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Il TAR del Piemonte ha respinto tutte le accuse di Italia Nostra sulla pista di biciclette BMX a Fondotoce

Il TAR del Piemonte ha respinto tutte le accuse di Italia Nostra sulla pista di biciclette BMX a Fondotoce. Il PD lavora per la protezione dei delicati equilibri ambientali dell’area, l’arresto del degrado di insediamenti abbandonati, il sostegno alle attività che migliorino l’attrattività della città e creino lavoro e sviluppo.

Il TAR del Piemonte ha respinto tutte le accuse formulate da Italia Nostra nei confronti del Comune di Verbania, della società Malù della famiglia Manoni, della Soprintendenza ai beni ambientali e della Regione Piemonte per chiedere l’annullamento del permesso di costruire la pista per biciclette BMX a Fondotoce. Una sentenza molto argomentata e articolata che chiarisce bene l’infondatezza delle accuse. 
Verbania è da molti anni ai primissimi posti (decima nel 2020) nella speciale classifica sull’Eco sistema urbano stilata meritoriamente da Legambiente e basata sul rilievo di molti parametri oggettivi accuratamente misurati. Con l’esplicita sponsorizzazione di Italia Nostra, la stessa Legambiente, nell’estate scorsa, in piena crisi pandemica e con il turismo in pesantissima difficoltà, ha attribuito alla nostra città una ‘maglia nera’ (con grande risonanza su tutti i media nazionali) motivata proprio con il permesso di costruire la pista per bici (biciclette!) BMX.
Da un paio di anni Italia Nostra locale, con riferimento al Piano Grande, accusa costantemente e ingiustamente la giunta di centro sinistra che guida il Comune di Verbania di operare per la distruzione dell’ambiente. Sulla scia dell’azione di Italia Nostra, oltre ai legittimi commenti di merito si sono aggiunti alcuni odiatori professionali che, sui social network o altri mezzi on line, hanno rovesciato sul Partito Democratico, sui suoi dirigenti e sui suoi amministratori l’accusa di essere il partito del cemento, devastatore del Piano Grande e altre sgangherate accuse. Questa sentenza spazza via, se mai ce ne fosse stato bisogno, ogni ombra.
Vorremmo farci aiutare proprio dalla citata sentenza per consentire a tutti di valutare l’infondatezza di questi attacchi. Una delle tre censure al Comune di Verbania sulle quali Italia Nostra ha chiesto al Tar del Piemonte di esprimersi riguarda l’’eccesso di potere esercitato dall’Amministrazione nel rilasciare la licenza per la pista BMX. 
Ecco cosa scrive a questo proposito il collegio giudicante del TAR: ‘si rileva pertanto che la genericità del contenuto di tali censure, l’assenza di un principio di prova, la formula dubitativa in cui la maggior parte di esse sono formulate non consentono alcun tipo di sindacato di legittimità.’
Impossibile esprimere un giudizio, dice il Giudice, a fronte di censure generiche e senza prove. Potremmo dire proprio la stessa cosa quando leggiamo sui blog o sui social le accuse al Partito Democratico di essere il partito della distruzione dell’ambiente.
Il Partito Democratico ribadisce di avere la volontà, attraverso i suoi amministratori, di negoziare con la proprietà del Piano Grande degli interventi che riescano a conciliare tre obiettivi:
• la protezione dei delicati equilibri ambientali dell’area,
• l’arresto del degrado che inevitabilmente attacca insediamenti abbandonati,
• il sostegno alle attività che migliorino l’attrattività della città e creino lavoro e sviluppo.
Si tratta di un risultato molto difficile sul quale siamo impegnati quotidianamente, attraverso un lavoro tenace, insieme alla macchina comunale della cui professionalità e correttezza il TAR Piemonte, con la recente sentenza, ha dato pubblico riconoscimento. E siamo disponibili, per perseguire questo obiettivo, al confronto con tutti, in un contesto di leale e onesta collaborazione.

Gruppo Consigliare Partito Democratico Verbania

Foto da verbaniamilleventi.it

Rifiuti. IL Presidente della Provincia Lincio accoglie il Presidente Cirio con una inserzione a pagamento su un giornale scaricando sulla Regione la responsabilità. Bisogna cercare invece una soluzione, se no a pagare saranno i cittadini.

