli amministratori regionali hanno illustrato la difficile situazione finanziaria della Regione Piemonte, con le immediate ricadute sul sistema delle autonomie locali e le conseguenti sfide a cui sono chiamati i nostri rappresentanti in seno alle istituzioni;
– il Partito Democratico assume su di sé, in modo pieno, la responsabilità affidatagli dagli elettori, riaffermando il massimo sostegno agli amministratori chiamati a rispondere in prima
persona della gestione del bene pubblico. La situazione presente chiede a tutte le forze politiche, e in primis al PD, di porre l’interesse generale del Paese e della nostra comunità prima di ogni
interesse particolare;
Considerato che
– il Partito Democratico vuole essere parte determinante nella definizione delle future politiche da attuare ad ogni livello della pubblica amministrazione della nostra regione. A tal fine, conformemente all’articolo 1 del proprio statuto nazionale, il PD ha scelto di aprirsi e di avviare un’azione di ampio coinvolgimento della società civile per riflettere ed elaborare proposte di governo sui principali temi di interesse regionale. Come democratici abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che hanno voglia di contribuire con la loro esperienza professionale e la loro competenza al nostro lavoro, che è rivolto a dare risposte all’intera comunità;
– in campagna elettorale ci eravamo impegnati a fare chiarezza sulla situazione reale dei conti regionali e ad evitare il ricorso ad artifici contabili per spostare in avanti nel tempo i problemi,
scaricandoli sulle future generazioni, come avvenuto in passato. Noi non vogliamo sottrarci alla nostra responsabilità di riordinare – adesso – la spesa pubblica e di fare – ora – le necessarie riforme strutturali;
– il PD è consapevole che, oltre ad affrontare l’emergenza del presente, è necessario costruire una chiara visione del futuro del Piemonte, che lo riporti ad essere una Regione leader, in grado di
contribuire in modo sostanziale alla crescita del Paese;
– consideriamo impegno prioritario salvaguardare la spesa sociale (politiche sociali, abitative, per il lavoro e per il diritto allo studio), anche attraverso un ripensamento del sistema di welfare, il
ricorso alla sussidiarietà, a percorsi di cd. secondo welfare. Riteniamo inoltre indispensabile uno sforzo dell’amministrazione regionale per favorire la ripresa economica, per creare le condizioni più favorevoli per coloro che vogliono creare occupazione investendo nei settori innovativi, gli unici in cui la nostra regione può avere spazio competitivo;
– vogliamo avviare un’ azione di profondo ripensamento del sistema delle autonomie locali piemontesi. La Regione deve tornare ad essere ente di legislazione e programmazione e gli assessorati non devono diventare una sorta di ministeri decentrati. Deleghiamo agli enti locali tutta l’amministrazione attiva per cui non sia indispensabile l’unitaria gestione a livello regionale.
Occorre però a livello nazionale ripensare il sistema di finanziamento delle nuove province e della città metropolitana, che ad oggi non hanno la garanzia delle risorse necessarie per
svolgere le funzioni ad esse attribuite dalla legge. Stabilire per legge che gli enti locali hanno certe competenze e poi lasciarli sguarniti di fonti di finanziamento crea un federalismo per
abbandono che ha funzioni deleterie per gli enti locali e soprattutto per i cittadini, che rischiano nel prossimo anno di essere privati di servizi fondamentali (scuola, TPL). Vogliamo incentivare
l’impegno dei nostri amministratori comunali per esercitare in modo associato le funzioni; una regione con 1206 comuni, la maggior parte piccolissimi, non è in grado di garantire servizi pubblici di qualità a tutti i cittadini: occorre associarsi ed agire insieme;
– siamo consapevoli che la scelta della giunta regionale di aumentare l’IRPEF sia stata inevitabile sulla base del terribile disavanzo certificato dalla Corte dei conti rispetto all’esercizio 2013.
