Archivi categoria: Scuola e Cultura

I Centri Estivi da 0 a 3 anni a Domodossola non si fanno. l’amministrazione Pizzi fugge e scarica sui funzionari comunali.

Sabato mattina, 27 Giugno, si è tenuta una riunione dei Capigruppo Consigliari del Comune di Domodossola. Presenti, oltre ai Capigruppo politici la Segretaria Comunale ed una funzionaria dell’ente: assente completamente l’amministrazione del sindaco Lucio Pizzi.
Nella riunione è stato comunicato dai funzionari che a Domodossola non si organizzano Centri Estivi 0/3 anni, nonostante il Governo abbia stanziato, per la sola Domodossola, circa 38mila euro per contribuire a far svolgere i Centri Estivi.
Abbiamo preso atto della decisione per la quale non siamo stati per nulla coinvolti, nonostante le nostre richieste e sollecitazioni.
Non ci è stato chiarito a quale assessore competesse la decisione, immaginiamo quello all’Istruzione (assente ala riunione)!
Troviamo inconcepibile e assurdo che l’Amministrazione del Sindaco Pizzi scarichi sui dipendenti pubblici la scelta di comunicare tale decisione. Altre città della nostra Provincia hanno organizzato i centri estivi 0/3 anni. Era quindi possibile farlo anche a Domodossola.
Consigliamo agli assessori di lavorare di più invece di accreditarsi presso sui social già per le prossime elezioni.

Partito Democratico

Gruppo Consiliare  Domodossola
Segreteria  Domodossola

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Nuova sede dell’Istituto Maggia di Stresa. L’ennesimo immobilismo

Dopo quasi due anni di manifestazioni studentesche, di scioperi, di consigli comunali e provinciali senza risultati e di dichiarazioni scandalose da parte delle istituzioni coinvolte, sembrava si fosse arrivati ad una conclusione, ma a quanto pare la propaganda e le parole al vento sovrastano i fatti e le concretezze.

Il Comune di Stresa e la Provincia del VCO continuano a dimostrare che non c’è nessuna volontà di mettere la parola “fine” al travaglio degli studenti e della Scuola di Stresa che, da oltre 20 anni, è dislocata in quattro plessi. Dopo aver definitivamente accantonato la proposta dei Campetti la quale, come da sempre noi evidenziato presentava già in partenza delle criticità (dalla lontananza dal centro alle questioni ambientali), la soluzione di trasferire le scuole elementari presso l’Istituto comprensivo Rebora e di ristrutturare il plesso di Via Fogazzaro sembra una soluzione più fattibile rispetto a quella già sopra citata; non la migliore in assoluto visto che rimarrebbero comunque due plessi: quello attuale più quello di via Fogazzaro, non avendo mai una sede unica nello stesso luogo, e con una capienza decisamente minore rispetto al progetto iniziale del “Forlano” (sarà quindi  in grado di poter far fronte ad un eventuale aumento della popolazione scolastica nei prossimi anni)?

Con la decisione del consiglio comunale di Stresa di pochi giorni fa di rinviare nuovamente ogni scelta, la “Scuola di Stresa” del Maggia rischia di rimanere senza risposte.

Il Maggia non è una scuola “degradata”, ma è una scuola che dal 1938 sforna professionisti del settore e che vanta molti esperti di fama internazionale, da Diego Masciaga a Remo Monzegno (ora viceministro in Uruguay), ma non basterebbe una pagina per poterli elencare tutti, merita di avere una sede funzionale, adatta alle lezioni e alla sua offerta formativa.

Noi Giovani Democratici del VCO, da sempre dalla parte degli studenti, ricordiamo a coloro che stavano già festeggiando in partenza che hanno passato gli ultimi due anni a rimanere immobili di fronte alle richieste del movimento studentesco e delle parti politiche, ricordiamo tutti gli insulti, gli episodi di intolleranza e razzismo nei confronti di chi si è battuto per la prima scuola alberghiera d’Italia.

Il Comune di Stresa, con i suoi consiglieri, che sono in campagna elettorale, hanno deciso di non decidere per l’ennesima volta e queste azioni, se possiamo chiamarle tali, non fanno altro che danneggiare la scuola e tutti coloro che ne fanno parte. Paura del voto? Forse spiegherebbe questo ostruzionismo politico.