Sarà davvero contento il Presidente della regione Piemonte Alberto Cirio dell’accoglienza, per la sua visita sul nostro territorio, riservatagli dal Presidente della Provincia Arturo Lincio.
Un bella inserzione a pagamento su un importate organo di stampa locale nella quale, ancora una volta, si lava le mani della delicata questione aperta riguardante il ciclo dei rifiuti nel VCO, e butta la responsabilità sulla Regione.

Un comportamento incomprensibile: per questo è necessaria una convocazione straordinaria e urgente del Consiglio Provinciale aperto ai Sindaci del territorio, come ulteriore tassello di un percorso che deve vedere la Provincia e il suo Presidente non balbettare ma assumersi le proprie responsabilità e, in sinergia con la Regione Piemonte, prendere le decisioni del caso.

Da tempo tutti i Sindaci si sono detti favorevoli al percorso industriale impostato da ConserVCO, mantenendo le attività che si svolgono presso l’area di Prato Michelaccio per il tempo utile a realizzare il nuovo impianto di stoccaggio ad Ornavasso.
Nessuno chiede scelte contrarie alle norme, ma la Provincia può e deve concedere l’autorizzazione, adottando una strada fattibile a norma di legge, per evitare che rincari consistenti cadono sui cittadini.
Lincio interpreta il suo ruolo da Presidente da burocrate e chiede ad altri (Cirio) di risolvere il problema. Per favore si faccia presto, e Regione e Provincia trovino una soluzione.
Segreteria Provinciale PD VCO
Gruppo Consiliare Progetto VCO

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Ciclo dei rifiuti nel V.C.O. Il balbettio della Provincia e del Presidente Lincio non è tollerabile. Il rischio è l’aumento delle tariffe per i cittadini. Convocare subito Consiglio provinciale aperto ai Sindaci.

E’ il tempo di assumersi le responsabilità in merito alla situazione riguardante il ciclo dei rifiuti nel VCO. Gli incontri che si sono susseguiti tra i principali Comuni del territorio e la Provincia del Verbano Cusio Ossola non hanno portato all’assunzione di responsabilità piena della Provincia per compiere l’unica scelta utile: permettere all’azienda ConserVCO di mantenere le attività che si svolgono presso l’area di Prato Michelaccio per il tempo utile a realizzare il nuovo impianto di stoccaggio ad Ornavasso.
Come dichiarato dal Presidente Francesco Perrone del COUB (e assessore ad Omegna) agli organi di stampa “non è vero che non è stato fatto nulla: con Giuseppe Grieco, amministratore di ConSerVco, abbiano lavorato per il futuro. I Comuni sono d’accordo sul nuovo impianto per il trattamento di materiali da riciclo a Ornavasso e un altro che sfrutta a fini energetici l’organico a Cuzzago”, e come sottolineato dal Sindaco di Verbania “c’è un autorevole parere che consente di procedere nella massima garanzia. Non si deve scaricare il problema sulla Regione quando lo possiamo risolvere noi. Basta volerlo. La Provincia non può ritagliarsi solo il ruolo di organo autorizzativo, ha una funzione di supporto al territorio”.
Lo ribadiamo: nessuno chiede scelte contrarie alle norme, ma la Provincia può e deve concedere l’autorizzazione, adottando una strada fattibile a norma di legge, per evitare che rincari consistenti cadano sulle spalle dei Comuni e quindi su quelle dei cittadini, come indicato dal parere dell’avvocato Francesco Dal Piaz a cui si è rivolto il Consorzio che gestisce il ciclo dei rifiuti nel VCO (COUB).
Da più di un anno ormai tutti i Sindaci si esprimono concordemente sul percorso industriale impostato da ConserVCO, fatto di investimenti importanti che potranno avere un considerevole impatto dal punto di vista occupazionale, ambientale ed economico.
E’ necessaria una convocazione straordinaria del Consiglio Provinciale aperto ai Sindaci, come ulteriore tassello di un percorso che deve vedere la Provincia e il suo Presidente non balbettare ma assumersi le proprie responsabilità e, in sinergia con la Regione Piemonte, prendere le decisioni del caso.

Segreteria Provinciale PD VCO
Gruppo Consiliare Progetto VCO

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Alluvione: emendamento PD di Borghi e Gribaudo, con il voto in Commissione di maggioranza e opposizione, stanzia 100 milioni di euro.

