Accorpare i piccoli comuni? Meglio promuovere l’associazionismo

imageLa nostra provincia, come l’intero Piemonte, è una realtà di piccoli comuni: da noi 71 su 77 hanno una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti e ciò genera difficoltà nella gestione dei servizi. Di tanto in tanto a qualcuno viene in testa l’idea di accorparli. Non mi sembra, francamente, una grande idea. A parte il fatto che un eventuale  accorpamento può derivare solo da un movimento spontaneo delle popolazioni ( e non mi sembra che ve ne sia traccia) è bene ricordare che i comuni offrono un riferimento identitario per chi ci vive, costituendo un presidio democratico. Non servono le scorciatoie di chi , in nome di un risparmio tutto da dimostrare, vuol ridurre la democrazia e soffocare quel che resta di un sano  e legittimo municipalismo. Interessarsi della gestione del proprio paese è il primo passo dell’impegno civile dei cittadini/amministratori. Se una cosa va fatta, e questa sì con decisione, è l’associazione per la gestione dei servizi. Le piccole municipalità vanno sostenute con strumenti concreti (come ha fatto la precedente giunta di centrosinistra in Regione):incentivando le funzioni associate; semplificando le procedure amministrative;riducendo il cofinanziamento a loro carico nell’accedere alle risorse regionali;favorendo il riequilibrio insediativo e il recupero del patrimonio edilizio dei centri abitati; sostenendo finanziariamente chi trasferisce in montagna residenza e attività economica. Così come è giusto sostenere le attività commerciali nelle realtà più marginali e con meno abitanti, attraverso agevolazioni tributarie e interventi di sostegno a queste attività. Garantire i servizi essenziali è un altro dei "nervi scoperti", se si vuole sul serio far valere il "diritto d´opzione. Non si tratta di chiedere l´elemosina per difendere l´esistente. Si tratta di "rompere l´isolamento" che patiscono le piccole comunità. Non è forse il caso di istituire un "fondo di solidarietà"per il mantenimento dei servizi essenziali nei territori montani che patiscono una più alta marginalità?  E trovare le risorse proprio dalla fiscalità generale e nei ritorni finanziari che devono derivare alla montagna da una quota-parte del business delle grandi società che ne hanno consumato territorio e risorse con grandi opere in campo energetico e viario?

L’acqua è di tutti

imageProposta di legge sull’acqua pubblica presentata dal Pd sul governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato. “ l’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato”. Al centro della proposta politica l’istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente, l’introduzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale e di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti

La verità sul San Biagio

imagePer chiarire meglio la situazione denunciata nel corso della conferenza stampa tenutasi lunedì davanti all’ospedale San Biagio di Domodossola, relativa alla costruzione della seconda ala del nosocomiuo ossolano e della mancanza del taglio dei fondi della giunta Cota, alleghiamo di seguito tutta la documentazione da cui potete tranquillamente veder chi dice la verita’.
Documentazione nuova ala ospedale San Biagio

Rispettiamo il parere dei giudici

imageCome siamo soliti fare, accettiamo e rispettiamo il parere dei giudici che ha sospeso il riconteggio dei voti, ma che non si pronuncia nel merito dei ricorsi.
Le irregolarità delle liste, secondo noi rimangono, e tali irregolarità potrebbero avere influito pesantemente sull’esito elettorale. 
Continueremo ad esercitare il ruolo di opposizione e di controllo nei confronti del governo regionale per il bene del nostro territorio e per i suoi cittadini. Speriamo che da oggi, il Presidente Cota possa essere più presente per le questioni del Piemonte dedicando quel tempo che fino ad oggi ha dedicato ad altro.
Pd Vco
 

Centro destra irresponsabile

imageAnche oggi abbiamo assistito all’irresponsabilità di una maggioranza che dopo quattro mesi ha trovato l’intesa sulle nomine Atc oltre l’ultimo minuto, bloccando in mattinata i lavori del Consiglio. l’assenza del presidente Cota, ormai un’abitudine, non ha aiutato la soluzione dei problemi del centrodestra.
E’ una maggioranza che pratica il totale disprezzo nei confronti dell’opposizione, negando il confronto necessario su cui abbiamo dato disponibilità, e così impedisce la nomina del rappresentante mancante di un istituto statutario come la Commissione di garanzia.
Una maggioranza squassata da contrasti interni che anche oggi hanno portato al rinvio delle nomine al Coresa, alla Ctu e al Museo della Resistenza: unita solo nel far man bassa il più possibile di cariche, senza garantire alla minoranza ciò che era stato garantito al centrodestra, allora in minoranza, nella passata legislatura.
Aldo Reschigna