Riteniamo però che questo intervento, che rischia di deprimere ulteriormente i consumi, debba essere assolutamente transitorio e da subito mitigato con un correttivo che consenta di sgravare
le situazioni familiari con figli a carico;
– chiediamo alla Giunta regionale di avviare un’azione coraggiosa di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. Va ridotto lo spazio di attività amministrativa, abbandonando compiti
che oggi non sono più necessari in capo al pubblico. Vogliamo ridurre drasticamente le partecipazioni della Regione in società, consorzi ed enti, smettendo di finanziare attività economiche in disavanzo. Chiediamo una netta riorganizzazione degli enti strumentali o ausiliari della Regione (ARPA, parchi, CSI), con un’azione più netta e risolutiva rispetto agli interventi di
inizio legislatura;
– i recenti eventi alluvionali hanno evidenziato, ancora una volta, la fragilità del territorio piemontese. Un rapporto del Corpo Forestale dello Stato mostra il Piemonte come una delle regioni più esposte al rischio idrogeologico: circa il 12,7 per cento della popolazione vive in zone sensibili. Chiediamo alla Giunta regionale l’impegno a erogare le risorse necessarie per far fronte
alle emergenze, risorse che devono restare fuori dai vincoli imposti agli enti locali dal Patto di stabilità. La Regione deve predisporre, in accordo con le comunità locali, un Piano strategico con le opere pubbliche da realizzare e da ripristinare; come PD del Piemonte dobbiamo adoperarci affinché vengano intraprese tutte le possibili iniziative a sostegno della difesa del territorio, delle
attività produttive e dei cittadini danneggiati. Sulla difesa del suolo chiediamo un impegno concreto della Regione a partire dalla manovra di assestamento in via di approvazione.
– sulla sanità regionale il Partito Democratico sostiene l’azione di profonda riorganizzazione avviata in Regione. Non ci sottraiamo all’esigenza di ripensare la rete ospedaliera sulla base dei criteri
previsti dal patto nazionale per la salute e, soprattutto, sulla base degli studi scientifici che evidenziano il livello ottimale di collocazione delle singole discipline ospedaliere, al fine di
ottimizzare la sicurezza dei cittadini, cioè la certezza di essere curati nel modo migliore possibile. L’intervento sulla rete ospedaliera deve inoltre consentire di far uscire al più presto la
Regione Piemonte dal piano di rientro, in modo da poter assumere il personale infermieristico e medico, ripianando i vuoti di organico creatisi negli ultimi anni, anni in cui l’unico contenimento dei
costi della sanità è avvenuto tramite il blocco del turn over del personale sanitario. É indispensabile che le risorse liberate dalla riorganizzazione ospedaliera vengano impegnate per l’edilizia sanitaria, l’ammodernamento tecnologico, la continuità assistenziale. implementare la continuità assistenziale, in particolare con l’aumento dei posti letto per le RSA o le post acuzie. Vogliamo che la Regione intervenga con forza nel verificare l’appropriatezza delle cure e nel ricostruire un corretto rapporto tra ospedale e territorio;
– il PD del Piemonte conferma il proprio impegno al contenimento dei costi della politica. Vogliamo anticipare a livello regionale quanto previsto dalla proposta di Riforma costituzionale ,
licenziata dal Senato, equiparando entro la fine di quest’anno il trattamento economico e previdenziale del Consiglieri regionali a quello del Sindaco del Comune capoluogo. La riduzione
introdotta in Consiglio regionale dell’indennità deve rappresentare solo l’avvio di quanto promesso ai cittadini in campagna elettorale.
Il Partito Democratico del Piemonte si impegna
– a sostenere la giunta ed il gruppo consiliare regionale per mettere immediatamente in campo strumenti coerenti con questi obiettivi, attraverso un lavoro di ascolto e confronto con tutte le amministrazioni locali e le rappresentanze sociali;
– a coinvolgere la propria delegazione parlamentare a sostegno delle necessità straordinarie della nostra amministrazione regionale, dei comuni , della città metropolitana e delle nuove
province;
– a promuovere il confronto tra organismi del PD ed amministratori, al fine di condividerne scelte e iniziative e sostenere gli impegni e le responsabilità da assumere.
Torino, 22 Novembre 2014