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NUOVA LEGGE SULLA CACCIA: LA MAGGIORANZA TENTA IL BLITZ PER CANCELLARE IL REFERENDUM

Con un vero e proprio blitz, oggi l’assessore regionale all’agricoltura Sacchetto, nella Commissione riunita in sede redigente per esaminare le diverse proposte sulla caccia, ha presentato un emendamento per abrogare l’attuale legge regionale sulla caccia, in modo da evitare così il referendum che si dovrà tenere in primavera. La nostra opposizione ha impedito che si arrivasse a un voto sull’emendamento, voto che avrebbe gettato l’intero settore nell’incertezza. Abbiamo chiesto di avere un parere giuridico chiaro sulle conseguenze, per poter avviare il confronto sul merito. Il tentativo ci pare comunque assurdo. Intendevamo aiutare una discussione sulla nuova legge che, per noi, non poteva che andare nella direzione di un miglioramento della situazione faunistica regionale e di un miglior funzionamento delle norme. Una legge che in sostanza non vietasse la caccia, difesa da una norma costituzionale, ma aiutasse un esercizio responsabile dell’attività venatoria, che tenga cioè conto delle condizioni ambientali e reali in cui si trova la fauna piemontese e definisca regole in grado da una parte di tutelarne l’esistenza, e dall’altra di limitarne il sovrannumero là dove avviene.Il blitz ha dimostrato come la maggioranza non avesse alcuna intenzione di discutere nel merito, ma intendesse solo trovare un escamotage per impedire un referendum cui il centrodestra è arrivato completamente impreparato. Un atteggiamento per noi inaccettabile e che ancora una volta mina i rapporti tra maggioranza e opposizione. Resta la nostra disponibilità a trovare una soluzione legislativa che tenga conto della situazione attuale e la affronti con la massima trasparenza e responsabilità.

Aldo Reschigna

Referendum mercoledì prossimo la decisione

Mercoledì 11 gennaio si riunisce in camera di consiglio  la Consulta per decidere l’ammissibilità dei referendum. Il nostro auspicio è che si esprima per il SI all’ammissibilità dei quesiti referendari per l’abolizione del cosiddetto Porcellum (così chiamato dallo stesso estensore della legge il leghista Calderoli che la definì una porcata). Nel caso la corte costituzionale ritenga inammissibili i quesiti referendari sulla legge elettorale, evento che molti disfattisti ritengono probabile, pretendiamo che il Parlamento tenga conto della volontà degli italiani, che è molto chiara: tornare ad eleggere i propri rappresentanti. Scriviamo questo perché la nostra esperienza è stata straordinaria e rivelatrice: i cittadini venivano a cercarci ai banchetti per lasciare la loro firma! Nella malaugurata ipotesi che la Consulta non accolga i referendum, il Parlamento segua la strada tracciata dal democratico Vannino Chiti che ha già lanciato l’idea di una “mozione di indirizzo” per una riforma parlamentare della legge elettorale.

Davide Bolognini, Alberto Nobili

Promotori Referendum contro Porcellum.

 

Nomine agli enti parco: si dia spazio al merito

Fra qualche settimana la giunta regionale nominerà i nuovi consigli di amministrazione degli enti parco.
Oltre un mese fa sul BUR regionale è stata pubblicata la notizia del bando da inviare presso gli uffici regionali per candidature alla presidenza ed a consigliere (n°1+2 posti), mentre sabato 18 c.m. scadrà il bando indetto dalla Comunità del Parco delle Valli dell’Ossola per gli ultimi 2 posti da consigliere, (costituita dai sindaci di Baceno, Crodo, Varzo, Trasquera, Antrona e Viganella, dal Presidente della Comunità Montana e dal Presidente della Provincia del VCO).
Crediamo che molti cittadini comuni abbiano provveduto a spedire il proprio curriculum.
Dal momento che siamo di questo mondo, siamo al corrente che in queste occasioni quando si demandano le scelte alla giunta regionale o alla comunità del parco, indipendentemente dal suo colore, le “scelte” rischiano di essere viziate dal presupposto dell’appartenenza politica.
Riteniamo, tuttavia, che l’importanza rivestita dagli enti parco sul nostro territorio, la situazione delicata che sta vivendo il paese e il clima di diffidenza nei confronti di tutta la classe politica, consenta di fare di questa nomina un esempio tangibile di buona politica e per questo chiediamo alla giunta regionale e in particolare, ai consiglieri regionali del territorio e a tutti gli amministratori che hanno la responsabilità di scegliere questi componenti, di mettere al primo posto come criterio il merito oltre una provata esperienza amministrativa.
Ci auguriamo che non prevalgano le solite logiche per le quali questi incarichi si trasformano nel sottobosco politico nel quale relegare i soliti noti della politica, i trombati, i figli dei figli oppure i factotum di questo oppure di quell’altro politico.
Il difficile momento che sta vivendo il nostro paese obbliga chi ha responsabilità politiche a cambiare i metodi utilizzati in questi anni e che hanno, non solo mandato l’Italia sull’orlo del baratro, ma allontanato i cittadini dai luoghi delle decisioni e quindi dal loro ruolo di controllo. La politica se vuole tornare ad essere credibile, deve tornare ad essere trasparente e basare le proprie scelte sulla base di criteri oggettivi, quali appunto il merito.
Speriamo che questa sia l’occasione buona per iniziare.  Se così sarà, daremo il giusto riconoscimento alla giunta regionale ed agli amministratori locali, se prevarranno le solite logiche diremo con forza che ancora una volta che si sarà persa una buona occasione

