Patto per il sociale. E’ questo il titolo dell’incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico Circolo di Omegna Cusio, in collaborazione con LED (Libertà e Diritti), a cui è invitata tutta la cittadinanza, che si svolgerà giovedì 9 aprile alle ore 21 a Villa Liberty (ex biblioteca civica – zona Forum) ad Omegna.
Interverranno:
– Augusto Ferrari (assessore regionale alle politiche sociali)
– Maria Adelaide Mellano, sindaco di Omegna
– Renzo Sandrini, presidente CISS Cusio
Tutti i cittadini son invitati a partecipare.
“È necessaria una nuova stagione di sviluppo e crescita del benessere sociale, un secondo welfare …”
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Unioni Civili. Un passo in più nella giusta direzione.
La valle d’Ossola sede di sperimentazione con l’Europa per lo sviluppo delle aree interne. Oggi la giunta regionale ha approvato la delibera.
La Giunta regionale ha varato oggi la delibera che approva le aree del Piemonte su cui verrà condotta la sperimentazione di progetti di sviluppo locali cofinanziati dall’Unione europea.
“Tra le 4 aree selezionate dal comitato governativo interessato e approvate oggi c’é la valle d’Ossola, che viene individuata come seconda area in Piemonte dopo quella delle valli Maria e Grana e prima delle altre due aree che si erano candidate. Nella parte della valle d’Ossola compresa nel progetto la sperimentazione pilota partirà il prossimo anno”, – spiega Aldo Reschigna – “Il progetto sperimentale prevede un insieme di azioni volte a rafforzare servizi essenziali come la sanità, i trasporti, l’istruzione. Poiché da parte del ministero è garantito il finanziamento di almeno due aree in Piemonte, significa che per la parte di valle d’Ossola considerata c’è la certezza che questo diventi realtà. E’ quindi un passo importante per il rilancio di una valle che ha pagato duramente la crisi economica di questi anni”.
L’area della Valle d’Ossola è stata scelta, dopo il sopralluogo compiuto dalla commissione nazionale lo scorso settembre, per la “sua buona visione di sviluppo che, in risposta alla deindustrializzazione in atto, persegue il riposizionamento economico e la diversificazione del modello produttivo locale in ottica sostenibile, integrando la dimensione industriale con quella rurale”.
Richiesta di dimissioni del Presidente della VI Commissione
In relazione alla richiesta da parte della minoranza delle dimissioni del Presidente della VI Commissione Filippo Marinoni, tengo a fare alcune considerazioni.
Se il tentativo della minoranza è di mettere in discussione i ruoli di presidenza della maggioranza, preciso che noi non abbiamo intenzione di sfiduciare chi abbiamo contribuito ad eleggere. Né tra la minoranza né, a maggior ragione, tra la maggioranza.
Inoltre, visto che ieri la questione è stata posta su di un piano della formalità, segnalo che la documentazione che mi è stato possibile visionare non presentava elementi con la congruità prevista. E mi è parso che anche nel quadro della sostanza ci fosse una certa debolezza.
L’odg proposto dalla minoranza, infatti, che è alla base della richiesta di dimissione, non è stato formulato come un documento sottoscritto da 1/5 dei consiglieri, ma come un collage di diverse mail mandate da diversi mittenti ognuno con un testo che aveva contenuti sostanziali non identici.
Detto questo, e nel rispetto delle persone della commissione a iniziare dal Presidente, mi sento di potere dire che ogni tema sia affrontabile se congruo con la commissione e se presenta elementi di novità rispetto a ciò che è conosciuto.
Rilevo che alcuni elementi di novità siano usciti di recente per cui non ritengo ci sia difficoltà al più presto di convocare una prossima commissione che possa metterli al centro di un dibattito.
Davide Lo Duca
Capogruppo Pd Verbania
Tagli agli uffici postali: tutto rinviato di due mesi
I partecipanti all’incontro organizzato questa mattina a Palazzo Lascaris a Torino dall’Intergruppo del consiglio regionale Amici della Montagna è riuscito a strappare la sospensione di qualche settimana del piano che porterà a drastiche riduzioni del servizio anche nel Verbano Cusio Ossola con la chiusura di uffici postali.