Con il voto unanime della commissione bilancio della Camera dei Deputati, è stato approvato l’emendamento (firmato da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione) che assorbe la proposta di Enrico Borghi e Chiara Gribaudo in materia di danni causati dagli eventi alluvionali.
Per il 2021, vengono stanziati 100 milioni per gli eventi alluvionali per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza negli anni 2019/2020, e ovviamente anche la Regione Piemonte beneficerà di questi fondi in ragione delle istanze che verranno avanzate dalla Giunta Regionale al Dipartimento della Protezione Civile.
L’on. Enrico Borghi segnala che “di aver espresso in sede di intervento in aula il ringraziamento a tutte le forze politiche. Penso sia stata scritta una bella pagina di impegno parlamentare, dando risposte concrete ai territori colpiti.”
L’on Chiara Gribaudo sottolinea come “con Enrico Borghi abbiamo lavorato in silenzio dialogando con i ministeri e cercando consenso trasversale. Dopo settimane di annunci a vuoto e di emendamenti fasulli di Salvini e della Lega, di insulti e di accuse di ‘tecnicismo’, rispondiamo con la sostanza e portiamo a casa soldi veri. Saranno Alberto Cirio e la sua giunta a doverli gestire: le istituzioni devono lavorare seriamente insieme quando ci sono di mezzo i bisogni del territorio e delle nostre popolazioni provate. Non mi iscrivo fra chi vive di annunci o di urla. Con il lavoro serio, costante e continuo, nel cuore della notte di un sabato sera si vota un emendamento che rende giustizia a quella “fatica”. Con buona pace di chi preferisce la propaganda di bassa lega.”
Un grande lavoro – conclude la Segreteria provinciale del Partito Democratico Alice De Ambrogiquello svolto da Enrico Borghi e Chiara Gribaudo, fatto in silenzio con perseveranza e serietà sino al raggiungimento degli obiettivi che marca una sostanziale differenza con la Giunta regionale piemontese che soffre di ‘annuncite’, tante chiacchiere e pochi fatti. I tempi in cui viviamo vedono, purtroppo, vedono l’aggravarsi e il ripetersi più frequentemente di episodi alluvionali molto gravi che, come quello di questo autunno, mettono in ginocchio famiglie, aziende e territori. Importante prendere le contromisure con concretezza come avviene con questa misura, con risorse adeguate e politiche di prevenzione”.

Comunicato Stampa PD VCO

Foto da vcoazzurratv.it

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Basta attacchi ai Sindaci del territorio ostacolando le soluzioni avanzate! Lincio convochi i Sindaci e la Regione per discutere della proposta avanzata lo scorso 31 luglio dagli stessi Sindaci del Consorzio Rifiuti del VCO.

Comunicato Stampa

Basta attacchi ai Sindaci del territorio ostacolando le soluzioni avanzate! Lincio convochi i Sindaci e la Regione per discutere della proposta avanzata lo scorso 31 luglio dagli stessi Sindaci del Consorzio Rifiuti del VCO.

Il comunicato stampa in politichese del gruppo consiliare di maggioranza in consiglio provinciale, sul tema rifiuti, che attacca il sindaco di Verbania Silvia Marchionini, i Sindaci del territorio e i vertici di ConSer VCO dimostra, se ce ne fosse bisogno, che chi guida la Provincia del VCO non vuole aiutare a risolvere i problemi ma farne una questione politica.
Basta con gli attacchi ai Sindaci: ai consiglieri provinciali di maggioranza ricordiamo che i Comuni del territorio, non solo Verbania, e ConSer VCO hanno messo in campo un percorso di investimenti presentando un progetto di fattibilità, votato dall’Assemblea del Consorzio Rifiuti del VCO lo scorso 31 luglio 2020, riguardante i nuovi impianti di smaltimento e stoccaggio rifiuti presso il Comune di Premosello e Ornavasso.
E’ chiaro che la nota inviata da Lincio in Regione e ai Comuni non tiene in considerazione di questo passaggio voluto dai Sindaci.
Serve semplicemente sapere se Lincio, e i consiglieri di maggioranza, vogliono aiutare e supportare questo percorso, anche in rapporto con la Regione oppure ostacolarlo.
Questo non lo scrivono nel loro comunicato! Non fanno minimamente cenno a quanto deciso dai Comuni lo scorso 31 luglio.
La Provincia ha assunto un evidente atteggiamento notarile e da burocrate ricordando alla Regione che Prato Michelaccio non è più utilizzabile, e invitando ConSer VCO e i Comuni a trovare subito altre soluzioni per lo stoccaggio, sapendo benissimo che questo comporterebbe ulteriori costi aggiuntivi che finirebbero anch’essi nel pesare nelle bollette della tassa rifiuti dei cittadini del VCO.
Al posto di avere la Provincia a fianco dei Comuni e di ConSer VCO SPA, per concretizzare le decisioni già assunte nello scorso luglio e aiutare ad avere una proroga dalla regione Piemonte (per l’utilizzo di Prato Michelaccio come deposito temporaneo di rifiuti), essa ostacola la ricerca di soluzioni già condivise.
Invitiamo il Presidente Lincio e i suoi consiglieri di maggioranza (a partire da quello delegato ai rifiuti, Damiano Colombo – non pervenuto –) ad attivarsi per richiedere un incontro in video conferenza con il Presidente Cirio e l’Assessore all’ambiente Marnati per trovare assieme una soluzione, ottenendo la deroga per Prato Michelaccio, proseguendo il lavoro per i nuovi impianti di smaltimento e stoccaggio rifiuti presso il Comune di Premosello e Ornavasso.