PD VCO
Ufficio stampa

Stop della Regione al bonus benzina


La gestione del bilancio 2011 da parte della Giunta regionale sta creando su ogni tema grandissima confusione e incertezza.Esiste una convenzione firmata tra la Provincia del VCO e la Regione Piemonte che prevede fino al 2015 l’intervento del bonus benzina per alcuni comuni del VCO. Ad oggi, pur essendo iscritti i soldi a bilancio, la Giunta regionale non ha impegnato quelle risorse e questo ha creato l’interruzione del servizio e la possibilità che la Giunta regionale non corrisponda alla Provincia del VCO le somme fino ad ora impiegate. Il dramma é che tutto ciò sta avvenendo senza che da parte della Giunta regionale si sia data preventiva informazione alla Provincia del VCO. Le cose non finiscono qui. Nella legge di bilancio 2011 della Regione Piemonte sono stanziati 50 milioni di euro a favore delle Province per le funzioni trasferite alle stesse. Ma la Giunta regionale alle Province vuole darne sono 20 milioni. Per alcune delle Province piemontesi ciò vorrà dire chiudere in deficit i bilanci.E’ corretto che una Giunta regionale abbia un tale rapporto con le comunità locali, arrivando al punto di assumere decisioni così pesanti senza nessun confronto con le stesse? Una Giunta regionale può eliminare per il futuro il bonus benzina. Non lo può fare per il presente e il passato. Mi aspetto dalla Lega nord – che nel passato ha riempito di manifesti il VCO solo perché alcuni ad comuni del VCO era stato tolto il bonus – il riconoscimento che troppe volte in politica si predica bene e si razzola male e che forse oggi siamo in presenza di una Giunta che concepisce la politica in modo autoritario e centralista.

Sull’incontro sindaci Vco – Regione

Rispetto ad alcune notizie apparse su qualche testata locale in merito all’incontro avvenuto ieri a Tecnoparco alla presenza dell’Assossore regionale Maccanti, è doveroso precisare che l’incontro è stato organizzato, sottolineiamo in modo del tutto leggittimo, dai gruppi consigliari regionali delle forze di maggioranza in Regione Piemonte e rivolto solo ai sindaci di loro area o a quelli, così detti, appartenenti a liste civiche. Infatti, molti comuni che fanno riferimento al centro sinistra non hanno ricevuto nessuna comunicazione in merito. Ci auguriamo, tra l’altro, che l’Assessore regionale dopo incontro, voglia tornare nel Vco incontrando tutti gli amministratori locali in modo da spostare il confronto sul piano più istituzionale conivolgendo tutte le amministrazioni, anche di coloro che si trovano su altre posizioni politiche.

Pd ufficio Stampa

Lettera di Aldo Reschigna all’Assessore regionale alla sanità Monferino

Dopo le polemiche sulla classificazione degli ospedali del VCO, come da documento ufficiale presentato dall’assessore Monferino nella Commissione regionale sanità lunedì scorso, Aldo Reschigna ha inviato una lettera all’assessore in cui chiede di superare il dualismo tra l’ospedale di Verbania e quello di Domodossola, e di considerarli un unico ospedale plurisede.
“La mia convinzione”, scrive Reschigna, “è che sulla base della consistenza edilizia dei due ospedali e degli investimenti effettuati nel corso degli anni, o in corso di realizzazione, nessuno dei due ospedali possa essere considerato ospedale cardine, in quanto non in grado, singolarmente, di ospitare tutte le specialità previste dall’allegato 2 della proposta di deliberazione del Piano Socio-sanitario regionale, mentre è assolutamente indispensabile che nel Verbano-Cusio-Ossola esista un ospedale cardine”.
“Da tempo”, aggiunge Reschigna, “la maggioranza delle Istituzioni locali ha condiviso la scelta di considerare i presidi ospedalieri del Verbano-Cusio-Ossola quali “ospedale unico plurisede”, anche se rimane aperta, purtroppo, una eccessiva contrapposizione rispetto alle  specialità da ospitare nell’uno o nell’altro stabilimento ospedaliero”.
“Pertanto, in ragione di quanto sopra richiamato, sono a chiederLe che da tutti i documenti dell’Assessorato regionale alla Sanità cessino di esistere le definizioni di “Ospedale Castelli di Verbania” e di “Ospedale San Biagio di Domodossola”, ma rimanga una unica classificazione di “Ospedale plurisede del Verbano-Cusio-Ossola”.
“Quanto proposto non è un fatto puramente nominalistico”, conclude Reschigna, “ma vuol significare che dovranno essere considerati sotto tale classificazione anche i volumi di produzione delle singole specialità. Peraltro, da alcuni anni a questa parte, in una logica di razionalizzazione dei servizi sanitari ospedalieri del Verbano-Cusio-Ossola,  risultano nominati unici Direttori di Strutture operative complesse, pur essendo, in molti casi, suddivise le aree di degenza all’interno dei due stabilimenti ospedalieri.