Il vice presidente della Regione Aldo Reschigna ha assicurato che al più presto partirà il confronto: “Abbiamo proposto ai responsabili di Poste italiane di congelare piano di razionalizzazione e avviare nelle diverse province un tavolo di confronto, con il coordinamento della Regione Piemonte, per ridiscutere il piano in modo da arrivare a una soluzione che non penalizzi ulteriormente zone già di per sé disagiate. Ho riscontrato sensibilità e disponibilità nei vertici di Poste”.
“Nei prossimi giorni – spiega Antonio Ferrentino dell’intergruppo Amici della Montagna – convocheremo i tavoli provinciali per raccogliere le istanze delle comunità locali e insieme all’Uncem metteremo in piedi una proposta operativa da sottoporre all’attenzione di Poste Italiane”. L’obiettivo è quello di condividere con Poste un percorso di razionalizzazione che garantisca una continuità dei servizi nelle piccole realtà e non le esponga ulteriormente a rischio desertificazione.
Il sindaco di Verbania Silvia Marchionini, che ha partecipato all’incontro, commenta: “Il piano è sospeso, per ipotesi due mesi, in attesa che la Regione faccia una proposta complessiva. Reschigna ha parlato di indicare gli elementi irrinunciabili di un progetto provinciale, entro 10 giorni. Noi siamo favorevoli”. Marchionini ha anche ricordato le questioni aperte: “lo scadimento del servizio di recapito, lo spostamento delle lavorazioni da Verbania a Novara, che causerà la perdita di 15 posti di lavoro, e la proposta di un operatore polivalente negli uffici di montagna così da consentire i sei giorni di apertura o l’allestimento di uffici multiservizi”. Nel pomeriggio riunione in Provincia.
ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI
Ieri sera a Palazzo Flaim il Partito Democratico e l’Amministrazione del Comune di Verbania hanno offerto alla cittadinanza elementi di grande interesse rispetto a quello che è il percorso di tolleranza che una comunità può decidere se fare finalmente proprio.
Lo ricordava nel suo intervento Marco Coppola quando ha detto che i diritti non vengono concessi. I diritti ci sono. Spetta alla politica decidere se renderli accessibili o no.
L’on. Micaela Campana e l’Assessore della Città di Torino Ilda Curti hanno offerto uno spaccato importante di quello che è il dibattito relativo, interno al Partito ed al Parlamento da una parte e nelle macchine comunali dall’altra.
Lo hanno fatto ponendo al centro della loro esposizione un elemento grave: le scelte che spetterebbero alla politica, troppo assente, vengono invece prese dalla giustizia.
E’ attraverso, infatti, i Tribunali Amministrativi Regionali che il più delle battaglie dei diritti vengono vinte, con tutte le fatiche che un percorso di questo genere comporta per le persone che lo intraprendono.
Questo, se confrontato a come il dibattito sia stato presente nella società italiana negli ultimi 20 anni, è un paradosso enorme.
Lo dimostrano le parole del sindaco Silvia Marchionini quando sostanzialmente ha spiegato che l’azione intrapresa per la proposta di regolamento sia nata in un confronto immediato e naturale tra amministrazione e macchina comunale.
Un altro dato, a riguardo, mi ha piuttosto sorpreso ieri sera: il fatto che di fronte all’interesse palese del pubblico alla proposta dei relatori ci sia stato solo un intervento, da parte di una persona più informata e consapevole di molti altri. Mi sono chiesto il perché di questo silenzio, nonché del mio silenzio.
L’alto livello degli interventi può avere inibito i meno avvezzi al tema, ma credo che il più sia dovuto al fatto che i presenti al convegno, dopo vent’anni di discussione, altro non aspettano che un passo avanti.
In questi giorni il passo avanti il Comune di Verbania lo farà, approvando il regolamento sulle unioni civili. Lo farà il Parlamento, come ha spiegato l’on. Campana, avviando i lavori per una legge che non solo riconosca le unioni civili, ma anche elementi quali l’adozione del figlio del partner, la reversibilità e la successione a favore del partner.
Le domande che rimangono sul tavolo sono: quando i diritti delle coppie eterosessuali e di quelle omosessuali saranno davvero gli stessi? Quando il matrimonio civile sarà davvero per tutti?
Quel giorno le unioni civili saranno un concetto superato, il diritto all’amore tra due persone sarà davvero sancito e la Comunità potrà dirsi un po’ più giusta.
Per ora si proceda con ordine, un passo dopo l’altro ci arriveremo.
Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania