Pnrr, l’affondo del PD a Governo e Regione: “Puniti i comuni piemontesi virtuosi e Cirio tace”

Lo stato maggiore regionale del partito attacca a più livelli il centrodestra sulla rinegoziazione dei fondi: “Il Piemonte è tra le regioni più colpite e perderà 2 miliardi di euro”

Pnrr, l'affondo del PD a Governo e Regione: “Puniti i comuni piemontesi virtuosi e Cirio tace”

È un attacco diretto a tutto il centrodestra, nazionale e regionale, quello offerto dallo stato maggiore del Partito Democratico piemontese sulla rinegoziazione dei fondi del Pnrr presentata dal ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto. L’accusa principale riguarda la mano particolarmente pesante utilizzata sul Piemonte e “l’assordante” silenzio del governatore Alberto Cirio sull’argomento.

I tagli sul Piemonte

Le rivendicazioni portate avanti dal PD regionale sono contenute in un dettagliato dossier in cui vengono analizzati punto per punto tutti i tagli fatti dal Governo sul Piemonte, con circa 2 miliardi di progetti definanziati (su un totale di 16 a livello nazionale, ndr) su tematiche come rigenerazione urbana, efficientamento energetico e dissesto idrogeologico: “Il Piemonte – sottolinea il vice-presidente del Consiglio Regionale Daniele Valle – è una delle regioni più penalizzate: a essere punito non è chi ha accumulato ritardi come le strutture ministeriali, bensì i nostri comuni, che al contrario si sono dimostrati tra i più virtuosi di tutti; si è deciso di colpire in modo casuale anziché adottare criteri più intuitivi. La proposta di utilizzare altri fondi europei, inoltre, rischia di lasciare scoperte altre progettualità”.

Le ricadute su Torino e sulle province

Secondo il report già citato, la ricaduta interesserebbe sia la Città Metropolitana di Torino, con 40 milioni di euro in meno a disposizione per la manutenzione straordinaria delle biblioteche (tra “Carluccio”, “Calvino”, “Ginzburg” e “Pavese”), dei centri giovani e delle case del quartiere e 6 in meno per quella dei mercati (tra cui “Madama Cristina”, “Brunelleschi”, “Sebastopoli” e “Baltimora”), che tutte le altre province. Tra queste ultime, le più penalizzate sono Biella e Alessandria, rispettivamente al 2° e al 3° posto della classifica nazionale dietro a Pistoia: “Solitamente – conclude Valle – Cirio è molto loquace, per cui auspichiamo che la regione si faccia sentire con forza”. “Siamo in uno stato di indeterminatezza – rincara la dose il vice capogruppo Domenico Ravetti – amplificata dal silenzio della Giunta e del presidente”.

Allarme sanità

Il PD, infine, lancia anche l’allarme sulla sanità: “Dobbiamo monitorare – afferma il segretario regionale Domenico Rossi – quello che accadrà nelle prossime settimane, anche se per il momento non c’è nulla di ufficiale non possiamo escludere tagli alla missione 6. Se si continua in questo modo, il Pnrr sarà un’occasione persa: va bene indebitarsi per investire, ma queste risorse non vanno in alcun modo sprecate”.

Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti

Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Siamo d’accordo, è una nostra proposta. Ma le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti. Quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento?

La proposta di legge regionale, che prevederebbe l’aumento di 800 euro lordi al mese per lo stipendio dei medici e di 350 degli infermieri, in servizio “nelle aree marginali montane del Piemonte”, è stata depositata nelle scorse settimane
La proposta per stipendi più alti agli operatori sanitari che agiscono nelle zone di montagna mi vede d’accordo, essendo anche una proposta che avevo più volte formulato come Sindaco negli ultimi anni.
Una proposta per rendere più attrattivo il lavoro nelle zone di montagna e di confine come la nostra e ridurre, se possibile, il fenomeno del frontalierato verso la Svizzera.
I problemi, grandi, di questa legge però sono due.
Il primo è che gli aumenti proposti, soprattutto per gli infermieri, sono minimi e non influirebbero più di tanto su scelte di vita lavorative oltre confine.
Il secondo è che per finanziare questa legge la copertura economica complessiva, valida nel triennio 2023-2025, è di poco più di sei milioni di euro.
Basta fare due conti per capire che, con questi fondi, potranno al massimo beneficiarne123 medici e 206 infermieri circa.
Le ASL che ricadono nelle aree marginali, come previsto nella legge, ritengo che abbiano un numero totale di medici e di infermieri di gran lunga superiore ai 123 medici e ai 206 infermieri coperti dall’attuale stanziamento.
Il rischio evidente è che questa somma, divisa per il numero reale di personale presente, darà luogo ad aumenti nettamene inferiori a quelli scritti e annunciati nella legge, con incrementi minimi e che non raggiungeranno nessuno degli scopo previsti.
Chiediamo quindi al consigliere regionale Preioni, all’assessore alla sanità Icardi, al Presidente Cirio di fornirci il numero reale dei medici e degli infermieri interessati.
Senza questi numeri, la legge rischia di avere un sapore da campagna elettorale, perché invece servono tante risorse che il Governo nazionale di destra, tra l’altro, sta invece tagliando sulla sanità.
Aspettiamo una risposta concreta su quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento, sperando che non si faccia propaganda sulla loro pelle e di quella dei cittadini che pretendono, anche nel VCO, una salute di qualità.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

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Diesel Euro 5. La Lega (Cirio e la destra) hanno fatto l’ordinanza del blocco in Regione. Ora plaudono al Governo (sempre di destra) che l’ha rinviata di due anni. Superata la soglia del ridicolo.

Diesel Euro 5. La Lega (Cirio e la destra) hanno fatto l’ordinanza del blocco in Regione. Ora plaudono al Governo (sempre di destra) che l’ha rinviata di due anni. Superata la soglia del ridicolo.

Se il tema della transizione ecologica, della riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle conseguenze nocive per la salute di tutti noi, non fosse una cosa seria, la sceneggiata della Lega, dei suoi rappresentanti sul territorio (dall’ex parlamentare Montani al consigliere Preioni), della destra tutta (Fratelli d’Italia, Forza Italia ecc.) sembra una barzelletta mal raccontata.

Poche settimana fa il Governo regionale di centro destra guidato da Cirio, e con la Lega e la destra forze di maggioranza, ha emanato l’ordinanza che obbligava 76 comuni piemontesi a introdurre alcune restrizioni alla circolazione dei mezzi diesel da Euro 5 in giù, a partire dal 15 settembre.
Un’ordinanza fatta male, senza il tempo di mettere in campo incentivi e modalità per venire in contro alle esigenze dei cittadini, inopportuna e non certo realizzabile in pochi giorni. Da qui la rivolta dei Sindaci, tra cui Silvia Marchionini a Verbania, e l’intervento successivo del Governo nazionale che ha rimandato la sua applicazione di due anni.
Ora la Lega che ha emesso l’ordinanza con Fratelli d’Italia e Forza Italia in Regione Piemonte, è la stessa che fa i comunicati stampa di giubilo per il rinvio.
E’ evidente a tutti che hanno superato la soglia del ridicolo.
Non fa invece ridere il tema dell’inquinamento. E ora che c’è tempo bisogna da subito affrontare come introdurre iniziative serie per la riduzione dell’inquinamento, con politiche di incentivi e sostegno, a partire dal trasporto pubblico che la regione Piemonte ha ovviamente tagliato.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

Partito Democratico
Coordinamento provinciale Verbano Cusio Ossola

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