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Palazzetto di Gravellona: la regione stanzia 1,7 milioni di euro per il completamento

palazzettoLa Giunta regionale ha approvato due delibere, proposte dall’assessore al bilancio Aldo Reschigna, che stanziano le risorse necessarie al completamento del palazzetto di Gravellona Toce.
La prima delibera stanzia 500 mila euro per il 2015. La seconda 800 mila euro sul 2016 e 411 mila euro sul 2017.
“Con le due delibere diamo sostanza all’impegno assunto con una precedente delibera regionale di inizio anno e alla richiesta dell’amministrazione comunale di concludere i lavori di una opera nata come intervento di accompagnamento alle olimpiadi del 2006 e mai completata.
Ormai era solo uno scheletro di cemento armato abbandonato a se stesso”, commenta Aldo Reschigna. Le vicissitudini del palazzetto di Gravellona Toce cominciano a ridosso delle olimpiadi invernali, con l’avvio dei lavori. La amministrazione comunale successiva non ritiene però l’opera necessaria e ne blocca la costruzione, arrivando alla rescissione del contratto con la società costruttrice.
L’attuale amministrazione decide di riprendere in mano il progetto del palazzetto. Ora, con lo stanziamento regionale, sarà possibile riaprire la pratica e concludere la costruzione dell’opera.
Torino, 6 luglio 2015

Le critiche di Cattaneo fuori luogo

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

L’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo saluta l’anniversario della entrata in carica della Giunta Chiamparino dipingendo un bilancio fortemente negativo.
E’ comprensibile che un uomo del centrodestra, che durante la Giunta Cota ha ricoperto un incarico particolarmente prestigioso, polemizzi con il governo di centrosinistra succedutogli.
Altrettanto comprensibile, ma fuorviante, è che, nel fare queste valutazioni, dimentichi completamente lo stato dei conti in cui la Giunta Cota e Valerio Cattaneo hanno lasciato il Piemonte. Non è questione di poco conto.
Nella passata legislatura avevamo attaccato dall’opposizione i bilanci presentati dal centrodestra, che già allora ci sembravano poco credibili e irrealistici nei numeri.
Ma non ci aspettavamo certo il disastro cui ci siamo trovati di fronte.
Alcuni dati lo dimostrano chiaramente. Il consuntivo del 2013, che la maggioranza di Cattaneo aveva chiuso con un passivo di 364 milioni di euro, è stato parificato dalla Corte dei Conti (non dalla Giunta Chiamparino) con un passivo di 2,655 miliardi di euro. In pratica 2,3 miliardi in più di quanto denunciato dalla Giunta Cota.
Ci siamo anche trovati circa 900 milioni di spese sanitarie messe in perenzione nel 2013, cioè cancellate dal bilancio, ma rimaste da pagare; 700 milioni di fondi da reimpostare; la necessità di cancellare residui attivi per oltre 1,3 miliardi di euro.
Sono cifre da far tremare i polsi, cifre che negli anni sono rimaste nelle pieghe dei bilanci e che noi abbiamo portato alla luce in nome della trasparenza dei bilanci.
Di fronte a un debito così pesante, che rendeva impossibile ogni spesa sul fronte delle politiche sociali, della cultura, dell’istruzione e via dicendo, siamo riusciti a trovare le risorse per andare avanti, anche attraverso la ristrutturazione del debito con la Cassa Depositi e Prestiti. Dopo una lunga e difficile trattativa con il governo, abbiamo anche reperito risorse per 1,8 miliardi di euro attraverso il DL 35, in modo da pagare fornitori sanitari e non che aspettavano da anni che i loro crediti venissero saldati.
Abbiamo cioè risolto problemi annosi e reimmesso liquidità in una
economia piemontese in grande difficoltà.
Naturalmente tutto questo ha avuto un prezzo. Il governo ci ha imposto di aumentare le tasse. Lo abbiamo fatto in modo equilibrato e socialmente equo, a differenza di altre Regioni e della Giunta che ci ha preceduto. Non abbiamo toccato l’Irap proprio per non pesare sulle imprese in un periodo di crisi. L’addizionale Irpef
non è stata aumentata per i 3/4 dei contribuenti, 2 milioni su 2,6 milioni. Abbiamo cioè cercato di tenere in massimo conto le difficoltà dei cittadini e delle imprese.
Considerino Cattaneo e i cittadini che il nostro aumento dell’addizionale Irpef vale 70 milioni di euro, quello della Giunta Cota valeva 200 milioni di euro, e pagati da tutti i contribuenti, senza alcuna esenzione.
Lo stesso è avvenuto in sanità, dove – ricordo – siamo ancora governati dal piano di rientro concordato con il governo. Nonostante questo, siamo riusciti a riaprire le assunzioni: 600 persone tra personale medico e paramedico nei prossimi due anni.
Per quanto riguarda il Dea, la discussione su dove collocarlo è ancora aperta, e la faremo dopo l’estate con i sindaci e i cittadini dei territori coinvolti.
Anche l’Arpa è rientrata nel piano di razionalizzazione della spesa che ha coinvolto gli uffici regionali. Si sono ridotte le sedi e i laboratori, ma senza alcuna riduzione della qualità del servizio.
L’autonomia del VCO, poi. Dopo tanti anni passati in parole, in pochi mesi abbiamo varato un disegno legge e lo abbiamo approvato. Ora l’autonomia del VCO è una realtà di fatto e, nonostante le grandi difficoltà di bilancio, troveremo le risorse per
renderla attuale.
I rimbrotti di chi ci ha lasciato in questa situazione di tracollo finanziario e non ha fatto che parole sull’autonomia, lasciano il tempo che trovano.
Si ricordi Cattaneo che la Provincia del VCO ha ancora oggi iscritti a bilancio crediti dalla Regione per 12 milioni di euro proprio per l’autonomia del VCO, soldi che nel bilancio della Regione non compaiono. Un “pasticcio” che risale a quando la Provincia e la Regione erano governati dal centrodestra.
In conclusione: in questo anno abbiamo affrontato una situazione di grandissima difficoltà e abbiamo impedito il default della Regione Piemonte, mettendo le basi per il suo rilancio.
Non mi pare poco.