Il gruppo consiliare di Minoranza della Provincia del VCO
Progetto VCO

Concessioni idroelettriche: legge regionale centralista e confusa,serve altro

Abbiamo letto la proposta di legge che la maggioranza a trazione leghista ha depositato sulla questione “grande idroelettrico”. Occorre distinguere tra le dichiarazioni che i rappresentanti leghisti fanno sul tema, sempre intrise di demagogia, e i contenuti delle proposte giuridiche, che vanno nella direzione opposta a quanto da loro sostenuto in materia di territorio.

La riforma che il Piemonte si appresta a varare è tutt’altro che “storica”. Al contrario, è una norma pasticciata, confusa e contraddittoria, che traduce sul piano giuridico il “decreto semplificazioni” varato dal governo gialloverde con un continuo e sommario rimando a successivi atti amministrativi che dovranno disciplinare in dettaglio quello che in realtà dovrebbe fare la norma.

Di fatto, il Consiglio Regionale si spoglia di ogni competenza, riprendendo i contenuti di una errata disciplina nazionale e rimandando tutto a successivi regolamenti o atti di giunta, non legiferando nell’esercizio di una competenza sulla quale ha preteso di voler avere una esclusività.

Nel merito, poi, la tanto declamata “attenzione al territorio” scompare letteralmente.
Il disegno per la gestione dell’idroelettrico proposta in questo disegno di legge è semplice: la Regione Piemonte costituisce società miste pubblico-private (con quali privati? mistero), e poi si auto attribuisce la gestione delle concessioni. Mantenendosi ovviamente in bilancio i canoni concessori, ed escludendo del tutto gli enti locali, i comuni, i territori dal processo. Altro che mercato, innovazione e ritorno ai territori.

I leghisti hanno passato l’estate ad attaccare il Pd, accusandolo di essere connivente con i concessionari, ed ora mettono sul campo un testo che da un lato apre a una confusione gestionale e dall’altro spalanca ai privati (anche stranieri, con buona pace del sovranismo) la possibilità di impossessarsi del business dell’idroelettrico emarginando del tutto i territori.

La nostra idea è diversa. Noi siamo per una corretta sussidiarietà nel settore, con lo Stato che assicura la garanzia di tenuta del sistema, le Regioni che pianificano, legiferano e svolgono le gare (e se vogliono, come nel caso del VCO in forza della sua specialità, attribuendo specifiche funzioni alla Provincia) e non gestiscono, e i Comuni che partecipano direttamente ai benefici del rinnovo concessorio sia attraverso il sistema dei canoni sia con la partecipazione alle gare con proprie municipalizzate. Il beneficio dell’idroelettrico deve andare direttamente ai territori per il tramite dei Comuni, non fermarsi a Torino in pancia a misteriose società miste.

Qui, invece, si ripropone il modello sovietico e super centralista già voluto a tutti i costi dalla Regione Lombardia, e che avrà un unico, sicuro effetto: il blocco del sistema, tra ricorsi dei concessionari uscenti e conflitto di competenze tra Stato e Regioni.

Una confusione che richiede, una volta di più, una modifica della normativa nazionale.

Alice De Ambrogi

Segretaria provinciale PD

Onorevole Enrico Borghi