 Pubblcichiamo il contributo di Marco Travaglini sul tema (apparso sull’Eco Risveglio di questa settimana).
 Pubblcichiamo il contributo di Marco Travaglini sul tema (apparso sull’Eco Risveglio di questa settimana).
La “cornice” ideale per una politica di sostegno e sviluppo della montagna è l’Europa: il 40% del territorio dei 27 paesi dell’Unione è classificato tale, ospitando quasi il 20% della popolazione complessiva.
Milioni di cittadini europei hanno a che fare ogni giorno, direttamente o indirettamente, con la montagna, e tra questi molti di noi italiani che viviamo in una penisola tagliata, in latitudine e longitudine, dalla dorsale alpina e da quella appenninica.
Sono (siamo) una parte importante del Continente e del Paese nei confronti della quale la politica ha il dovere di approntare risposte, non solo amministrative, efficaci e razionali. Il VCO ne sa qualcosa.  Nonostante i tanti sforzi , a livello comunitario non vi è una politica  specifica per i territori montani in conseguenza delle notevoli  differenze che caratterizzano la montagna europea sia dal punto di vista  geografico che da quello sociale ed economico.
Il Trattato di  Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ha previsto, per la prima volta,  uno specifico riferimento ai territori montani laddove nel nuovo art.  174 del Trattato sulla “coesione economica,sociale e territoriale”  recita: «tra le regioni interessate, un’attenzione particolare [sia]  rivolta (…) alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi  naturali e demografici, quali le regioni più settentrionali con  bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e  di montagna».
Negli anni a venire le politiche e le scelte  dell’Unione Europea avranno ricadute sempre più importanti sulla vita  dei cittadini ed in particolare di coloro che vivono in montagna.  Basta  pensare alle grandi questioni dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente,  dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e del turismo sostenibile. Temi  che saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività del sistema.
Nell’arco alpino é in particolare urgente sviluppare un progetto di  coesione territoriale che sappia valorizzare le potenzialità di questo  unico spazio geografico al centro dell’Europa, condiviso da otto Stati  nazionali.
Un progetto che può crescere se saprà dar corpo ad una  nuova “piattaforma alpina” fondata su tre obiettivi: attuazione delle  politiche di coesione nelle aree montane; rilancio della competitività  economica ( valorizzando le proprie risorse); crescita del peso politico  del sistema territoriale. In questo quadro il VCO, provincia di confine  in una delle regioni più europee, ha le carte in regola per coniugare  ogni azione utile allo sviluppo locale con l’autogoverno del suo  territorio.
Marco Travaglini