Il centro-destra in Provincia continua la sua stagione del letargo, il consigliere delegato Giandomenico Albertella dovrebbe rispondere delle sue azioni nelle sedi opportune al posto di fare polemiche sterili: una scuola è più importante dei gerani sul lungolago, si ricordi che ha un ruolo che non è scritto solo su carta, altrimenti si dimetta.

Si mettano subito al bando i lavori per il rifacimento dei due plessi e si nomini un Commissario Straordinario, quando vi sarete decisi, che possa dirigere i lavori, onde evitare ulteriori slittamenti, che vanno solo a discapito degli studenti e dei docenti.

Non perdete l’ora, AGITE.


Giovani Democratici VCO

Contributi centri estivi nel VCO: oltre 265 mila euro dal Governo, zero (0) dalla regione Piemonte

Durante l’incontro on line organizzato ieri sera dal Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola , coordinato da Alice De Ambrogi (Segretaria Provinciale Pd VCO) e al quale sono intervenuti Monica Canalis (Consigliera Regionale PD) , Enrico Borghi (deputato PD) e Riccardo Brezza (Assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Verbania) sono stati affrontate tematiche legate all’avvio dei centri estivi e, più in generale, alle politiche per le famiglie e per la ripresa delle attività educative e scolastiche.

È emerso, come già denunciato da Monica Canalis e da noi ripreso recentemente, che la Regione Piemonte non ha tuttora messo a disposizione alcuna risorsa per i centri estivi ai Comuni. Le uniche risorse disponibili per l’attività sono quelle che ha stanziato il Governo, così come Enrico Borghi ha esposto durante la discussione. Nello specifico il Deputato del territorio ha evidenziato che per il Comune di Verbania sono stati erogati 63 mila euro, per Domodossola 38 mila, per Omegna 34 mila, per Gravellona 20 mila, per Baveno e Crevoladossola 11 mila, per Casale Corte cerro 9 mila, e così via in maniera proporzionale per altri  comuni del VCO per un totale di oltre 265 mila euro.

Risorse importanti (150 milioni di euro per tutta Italia) e subito disponibili che permetteranno ai Comuni, che sin da subito hanno iniziato a lavorare, superando non poche difficoltà, come ha raccontato l’assessore Brezza, in sinergia con i diversi attori del terzo settore, per realizzare un fattivo ed importante supporto alle famiglie e alla formazione dei più piccoli.

Centri estivi: nessuno fondo dalla regione Piemonte agli enti locali

Lo sport preferito ultimamente, del centro destra a trazione leghista locale e regionale, è il tiro al bersaglio verso il Governo e le misure per la ripartenza. Capiamo la frenesia nel voler addossare la colpa delle proprie difficoltà a qualcun altro, ma i fatti raccontano una storia diversa.

Come per la riapertura delle frontiere con la vicina Svizzera: molto l’inchiostro sprecato in copiosi comunicati indignati e roboanti della Lega, ma i fatti raccontano che solo il costante e silenzioso lavoro del Governo, con il nostro Deputato Enrico Borghi in prima linea, hanno permesso una positiva conclusione della vicenda con l’aperura completa da lunedì scorso.

Notizia di ieri è, invece, il bluff rivelato dalla nostra Consigliera Regionale Monica Canalis, sui fondi dei centri estivi. I fondi promessi e annunciati dalla Regione Piemonte non ci sono in realtà, e gli unici fondi realmente disponibili per far fronte ai maggiori costi che Comuni ed Enti del terzo settore sono (guarda un po’!), quelli stanziati dal Governo.

Un fatto grave, per il quale ci saremmo aspettati una maggiore attenzione da parte della Regione per i Comuni e gli enti no profit che sono e saranno in prima linea nell’ascolto e nella risoluzione dei problemi dei cittadini e che, ad ora, hanno avuto garanzie solo sulle risorse del Governo.
La Regione si dia una mossa, la politica degli annunci lascia il tempo che trova, ciò che interessa ai cittadini sono i fatti e concretezza, un po’ carenti sul fronte regionale.

