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Borghi scrive al Sindaco di Stresa: su Poste lavoro di squadra

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’On. Enrico Borghi ha scritto una lettera al Sindaco di Stresa Canio Di Milia in merito all’importante iniziativa organizzata per domani con altri sindaci del Vco per discutere e scongiurare la chiusura degli uffici postali di alcuni comuni del territorio provinciale.
“Purtroppo i lavori parlamentari non mi permettono di essere presente all’iniziativa del Sindaco di Stresa – commenta il parlamentare del Partito Democratico – ho comunque provveduto oggi ad inviare al Sindaco tutta la documentazione dei lavori che in questi mesi ho portato avanti come Parlamentare e come Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna sulla vicenda, in modo che possa essere a conoscenza di quanto a Roma si stia facendo e quale sia lo stato dell’arte.”
“E’ un tema molto delicato – continua il parlamentare ossolano – che interessa un servizio fondamentale che deve essere garantito a tutti i cittadini e che non può essere oggetto di una razionalizzazione meramente fatta su numeri e parametri”
“Rilevo con soddisfazione che i livelli istituzionali da me interessati, sia a livello Nazionale con il Sottosegretario Giacomelli sia a livello Regionale con il Presidente Chiamparino, hanno risposto positivamente al mio appello delle scorse settimane organizzando, fin da subito, delle riunioni con i responsabili regionali e nazionali di Poste alla presenza anche dei rappresentanti degli enti locali, per entrare nel merito del programma di razionalizzazione di Poste”.
“L’importante in questi casi – conclude Borghi – è che il territorio abbia la sensibilità e la consapevolezza di capire che è un problema comune a tutti e non solamente a quei comuni che hanno la sfortuna di avere i centri postali interessati dal piano di razionalizzazione.
E soprattutto, che il territorio abbia la capacità di fare squadra a tutti i livelli istituzionali. Mi sembra che l’iniziativa del Sindaco Di Milia con gli altri colleghi vada proprio in questa direzione e, di questo, lo ringrazio”.

On. Enrico Borghi

Omegna: nuova segreteria del PD e nuovi impegni

segreteria pd omegnaUn Partito Solido e Plurale triplica il proprio impegno
Il Circolo del Partito Democratico Omegna Cusio vuole rilanciare la propria presenza come strumento di realizzazione del bene comune dei cittadini del territorio di cui fa parte.
Il confronto interno, sempre ricco di punti di vista, ha evidenziato una straordinaria volontà comune di fare della buona politica, aperta al contributo di tutti coloro che vorranno in vario modo riconoscersi nel nostro progetto.
Siamo oggi una forza sociale e politica molto ampia e di Governo a molti livelli e sul nostro territorio vogliamo coniugare il nostro operato con due termini che ci stanno a cuore: vogliamo essere un Partito SOLIDO ovvero organizzato, coinvolgente, aperto e PLURALE, ovvero fatto di anime diverse unite da valori comuni, che si confrontano democraticamente e  che sono capaci di darsi un efficace punto di sintesi.
Per interpretare al meglio queste caratteristiche si è definita una nuova Segreteria del Circolo all’interno della quale sono state assegnate anche alcune prime deleghe operative.
La Segreteria a oggi risulta dunque composta da Alessandro Buzio (Segretario), Alessandro Rondinelli (con delega all’organizzazione), Mario Cavigioli (con delega alle funzioni di comunicazione), Rosa Rita Varallo, Alessandra Gebbia, Claudia Fortis, Matteo Giorgetti, Letizia Bagileo, Marco Tagliaferri e Alessandro Colucci.
A questa squadra, rinnovata nella composizione e nello spirito che la ispira, il Circolo del PD affida il compito di triplicare lo sforzo per il Bene Comune dei Cittadini del nostro territorio.
Oltre a supportare e stimolare il lavoro dell’Amministrazione Comunale per il raggiungimento di importanti obbiettivi concreti, c’è infatti la volontà di aprire due fondamentali fronti di lavoro:
a) Workshop Tematici che attivino Progetti di lungo termine per la Città e per il territorio;
b) Azioni di Coinvolgimento di cittadini e di idee nuove nel dibattito e nell’attività politica cittadina e nazionale.
E’ solo il primo passo di un percorso politico rinnovato nelle energie e nel senso di appartenenza a cui non mancheremo di dare seguito di informazione nei prossimi mesi.