Vicepresidente regionale Aldo Reschigna

La Grecia c’insegna che l’economia non può essere asservita ai capricci della finanza 

Abituati a pensare in dollari a spendere in euro, al pensiero della finanza globalizzata , si è  perduto il senso della socialità e della dignità.
Ciò che accade con la Grecia è paradossale e l’Europa sta mostrando un volto arcigno, ottuso, socialmente sbagliato, protesa com’è – attraverso l’austerità e fallimentari ricette neoliberiste – a promuovere povertà e disoccupazione , marginalizzando i  problemi sociali , considerati di scarso peso di fronte ai diktat dei mercati.
Ci sono voluti Tsipras, Varoufakis e Tsakalotos, rappresentanti del popolo greco, per far comprendere che l’economia non è asservita ai capricci della finanza, né che i creditori esterni possano dettare le politiche di un Paese secondo i loro “comandamenti”.
A partire dall’algida, grigia e cinica  burocrate Lagarde, Questa  signora si è infuriata e non poco, per le misure adottate dal primo ministro ellenico, il quale ha annunciato un piano umanitario per famiglie in forte dissesto economico, che soffrono di carenza di fornitura elettrica a causa delle bollette scadute e riescono a malapena ( e nemmeno tutti) ad accedere ad un pasto giornaliero. Duecento milioni di euro, che invece di collocare nei forzieri dei creditori, Syriza ha destinato alle persone più deboli di un paese fiaccato dalla crisi, ridotto all’osso nelle riserve finanziarie, ma orgoglioso della propria dignità.
Ovviamente questo non interessa un fico secco agli organismi finanziari, che pretendono soltanto i propri soldi, imponendo misure capestro; come l’aumento dell’Iva, una nuova stretta sulle pensioni, ulteriori privatizzazioni, privatizzazioni.
La stessa medicina sbagliata e velenosa che ha messo in ginocchio la Grecia e ha prodotto danni in tutta Europa. Tsipras ha difeso le sue proposte ed ha indetto un referendum popolare per chiedere ai greci se le misure della Troika vadano adottate, oppure no.
Da mesi i negoziati tra Bruxelles e la Grecia vengono condotti con l’unico obiettivo di piegare Atene ad accettare “quelle” proposte. La resistenza greca, sostenuta dalle analisi e dai pareri di molti economisti che ritengono le proposte del ministero Varoufakis del tutto sostenibili e corrette, sta offrendo  una lezione a questa Europa dove prevalgono chiusure, egoismi e sudditanza al logiche finanziarie sbagliate, squarciando il velo dell’ipocrisia.
Atene ha chiesto, ragionevolmente, di poter riprendere con le sue forze un cammino di crescita e di onorare i suoi debiti anche se in un futuro forse un po’ più lontano del previsto. Per questo è assurdo pretendere, per esempio, che il surplus di bilancio sia accantonato invece che essere investito. In gioco qui c’è non solo il futuro della Grecia, ma anche dell’Europa e della democrazia.
Ad un nuovo governo deve essere dato il tempo di attuare il proprio piano economico, segnando una svolta delal quale beneficerebbero anche tutti gli altri Paesi che sono stati distrutti dalla follia dell’austerity che ha aggravato oltre ogni misura una crisi che poteva essere risolta diversamente. In passato, Varoufakis ha paragonato la Grecia al «canarino nella miniera», che con la sua morte avvisa i minatori dei gas pericolosi. Possibile che non si colga tutto questo?
Le domande che sorgono spontanee sono molte. Perché i governi progressisti europei non fanno sentire al loro voce? Perché i greci sono lasciati soli in questa lotta per un’ Europa più giusta e solidale? Possibile che abbiano perso la voce, siano diventati afoni?
Non colgono il fatto che in ballo c’è proprio il destino di un continente, di un progetto unitario, di una politica che non può essere solo austerità e sacrificio per i più deboli?
Si critica un popolo perché ha avuto sussulto di dignità, perché il suo ministro delle finanze ha citato una delle più famose poesie  del gallese Dylan Thomas, dichiarando come “la democrazia greca ha scelto oggi di smettere di andare docile nella notte. La democrazia greca si è decisa ad arrabbiarsi contro il morire della luce” ?  La Francia e l’Italia non hanno nulla da dire? La sinistra europea è forse distratta?
Questa vicenda rischia di finir male per tutti se non sì metterà fine all’arroganza liberista che continua a macinare risorse, vite, lavoro e speranze di tanti per l’interesse e il privilegio di pochi. Un tempo ci s’indignava e si scendeva in piazza per molto meno. Per quanto riguarda molti, compreso chi scrive, la sinistra che guarda con sguardo diritto verso il futuro è quella di Tsipras, Varoufakis e Tsakalotos. Chi, a sinistra (?) lo nega o tace, è solo capace a fare chiacchiere da tè e ha scelto di abbassare la testa. Non saremo loro complici, non avranno il nostro consenso. Come si diceva nel maggio francese: ” Ce n’est qu’un début continuons le combat!

