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Area Acetati a Verbania: assemblea per discutere le proposte del centro sinistra.

Per riprendere il lavoro del Gruppo sull’Area Acetati del centrosinistra verbanese è convocato un incontro aperto per lunedì 24 ottobre alle ore 21 presso la sala di Madonna di Campagna a Pallanza.
Documento elaborato dopo alcuni mesi di confronto tra le forze politiche e la città attraverso incontri ed assemblee pubbliche sul territorio. Documento che si inserisce su una delle sfide cardine per il futuro di Verbania.
Per leggere l’ultima versione del documento cliccate qui ([download id=”69″]) .
Pubblichiamo il pezzo introduttivo.

L’area “Acetati”, a seguito della chiusura dell’attività produttiva, costituisce un problema
sia dal punto di vista della mancata occupazione sia dal punto di vista urbanistico, se si
considera la sua collocazione in una zona relativamente centrale, ma decisamente di minor
pregio.
Riteniamo sia compito delle forze politiche, soprattutto quelle più sensibili al problema del
lavoro, affrontare la questione dapprima attraverso un’analisi, la più approfondita, della
situazione attuale e poi invitando tutte le forze cittadine interessate a partecipare con idee,
suggerimenti, progetti che si inseriscano come possibili soluzioni dei due principali aspetti
indicati in apertura.
Qualunque proposta, a nostro avviso, deve però contemplare alcuni punti cardine, quali:
1. essere “realistica” e quindi praticabile in tempi relativamente brevi,
2. essere compatibile con la politica della salvaguardia ambientale,
3. essere un elemento di sviluppo socio-economico per la città.
Le ragioni che sostengono questi “punti” saranno evidenziate nel corso del documento e,
ancor più, nei paragrafi che formano l’Appendice. Si è infatti voluto mantenere un
impianto snello nel documento e fornire il massimo delle spiegazioni negli
approfondimenti in Appendice.

Conferenza provinciale del Partito Democratico per il Lavoro

Giovedì 9 giugno 2011 alle ore 20:30 presso l’Ex Cinema di Villadossola (in Via Boldrini 38), si terrà la Conferenza provinciale del Partito Democratico per il Lavoro con la partecipazione del Coordinatore regionale per il Lavoro del Pd Piero Pessa.
I lavori saranno coordinati dai responsabili Lavoro Pd del Vco Anna Bozzuto e Paola Bertinotti. Interverranno il segretario provinciale Antonella Trapani, il capogruppo regionale Pd Aldo Reschigna e gli amministratori locali.
Sono invitati alla Conferenza tutti i democratici, i lavoratori, i rappresentanti delle forze sociali, sindacali ed economiche della provincia.
Potete cliccare qui per scaricare il materiale ed i documenti in discussione della serata:
Documento sul lavoro per conferenza nazionale 2011
Documento nazionale sul fisco 2011

Il tema del lavoro, dello sviluppo e più in generale del rilancio delle possibilità economiche della nostra Provincia e Regione è al centro dell’azione politica dei Democratici che sono impegnati in tutto il territorio provinciale e nelle istituzioni, ai vari livelli, come forze di governo o di opposizione, per non lasciare soli lavoratori, imprese, famiglie.
Sarà l’occasione per il PD di avanzare proposte sul nuovo diritto unico del lavoro, per restringere il campo del lavoro precario a vantaggio del lavoro stabile.
Riforme che riguardano i giovani, le donne il cui impiego deve essere sostenuto, e il mondo del lavoro autonomo e professionale.
La crisi economica si va progressivamente trasformando in una crisi sociale per fasce sempre più ampie di popolazione.
Segreteria PD VCO

Lavoro: i sindacati preoccupati per i risultati della “cabina di regia provinciale”

