Piemonte o Lombardia? Confronto tra Aldo Reschigna e Valter Zanetta

Lunedì 13 agosto alle ore 18.00 presso l’area dibattiti alla Festa de l’Unità la Lucciola a Villadossola, confronto pubblico sul tema:
“Piemonte o Lombardia?”

Aldo Reschigna (vice presidente della regione Piemonte) e Valter Zanetta (ex senatore di Forza Italia ora nella Lega – tra i promotori del referendum per il passaggio in Lombardia – ) dibattono sui pro e i contro del cambio di regione, moderati dal presidente della Provincia del VCO Stefano Costa.

Sono invitati tutti gli amministratori pubblici e i cittadini interessati.

Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018. al link https://goo.gl/5FUDcV

IL PD nell’epoca del populismo. La deriva del governo Conte. Incontro con Maria Elena Boschi

Venerdì 10 agosto alle ore 18.30 presso l’area dibattiti alla Festa de l’Unità la Lucciola a Villadossola, incontro pubblico sul tema
“I Democratici nell’epoca del populismo. La deriva del governo Conte”.
 
L’on. Maria Elena Boschi torna alla Festa de l’Unità La Lucciola e, con l’on. Enrico Borghi, colloquierà con il giornalista Ivan Fossati de La Stampa.
 
Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018. al link https://goo.gl/5FUDcV

I Finanziamenti europei: aiuto concreto per lo sviluppo del VCO. Incontro con l’on Viotti

Si discute di Fondi Europei per un tema fondamentale per lo sviluppo della nostra regione e del Verbano Cusio Ossola: i finanziamenti europei.
Lo faremo con l’euro parlamentare Daniele Viotti, giovedì 9 agosto alle ore 19.00 presso lo spazio dibattiti alla Festa de l’Unità la Lucciola a Villadossola.
Saranno presenti anche i sindaci di Verbania Silvia Marchionini e il sindaco di Crevoladossola Giorgio Ferroni.
Invitate le associazioni economiche e di categoria, le imprese e le associazioni.

Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018. al link https://goo.gl/5FUDcV

La Regione Piemonte riceverà complessivamente nel corso del periodo 2014-2020 quasi 1 miliardo di euro.

L’Europa viene additata come causa di numerosi problemi dagli Stati membri ma, non solo ha garantito 70 anni di pace, ha anche permesso di realizzare opere che da soli i singoli Stati non sarebbero riusciti a fare. “Con l’Europa aiutiamo, sosteniamo, tuteliamo il nostro Paese”. Vi invitiamo a scoprire come e non farvi suggestionare dagli slogan.

La Regione Piemonte riceverà complessivamente nel corso del periodo 2014-2020 quasi 1 miliardo di euro. In particolare, i contributi dell’Unione si articolano in 482 milioni stanziati dal FESR (https://goo.gl/pAG373) e in 436 milioni stanziati dal FSE.
Una parte consistente dei finanziamenti del FESR viene destinata al settore dell’industria e del commercio. In particolare, l’Asse prioritario I (Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione) e l’Asse prioritario III (Promuovere la competitività delle PMI) del Programma Operativo Regionale (POR) del FESR possono contrare rispettivamente su una dotazione di 178 e di 98 milioni di euro.

La politica di coesione rappresenta la principale fonte di finanziamento per lo sviluppo delle regioni europee. Si tratta della più importante politica d’investimento dell’Unione europea volta a sostenere la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Nel corrente Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, l’Unione europea ha destinato complessivamente 352 miliardi di euro, ovvero circa un terzo del proprio budget, al finanziamento di tale politica.

La politica di coesione è uno strumento a beneficio di tutte le regioni dell’Unione europea. Il livello degli investimenti riflette le esigenze di sviluppo degli Stati membri. Secondo il prodotto interno lordo pro capite, le regioni si distinguono in: regioni meno sviluppate (PIL pro capite < 75% del PIL pro capite medio dell’UE), regioni in transizione (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% del PIL pro capite medio dell’UE), regioni più sviluppate (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% del PIL pro capite medio dell’UE).
Sulla base di tale distinzione, i fondi possono finanziare un progetto nella misura del 50-85% del totale. La restante parte può essere coperta da fonti di finanziamento pubbliche (nazionali o regionali) o private. L’obiettivo generale della politica è quello di favorire la convergenza tra le regioni europee e di accrescerne la competitività, promuovendo la crescita e creando posti di lavoro.

I finanziamenti vengono erogati tramite tre fondi principali: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che mira a consolidare la coesione economica e sociale regionale investendo nei settori che favoriscono la crescita e la competitività; il Fondo sociale europeo (FSE), che promuove l’occupazione, l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e alle discriminazioni e investe nei settori dell’istruzione e della formazione; il Fondo di coesione, destinato agli Stati membri e non alle regioni, che finanzia la crescita verde, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della connettività negli Stati membri con un PIL pro capite inferiore al 90 % della media UE (gli Stati membri eleggibili sono attualmente la Grecia, il Portogallo ed i Paesi dell’allargamento del 2004, del 2008 e del 2013).
Grazie a questa politica, Pressoché lo stesso livello di finanziamenti europei assegnati alla Regione Piemonte viene destinato alla Regione Lombardia.