Marco Travaglini

Assemblee PD a Villadossola e Cannobio

Convocata per mercoledì 1 Luglio alle ore 20.45 presso la Lucciola di Villadossola un’assemblea aperta a iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico con all’ordine del giorno la situazione politica generale. Con l’occasione sarà presentato il programma della Festa dell’Unitàche si svolgerà a Villadossola dal 5 al 17 Agosto.

Convocata invece per  giovedì 2 luglio alle ore 21.00 presso, la saletta del Teatro Nuovo a Cannobio, un’assemblea aperta a iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico con all’ordine del giorno la situazione politica generale e il rilancio del circolo PD in zona.

Sarà presente alle due serate il segretario provinciale Antonella Trapani. 

 

Uscita dalla maggioranza di Sinistra Unita

unioni civiliL’uscita dalla maggioranza di Sinistra Unita palesa tristemente una  rottura che era nell’aria dai primi passi di questa nuova amministrazione.

Il Consigliere Di Gregorio ha elencato settimana scorsa in Consiglio Comunale gli orizzonti che il gruppo aveva indicato durante la prima adunanza di consiglio e ha rilevato grandi distanze dalle scelte dell’amministrazione e della maggioranza.

Eppure come gruppo, nei mesi passati, della proposta non abbiamo ricevuto nulla mentre abbiamo solo osservato lo smarcamento progressivo che Sinistra Unita segnava rispetto all’operato dell’amministrazione ed alle posizioni della maggioranza.

Critiche che lo stesso gruppo ha mosso in seno agli incontri di maggioranza chiedendo continui passi indietro all’amministrazione.

In quegli spazi si sono evidenziati punti di vista lontani tra loro, ma la maggioranza ha sempre fatto notare come mancasse una proposta operativa relativa alle proiezioni politiche disegnate da Sinistra Unita.

Certo dispiace la fine di una intesa che sembrava recuperata durante la campagna elettorale. Dispiace che un percorso quale quello di un centro sinistra unito si dimostri ogni volta più complesso.

Le tante anime che abitano la sinistra faticano a trovare una intesa che duri nel lungo periodo e questo mette a rischio le capacità di dare una risposta concreta ai bisogni dei cittadini.

Non ci resta quindi che prendere atto della fine di un percorso e salutare un gruppo a cui va rispetto, convinti come siamo che la strada della responsabilità del governo della Città sia fatta di scelte  concrete rispetto alle quali confermiamo l’ascolto di quanto dovesse giungere da Sinistra Unita.

Gruppo Consiliare PD Verbania

Omegna: sabato con il PD

Serata “alternativa” quella organizzata dal PD di Omegna per sabato sera, 4 luglio, presso il Circolo Ferraris.
Programma:
– RIFLESSIONE CON ILLUSTRI OSPITI LOCALI, SU COSA VUOL DIRE OGGI ESSERE PD. Dalle ore 18,30 alle ore 20,00
– APERICENA (Caldo e Freddo). Dalle ore 20,00 alle ore 21,00
– VISIONE DEL FILM “VIVA LA LIBERTA”. Dalle ore 21,15
Brevi note sul film: il segretario del principale partito di centro sinistra, perde smalto e terreno nei sondaggi, tallonato da un compagno di partito grintoso, arrogante ed antipatico. Scappa depresso a Parigi e viene sostituito di nascosto dal gemello pazzo intellettuale, e ne succedono di tutti i colori.  Film molto premiato, con un enorme Toni Servillo nella doppia parte del doppio segretario, ed uno straordinario Valerio Mastandrea, premiato con il David di Donatello.
Trattandosi anche di un momento di autofinanziamento per il Partito,  il costo previsto per la serata, sarà pari ad € 15,00. Per Informazioni e/o prenotazioni, chiediamo di contattare i seguenti referenti: Alessandro Rondinelli 333-3336205, Alessandro Buzio 348-5218316.
Sperando di avere una partecipazione numerosa, vorremmo sottolineare come l’idea di questa prima serata organizzata dal Circolo di Omegna-Cusio, è quella di passare un momento conviviale tutti insieme, senza per questo rinunciare ad alcuni spunti di riflessione su quello che sta accadendo a livello Nazionale e Locale.