CGIL CISL e UIL del VCO esprimono tutta la loro preoccupazione riguardo al metodo ed alla tempistica con i quali sta procedendo il confronto sulle strategie e i finanziamenti da dedicare alla ripresa territoriale, all’interno della cabina di regia provinciale.
Infatti, nell’ultimo incontro svoltosi il 16.05.2011 è stato comunicato che il documento inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale la Regione Piemonte ha preso atto del nostro “piano strategico”, non è sufficiente per avere il riconoscimento di “zona di crisi complessa” e conseguentemente ottenere i finanziamenti dedicati alla ripresa territoriale.
Questo significa un ulteriore prolungamento dei tempi riguardo alla concretizzazione di strumenti che possano aiutarci ad uscire dalla crisi, ma anche una non sufficiente attenzione da  parte degli assessori provinciali competenti, ad un tema come la crisi e la ripresa del lavoro.
Preoccupazione ulteriormente rafforzata dal fatto che mentre noi siamo ancora fermi, altre province italiane hanno già avuto assegnato lo status di “zona di crisi” e altri territori piemontesi stanno avviando la procedura per ottenere il riconoscimento.
Ora più che mai è indispensabile che a partire dai Consiglieri Regionali, dalla Provincia ai Parlamentari si facciano le pressioni indispensabili ad avere il riconoscimento della crisi territoriale, dimostrando di essere concretamente quella lobby territoriale in grado di fare gli interessi del VCO, cosa purtroppo fino ad oggi poco evidente.
E’ però indispensabile muoversi in fretta, perché il rischio che si corre è che il VCO sia  scavalcato da altre Province con una rappresentanza e un peso politico e istituzionale più significativo del nostro, relegando il nostro territorio, già ai margini, in una situazione di crisi perenne.
Come già dichiarato nella riunione del 16.05.2011 CGIL CISL e UIL sono disponibili a fare la loro parte, sia attraverso le Segreterie Regionali sia con una mobilitazione di tutto il territorio (istituzioni, politica, rappresentanza sociale) che permetta di recuperare quel peso politico e quella visibilità che fino ad oggi non siamo stati in grado di avere.
Una mobilitazione non contro qualcuno ma PER il territorio, sostenuta da tutti nell’interesse del VCO.
I Segretari provinciali
CGIL CISL UIL
Aldera C. Caretti L. Borsotti F.

Conferenza nazionale sul lavoro

Il PD nazionale sta organizzando per il 17-18 giugno la ‘Conferenza nazionale per il lavoro’. Anche il PD del Verbano Cusio Ossola sta avviando una discussione su questi temi che prevede la discussione nei circoli, la raccolta di contributi di iscritti e simpatizzanti e l’organizzazione di un convegno provinciale di confronto su questi temi.

Alla base della discussione c’è un documento proposto dai responsabili del PD nazionale sui temi del lavoro  in base al quale vi invitiamo a trasmettere osservazioni e proposte, preferibilmente veicolandole attraverso i momenti di confronto che saranno organizzati dai circoli territoriali

 