Circolo PD Omegna

DIMISSIONI DEI SINDACI: UN ERRORE!

Antonella Trapani, segretario provinciale PD VCO
Antonella Trapani, segretario provinciale PD VCO

Non credo che le dimissioni in massa dei sindaci ossolani – proposto dal sindaco di Domodossola Mariano Cattrini –  siano il modo corretto di affrontare il tema della riorganizzazione ospedaliera, tanto meno un utile strumento di pressione nei confronti della giunta regionale.
Sostengo come segretario provinciale PD del Verbano Cusio Ossola che, invece, sia necessario, oggi più che mai, sedersi intorno ad un tavolo con la Regione e discutere, con tutti i rappresentanti amministrativi e politici del Vco, di sanità, rilanciando una proposta, un progetto che abbia come obiettivo quello di migliorare il servizio sanitario del nostro territorio nel suo complesso e non solo partendo dagli ospedali.
Possiamo chiedere, in virtù della nostra specificità, attenzioni maggiori, possiamo domandare di diventare un territorio pilota per la sperimentazione della medicina territoriale, insomma possiamo, se siamo capaci e se ne siamo all’altezza, trasformare le nostre debolezze in punti di forza.
Per farlo, non servono colpi di mano, ma ragionevolezza, volontà di confronto senza vivere la sfida del Dea, da qualsiasi parte la si guardi, come un match, una gara dalla quale uscirà un vincitore e uno sconfitto.
Aggiungo che a me non risulta che la Regione avrebbe già scelto di collocare il Dea all’ospedale Castelli, forse le fonti del Sindaco di Domo sono più sicure delle mie, non discuto, ma l’amministrazione regionale al momento non ha ancora preso nessuna decisione a tal riguardo.
Invito quindi, il Sindaco Cattrini a tornare sui suoi passi anche perché è giusto che un sindaco risponda delle scelte di cui lui è responsabile e non di quelle che sono di competenza di altre istituzioni. Il lavoro dei quattro anni della sua amministrazione non possono essere vanificati in questo modo.

Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO

Convocazione consigli comunali

Le parole del consigliere di Forza Italia Immovilli sono a dir poco incredibili.
Le accuse in merito agli orari della convocazione dei consigli comunali, che secondo Immovilli rappresenterebbero “una strategia per impedire il confronto”,  sono assurde per un motivo molto semplice: alla riunione dei capigruppo, Forza  Italia presente, nessuno ha votato contro o ha protestato sull’orario e sui giorni scelti e indicati dal Presidente del Consiglio Diego Brignoli, anzi sono stati condivisi da tutti.
Invitiamo quindi Immovilli a parlare con i membri del suo Partito che hanno dato l’assenso a questa scelta, perché accusare l’amministrazione ed il Sindaco di aver imboccato “una deriva autoritaria” fa sorridere visto che la scelta è stata, appunto, condivisa alla riunione di tutti i capigruppo presenti in Consiglio Comunale.
L’inizio alle ore 18.00 (già successo in passato con altre amministrazioni) è semplicemente uno strumento per allargare la durata dei consigli e permettere di discutere con più tempo e maggiore calma tutti i punti presenti all’ordine del giorno (compresi quelli presentati dalle opposizioni, interrogazioni, ecc.).
Anche l’accusa che per 60 giorni non sono stati convocati consigli comunali per impedire il confronto (nel mezzo, le festività natalizie) è un’altra “perla” stravagante del Consigliere Immovilli, perché anche qui la scelta di non fare un consiglio comunale a gennaio è stata condivisa con le opposizioni in una riunione con i capigruppo.
Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Le riforme costituzionali e il VCO; conferenza stampa PD