Alice De Ambrogi
Segretario Provinciale
Partito Democratico VCO

E’ nelle librerie “Requiem per la Bosnia”, il nuovo volume di Barbara Castellaro

E’ nelle librerie “Requiem per la Bosnia”, il nuovo volume di Barbara Castellaro pubblicato da Infinito Edizioni nella collana Orienti, con l’introduzione e le fotografie di Paolo Siccardi e la postfazione di Marco Travaglini
Quello della scrittrice, attualmente addetta stampa del gruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale del Piemonte, è un reportage che apre una finestra, soprattutto sotto il profilo umano, alla scoperta di cos’è stata, cos’è e forse potrà essere la Bosnia Erzegovina, terra martoriata dal conflitto nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso proprio sul crinale tra Occidente e Oriente, in quella che viene definita l’Europa “di mezzo”. 
Un libro che racconta il grumo d’emozioni, gioie e dolore che pesano nell’anima della gente che abita e abitava quei territori balcanici, dove Barbara ha colto la vitalità di un popolo che ha sofferto pene indicibili, la sua necessità di non dimenticare e, al tempo stesso, di non sotterrare la cultura del rispetto delle differenze, delle diversità che diventano ricchezza. 
Nella premessa del libro Barbara Castellaro scrive: “Ho visto che cosa può fare la guerra, ho visto come un uomo può,quasi per capriccio, cancellare intere generazioni di propri simili e questo mi ha sconvolta. Ho visto anche, però, una tenacia, una dignità,una voglia di ricominciare che non credevo possibile trovare. La guerra ha ucciso, distrutto, dilaniato e che cosa ha ottenuto? Che sulle rovine un uomo si mettesse a suonare con il suo violoncello una musica che ha del divino e dell’umano al tempo stesso. Che sui muri coperti di buchi, una mano appoggiasse un vaso pieno di gerani o facesse arrampicare un roseto. Che i colpi di mortaio si trasformassero in rose con una colata di vernice rossa. Che i bambini tornassero a inseguire un pallone senza paura in una piazza polverosa e che i vecchi riprendessero la loro infinita partita a scacchi”. Un racconto sentito, vissuto con grande passione, un approccio importante per capire cos’è stato e cos’è il difficile dopoguerra nel cuore più jugoslavo della ex-Jugoslavia.
Per scrivere un racconto così intenso, ha detto Paolo Siccardi,giornalista e photoreporter free-lance,collaboratore del settimanale Famiglia Cristiana che ha documentato per un decennio  i conflitti nell’ex-Jugoslavia,”occorrono sensibilità e coraggio, un grande cuore e una mente lucida”. Requiem per la Bosnia” è il quarto volume dell’autrice dopo “Ramblas”, “Le voci del silenzio” e “Era più bianca la neve”.

La senatrice a vita Liliana Segre ricorda la strage della famiglia Ovazza. Domenica 21 ottobre ore 9:30 Verbania 

Domenica 21 ottobre, ore 9:30 -13:00 Villa Giulia #Verbania Pallanza. “…e ora sono nel vento”, il tragico itinerario della famiglia Ovazza – Convegno di studi.
Testimonianza della Senatrice LilianaSegreMai Più. 1943 – 2018: le iniziative per celebrare il 75° anniversario dell’Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore.
Link Casa della Resistenza

Programma
Saluti istituzionali e apertura dei lavori, coordina Mauro BegozziEster Bucchi De Giuli – Gianni Galli
Stato della ricerca e presentazione della banca dati “Eccidio degli ebrei sul lago Maggiore”.Raphael Rues
La Panzer-Grenadier Division Waffen-SS ” Leibstandarte Adolf Hitler”.Leonardo Parachini
Le diverse modalità operative della 1a e 2a compagnia di stanza a Pallanza e Intra e il ruolo del Podestà Pirola.

Gianmaria Ottolini
Ettore Ovazza: profilo culturale e politico.

Mariella Terzoli
La dinamica dell’arresto e dell’eccidio quale emerge dalle carte processuali.

Insegnanti e allievi del Liceo Alfieri di Torino
Le leggi razziali: un’esperienza didattica dell’archivio al palcoscenico con stralcio dello spettacolo teatrale su Riccardo ed Elena Ovazza.

Stralcio dello spettacolo teatrale “Espulsi dall’Alfieri. Storie di discriminazione, persecuzione e resilienza”, con Federico Alberto (Riccardo Ovazza), Francesca Sorice (Elena Ovazza), Vittoria Arnaldi (bidella).

Il coro Polifonico femminile “La Piana” (diretto dal maestro Fausto Fenice ) concluderà con l’esecuzione di “ Shalom Israel” in memoria dell’Olocausto

In occasione del convegno verrà allestita la mostra “Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore”.

Il programma nasce dalla collaborazione tra la Casa della Resistenza, da tempo impegnata nell’approfondire e far conoscere quei tragici eventi, e il Comune di Verbania unitamente a realtà culturali e formative del territorio.