Verso il 1° maggio nel VCO. Italia: Maternità e lavoro incompatibili

Alla vigilia della Festa dei lavoratori ci rendiamo conto che da festeggiare c’è sempre meno.
Ci sono imprese che chiudono, che traslocano, ci sono banche che chiedono la flessibilità del mercato e non concedono prestiti ai giovani “con contratti flessibili” e un quadro generale locale di progressiva e lenta regressione.
Ma anche per quelli che un lavoro ce l’hanno la situazione rimane difficile.
In Italia c’é bisogno di piú politiche per conciliare lavoro e famiglia in quanto il nostro paese si colloca ben al di sotto della media OCSE rispetto a tre indicatori fondamentali per la famiglia: occupazione femminile, tasso di fertilitá e tasso di povertá infantile.  Il dilemma italiano – afferma il rapporto OCSE pubblicato il 27/04/2011 – sta nel fatto che é molto difficile combinare lavoro e figli ma, allo stesso tempo, un elevato il tasso di occupazione dei genitori é cruciale per ridurre il rischio di povertá infantile.
Per poter migliorare le condizioni di vita lavorativa e familiare é quindi necessario che questo governo rafforzi le politiche per l’infanzia e per il lavoro che contribuiscono a rimuovere gli ostacoli all’occupazione femminile. Non ci sembra però che questi argomenti siano parte dell’agenda di governo! In questo quadro non stupisce sapere che per avere una condizione lavorativa più stabile, i giovani spesso pospongono l’etá in cui hanno il primo figlio e così la probabilitá di non avere figli aumenta.
In Italia, in effetti, ci sono molte donne senza figli: il 24% circa delle donne nate nel 1965 non ha avuto figli; in Francia, per esempio, solo il 10% delle donne nate nello stesso anno non ha figli (sempre dati Ocse).
La flessibilitá degli orari di lavoro svolge ancora un ruolo limitato nell’aiutare i genitori a conciliare lavoro e famiglia: meno del 50% delle imprese con 10 o piú dipendenti offre flessibilitá ai propri dipendenti, e il 60% dei lavoratori dipendenti non è libero di variare il proprio orario di lavoro. Avendo scarso accesso a servizi di pre e dopo scuola, per i genitori é complicato avere un lavoro a tempo pieno. L’alternativa é spesso un lavoro part-time, opzione scelta dal 31% delle donne in Italia ma solo dal 7% degli uomini.
Sempre nel nostro paese le donne dedicano al lavoro non retribuito molto piú tempo degli uomini (in media, piú di 5 ore al giorno le donne e meno di 2 ore al giorno gli uomini): la più ampia disparità di genere nei Paesi OCSE dopo Messico, Turchia e Portogallo.
La nostra è la storia del cane che si morde la coda:  se si lavora diviene problematica la gestione della prole;  se non si lavora la prole avrà problemi di sostentamento.
Danimarca, Svezia e Germania sono ottimi esempi di un buon connubbio Stato- Imprese. L’appoggio concesso alle famiglie è ripagato sia dalla situazione economica-sociale, sia dalla soddisfazione dei cittadini.
In Italia, tralasciando i pochi fortunati che possono contare su valide e costose alternative, è auspicabile un impegno immediato e coordinato di istituzioni ed aziende, mirato alla soluzione di un problema che affligge gran parte delle famiglie italiane con notevoli danni economici e sociali.
E’ troppo chiedere al governo Berlusconi di impegnarsi in politiche per la famiglia? Invece di ridurre l’offerta formativa pubblica, il tempo di permanenza a scuola, l’assistenza per i diversamente abili e tutte le altre tristi scelte che in questi ultimi anni Lega e PDL hanno fatto a danno della cellula base di questa società: i bambini!

Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO

SIT CUPRO: UNA STORIA CHE NON DEVE FINIRE.

Si rimane basiti e fortemente preoccupati di fronte alla notizia che un possibile compratore della ditta SitCupro (la OCM Costruzioni di Frosinone) venga “accolta” con la dichiarazione di fallimento, da parte del Tribunale competente, della stessa SitCupro.
Si getta così nella disperazione decine di lavoratori e le loro famiglie, e si complica fortemente la possibilità che questo possibile acquisto si concretizzi.
Una dichiarazione di fallimento quanto meno inopportuna forse determinata da un’istanza, altrettanto inopportuna, di richiesta di fallimento della Banca Popolare di Intra per 235 mila euro (e ci chiediamo perché, la Banca Popolare di Intra, non abbia sospeso la richiesta di fallimento quando la possibile richiesta di acquisto è diventata pubblica).
Un fallimento inoltre, a differenza del regime di concordato fino a ieri vigente, che toglie, di fatto, ai lavoratori qualsiasi potere contrattuale e di controllo.
Si tratta ora di lavorare affinché le istituzioni, a partire dalla Provincia del VCO, intervengano in maniera forte e visibile per evitare lo smembramento della fabbrica, per tenere in piedi e viva l’unica ipotesi oggi possibile di salvezza dei posti di lavoro: ovvero l’acquisto da parte della cordata laziale di OCM costruzioni.

PD
Ufficio stampa