Unione Industriali: parole sbagliate quelle del presidente Parodi

image Ho letto con stupore le affermazioni, piuttosto gratuite, rilasciate a La Stampa ( sabato 30 gennaio 2010, pag.45, tit. “Resistiamo fino all’estate”) da Davide Parodi, Presidente dell’Unione Industriali del VCO, con le quali accusa la Regione di “farsi viva solo quando ci sono le elezioni”.
Forse il dott. Parodi è scarsamente attento alla vita politica e amministrativa del nostro territorio e della Regione se pensa davvero alle cose che ha detto. In questi anni la Regione, e noi consiglieri in primis, non ha fatto “passerelle elettorali” ma ha investito molto su più fronti (ricerca, energia, turismo, industria, infrastrutture, sanità), adottando gli strumenti per affrontare gli effetti sociali e occupazionali della crisi e, soprattutto, individuando le azioni più adeguate per uscire dalla fase attuale con un Piemonte ( e un VCO ) più forte e più attrezzato alle nuove sfide.Caro Presidente Parodi, la Regione è impegnata, giorno per giorno, ad aggredire la crisi, difendendo occupazione,imprese e famiglie…
Ho letto con stupore le affermazioni, piuttosto gratuite, rilasciate a La Stampa ( sabato 30 gennaio 2010, pag.45, tit. “Resistiamo fino all’estate”) da Davide Parodi, Presidente dell’Unione Industriali del VCO, con le quali accusa la Regione di “farsi viva solo quando ci sono le elezioni”. Forse il dott. Parodi è scarsamente attento alla vita politica e amministrativa del nostro territorio e della Regione se pensa davvero alle cose che ha detto. In questi anni la Regione, e noi consiglieri in primis, non ha fatto “passerelle elettorali” ma ha investito molto su più fronti (ricerca, energia, turismo, industria, infrastrutture, sanità), adottando gli strumenti per affrontare gli effetti sociali e occupazionali della crisi e, soprattutto, individuando le azioni più adeguate per uscire dalla fase attuale con un Piemonte ( e un VCO ) più forte e più attrezzato alle nuove sfide. Ciò ha significato, innanzitutto, confermare i grandi investimenti sul futuro ed operare attraverso un’attenta concertazione con tutte le parti sociali allo scopo di valutare al meglio gli obiettivi cui tendere e quali risorse impiegare per affrontare i temi del lavoro, della produttività e dell’innovazione. Al tavolo di crisi promosso dalla Regione tutto il Piemonte produttivo si è confrontato sul futuro ed ha potuto “misurare” quest’impegno: 125 milioni di investimenti regionali che vanno a integrare quelli statali per estendere la cassa integrazione in deroga anche alle Pmi e allargare lo spettro di coloro che possono accedere agli strumenti di sostegno al reddito; aiuti all’imprenditorialità giovanile e femminile; costituzione di un sistema di garanzie sul credito mediante la ricapitalizzazione dei confidi per le imprese artigiane; creazione di un fondo per le imprese sotto i 250 addetti; strumenti per la capitalizzazione delle piccole imprese;moratoria sulla restituzione delle rate dei prestiti che la Regione ha erogato alle aziende; risorse a sostegno di Comuni e Province; interventi sulla reste infrastrutturale e sulla difesa del territorio ( soprattutto nel VCO); l’avvio di 13 poli di innovazione in tutte le province ( compreso il VCO, coinvolgendo venti imprese sul fronte delle tecnologie per le energie rinnovabili); risorse importanti per la formazione professionale e per la ricerca; contributi per il sistema turistico e per quello culturale; un impegno per la logistica che coinvolge anche lo scalo di Domo 2 tra i “poli” regionali.
Non ci siamo limitati a farne cenno in prossimità delle elezioni. Abbiano lavorato, in Consiglio Regionale e nella Giunta Regionale, tutti i giorni, in stretta relazione con il territorio, anche affrontando le varie crisi industriali, senza grandi proclami e senza battere la grancassa. l’abbiamo fatto e lo facciamo con grande rispetto per i lavoratori e per le imprese, per le categorie sociali e per le istituzioni del territorio, consapevoli che c’è molto da fare ancora e che c’è più che mai bisogno di cooperazione e d’impegno da parte di tutti. Non mi sembra un’eresia chiedere che altrettanto rispetto sia dovuto anche al nostro lavoro, evitando di raffigurarlo in modo caricaturale e falso.

Marco Travaglini
Consigliere Regionale