Fondo di solidarietà dell’Unione Europea
Le Regioni Piemonte, Lombardia e Liguria hanno beneficiato recentemente anche degli aiuti stanziati dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea in seguito alle alluvioni che le hanno colpite nei mesi di ottobre e novembre 2014.
Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all’interno dell’UE. Il Fondo è stato istituito a seguito delle gravi inondazioni che hanno devastato l’Europa centrale nell’estate del 2002. Da allora è stato utilizzato ben 80 volte in risposta a diversi tipi di catastrofi, tra cui inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. Finora sono stati erogati oltre 5 miliardi di euro a favore di 24 paesi europei. L’Italia è il paese che ha beneficiato maggiormente di tale fondo, ricevendo, dal 2002 ad oggi, aiuti pari a 2,5 miliardi di euro (dati aggiornati al 20 febbraio 2018).

Per quanto riguarda il caso specifico delle forti piogge che hanno causato alluvioni, frane e smottamenti nell’ottobre e novembre 2014, colpendo ben cinque regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana) e causando 11 vittime 3 mila sfollati, le autorità italiane hanno ricevuto aiuti per un importo di 56 milioni di euro. Di questi 56 milioni, ben 21,5 sono stati stanziati in favore della Regione Liguria, dove i fiumi hanno rotto gli argini inondando ponti e strade e causando gravi danni ai settori economici e produttivi di molte città, tra cui Genova. La Regione Piemonte, invece, ha ricevuto dal FSUE stanziamenti pari a 8,6 milioni di euro. Infine, la Regione Lombardia ha beneficiato di un aiuto di 7,4 milioni di euro.
Gli aiuti del FSUE intendono coprire in parte i costi degli interventi di emergenza attivati in seguito alle alluvioni, contribuendo in particolare a ripristinare infrastrutture e servizi fondamentali, a rimborsare i costi delle operazioni d’emergenza e di soccorso e a far parzialmente fronte a quelli di bonifica nelle regioni disastrate.

L’Italia vista dal PD. Incontro alla festa la Lucciola con Ettore Rosato ed Enrico Borghi

Sabato 4 agosto 2018 alle ore 18.00 (area dibattiti), presso la festa  de l’Unità la Lucciola a Villadossola,  incontro pubblico.
L’Italia vista dal PD, come il Partito Democratico deve affrontare le sfide del presente.
Dialogo tra l’On. Ettore Rosato (vicepresidente della Camera dei deputati ) e l’On. Enrico Borghi (dell’Ufficio di presidenza del Partito Democratico alla Camera dei deputati); modera Ivan Fossati giornalista La Stampa Verbano Cusio Ossola.

Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018 al link https://goo.gl/5FUDcV

Incontro con Carla Cantone: Fornero sì, Fornero no? Quale futuro per le pensioni degli italiani?

Venerdì 3 agosto 2018 ore 18.00 (area dibattiti), incontro con l’onorevole Carla Cantone sul tema “Fornero sì, Fornero no? Quale futuro per le pensioni degli italiani?”

Carla Cantone è stata segretaria generale dello SPI-CGIL sino al 2016. E’ stata eletta in Parlamento alle ultime elezioni nel gruppo
PD alla Camera.

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Carla Cantone.
Dopo aver portato a termine gli studi in psicopedagogia, lavorando e studiando, alla fine del 1969 entra nello staff del Responsabile del Dipartimento di Fisica sanitaria dell’Ospedale Policlinico di Pavia.
Inizia la sua attività sindacale nel 1973 come componente del Consiglio dei delegati del Policlinico San Matteo di Pavia. Nel 1984 diventa segretario generale del sindacato edili di Pavia (Fillea-CGIL) ed entra poi nella segreteria nazionale della Fillea nel 1986.
Nel 1992 è eletta segretaria generale della Fillea e nel 2000 entra a far parte della segreteria nazionale della CGIL.
Ricopre l’incarico di segretaria generale dello SPI-CGIL dal giugno 2008 al febbraio 2016.
E’ stata eletta in Parlamento alle ultime elezioni del 4 marzo 2018.

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Ospedale nuovo: quando non si ha nulla da dire non ci si presenta nemmeno alla discussione

Dopo il rifiuto del sindaco domese Lucio Pizzi (e degli altri sindaci di centro destra) di partecipare alla rappresentanza dei sindaci Asl interviene con una nota il Pd domese.
“Quando non si ha nulla da dire, non si hanno argomenti a proprio favore, o la si butta in caciara o non ci si presenta nemmeno alla discussione.
E’ questa l’ormai chiara strategia del sindaco di Domodossola, che tra una balla sui migranti e una comparsata in tv non trova il tempo per elaborare una posizione coerente, una strategia chiara per il futuro della sanità e allora decide di non sedersi al tavolo della Rappresentanza dei Sindaci Asl, così da continuare nel suo inutile tentativo di far notizia più per quello che dichiara alla stampa che per quello che fa.
Ma vogliamo ricordare al sindaco Pizzi che non partecipare ai tavoli vuol dire non far valere la propria voce e che questo, visto l’ormai delineato iter di costruzione dell’ospedale, verrà pagato a carissimo prezzo dalla nostra città, che invece deve pensare ad un futuro per la propria area sanitaria.  Rischiamo di ereditare le macerie di una strategia disastrosa: sindaco, la preghiamo, la smetta di fare danni”.