regioni-italiaRiforma del titolo V della Costituzione votata nel fine settimana che di fatto suggella la Legge Delrio: in una conferenza stampa al Pd di Verbania lunedì 16 febbraio 2015 spiegate le prospettive per il nostro territorio che dovrebbe diventare una sorta di ‘laboratorio’ per le altre aree montane piemontesi e non solo. Confermata la soppressione delle province, restano i due livelli istituzionali rappresentati da Comune e Regione.
<Gli enti di area vasta succedono alle province e faranno capo alle regioni – ha spiegato l’onorevole Enrico Borghi-, saranno un ente coordinatore ed ordinatore per i comuni. Nel comma 4 dell’articolo 39 il richiamo alle aree montane. Tutto questo assicura una copertura costituzionale al percorso avviato con la Legge Delrio> ha proseguito Borghi.
Presenti anche il presidente del Vco Stefano Costa e la segretaria provinciale Pd Antonella Trapani.
Incontro giovedì scorso del presidente Costa a Palazzo Chigi. Una partita importante sarà quella con le Regioni. <Due importanti passaggi – ha spiegato Costa – saranno la ripresa della legge regionale di riordino degli enti locali che dovrà contenere la nostra specificità montana e poi la questione delle Unioni di comuni che sta a noi condurre al meglio. L’ente di area vasta puo’ mettere a disposizione professionalità alle quali i comuni potranno rivolgersi a costo zero>. Il riferimento è ai circa 130 dipendenti che rimarranno in carico all’ex provincia rispetto agli attuali 170.
Borghi ha concluso con un invito ai comuni per completare l’iter relativo alle unioni. <L’anticamera del non fare nulla è la fusione obbligatoria per quelle realtà amministrative> ha ammonito il parlamentare, criticando anche l’immobilismo di alcuni segretari comunali e della destra. <Rimanere fermi o se possibile tornare indietro, questo pensa la destra sul nostro territorio ma la nostra posizione è esattamente opposta – ha concluso Borghi-, la nostra provincia sarà anche un prototipo per Roma, dalla Capitale ci saranno delle proposte che pero’ andranno attuate>.

Dal sito di AzzurraTV

Sbarchi nel mediterraneo:L’Unione Europea e il Governo italiano intervengano

Nessun ulteriore indugio: l’Europa torni subito a potenziare le operazioni di ricerca e soccorso nel mare che ci separa dalla Libia e dalle coste africane e l’Italia mobiliti di nuovo i mezzi della Marina Militare che tante vite hanno salvato con l’operazione Mare Nostrum. E’ il solo modo per impedire nuove tragedie.
Ancora una volta siamo costretti a contare i morti: questa volta sono trecento i migranti vittime della nuova tragedia nelle acque del Mediterraneo. Dopo la terribile tragedia del 3 ottobre 2013 avevamo giurato che non sarebbe più successo, e invece è accaduto di nuovo, e se non interveniamo, accadrà ancora.
Non ci sono parole per esprimere il dolore, lo sbigottimento, il senso di impotenza. Siamo di fronte ad una tragedia che interroga le nostre coscienze di cittadini europei e chiama in causa la nostra identità e la nostra cultura.
Quello che è accaduto pochi giorni fa purtroppo è una strage annunciata: come avevamo ampiamente sottolineato, l’abbandono del programma “Mare Nostrum” (che in un solo anno aveva assistito circa 150.000, tra uomini, donne e bambini) e la sua sostituzione con “Triton” (che non ha tra le sue finalità la ricerca e il soccorso delle persone) ha comportato il verificarsi di altre tragedie.
È evidente quindi il fallimento della strategia europea, come ha ammesso lo stesso commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa. L’Europa non può affrontare questo tema solo come problema di sicurezza e sorveglianza delle sue frontiere, ma ha il dovere morale di privilegiare il salvataggio delle vite umane. Sono persone che tentano di fuggire da guerre, persecuzioni e condizione disperate.
Secondo Amnesty International sono almeno 23.000 le persone che dal 2000 hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. E’ inaccettabile che di fronte a simili tragedie l’Europa non senta il dovere di lavorare per una soluzione a questa emergenza umanitaria.
Deve farlo l’Europa se non vuole macchiarsi di una grave storica responsabilità; deve farlo il nostro paese tornando a mobilitare i mezzi della Marina Militare. Perché la vita umana non ha prezzo.

Marco Travaglini
SinistraDem Piemonte